Viaggio nel desiderio maschile
Inviato: 07/04/2004, 12:45
Esaurito nel primo week end di uscita, il libro "Girls" di Nic Kelman fa infuriare le femministe e divide i lettori.
Poco più che trentenne, laureato al Massachusetts Institute of Technology (Mit), allievo di Noam Chomsky e Marvin Minsky, Nic Kelman è il nuovo fenomeno letterario, in Italia come Oltreoceano. "Girls" è il suo primo libro. Il San Francisco Chronicle e il New York Journal lo hanno definito il migliore dell'anno, le associazioni femministe inglesi e americane lo hanno stroncato. àˆ un viaggio nell'universo del desiderio maschile, è brutale, a volte scioccante, seducente, affascinante, disincantato e molto polemico. Il racconto è portato avanti da diversi io narranti, anzi, come dice l'autore, diversi masch-io narranti. Ognuno racconta della propria vita sessuale, delle mogli e delle amanti, delle fidanzate e delle ballerine di lap dance, delle prostitute e delle adolescenti provocatrici (soprattutto di quelle). Delle donne si fa un ritratto sconcertante. Si sfiora la pedofilia attraverso la ricerca di una purezza perduta da parte di uomini che fanno sesso con giovanissime ragazze, piccole ninfette estremamente provocanti.
Niente a che vedere con Melissa P. e i suoi "Cento colpi di spazzola", niente a che vedere con l'affollamento di romanzetti e pseudo-diari pruriginosi, a sfondo erotico, che affollano le librerie in questi giorni. La prosa di Kelman è trascinante, cerebrale, vergognosamente sincera e a tratti lirica.
Tra un paragrafo e l'altro, al racconto quasi ipnotico delle ossessioni sessuali dell'uomo contemporaneo, si alternano digressioni filosofiche, riflessioni sull'origine di alcune parole considerate "sporche" e passi tratti dall'Iliade e dall'Odissea. «I greci antichi - spiega Kelman - non avevano una parola per l'amore romantico. Per loro, l'amore per un oggetto e l'amore per una donna erano proprio lo stesso. Quando parlavano o scrivevano della relazione tra un uomo e una donna usavano parole che significavano possedere, tenere in gran conto, avere rapporti sessuali con. Quando Odisseo tornó a casa, lui e Penelope non si fecero le coccole. Scoparono».
Il ritratto che esce delle donne non è confortante, nè tantomeno lusinghiero: isteriche, bugiarde, interessate ai soldi e a poco altro. Negli Stati Uniti le femministe si sono infuriate con le solite argomentazioni: sfruttamento dell'immagine della donna, violenza morale, eccetera. In Italia le 13mila copie della prima tiratura sono andate esaurite in quattro giorni. «I desideri di fondo - ha risposto Kelman - non sono mai cambiati nella storia dell'uomo, è cambiato il modo in cui li giudichiamo. Il rapporto che un uomo o una donna hanno con il sesso è legato alla cultura di appartenenza. In America per esempio c'è l'ossessione di una relazione equilibrata, in cui nessuno domina. àˆ l'ossessione della società moderna. I giapponesi si sentono invece in colpa quando fanno sesso perchè perdono il controllo e lo stesso è per gli inglesi. L'ossessione e il desiderio sono gli stessi in tutti i popoli e in tutti i millenni, quello che cambia è ció che ci fa sentire colpevoli perchè legato ai modelli della società a cui si appartiene e alle costrizioni sociali». E l'obiettivo di Kelman, che sull'onda del successo sta già scrivendo un secondo libro, è proprio questo: provocare e scardinare pregiudizi e sensi di colpa.
Fan
Il giovane e arcinoto talento, lo scrittore JT Leroy, ha scritto di Nic Kelman: «Non sono riuscito a smettere di leggere questo libro: è assolutamente grande. La sua scrittura possiede quel dono che arriva al momento giusto e che toglie il respiro. Ha creato qualcosa di assolutamente originale, talmente forte che violenta il lettore, ma che possiede la bellezza per guardarlo in faccia mentre lo fa. E ad alcuni non piace avere una lama così vicina alla gola».
Perchè i greci?
«Omero mi interessa - spiega Kelman - perchè il desiderio di successo, di potere, di denaro che racconta è simile al nostro. Anche in questo caso cambia il modo di giudicarlo giusto o sbagliato. In "Girls" critico tutto questo, ma mi chiedo se non sia una condizione inevitabile dei rapporti umani».
tratto da News 2000 - Libero.it
Poco più che trentenne, laureato al Massachusetts Institute of Technology (Mit), allievo di Noam Chomsky e Marvin Minsky, Nic Kelman è il nuovo fenomeno letterario, in Italia come Oltreoceano. "Girls" è il suo primo libro. Il San Francisco Chronicle e il New York Journal lo hanno definito il migliore dell'anno, le associazioni femministe inglesi e americane lo hanno stroncato. àˆ un viaggio nell'universo del desiderio maschile, è brutale, a volte scioccante, seducente, affascinante, disincantato e molto polemico. Il racconto è portato avanti da diversi io narranti, anzi, come dice l'autore, diversi masch-io narranti. Ognuno racconta della propria vita sessuale, delle mogli e delle amanti, delle fidanzate e delle ballerine di lap dance, delle prostitute e delle adolescenti provocatrici (soprattutto di quelle). Delle donne si fa un ritratto sconcertante. Si sfiora la pedofilia attraverso la ricerca di una purezza perduta da parte di uomini che fanno sesso con giovanissime ragazze, piccole ninfette estremamente provocanti.
Niente a che vedere con Melissa P. e i suoi "Cento colpi di spazzola", niente a che vedere con l'affollamento di romanzetti e pseudo-diari pruriginosi, a sfondo erotico, che affollano le librerie in questi giorni. La prosa di Kelman è trascinante, cerebrale, vergognosamente sincera e a tratti lirica.
Tra un paragrafo e l'altro, al racconto quasi ipnotico delle ossessioni sessuali dell'uomo contemporaneo, si alternano digressioni filosofiche, riflessioni sull'origine di alcune parole considerate "sporche" e passi tratti dall'Iliade e dall'Odissea. «I greci antichi - spiega Kelman - non avevano una parola per l'amore romantico. Per loro, l'amore per un oggetto e l'amore per una donna erano proprio lo stesso. Quando parlavano o scrivevano della relazione tra un uomo e una donna usavano parole che significavano possedere, tenere in gran conto, avere rapporti sessuali con. Quando Odisseo tornó a casa, lui e Penelope non si fecero le coccole. Scoparono».
Il ritratto che esce delle donne non è confortante, nè tantomeno lusinghiero: isteriche, bugiarde, interessate ai soldi e a poco altro. Negli Stati Uniti le femministe si sono infuriate con le solite argomentazioni: sfruttamento dell'immagine della donna, violenza morale, eccetera. In Italia le 13mila copie della prima tiratura sono andate esaurite in quattro giorni. «I desideri di fondo - ha risposto Kelman - non sono mai cambiati nella storia dell'uomo, è cambiato il modo in cui li giudichiamo. Il rapporto che un uomo o una donna hanno con il sesso è legato alla cultura di appartenenza. In America per esempio c'è l'ossessione di una relazione equilibrata, in cui nessuno domina. àˆ l'ossessione della società moderna. I giapponesi si sentono invece in colpa quando fanno sesso perchè perdono il controllo e lo stesso è per gli inglesi. L'ossessione e il desiderio sono gli stessi in tutti i popoli e in tutti i millenni, quello che cambia è ció che ci fa sentire colpevoli perchè legato ai modelli della società a cui si appartiene e alle costrizioni sociali». E l'obiettivo di Kelman, che sull'onda del successo sta già scrivendo un secondo libro, è proprio questo: provocare e scardinare pregiudizi e sensi di colpa.
Fan
Il giovane e arcinoto talento, lo scrittore JT Leroy, ha scritto di Nic Kelman: «Non sono riuscito a smettere di leggere questo libro: è assolutamente grande. La sua scrittura possiede quel dono che arriva al momento giusto e che toglie il respiro. Ha creato qualcosa di assolutamente originale, talmente forte che violenta il lettore, ma che possiede la bellezza per guardarlo in faccia mentre lo fa. E ad alcuni non piace avere una lama così vicina alla gola».
Perchè i greci?
«Omero mi interessa - spiega Kelman - perchè il desiderio di successo, di potere, di denaro che racconta è simile al nostro. Anche in questo caso cambia il modo di giudicarlo giusto o sbagliato. In "Girls" critico tutto questo, ma mi chiedo se non sia una condizione inevitabile dei rapporti umani».
tratto da News 2000 - Libero.it