[O.T.] ISLAM

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] ISLAM

#6181 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Noi però facciamo la guerra ai siriani.
Turchia, Darwin non sarà più insegnato nelle scuole
La teoria dell'evoluzione alla base del pensiero laico bandita dai libri di testo: l'unico altro Paese al mondo che la nega è l'Arabia Saudita.


Nei licei turchi non si insegnerà più la teoria dell'evoluzionismo di Darwin. Lo prevede la bozza dei nuovi programmi scolastici elaborata dal ministero dell'Educazione di Ankara, secondo quanto riferisce Hurriyet. A partire dal 2019, la sezione Origine della vita ed evoluzione verrà rimossa dal curriculum di biologia perché giudicata «controversa». La decisione avrebbe ottenuto il via libera del presidente Recep Tayyip Erdogan. L'annuncio è arrivato in un seminario con alcuni docenti da Alpaslan Durmus, che guida l'ufficio competente del ministero.

COME L'ARABIA SAUDITA. La decisione è stata duramente criticata dal mondo accademico turco, sottolineando come l'evoluzionismo sia escluso dai programmi scolastici solo in Arabia Saudita. L'ufficializzazione dei nuovi programmi scolastici è attesa nei prossimi giorni.
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TeNz
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Re: [O.T.] ISLAM

#6182 Messaggio da TeNz »

ma chi hanno messo al potere in turchia...
Ti ho detto la mia opinione, che onestamente vale quanto la tua se non di più, ma non ti voglio convincere, fai come cazzo vuoi. (cit.)

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Blif
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Re: [O.T.] ISLAM

#6183 Messaggio da Blif »

Bene.

Tanto, Darwin poi si vendica (vedi Lysenko: https://it.wikipedia.org/wiki/Trofim_De ... 8D_Lysenko).
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gi.kappa.
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Re: [O.T.] ISLAM

#6184 Messaggio da gi.kappa. »

Hanno confermato la morte del Baghdadi. Personalmente ne ero certo già quando lo disse il ministro russo. Vediamo come andrà a finire.
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Edonis
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Re: [O.T.] ISLAM

#6185 Messaggio da Edonis »

Come vuoi che finisca? Verrà annunciato un nuovo califfo e tutto tornerà come prima, oramai il verbo è stato diffuso, non è importante il messaggero, ma il messaggio.
Camilleri qualche hanno fa disse che siamo portatori sani di mafia, questo pensiero è applicabile anche a loro.
Hanno arrestato i più importanti boss mafiosi, hanno confiscato miliardi di euro di beni, hanno intensificato i controlli sul territorio... questo ha debellato la mafia? No. Ammazzarli o arrestarli non basta, va debellata l'ideologia.
Fin quando ci sarà qualcuno disposto a sposare certe idee scellerate, saremo sempre punto e a capo.

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"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] ISLAM

#6186 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Io condivido tutto quello che scrive il buon Pedde

http://www.huffingtonpost.it/nicola-ped ... _23043826/

Nicola Pedde Direttore Institute of Global Studies

Ha suscitato in Italia una profonda indignazione la decisione del presidente francese Macron di organizzare a brevissima scadenza una conferenza sulla Libia, invitando i vertici politici dei due principali schieramenti a sedersi al tavolo di una trattativa gestita ed organizzata esclusivamente da Parigi.

L'incontro è programmato per martedì 25 luglio, e l'agenda dei lavori prevede la creazione di un esercito nazionale libico che assorba (o combatta) le milizie, e un piano politico di stabilità che permetta la formazione di un governo centrale stabile e capace di difendersi dalle mille insidie generate dal collasso delle istituzioni centrali nel 2011.

La strategia francese

Cosa voglia esattamente la Francia in Libia è chiaro dal 2011, e non dovrebbe essere necessario tornare sull'argomento a intervalli regolari, con circonvolute elucubrazioni tutte italiane relative a ipotetici quando improbabili scenari cooperativi.

La Francia fa in Libia quello che le riesce meglio, e che invece gli italiani sono al contrario storicamente incapaci di fare: persegue e difende i suoi interessi. Che siano in contrasto con quelli degli italiani – o di qualcun altro – poco male. Peggio per chi ancora crede a formule cooperative nel contesto della politica estera europea.

La Francia è accusata di essere stata ambigua nella gestione della politica di intervento in Libia, sostenendo dapprima la caduta di Gheddafi e il consolidamento delle formazioni islamiste, per poi schierarsi apertamente dalla parte opposta, sostenendo il generale Haftar e l'insieme di interessi politici ed economici che, attraverso l'Egitto, si riconducono sino al Golfo e agli Emirati Arabi Uniti.

Non c'è invece alcuna ambiguità dietro a questi apparenti mutamenti di alleanze. L'obiettivo della Francia non è quello di favorire la creazione del miglior governo possibile per la Libia e per i libici. La Francia è interessata al potenziale economico della Libia, e quindi muta strategia al mutare degli eventi, selezionando e sostenendo di volta in volta quelle componenti che meglio potrebbero servire gli interessi di Parigi.

Chi, quindi, meglio di Haftar, può rappresentare oggi questa scelta?

La Francia simula con la comunità internazionale di rispettare il riconoscimento del governo legittimo di Fayez al Serraj a Tripoli, ipocritamente offrendosi di mediare una conferenza nazionale di stabilità che è invece l'anticamera dell'ingresso di Haftar, l'uomo forte, nello scenario politico libico.

Haftar non è il meglio che si possa augurare alla Libia, ma rappresenta certamente il meglio che si possa ottenere per la gestione dei futuri interessi economici in loco. Ad Haftar non interessa negoziare con al Serraj la creazione di un esercito nazionale sotto il suo comando e subordinato al potere politico del premier. Ad Haftar interessa diventare nel più breve tempo possibile il nuovo Raìs della Libia, attraverso il riconoscimento di un suo ruolo di leadership politica assoluta.

Questo lo sanno bene i francesi, ma anche gli inglesi, i russi e molti altri che da una parte simulano – perché di simulazione si tratta – di rispettare gli accordi presi in sede Onu con l'intento di rafforzare e proteggere il governo riconosciuto dalla comunità internazionale, mentre dall'altra ne affossano quotidianamente la credibilità con il chiaro intento di presentare poi una soluzione scontata al problema: serve di nuovo l'uomo forte.

La riunione di Parigi del 25 luglio prossimo serve esattamente a questo, per dare ad Haftar definitivamente il controllo della Libia attraverso una transizione – che si spera sia almeno incruenta – che decreti la fine della debole esperienza al Serraj e l'avvio di un nuovo autoritarismo di stile gheddafiano.

Poco male, nell'ottica francese, se questo viene mal recepito da Roma, che guardava a Macron come il salvatore dell'Europa e che invece come prima mossa affonda sugli interessi italiani in Libia, senza guardare in faccia niente e nessuno.

Certo, non è detto che il piano francese riesca. Di fiaschi a Parigi ne hanno inanellati in gran quantità dal 2011 in poi, dalla Libia stessa sino alla gran parte del Sahel, dove sono intervenuti senza adeguata capacità finanziaria in una miriade di operazioni militari del tutto inutili sotto il profilo della lotta al terrorismo, ma al contrario simbolicamente rilevanti nel presidio di specifici interessi economici.

La conferenza del 25 luglio sarà con ogni probabilità una consacrazione del ruolo di Haftar, ma la storia ci insegna che il generale non sia proprio la persona più affidabile del pianeta, con il rischio, ancora una volta, di produrre non solo un buco nell'acqua ma di incrementare l'instabilità locale.

Haftar non ha alcuna capacità o sensibilità politica, essendo animato da una esclusiva quanto personale ambizione di potere. Se qualcuno pensa di affidargli la gestione della sicurezza sul terreno senza comandarlo fermamente nell'azione, e al tempo stesso senza costruire politicamente il necessario contesto di pacificazione e riconciliazione nazionale, ha della Libia un'idea alquanto naive.

Non possiamo essere quindi certi che l'azione francese sarà coronata dal successo – e, anzi, incombono cupe nubi su questa possibilità – ma noi italiani potremo finalmente comprendere che è finito il tempo della politica di basso profilo, della finta ricerca di una cooperazione e dell'illusorio ruolo europeo.

Roma, la bella addormentata del Mediterraneo

In attesa del fatidico bacio del principe americano, la bella addormentata italiana continua il suo lungo e placido sonno nel Mediterraneo.

Impegnata nella gigantesca, quanto eticamente corretta ma tecnicamente insostenibile, operazione di gestione dei flussi migratori, senza alcun piano concreto che ne stabilisca la progressione e soluzione nel tempo, lacerata dalle tradizionali beghe della politica interna – che non concedono spazio alla "superflua" politica estera – l'Italia attende con pazienza e tenacia che qualcuno le indichi cosa fare, come farlo e con quali risorse economiche.

Per quanto concerne la Libia, la speranza di Roma è sempre la stessa, e quindi connessa alla possibilità che a Washington si cambi passo e si decida per una politica decisa e determinata, che coinvolga l'Italia in prima linea magari affidandole anche la leadership di qualche improbabile nuova missione militare.

Il principe azzurro atteso a Roma, tuttavia, sembra bazzicare anche altri ambienti in questo momento, cercando di capire come si possa definire una soluzione al problema magari aprendo le porte anche al generale Haftar, che a Foggy Bottom e al Pentagono inizia ad essere progressivamente considerato come il minore dei problemi da risolvere.

Certo, Washington non sarebbe d'accordo su due piedi con la presa del potere da parte di Haftar, e quindi cerca di comprendere come e quanto il generale possa risultare malleabile nell'accettare posizioni di compromesso. Al tempo stesso, il generale Haftar è ben conscio che le carte sono a lui favorevoli in questo momento, e può quindi permettersi di simulare una politica di apertura nei confronti di Tripoli, nella consapevolezza che un suo futuro mutamento di strategia – matematicamente certo – sarà poi accettato obtorto collo dalle sue controparti come una ineluttabile evoluzione degli eventi.

Nel frattempo, a Roma, la Farnesina organizza oggi 24 luglio la sua annuale conferenza degli ambasciatori, invitando come ospiti d'onore il ministro degli esteri francese, Jean-Yves Le Drian, e il nuovo rappresentante dell'ONU per la Libia Ghassem Salemè – libanese, ma – guarda caso – ex professore a Parigi – con i quali, con ogni probabilità, si avrà anche il cattivo gusto di parlare della Libia e di possibili strategia di cooperazione.

La posizione dell'Italia sulla Libia è quindi presto detta, purtroppo. Paralizzata nell'ambito di una scelta concettualmente giusta e tecnicamente ineccepibile (sostegno al governo legittimo di al Serraj, difesa degli interessi nazionali e delle capacità economico-infrastrutturali), la strategia di Roma verso la Libia è ormai pietrificata in attesa che qualcuno, al governo, si ricordi che tra le priorità della politica c'è anche la gestione degli affari internazionali, dando qualche indicazione.

Siamo ormai isolati nel nostro sostegno statico al governo legittimamente riconosciuto dalla comunità internazionale, nei confronti del quale non siamo stati capaci di generare alcuna reale azione di consolidamento dei loro e dei nostri interessi. Abbiamo organizzato una missione militare di cui nessuno vuole parlare a Roma, e dove soprattutto nessuno ci ha voluto seguire, esponendoci al non indifferente rischio di essere considerati i sostenitori non già di un governo, quanto di una specifica milizia.

L'unica speranza, per l'Italia, è quindi quella di veder fallire il piano francese in modo autonomo e indipendente da qualsiasi contromossa italiana, nell'ortodossa osservanza del detto cinese che suggerisce di sedersi lungo la riva del fiume ed attendere di veder passare il cadavere del proprio nemico.

Veramente poco per la difesa degli interessi nazionali.

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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] ISLAM

#6187 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Congresso sulla situazione libica a Parigi sotto la regia del governo francese.
Italia assente, ma dalla Francia ci rassicurano.
A noi le concessioni petrolifere ex Eni, voi continuate ad occuparvi dei morti di fame che vi mandiamo state facendo benissimo.

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] ISLAM

#6188 Messaggio da Drogato_ di_porno »

però i 3 leader hanno promesso che si terranno le mitologiche "libere elezioni", così la Teologia Liberale è fatta salva insieme all'Occidentalismo.

ci sarà una popperiana sostituzione di governanti senza spargimento di sangue, in una nuova società libica pacifica, razionale e ordinata, basata sulla tecnologia sociale razionale, cioè graduale, senza salti olistici.

Separazione dei Poteri, Razionalismo, Tolleranza, Culto della Libertà Individuale, Autogoverno della Società Civile, Difesa della Proprietà Privata dalle interferenze del potere politico: il radioso futuro che attende la Libia, finalmente accolta nel "club" dei Buoni e Giusti, il cui Progresso è scritto a chiare lettere nella Libro della Storia.
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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] ISLAM

#6189 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Per quanto non abbia nessuna stima del governo, non posso credere siano coglioni fino a questo punto (la gente lo è)
Probabilmente la nostra accondiscendenza folle ( e l'assordante silenzio che l'accompagna nel dibattito pubblico) è il prezzo di qualche inconfessabile scambio.
All'epoca del governo Renzi cedemmo alla Francia molte miglia quadrate di mare, tra l'altro pescosissimo, intorno alla Corsica, se trovo la carta la posto. Come cedere una provincia o una regione. Ovviamente la scusa ufficiale è che ce l' ha chiesto L' Europa.

Comunque i TG elogiano la pace libica e le pacche sulle spalle che ci da Macron, in fondo siamo dei bravi ragazzi

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Re: [O.T.] ISLAM

#6190 Messaggio da manigliasferica »

lunedi 25 settembre si voterà per il referendum sull'indipenda della regione del Kurdistan
era da anni che si doveva fare questo referendum ma è sempre stato posticipato
ce fermento nell'area...Turchia, Iraq, Iran sono contrari

https://www.theguardian.com/world/2017/ ... bordinates

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Re: [O.T.] ISLAM

#6191 Messaggio da Linegoco »

Non capisco davvero perché il governo iracheno non segua l'esempio del governo di Madrid...anche in questo caso il referendum è stato dichiarato incostituzionale (non da un giudice, ma dal Parlamento di Baghdad) :blankstare:
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Blif
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Re: [O.T.] ISLAM

#6192 Messaggio da Blif »

Non ti sforzare, ché ti si infiamma il cartellino. :)
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Re: [O.T.] ISLAM

#6193 Messaggio da Tasman »

Che bello adesso le donne Saudite finalmente potranno guidare un'autovettura..

così potranno essere puntuali in caso di lapidazione.

Ma andate affanculo beduini.

Ecco le sette cose che per esempio le Saudite non possono fare:



1. Mangiare liberamente in pubblico
Il codice di abbigliamento vieta alle donne di mostrare il volto in pubblico. Di conseguenza, quando non sono a casa devono mangiare sempre portando il cibo alla bocca sotto il velo.

2. Vestirsi a proprio piacere
Devono coprire tutto il corpo e anche le mani. L'”abaya”, il vestito tradizionale, è di un solo tipo e dev'essere sempre portato.

3. Parlare con uomini che non siano parenti
Le donne non possono socializzare con uomini al di fuori della famiglia. Se lo fanno rischiano la prigione.

4. Sposarsi con chi vogliono
Una legge impedisce di sposarsi con non-musulmani, sciiti o atei.

5. Viaggiare
Viaggiare senza il permesso di un maschio è proibito.

6. Aprire un conto in banca
In Arabia Saudita, le donne hanno bisogno del permesso dei mariti per poter aprire un conto bancario.

7. Trovare un lavoro
Sebbene il governo non richieda più alle donne di avere il nulla osta di un uomo per poter lavorare, molti datori continuano a chiedere il permesso ai maschi di famiglia prima di assumere una donna.
♫E penso..quanti affanni abbiamo tutti i giorni,e che fatica la serenità. ♪
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Re: [O.T.] ISLAM

#6194 Messaggio da Souther082 »

che poi anche che le donne potranno prendere la patente, al momento e solo in teoria,poiche al momento mancano le strutture come scuole guide per donne...cosi come istruttrici donne (poiche non possono parlare con uomini che non siano parenti) e ancora non si capisce come faranno i poliziotti ad interagire con le donne al volante...
quindi prima dovrebbero modificare molte leggi...

imho il rischio che resti mera teoria ed un enorme presa per il culo ed che si tratti della classica operazione di immagine per far sembrare meno imbarazzante ad l'opinione pubblica occidentale,l'alleanza con riyadh,oltre a cercare di garantirsi maggiore considerazione, anche in politica estera e alto..


ma poiche oltre a essere realista sono anche un ottimista, mi piace sperare che in pochi mesi adegueranno il paese a livello burocratico ed amministrativo ed che almeno questa piccola battaglia la vincano le donne saudite.

anche se come evidenziato anche da tasman, guidare non regalerà la libertà alle saudite.
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)

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Re: [O.T.] ISLAM

#6195 Messaggio da Blif »

E' tutto un piano per fargli avere la patente C e spedirle a fare attentati in giro.
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