Livorno, finto rapimento hard
Inviato: 06/08/2004, 15:25
chi sara mai questo regista e produttore di film hard??
Coppia voleva inserire figlia nel porno
Due livornesi, una donna di 50 anni e il suo convivente di 37, sono stati denunciati per simulazione di reato, calunnia e procurato allarme, per aver finto il rapimento di una 20enne, forse per farla "sparire" e introdurla nel mondo del cinema porno amatoriale. La donna, infatti, insieme al convivente, produttore, regista e attore di film hard, si era inventata tutto. Dopo alcuni giorni i carabinieri hanno chiarito i fatti e denunciato i due.
Era stata la donna a denunciare il presunto rapimento della figlia ventenne, accusando come autore del sequestro un agente di commercio di La Spezia che la livornese aveva indicato come il padre della ragazza. In realtà lo spezzino non era il padre della giovane, che vive insieme al papà naturale a Vicopisano (Pisa), legalmente separato dalla donna, e al fratello, anche lui figlio della livornese, ed era interamente all'oscuro di quanto accaduto.
L'intenzione era, probabilmente, quella di riuscire a sottrarre la figlia al padre, denunciando un finto rapimento e poi inserirla, magari sotto falso nome, nell'ambiente dei film a luci rosse amatoriali, dove si realizzano film a basso costo che consentono ai produttori di guadagnare molti soldi e intercettare un mercato attualmente tra i più floridi nel settore.
http://www.tgcom.it/cronaca/articoli/ar ... 3868.shtml
Coppia voleva inserire figlia nel porno
Due livornesi, una donna di 50 anni e il suo convivente di 37, sono stati denunciati per simulazione di reato, calunnia e procurato allarme, per aver finto il rapimento di una 20enne, forse per farla "sparire" e introdurla nel mondo del cinema porno amatoriale. La donna, infatti, insieme al convivente, produttore, regista e attore di film hard, si era inventata tutto. Dopo alcuni giorni i carabinieri hanno chiarito i fatti e denunciato i due.
Era stata la donna a denunciare il presunto rapimento della figlia ventenne, accusando come autore del sequestro un agente di commercio di La Spezia che la livornese aveva indicato come il padre della ragazza. In realtà lo spezzino non era il padre della giovane, che vive insieme al papà naturale a Vicopisano (Pisa), legalmente separato dalla donna, e al fratello, anche lui figlio della livornese, ed era interamente all'oscuro di quanto accaduto.
L'intenzione era, probabilmente, quella di riuscire a sottrarre la figlia al padre, denunciando un finto rapimento e poi inserirla, magari sotto falso nome, nell'ambiente dei film a luci rosse amatoriali, dove si realizzano film a basso costo che consentono ai produttori di guadagnare molti soldi e intercettare un mercato attualmente tra i più floridi nel settore.
http://www.tgcom.it/cronaca/articoli/ar ... 3868.shtml