E' FINITA : IL BELLO E' CHE NON LO CAPITE
Inviato: 14/03/2004, 1:10
RAGAZZI qui non capite cosa sta succedendo all'Italia con la famosa legge "antipirateria", non è finito lo scaricamento selvaggio (che magari è anche giusto) , ma bensi è finità la privacy e la libertà . Signore e signori ben venuti nel romanzo di Orwell: 1984
Caro Matt volevi partecipare al Grande Fratello? Bene ci sei dentro, ma il bello che non lo sai.
Posto un msg letto www.punto-informatico.it che puó rendere meglio le idee
ntercettazioni ad opera dei Provider
di Utente non registrato del 13/03/04 (22:26)
Ho notato che sul forum si sta facendo largo un curioso genere di "revisionismo" sul fatto che il decreto Urbani implichi o meno un'attività di "intercettazione" o di "filtro" da parte dei Provider.
In altre parole ci sono alcuni personaggi nel forum che, o per cercare di rassicurarsi da soli, o per fare da bastian contrari nel bailamme che il decreto ha sollevato, che fingono di non aver compreso cosa prevede il decreto.
Il fulcro del decreto Urbani - e non quindi un dettaglio accessorio - è proprio legato alla previsione di "delazione" da parte del fornitore dei servizi. Questa parte è definita "fondamentale" nella stessa relazione al decreto, ed è chiaramente esplicitata (per chi non fa finta di non capire) negli ultimi quattro commi dell'Art.1 del decreto.
Cosa mai vista prima (tanto per rispondere esplicitamente a tutti quelli che si chiedono "ma cosa è cambiato") al Provider è conferito non unpotere di denuncia, ma un DOVERE di denuncia all'Autorità giudiziaria.
Il succo, quindi, non è neppure nel fatto che i Provider siano tenuti a raccogliere e mantenere informazioni su chi pratica il peer to peer e a fornirle, su richiesta, all'Autorità giudiziaria.
Tutto si gioca sul fatto che che i Provider debbono segnalare all'Autorità i comportamenti illeciti di cui abbiano avuto effettiva conoscenza, pena la sanzione milionaria. Ora, se si aggancia alla dicitura "di cui abbiano avuto effettiva conoscenza" l'idea che c'è un'infinità di cose che il Provider "non puó non sapere", ecco che l'attività di "filtro" appare chiarissima a chiunque.
Per portare un esempio a me caro, Fastweb non puó non sapere cosa scambiano i suoi utenti su Vulcano, e quindi DEVE denunciarli all'Autorità Giudiziaria. Peraltro, in quali modi un Provider potrebbe "avere effettiva conoscenza della presenza di contenuti illeciti", se non andandoci a mettere il naso? Con informatori? Per sentito dire? Ad intuito?
Al provider viene suggerito di utilizzare la sua particolarissima posizione di "fornitore di connettività " per mettere il naso nella connettività stessa (ossia guardarti nel PC come fa qualunque altro utente Peer to Peer,o, magari, sniffarti la connessione). Questo significa che al Provider è assegnata una funzione di CONTROLLO PREVENTIVO, ulteriore e parallela rispetto a quella dell'Autorità Giudiziaria.
In altre parole non è la Polizia Postale che, in odore di reato e in seguito all'autorizzazione di un PM, chiede informazioni al Provider su un determinato utente e, eventualmente, ne intercetta le comunicazioni. Al contrario, è lasciato al Provider l'iniziativa di denuncia dove LUI (il Provider) creda di poter intravedere la commissione dell'illecito, pena la sanzione.
Io non capisco davvero come si possa far finta di non saper leggere il tenore del decreto (comma 6 Art.1 su tutti).
E se qualcuno si sentisse di dire "Ehi! Ma la privacy allora? Questo decreto è incostituzionale!", io mi sentirei di rispondere "Bella scoperta!".
Qui si sta sempre a parlare di USA, ma negli USA non se lo sognano nemmeno di obbligare il Provider alla denuncia dei propri utenti!
Comunque, tutto questo era giusto per quelli che continuano a menarla con "Ma in fondo non è cambiato nulla..."
Caro Matt volevi partecipare al Grande Fratello? Bene ci sei dentro, ma il bello che non lo sai.
Posto un msg letto www.punto-informatico.it che puó rendere meglio le idee
ntercettazioni ad opera dei Provider
di Utente non registrato del 13/03/04 (22:26)
Ho notato che sul forum si sta facendo largo un curioso genere di "revisionismo" sul fatto che il decreto Urbani implichi o meno un'attività di "intercettazione" o di "filtro" da parte dei Provider.
In altre parole ci sono alcuni personaggi nel forum che, o per cercare di rassicurarsi da soli, o per fare da bastian contrari nel bailamme che il decreto ha sollevato, che fingono di non aver compreso cosa prevede il decreto.
Il fulcro del decreto Urbani - e non quindi un dettaglio accessorio - è proprio legato alla previsione di "delazione" da parte del fornitore dei servizi. Questa parte è definita "fondamentale" nella stessa relazione al decreto, ed è chiaramente esplicitata (per chi non fa finta di non capire) negli ultimi quattro commi dell'Art.1 del decreto.
Cosa mai vista prima (tanto per rispondere esplicitamente a tutti quelli che si chiedono "ma cosa è cambiato") al Provider è conferito non unpotere di denuncia, ma un DOVERE di denuncia all'Autorità giudiziaria.
Il succo, quindi, non è neppure nel fatto che i Provider siano tenuti a raccogliere e mantenere informazioni su chi pratica il peer to peer e a fornirle, su richiesta, all'Autorità giudiziaria.
Tutto si gioca sul fatto che che i Provider debbono segnalare all'Autorità i comportamenti illeciti di cui abbiano avuto effettiva conoscenza, pena la sanzione milionaria. Ora, se si aggancia alla dicitura "di cui abbiano avuto effettiva conoscenza" l'idea che c'è un'infinità di cose che il Provider "non puó non sapere", ecco che l'attività di "filtro" appare chiarissima a chiunque.
Per portare un esempio a me caro, Fastweb non puó non sapere cosa scambiano i suoi utenti su Vulcano, e quindi DEVE denunciarli all'Autorità Giudiziaria. Peraltro, in quali modi un Provider potrebbe "avere effettiva conoscenza della presenza di contenuti illeciti", se non andandoci a mettere il naso? Con informatori? Per sentito dire? Ad intuito?
Al provider viene suggerito di utilizzare la sua particolarissima posizione di "fornitore di connettività " per mettere il naso nella connettività stessa (ossia guardarti nel PC come fa qualunque altro utente Peer to Peer,o, magari, sniffarti la connessione). Questo significa che al Provider è assegnata una funzione di CONTROLLO PREVENTIVO, ulteriore e parallela rispetto a quella dell'Autorità Giudiziaria.
In altre parole non è la Polizia Postale che, in odore di reato e in seguito all'autorizzazione di un PM, chiede informazioni al Provider su un determinato utente e, eventualmente, ne intercetta le comunicazioni. Al contrario, è lasciato al Provider l'iniziativa di denuncia dove LUI (il Provider) creda di poter intravedere la commissione dell'illecito, pena la sanzione.
Io non capisco davvero come si possa far finta di non saper leggere il tenore del decreto (comma 6 Art.1 su tutti).
E se qualcuno si sentisse di dire "Ehi! Ma la privacy allora? Questo decreto è incostituzionale!", io mi sentirei di rispondere "Bella scoperta!".
Qui si sta sempre a parlare di USA, ma negli USA non se lo sognano nemmeno di obbligare il Provider alla denuncia dei propri utenti!
Comunque, tutto questo era giusto per quelli che continuano a menarla con "Ma in fondo non è cambiato nulla..."