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(OT) Occasioni Perdute

Inviato: 27/07/2004, 17:06
da Eiaculator
Questo era il momento giusto per sputare :DDD :DDD :DDD


Immagine

Inviato: 27/07/2004, 17:27
da Trez
Ehhhh ma non si sputa nel piatto dove si mangia..o si mangerà !!! :DDD :DDD

Inviato: 27/07/2004, 17:31
da camminatore
Trez ha scritto:Ehhhh ma non si sputa nel piatto dove si mangia..o si mangerà !!! :DDD :DDD
boh, d'alema lo fa tutti i giorni !

Inviato: 27/07/2004, 17:41
da Eiaculator
Trez ha scritto:Ehhhh ma non si sputa nel piatto dove si mangia..o si mangerà !!! :DDD :DDD
Fabio Capello l'ha fatto :no:

Inviato: 27/07/2004, 17:44
da Diabolik68
Fabio Capello è un grande, ha sempre affermato che la Juve è una grande squadra. :DDD :DDD :DDD

Inviato: 27/07/2004, 18:17
da Paperinik
A proposito...

(ANSA) - ROMA, 27 LUG - Il Consiglio Federale ha confermato il verdetto della Coavisoc e non ha ammesso Ancona e Napoli in serie B. La Figc non ha dato il suo via libera anche a Como e Viterbese in C1, e a Varese, Brindisi, Isernia, L'Aquila, Meda, Palmese e Paterno' in C2. Parere favorevole invece per Reggina e Siena in A, Torino e Verona (serie B), Benevento,Spezia,Teramo,Vispesaro (C1), Ragusa e Taranto (C2). I ripescaggi in sostituzione delle non ammesse saranno decisi il 12 agosto.
27/07/2004 17:54


Mi spiace per il Napoli..se non altro, almeno sono 2 le società  ad aver fatto la stessa fine...la legge è uguale per tutti. Peccato solo che per qualcuno (Roma, Lazio, Parma) sia piຠuguale degli altri.

Inviato: 27/07/2004, 18:24
da Husker_Du
Paperinik ha scritto:A proposito...

Mi spiace per il Napoli..se non altro, almeno sono 2 le società  ad aver fatto la stessa fine...la legge è uguale per tutti. Peccato solo che per qualcuno (Roma, Lazio, Parma) sia piຠuguale degli altri.
In effetti passare dalla C2 alla B senza fare il campionato di C1.....e' piu' uguale degli altri....

Inviato: 27/07/2004, 18:49
da Super Zeta
Husker_Du ha scritto:
Paperinik ha scritto:A proposito...

Mi spiace per il Napoli..se non altro, almeno sono 2 le società  ad aver fatto la stessa fine...la legge è uguale per tutti. Peccato solo che per qualcuno (Roma, Lazio, Parma) sia piຠuguale degli altri.
In effetti passare dalla C2 alla B senza fare il campionato di C1.....e' piu' uguale degli altri....
Evidentemente quando la legge viene "interpretata" a proprio favore non si fa tanto gli schizzinosi
Per la cronaca la Fiorentina doveva ripartire dall'eccellenza non dalla C2

Inviato: 27/07/2004, 18:50
da DON CHISCIOTTE
Husker_Du ha scritto:
Paperinik ha scritto:A proposito...

Mi spiace per il Napoli..se non altro, almeno sono 2 le società  ad aver fatto la stessa fine...la legge è uguale per tutti. Peccato solo che per qualcuno (Roma, Lazio, Parma) sia piຠuguale degli altri.
In effetti passare dalla C2 alla B senza fare il campionato di C1.....e' piu' uguale degli altri....
mica andremo ancora nel solito discorso? :wink:

Inviato: 27/07/2004, 20:32
da Trez
Beh...la storia dei "meriti sportivi" della Fiorentina ed il suo passaggio d'amblè in serie B, che poi guarda caso è pure diventata serie A, lascia alquanto perplessi o meglio me lascia schifato....poteva essere il Napoli,il Torino od altra squadra..lo schifo per questi pagliacci che governano il calcio e che lo distruggono rimane.......w la Grecia, con la sua vittoria ha dato uno schiaffone sonoro a molti calciofili che pensano che un nome basti a mettere sotto una difesa.... :bleh: :bleh: :bleh:

Inviato: 27/07/2004, 23:15
da Paperinik
mannaggia, non mi fate nemmeno godere delle pappine alla giuve... :DDD
Inutile fare tanti giri di parole, il calcio italiano è così: le solite "grandi" (inter, milan giuve, roma, lazio) sono intoccabili, le altre "piccole" pagano tutto, è un discorso semplice, la roma ha i debiti e si sente che comprerà  gilardino, fà  più schifo questo o un ripescaggio?
non conta più il tifo e la passione di 2 piazze come Napoli e Firenze, tutto gira intorno agli sponsor, a sky, all'uccellino di del piero...al Napoli non hanno dato molto tempo, o perlomeno niente in confronto a briosh e caffeino che davano alla lazio mentre rra in cerca di soldi...

Quando non si hanno santi e controsanti in paradiso ed in parlamento questa è la fine "normale"...
L'unica cosa che mi auguro è che i napoletani dimostrino di avere più palle di noi fiorentini (i cortei pacifici come la fiaccolata ai tempi di gestione VCG, evidentemente non servono a niente) e riescano ad entrare all'interno della sede della Federcalcio, e magari facciano fare il Bungee Jumping senza elastico a Carraro, Galliani e Matarrese..dulcis in fundo, tutta l'arroganza di questo sistema la vediamo stasera a Milano dove va'di scena il torneo degli imperialisti del calcio...
:roll:

Inviato: 27/07/2004, 23:20
da Drogato_ di_porno
Super Zeta ha scritto:
Husker_Du ha scritto:
Paperinik ha scritto:A proposito...

Mi spiace per il Napoli..se non altro, almeno sono 2 le società  ad aver fatto la stessa fine...la legge è uguale per tutti. Peccato solo che per qualcuno (Roma, Lazio, Parma) sia piຠuguale degli altri.
In effetti passare dalla C2 alla B senza fare il campionato di C1.....e' piu' uguale degli altri....
Evidentemente quando la legge viene "interpretata" a proprio favore non si fa tanto gli schizzinosi
Per la cronaca la Fiorentina doveva ripartire dall'eccellenza non dalla C2
Ah non dalla 3a categoria? :)

Inviato: 27/07/2004, 23:25
da Drogato_ di_porno
camminatore ha scritto:
Trez ha scritto:Ehhhh ma non si sputa nel piatto dove si mangia..o si mangerà !!! :DDD :DDD
boh, d'alema lo fa tutti i giorni !
Anche Speroni, solo che quando gli rimproverano di godersi da anni lo stipendio di Roma lui si compiace di paragonarsi a Cesare Battisti, l' irredentista che si candidó al parlamento austriaco per ottenere l' indipendenza del trentino e finì impiccato!

Inviato: 27/07/2004, 23:30
da Paperinik
Vediamo un pó che dite di questo...per chi non capisse dove stà  il marcio...

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Il "grido silenzioso" della Torino granata...
27/07/2004

Abbiamo ricevuto una mail un po' a "caso" contenente il seguente dossier, materiale che abbiamo letto attentamente e valutato come estremamente interessante, per inciso riprende e si sposa con alcuni passaggi, articoli, inchieste di fiorentina.it e degli amici Napolitano e Liguori. Ve ne consigliamo vivamente la lettura, con conseguente riflessione. Facciamo in modo che, almeno da queste parti, la congiura del silenzio venga sconfitta.
fiorentina.it


LA CONGIURA DEL SILENZIO

Torino, dal punto di vista calcistico, ma non solo, è divisa in due entità , ciascuna delle quali con motivazioni sportive, storia, caratteristiche, immagine e quant'altro ben distinte ed estremamente diverse l'una dall'altra. Del Toro sappiamo tutto: una squadra con un passato glorioso, tragico, ormai diventato mito e con un presente che peggiore non poteva essere. L'altra entità  è la diretta emanazione di un potentato economico e politico, non solo cittadino. Torino non è Milano, dove due squadre con pari dignità  pagano il dovuto per utilizzare San Siro. Non è nemmeno Roma, dove due squadre, sempre di pari dignità , possono comunque contare su un appoggio mediatico e politico che ne mette sì in luce ogni difficoltà , ma si attiva anche per risolverle. A Torino nulla di tutto questo. Un sobrio ed aristocratico silenzio. Ma non tutti lo accettano, qualche voce plebea ogni tanto si leva, ed elenca i volgari fatti:

Partiamo da qualche anno fa. La juve voleva uno stadio di proprietà , e voleva il Delle Alpi. Lo voleva con il minimo sacrificio economico, con una spesa ridicola se paragonata al valore stimato suo e dell'area circostante, sfruttabile commercialmente. Per arrivare a questo, vista la presenza di due realtà  che potenzialmente potevano essere interessate all'affare, dovevano verificarsi un insieme di circostanze particolari:

1- Il Delle Alpi, raro esempio d'edificazione recente non realizzata dal gruppo Fiat, doveva essere percepito dall'opinione pubblica come inadatto, un inutile spreco di denaro pubblico, una cattedrale nel deserto. Questo per prepararne l'abbattimento od il rifacimento senza la minima resistenza. Che siano state divulgate, attraverso la stampa cittadina, notizie false sui costi di realizzazione o sull'infelice collocazione geografica
dell'impianto, era strumentale.

2- Occorreva esercitare pressioni sulle autorità  cittadine affinchè eventuali opposizioni venissero scavalcate: finto ricatto con la minaccia di andarsene da Torino, attraverso il quale si è da subito ottenuta la gestione della pubblicità  allo stadio, senza per questo doversi sobbarcare i costi di manutenzione dello stesso, lasciati al comune che, incredibilmente, accetta.

3- Bisognava raffigurare la juve come unico vero interlocutore cittadino, unica entità  sportiva rappresentativa di tutta la comunità , e così nei suoi
gagliardetti sparisce la zebra, da sempre simbolo bianconero, ed appare il toro rampante, da sempre emblema granata. Vi immaginate la Lazio con la lupa nel simbolo? Non sarebbe sicuramente passato inosservato, a Roma.

4- Il Torino Calcio non doveva intromettersi nella questione Delle Alpi. Avendo diritto, almeno teoricamente, alle stesse opportunità  della juve, poteva ostacolarne l'esproprio o renderlo più dispendioso. In parole povere, il Toro non doveva presentarsi ad un'eventuale asta. Per esserne certi occorreva tuttavia controllarlo direttamente, non bastavano le forzature esterne di sempre.

Così, dopo una campagna di stampa violentissima nei confronti degli allora padroni del Torino Calcio, i cosiddetti genovesi, ai quali certamente non ne era andata bene una, il Torino viene acquistato da Francesco Cimminelli, padrone della Ergom e fornitore della Fiat, al quale vengono avvallati i pagamenti delle fatture a 30 giorni, contro i 90/120 degli altri, finanziamenti fino a 500 miliardi di vecchie lire, costruzione di due stabilimenti nel Sud i quali provvedono, tra le altre cose, ad assicurare la produzione quando altrove si sciopera. Commesse oltre il 2010.

Sicuramente sarà  un caso, un insieme di fattori oggettivi e, tra l'altro, documentabili. Nessun complotto. Fatto sta che Francesco Cimminelli, certamente un industriale avveduto, noto peró fino ad allora soprattutto per essere stato l'artefice del primo caso di mobbing, applica questa stessa filosofia nella sua gestione del Torino Calcio. Si dichiara da subito tifoso bianconero, al Toro solo per ragioni affaristiche. Ridicolizza ed insulta chi, tra i tifosi del Toro, si rechi ancora a Superga, luogo dove, oltre alla lapide del Grande Torino, ha sede provvisoria il Museo dedicatogli.

Dopo una breve fase in cui il presidente è Giuseppe Aghemo, che gli aveva spianato la strada verso l'acquisto del Torino Calcio annunciando, tra le altre cose, la presenza di 70 miliardi di fidejussioni per la ricostruzione del Filadelfia, viene assegnato all'incarico Attilio Romero, noto alle cronache per essere una delle persone coinvolte nell'incidente in cui trovó la morte Gigi Meroni, e in precedenza dirigente Fiat con mansioni di rilievo. Decide di destinare l'incarico di general manager a Pieroni, in causa con il portiere del Torino Luca Bucci per via di un battibecco precedente. Questa decisione sarà  annullata in seguito alle proteste dei tifosi.Sposta la storica sede del Torino Calcio in un ex magazzino di via del Carmine, e lascia i prestigiosi uffici precedenti al figlio Simone. Annuncia la ricostruzione del Filadelfia, abbattuto anni prima da Novelli, che ne aveva promessa la ricostruzione con tanto di conferenze stampa, progetti, date d'inizio lavori e d'inaugurazione. Viste le difficoltà  nel farsi approvare il progetto esecutivo sul Fila, che alcuni dicono cercate (l'archittetto che stiló il progetto), Cimminelli
propone la realizzazione presso Borgaro, nell'hinterland torinese, di Borgarello, un'area comprendente nove campi di calcio, forestierie, spogliatoi, sede di prima squadra e settore giovanile ed ottiene dal comune di Borgaro le delibere necessarie. Il Comune di Torino, che ha già  stabilito fin dal 1999 con un accordo tra Giraudo e l'allora sindaco Castellani, la cessione del Delle Alpi e dell'area circostante alla società  bianconera, deve almeno salvare le apparenze dando una parvenza di equità . Così, dopo aver assegnato l'area del Delle Alpi alla juve per meno di 5 euro al metro quadro, contro i circa 70 normalmente necessari per la concessione di spazi commerciali, provvede a fare grosso modo altrettanto nei confronti del Torino, concedendogli il vecchio stadio comunale, nel frattempo diventato sede delle cerimonie delle olimpiadi invernali del 2006, e concedendo i permessi per la realizzazione un supermercato sull'area ex Filadelfia, necessario per il sostentamento futuro del club.

A fronte delle tardive ma efficaci proteste dei tifosi, il supermercato viene spostato in area vicina, ma viene concessa l'edificazione di due palazzi, con relative strade d'accesso, su metà  dell'area originale. Lo Stadio Comunale, dopo aver precedentemente attraversato una fase in cui se n'era prospettato l'abbattimento, diventa d'improvviso un monumento d'importanza tale da non poterne modificare nè la prospettiva, nè abbassare il terreno di gioco, realizzato con un sistema di drenaggio a fascine incrociate che sembra irripetibile. Il costo del ripristino dell'impianto passa dai 20 milioni di euro iniziali a più di 50, per la capienza di 27000 posti. In pratica ristrutturare il Comunale costa il doppio della cifra a cui è stato venduto alla juve il nuovissimo delle alpi, perfettamente utilizzabile già  così com'è ora, tant'è che entrambe le squadre cittadine ci giocano pur se una, il Torino, per farlo paga l'affitto all'altra. In tutto questo marasma edilizio s'inserisce la situazione della squadra, sempre più allo sbando. I giocatori migliori, quelli che potrebbero anche essere ceduti ricavandoci qualcosa, vengono lasciati andare via per scadenza contratto. Parecchi tra loro passano prima da una fase nella quale vengono lasciati in tribuna, presentati all'opinione dei tifosi come mercenari, incapaci, piantagrane, lavativi o quant'altro, in modo da poterli cedere senza lasciare rimpianti o costretti ad andare via. Mobbing. Nessun calciatore vuole più venire al Toro, compreso chi proveniva dalle giovanili granata, chi c'è se ne vuole andare, chi sarebbe obbligato a rientrare afferma che piuttosto smette di giocare. Il settore giovanile viene semi-abbandonato e resiste, pur se a livelli minimi rispetto al passato, solo grazie alla buona volontà  e all'attaccamento degli allenatori rimasti. Il settore marketing è un fantasma. In tutta Torino, in qualunque negozio o supermercato, non si trova nessun tipo di gadget granata. I tifosi vengono abbandonati, il coordinamento dei club, sempre promesso, non viene realizzato. La tifoseria viene continuamente accusata di scarsa presenza, di eccessivo romanticismo, di essere fonte di pressioni esagerate sui giocatori. Non un'operazione commerciale viene intrapresa per riavvicinare i simpatizzanti, i prezzi degli abbonamenti sono il doppio rispetto ad un Udinese e pari a Milan ed Inter. Ma il Toro è in serie B.


Nel contempo Cimminelli dichiara a più riprese che dei tifosi non gl'importa nulla, o che se li gira come vuole. Va a vedersi le partite della gi*ve, cena con Moggi. Piange miseria ma non tratta la vendita del club. Chiunque ci provi si trova davanti una scatola nera di cui non puó conoscere prezzo e contenuto. Intanto al Filadelfia, i cui lavori di costruzione dovevano iniziare in concomitanza con quelli del comunale, è tutto fermo tranne l'erbaccia, che continua a crescere. Il centro commerciale è stato già  venduto alla Bennet, e quindi non potrà  più servire per l'autofinanziamento del Club. A Borgarello la lottizzazione è partita e le villette a schiera sorgeranno come funghi. I lavori del Comunale non hanno minimamente tenuto in considerazione le aspettative dei tifosi. Mentre in tutto il mondo i campi di calcio vengono realizzati con le gradinate a ridosso del terreno, qui lo spazio occupato dalla precedente pista d'atletica sarà  ricoperto dall'erba. L'aumentare annunciato dei costi di ristrutturazione, otterrà  come probabile esito che
Cimminelli potrà  accampare scuse per non far fronte agli stessi, tant'è che i lavori procedono con notevole ritardo.
Accadrà  che il Comune, dovendo provvedere alle cerimonie olimpiche, le dirotterà  al Delle Alpi (inizialmente presentato al CIO in tale veste e poi, non si sa perchè, sostituito dal Comunale). Pagherà  il disturbo alla gi*ve
che così, dopo averlo ottenuto ad un decimo della sua valutazione, si farà  anche eventualmente rimborsare le spese di rifacimento o pagare l'affitto.

Non ci sono complotti, a Torino. Non c'è cupola e non c'è piovra. C'erano due società  di calcio. Una potente, vincente, ricca e famosa, l'altra meno, ma con in dote un bagaglio di storia, orgoglio, dignità  ed attaccamento dei tifosi che non aveva uguali in Italia e probabilmente nel mondo. Una di queste società  c'è ancora, ed è più potente, più ricca di prima, potendo ora anche contare su un patrimonio immobiliare costato niente e di valore immenso.
Il Torino, con il susseguirsi di progetti fantasma, false vendite e vere delibere, finti padroni, non possiede nemmeno più ció che era suo e che ne era simbolo, luogo e patrimonio. Restano i suoi appassionati tifosi, sempre più disorientati e sempre meno pazienti. Non c'è nessuna cospirazione. Non serviva a chi, potendo gestire la cosa
pubblica imponendo le proprie scelte, non aveva necessità  di metterla in atto. Non c'è progetto d'annientamento del Toro. Non occorreva studiarne uno a chi per attitudine, tradizione consolidata, connivenze politiche e possibilità 
di ricatto sociale, non lascia niente agli altri, ed agli altri non resta altro che andarsene o sparire. Non c'è nulla di nascosto a Torino, tranne tutto ció che non viene detto dal TG regionale o pubblicato da La Stampa, che è quello che più o meno avete letto sin qui. Non cè nessuna congiura, a Torino, tranne la peggiore: quella del silenzio.

Massi

Inviato: 27/07/2004, 23:50
da donegal
Papero, tutto vero e spiegato bene.

Nessun vittimismo, sono illeciti resi legali e ampiamente documentati che a Torino tutti conoscono.

Grazie per il post, che provvederó a inoltrare via mail