Er monnezza!!!
Inviato: 08/10/2004, 22:25
Tratto da corriere.it
«Un'icona del cinema popolare italiano»
«Er Monnezza» finisce sulla Treccani
L'ispettore «coatto» interpretato dall'attore cubano Tomas Milian fa la sua comparsa nell'Enciclopedia del Cinema
Tomas Milian, a destra, con Bombolo in una scena di un film. Milian, nome d'arte di Tomas Quintin Rodriguez, è nato a Cuba nel 1937, e giovanissimo si è trasferito a Miami dove attualmente vive.
ROMA - Non ha mai vinto nè vincerà mai un Oscar ma «Er Monnezza» è uno di quei filoni dei B-movies all'italiana che ha fatto la storia del cinema di casa nostra. A mesi dovrebbe uscire nelle sale il remake con Claudio Amendola. Intanto a dare a «Er Monnezza» ció che i tanti fans gli tributano da anni su Internet nelle decine di siti a lui dedicati è la prestigiosa enciclopedia Treccani che ha inserito il super-coatto ante-litteram nel nuovo volume dell'Enciclopedia del Cinema diretta da Enzo Siciliano. L'attore che l'ha interpretato, Tomas Milian, ha fatto la sua comparsa nel quarto tomo (Mar-Sh). «Dopo essere stato Cuchillo, eroe terzomondista nei western politici di Sergio Sollima, Milian è diventato tra gli anni Settanta e Ottanta un'icona del cinema popolare italiano con i modi spicci e il parlare trucido del personaggio del Monnezza, protagonista di undici film di grande successo», si legge nella Treccani.
ER MONNEZZA - L'esordio cinematografico di «Er Monnezza» è datato 1976. Parlantina sciolta (anche troppo), profilo da Che Guevara de' noantri, Milian compare per la prima volta nelle vesti del personaggio destinato a dargli enorme popolarità nel film «Il trucido e lo sbirro» di Lenzi. Il trucido è ovviamente lui, Sergio Marrazzi detto er Monnezza, un insolito ladro nemico della violenza. La voce è di Ferruccio Amendola. Come sottolinea la Treccani, «Milian ha poi progressivamente trasformato il personaggio, il cui soprannome è passato al commissario Nico Giraldi dei film girati con Bruno Corbucci, conoscendo un crescente favore di pubblico che si è trasformato nel tempo in autentico fanatismo».
Da grande cultore di questo genere di film che mi dite, troppo citarlo nella Treccani?
«Un'icona del cinema popolare italiano»
«Er Monnezza» finisce sulla Treccani
L'ispettore «coatto» interpretato dall'attore cubano Tomas Milian fa la sua comparsa nell'Enciclopedia del Cinema
Tomas Milian, a destra, con Bombolo in una scena di un film. Milian, nome d'arte di Tomas Quintin Rodriguez, è nato a Cuba nel 1937, e giovanissimo si è trasferito a Miami dove attualmente vive.
ROMA - Non ha mai vinto nè vincerà mai un Oscar ma «Er Monnezza» è uno di quei filoni dei B-movies all'italiana che ha fatto la storia del cinema di casa nostra. A mesi dovrebbe uscire nelle sale il remake con Claudio Amendola. Intanto a dare a «Er Monnezza» ció che i tanti fans gli tributano da anni su Internet nelle decine di siti a lui dedicati è la prestigiosa enciclopedia Treccani che ha inserito il super-coatto ante-litteram nel nuovo volume dell'Enciclopedia del Cinema diretta da Enzo Siciliano. L'attore che l'ha interpretato, Tomas Milian, ha fatto la sua comparsa nel quarto tomo (Mar-Sh). «Dopo essere stato Cuchillo, eroe terzomondista nei western politici di Sergio Sollima, Milian è diventato tra gli anni Settanta e Ottanta un'icona del cinema popolare italiano con i modi spicci e il parlare trucido del personaggio del Monnezza, protagonista di undici film di grande successo», si legge nella Treccani.
ER MONNEZZA - L'esordio cinematografico di «Er Monnezza» è datato 1976. Parlantina sciolta (anche troppo), profilo da Che Guevara de' noantri, Milian compare per la prima volta nelle vesti del personaggio destinato a dargli enorme popolarità nel film «Il trucido e lo sbirro» di Lenzi. Il trucido è ovviamente lui, Sergio Marrazzi detto er Monnezza, un insolito ladro nemico della violenza. La voce è di Ferruccio Amendola. Come sottolinea la Treccani, «Milian ha poi progressivamente trasformato il personaggio, il cui soprannome è passato al commissario Nico Giraldi dei film girati con Bruno Corbucci, conoscendo un crescente favore di pubblico che si è trasformato nel tempo in autentico fanatismo».
Da grande cultore di questo genere di film che mi dite, troppo citarlo nella Treccani?