Fiera dell'intimo di Parigi
Inviato: 25/01/2004, 1:58
Oltre 500 aziende al salone dell'abbigliamento intimo
per un giro d'affari europeo di quasi tre miliardi di euro
Pizzo, nero sexy, culotte e boxer
lingerie soft ed estrema a Parigi
PARIGI - Molto più che un capriccio, che una vanitosa frivolezza, la lingerie è un affare a livello mondiale. A Parigi da ieri e fino a lunedì 26 gennaio il salone internazionale dell'abbigliamento intimo raccoglierà tra stand e sfilate oltre 523 case produttrici e più di 23mila addetti del settore. Sull'onda della nostalgia di pizzi e piume di struzzo, condita con un po' di sado-maso soft, la moda della lingerie fattura quasi quanto l'abbigliamento in genere.
Nel 2003 ogni donna europea ha speso in media 102 euro per agghindare il fondoschiena e non sono da meno gli uomini, che per slip e boxer hanno investito una media di 19,3 euro a testa. La crisi dei consumi pare non aver intaccato il mercato dell'intimo, che nell'anno passato ha registrato un fatturato europeo di 2,6 miliardi di euro, il 2,6 per cento in più rispetto al 2002. Gli organizzatori del salone di Parigi spiegano che l'aumento non è dovuto tanto a maggiori vendite, quanto a una richiesta di articoli più esclusivi e di qualità maggiore, il che vuol dire anche molto più costosi.
Le clienti migliori per i produttori di lingerie sono le giovani donne tra i 15 e i 24 anni, che hanno speso fino a 134 euro in media nel 2003. A sorpresa spendono quasi quanto loro le signore tra i 55 e i 64 anni (120 euro in media) , mentre paiono confidare più nella sostanza del loro sex appeal, senza bisogno di accessori accattivanti, le donne tra i 35 e i 44 anni ("solo" 96 euro). La spesa media sale di nuovo dopo i 45 anni e crolla oltre i 65.
Perchè le donne tengano tanto a qualcosa che si mostra, in genere, ben poco, Chantal Malingrey, una delle organizzatrici del salone lo spiega così: "L'abbigliamento intimo dà la possibilita a ogni donna di esprimere la sua individualità . La lingerie è un dettaglio importante del loro abbigliamento, che consente di essere sè stesse in qualunque momento della giornata".
Attraverso quali simboli le donne si sentono sè stesse lo mostrano le tendenze di quest'anno, ripartite secondo gli organizzatori in quattro grandi correnti: la comodità moderna, il glamour, la nostalgia e l'influenza della strada. Chi si riconosce nella prima tendenza cerca articoli che oltre ad essere confortevoli sono ergonomici, sottolineano le linee del corpo e la sua bellezza. Le amanti del glamour si concentrano soprattutto nell'esaltazione della parte posteriore del corpo, per renderlo sexy, sofisticato, ma senza volgarità , fino a sfiorare il "porn-chic", come dimostra anche il successo di catene internazionali come Agent Provocateur o la tedesca Beate Uhse.
Le nostalgiche guardano al passato, con nastri, pietre preziose e scintillii. Infine la "corrente della strada" che ha come elemento principale la "combinette" la camiciola che si porta da sola o sui pantaloni. Per gli esperti, poi il 2004 vedrà il grande ritorno delle culottes, che enfatizzeranno l'importanza delle natiche, con modelli piccolissimi che lasceranno sfuggire la pienezza delle rotondità .
Tra i colori e i materiali resteranno l'intramontabile nero e il pizzo, ma tra le novità gli estremi del jeans o di tessuti leggeri come piume. E ancora: tulle, seta e raso, ma diventati confortevoli grazie alla lavorazione stretch. Insomma, le nuove tendenze non paiono offrire grandi novità : le donne vogliono stupire, sedurre, affascinare. E gli uomini? Sono i giovanissimi, sotto i 35 anni, a sentire il richiamo dell'intimo perchè "Vogliono essere sempre più seducenti e l'apparenza è sempre più importante" commenta Chantal Malingrey "Gli uomini vogliono essere comodi, sexy e virili". Poi, i gusti sono gusti, perchè secondo gli organizzatori per ottenere questa sensualità "si chiudono le proprie bellezze in boxer attillati, a pelle" oppure si osa fino al tanga.
Alla celebrazione del reggiseno e mutandine non manca l'Italia, che nel campo ha una tradizione che gareggia con la regina indiscussa, la Francia. Anche nel campo della lingerie lo spettro dei produttori a basso costo, quali la Cina e l'India grava sul mercato europe, ma il quinto posto come fornitore della Francia del nostro paese ( dopo Cina, Tunisia, Turchia e India) è di tutto rispetto. La forza del mercato italiano si è notata anche nelle importazioni: nel 2003 il nostro paese ha importato il 9.8 per cento in meno di lingerie dal primo produttore mondiale.
(Repubblica, 24 gennaio 2004)
per un giro d'affari europeo di quasi tre miliardi di euro
Pizzo, nero sexy, culotte e boxer
lingerie soft ed estrema a Parigi
PARIGI - Molto più che un capriccio, che una vanitosa frivolezza, la lingerie è un affare a livello mondiale. A Parigi da ieri e fino a lunedì 26 gennaio il salone internazionale dell'abbigliamento intimo raccoglierà tra stand e sfilate oltre 523 case produttrici e più di 23mila addetti del settore. Sull'onda della nostalgia di pizzi e piume di struzzo, condita con un po' di sado-maso soft, la moda della lingerie fattura quasi quanto l'abbigliamento in genere.
Nel 2003 ogni donna europea ha speso in media 102 euro per agghindare il fondoschiena e non sono da meno gli uomini, che per slip e boxer hanno investito una media di 19,3 euro a testa. La crisi dei consumi pare non aver intaccato il mercato dell'intimo, che nell'anno passato ha registrato un fatturato europeo di 2,6 miliardi di euro, il 2,6 per cento in più rispetto al 2002. Gli organizzatori del salone di Parigi spiegano che l'aumento non è dovuto tanto a maggiori vendite, quanto a una richiesta di articoli più esclusivi e di qualità maggiore, il che vuol dire anche molto più costosi.
Le clienti migliori per i produttori di lingerie sono le giovani donne tra i 15 e i 24 anni, che hanno speso fino a 134 euro in media nel 2003. A sorpresa spendono quasi quanto loro le signore tra i 55 e i 64 anni (120 euro in media) , mentre paiono confidare più nella sostanza del loro sex appeal, senza bisogno di accessori accattivanti, le donne tra i 35 e i 44 anni ("solo" 96 euro). La spesa media sale di nuovo dopo i 45 anni e crolla oltre i 65.
Perchè le donne tengano tanto a qualcosa che si mostra, in genere, ben poco, Chantal Malingrey, una delle organizzatrici del salone lo spiega così: "L'abbigliamento intimo dà la possibilita a ogni donna di esprimere la sua individualità . La lingerie è un dettaglio importante del loro abbigliamento, che consente di essere sè stesse in qualunque momento della giornata".
Attraverso quali simboli le donne si sentono sè stesse lo mostrano le tendenze di quest'anno, ripartite secondo gli organizzatori in quattro grandi correnti: la comodità moderna, il glamour, la nostalgia e l'influenza della strada. Chi si riconosce nella prima tendenza cerca articoli che oltre ad essere confortevoli sono ergonomici, sottolineano le linee del corpo e la sua bellezza. Le amanti del glamour si concentrano soprattutto nell'esaltazione della parte posteriore del corpo, per renderlo sexy, sofisticato, ma senza volgarità , fino a sfiorare il "porn-chic", come dimostra anche il successo di catene internazionali come Agent Provocateur o la tedesca Beate Uhse.
Le nostalgiche guardano al passato, con nastri, pietre preziose e scintillii. Infine la "corrente della strada" che ha come elemento principale la "combinette" la camiciola che si porta da sola o sui pantaloni. Per gli esperti, poi il 2004 vedrà il grande ritorno delle culottes, che enfatizzeranno l'importanza delle natiche, con modelli piccolissimi che lasceranno sfuggire la pienezza delle rotondità .
Tra i colori e i materiali resteranno l'intramontabile nero e il pizzo, ma tra le novità gli estremi del jeans o di tessuti leggeri come piume. E ancora: tulle, seta e raso, ma diventati confortevoli grazie alla lavorazione stretch. Insomma, le nuove tendenze non paiono offrire grandi novità : le donne vogliono stupire, sedurre, affascinare. E gli uomini? Sono i giovanissimi, sotto i 35 anni, a sentire il richiamo dell'intimo perchè "Vogliono essere sempre più seducenti e l'apparenza è sempre più importante" commenta Chantal Malingrey "Gli uomini vogliono essere comodi, sexy e virili". Poi, i gusti sono gusti, perchè secondo gli organizzatori per ottenere questa sensualità "si chiudono le proprie bellezze in boxer attillati, a pelle" oppure si osa fino al tanga.
Alla celebrazione del reggiseno e mutandine non manca l'Italia, che nel campo ha una tradizione che gareggia con la regina indiscussa, la Francia. Anche nel campo della lingerie lo spettro dei produttori a basso costo, quali la Cina e l'India grava sul mercato europe, ma il quinto posto come fornitore della Francia del nostro paese ( dopo Cina, Tunisia, Turchia e India) è di tutto rispetto. La forza del mercato italiano si è notata anche nelle importazioni: nel 2003 il nostro paese ha importato il 9.8 per cento in meno di lingerie dal primo produttore mondiale.
(Repubblica, 24 gennaio 2004)