09/08/04 - Il Messaggero - ROBERTO BERTINETTI
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Rushdie: «La pornografia è civiltà E ai musulmani piace, eccome»
LA TOLLERANZA nei confronti della pornografia indica il grado di libertà di cui dispone un popolo. A sostenerlo è lo scrittore anglo-indiano Salman Rushdie in un saggio in uscita in autunno in America,...Rushdie teorizza in maniera esplicita l'esistenza di alcuni valori universali la cui importanza va ben oltre il credo religioso di chi è chiamato a rispettarli e a diffonderli e colloca al primo posto la libertà .
LA TOLLERANZA nei confronti della pornografia indica il grado di libertà di cui dispone un popolo. A sostenerlo è lo scrittore anglo-indiano Salman Rushdie in un saggio in uscita in autunno in America, al quale ha dedicato grande spazio ieri a Londra il Sunday Times. L'intervento di Rushdie apparirà insieme a quelli di altri intellettuali nel libro XXX: 30 Porn Stars in cui il fotografo Timothy Greenfield-Sanders propone una scelta di ritratti di protagoniste dei film statunitensi a luci rosse. Se Gore Vidal condanna il falso puritanesimo Usa, Lou Reed si diverte a immaginare gli effetti del porno sulle abitudini sessuali delle casalinghe e John Malkovitch rievoca l'eccitazione provata scrutando le acrobazie di Linda Lovelace in "Emmanuelle", Rushdie abbandona il terreno delle consuete considerazioni su questo argomento e, come sua abitudine, nuota controcorrente.
I musulmani, afferma, sono consumatori particolarmente avidi di materiale pornografico a causa della scarsissima libertà sessuale di cui godono. «La pornografia è diffusa ovunque nel mondo, naturalmente, ma quando arriva in società nelle quali è difficile per i ragazzi e le ragazze stare insieme e fare quello che i loro coetanei fanno altrove, allora soddisfa un'esigenza più profonda», precisa lo scrittore. Che a sostegno della sua tesi cita le statistiche sul costante incremento della popolarità dei siti Internet a contenuto pornografico tra i cittadini del Pakistan
Rushdie & Porno
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Riporto in alto questo post che mi sembra molto interessante. Quanto detto da Rushdie ha un senso in più non solo nei paesi islamici, ma anche in quelli a forte influenza religiosa come l'Italia e i bacchettoni di certi stati americani.
Se la mia professoressa di fisica fosse uscita con me a 17 anni e me l'avesse data, non sarei il pervertito che oggi sono diventato.