[O.T.] ISLAM

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cicciuzzo
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Re: [O.T.] ISLAM

#6346 Messaggio da cicciuzzo »

gi.kappa. ha scritto:Certo che a Macron 'na botta dietro l'altra
Il vero punto è che la polizia francese è scarsa e lo ha mostrato più volte
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Kowalski
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Re: [O.T.] ISLAM

#6347 Messaggio da Kowalski »

cicciuzzo ha scritto:Il vero punto è che la polizia francese è scarsa e lo ha mostrato più volte
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/1 ... a/4822431/

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gi.kappa.
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Re: [O.T.] ISLAM

#6348 Messaggio da gi.kappa. »

cicciuzzo ha scritto:
gi.kappa. ha scritto:Certo che a Macron 'na botta dietro l'altra
Il vero punto è che la polizia francese è scarsa e lo ha mostrato più volte
Se vabbuo, vorrei vedere cosa succederebbe in Italia se avessimo in casa i problemi sociali che hanno i francesi
Ringrazia Dio che paghiamo bene e che chiudiamo due occhi negli spostamenti sulla penisola di questi quattro invasati. E che quindi ci lasciano in pace.
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dboon
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Re: [O.T.] ISLAM

#6349 Messaggio da dboon »

ottimi anche i krukki

Heitz ha inoltre riferito che il casellario giudiziario del sospetto “comporta 27 condanne per fatti di diritto comune, commessi in gran parte in Francia ma anche in Germania e in Svizzera”

https://www.blitzquotidiano.it/cronaca- ... t-2968884/

Immagine
Ultima modifica di dboon il 12/12/2018, 18:55, modificato 1 volta in totale.
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cicciuzzo
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Re: [O.T.] ISLAM

#6350 Messaggio da cicciuzzo »

Kowalski ha scritto:
cicciuzzo ha scritto:Il vero punto è che la polizia francese è scarsa e lo ha mostrato più volte
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/1 ... a/4822431/

anche gestire male l'ordine pubblico è da scarsi
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Kowalski
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Re: [O.T.] ISLAM

#6351 Messaggio da Kowalski »

hai per caso avuto il dubbio che quel video volesse dimostrare che il poliziotto che ha sparato quel colpo non fosse scarso?

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] ISLAM

#6352 Messaggio da Drogato_ di_porno »

attacco all'ambasciata italiana in Libia

https://www.lettera43.it/it/articoli/mo ... li/227619/
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Re: [O.T.] ISLAM

#6353 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Supercoppa Italiana in Arabia tra Juve e Milan: in vendita i biglietti per "soli uomini"
Il match a Jeddah il 16 gennaio: in alcuni settori del King Abdullah Sports City Stadium vietato l'ingresso alle donne


E' cominciata partendo a gonfie vele la vendita dei biglietti per la sfida della Supercoppa italiana, in palio a Jeddah (Arabia Saudita) il prossimo 16 gennaio tra Juve e Milan. I biglietti, in vendita per gli appassionati arabi e per tutti i tifosi del mondo attraverso la piattaforma Sharek.sa, sono andati letteralmente a ruba, facendo registrare un dato di oltre 50mila tagliandi staccati in poche ore. Lo stadio King Abdullah Sports City Stadium contiene circa 60 mila tifosi, per cui si prevede una cornice di pubblico da "tutto esaurito" a fare da scenario alla gara. Ogni tifoso potrà acquistare esclusivamente un solo biglietto e il relativo visto di ingresso elettronico per l’Arabia Saudita, anch’esso a pagamento. Nel comunicato ufficiale in cui sono spiegate le procedure per l'acquisto dei tagliandi (e la cosa non ha mancato di suscitare perplessità e polemiche) viene precisato che i settori indicati come “singles” siano riservati ai soli uomini mentre i settori indicati come “families” siano "misti per uomini e donne". Queste ultime, va ricordato, possono assistere alle manifestazioni sportive solo dall'inizio del 2018 ed evidentemente solo in alcuni settori.
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Re: [O.T.] ISLAM

#6354 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Le cose da sapere sul processo per l'omicidio Khashoggi
Prima udienza in Arabia Saudita. Gli imputati sono undici, fra loro anche il numero 2 dei servizi di intelligence, generale Ahmed al-Assiri, stretto collaboratore del principe. Chieste cinque condanne a morte.


Si è aperta in Arabia Saudita la prima udienza del processo a undici persone accusate di essere coinvolte nell'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, avvenuto nel consolato di Riad a Istanbul il 2 ottobre 2018. La procura ha confermato la richiesta di condanna a morte per cinque imputati, come anticipato nei mesi scorsi. Secondo i media sauditi, le autorità di Riad avrebbero inoltre presentato alla Turchia due richieste di fornire prove relative al delitto, che sarebbero rimaste però senza risposta. Tra gli imputati per l'omicidio di Khashoggi c'è anche il numero 2 dei servizi di intelligence sauditi, il generale Ahmed al-Assiri, stretto collaboratore del principe. Mentre il principe Mohammed Bin Salman è rimasto fuori dalle indagini, perché secondo la procura era all'oscuro dell'operazione. Il commando arrivato in Turchia avrebbe avuto il compito, questa la versione ufficiale delle autorità saudite, di convincere il giornalista a tornare in patria. Ma dopo una «colluttazione» con Khashoggi, al giornalista sarebbe stata fatta un'iniezione per addormentarlo risultata fatale. Questa verisone non ha mai convinto gli inquirenti turchi, convinti che si sia trattato di un assassinio «premeditato». Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha detto che l’ordine è arrivato «dai massimi vertici del governo saudita», cioè dal principe ereditario.
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#6355 Messaggio da manigliasferica »

le proteste contro la partita in Saudi Arabia è giusta? si ok, ma si è sempre saputo che è una dittatura con gravi carenze dei diritti umani...non è cosa di oggi.

ma allora perchè nessuno si lamenta del gran premio in Azerbaijan?
anche li è una dittatura dove se hai la sfortuna di pensare, di amare "nel modo sbagliato" o semplicemente di trovarti nel posto sbagliato al momento sbagliato ti trovi torturato e fatto sparire.
queste cose le sanno tutti, ma non leggo di proteste.

se volete paesi dove i diritti umani siano rispettati al 99% (100 è troppo) dovete rimanere in Svezia e pochi altri paesi.

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cicciuzzo
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Re: [O.T.] ISLAM

#6356 Messaggio da cicciuzzo »

Esistono pure le vie di mezzo
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Re: [O.T.] ISLAM

#6357 Messaggio da manigliasferica »

vero.
ma se cerchi una via di mezzo non scegli un paese estremo come la Saudi Arabia.
se vuoi rimanere nell'area prendi un paese più moderato (moderato non vuol dire che non sia lo stesso una dittatura) che da meno nell'occhio come un Oman. Oppure gli UAE che agli occhi del mondo pare la terra delle libertà (non è proprio così).
A mio parere la Supercoppa Italiana (come tutte le coppe vincitore campionato contro vincitore coppa nazionale) è senza senso.
Se la si deve giocare la si giochi prima dell'inizio del campionato, a fine agosto inizio settembre. Non a gennaio.

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cicciuzzo
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Re: [O.T.] ISLAM

#6358 Messaggio da cicciuzzo »

Infatti non è l'Arabia la via di mezzo

Poi hai ragione, giocarla a gennaio....
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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] ISLAM

#6359 Messaggio da Salieri D'Amato »

cicciuzzo ha scritto:Infatti non è l'Arabia la via di mezzo

Poi hai ragione, giocarla a gennaio....
Della Supercoppa italiana penso che, sportivamente parlando,non importi un cazzo a nessuno (anche se spesso viene sbandierata l'ultima del Milan per nascondere annate di fallimenti).
Credo che il giocarla là sia dovuto essenzialmente a motivi promozionali, ancor più che a qualche milioncino immediato, sia per il calcio italiano che per i 2 brand protagonisti.

Certo che costringere i giocatori ad una tappa simile, in fase di recupero delle energie e accellerando la preparazione, che dovrebbe essere mirata per finire in crescendo la stagione (soprattutto per la Juve) sia deleterio, ma purtroppo il business è imperante e la parte sportiva si deve adattare.
La via più breve tra due cuori è il pene

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] ISLAM

#6360 Messaggio da Drogato_ di_porno »

ottimo articolo della sempre ottima barbara ciolli

dietro alla supercoppa c'è lo scontro tra Doha e Ryiad

Kashoggi, i diritti umani, le donne allo stadio, i soldi e tutto il resto sono cazzatelle
Oltre la Supercoppa: la guerra del calcio tra sauditi e Qatar
Il match delle polemiche è parte dello scontro tra MbS e l'emiro al Thani. Che va dai diritti tivù al mercato dei top team. Riad cerca squadre europee. E si augura il flop dei Mondiali 2022.


La corsa di Riad ad accaparrarsi la Supercoppa italiana non si esaurisce nella captatio benevolentiae per appagare la fame, per quanto grande, dei sauditi di vedere dal vivo (piuttosto che in diretta televisiva e si vedrà poi perché) le partite delle squadre europee idolatrate. Il motore è la competizione tra principi ed emiri 30enni del Golfo. Un passo indietro alla Supercoppa del 2016 – sempre tra Juventus e Milan – disputata a Doha nel vituperato Qatar ed è chiaro come il pomo delle discordia, anche sui diritti tivù e più in generale sul calcio, sia la solita, accesissima gelosia dell'Arabia Saudita per il piccolo emirato che vuol brillare di luce propria. Negli ultimi anni, emissari degli al Saud secondo rumor hanno sondato grandi società italiane come il Milan, amatissimo tra i sauditi, o anche la Roma, nei momenti di difficoltà, tentando invano di rilevarle. L'ambizioso e irruento erede al trono Mohammad bin Salman, che non smette di far parlare di sé per i risvolti sull'omicidio di Jamal Khashoggi, fa i salti mortali per eguagliare il giovane emiro rivale del Qatar, Tamim bin Hamad al Thani, proprietario del Paris Saint-Germain. Tanto più che al Thani è sempre più indaffarato ai cantieri dei Mondiali del 2022, a dispetto dell'embargo aereo e navale fatto scattare un anno e mezzo fa proprio dai sauditi per ostracizzarlo. Invece, almeno nel calcio, è andata all'opposto e a restare in panchina è stato ancora una volta il principe bin Salman. MbS, come è chiamato dagli arabi, ha troncato i rapporti commerciali con Doha, e di conseguenza tutti i sauditi – e i milioni di cittadini della coalizione di Paesi arabi del blocco – sono rimasti orfani del canale sportivo del Qatar che diramava gli eventi della Fifa in Nord Africa e in Medio Oriente. Affossare al Jazeera e tutto il conglomerato dei network fiore all'occhiello di Doha era tra i target dell'embargo, ma è stato un boomerang. Anche BeIN Sports (parte di BeIN Media Group, spin off di al Jazeera) è stato criptato e nelle case non sono più arrivate la Champions League, l'Europa League, men che meno la Coppa del mondo in Russia del 2018. Uno choc per tante famiglie arabe, tant'è che per evitare lo smacco sui diritti tivù i reali sauditi avevano eccezionalmente aperto dei negoziati con il Qatar, andati a vuoto. Nessuna rete della coalizione si è potuta accordare con BeIN Sports per trasmettere le partite e anche la Fifa è rimasta stretta tra i due litiganti: vicina al Qatar dei prossimi Mondiali ma anche amica di MbS, che per la Supercoppa del 2018 è arrivato a sborsare 7 milioni di euro (quasi il doppio delle altre edizioni all'estero). L'offerta per la partitona del 16 gennaio 2019 tra Juventus e Milan è piovuta nel giugno scorso alla Lega della Serie A, entusiasta dell'«interesse di nuovi mercati facoltosi anche per gli anni a venire» nelle parole del presidente Gaetano Micciché. Anche l'amministratore delegato Marco Brunelli si è detto «orgoglioso» dell'accordo con la General Sports Authority saudita per tre edizioni della Supercoppa italiana, tra Gedda e Riad in cinque anni per un totale di oltre 20 milioni di euro, e «dell'appeal che il calcio italiano esercita in tutto il mondo». Certo, allora non era ancora esploso lo scandalo dell'omicidio di Khashoggi nel consolato saudita a Istanbul, del 2 ottobre 2018. Ma le proteste dei difensori dei diritti umani, per le trasferte evitabili delle squadre italiane nel regno dove l'accesso delle donne negli stadi resta limitato, erano scontate. Anche se la polemica politica fa un po' ridere. Tutti, Salvini, Meloni, il gotha dei giornalisti sportivi e dei paladini della libertà di espressione sembrano essersi svegliati nel 2019 e aver scoperto che le saudite possono assistere alle partite solo in spazi per le famiglie, separate dalle tribune per soli uomini, quando fino al 2018 in Arabia Saudita le donne (come in Iran) non potevano neanche entrare negli stadi. Il caso, molto provinciale e all'italiana, si è scatenato il 2 gennaio, alla diffusione della Lega della Serie A delle istruzioni per comprare i biglietti, con le indicazioni diverse per i sessi. Nessuno che prima si fosse chiesto se non era fuori luogo tenere la Supercoppa a Gedda dopo la barbara fine di Khashoggi. E nessuno, in compenso, che si lamenta per le vendite: 50 mila ingressi già andati a ruba in pochi giorni, sui 60 mila a disposizione. In attesa dei Mondiali che gli al Saud si augurano siano un flop per gli al Thani, ma che gli al Thani fanno di tutto per trasformare in un successo, Doha e Riad continuano a darsele sui diritti sul calcio. Di mezzo c'è anche la pirateria: alla fine i Mondiali del 2018 e le altre coppe sono state captate e ritrasmesse illegalmente dal network saudita BeoutQ, che fa riferimento alla monarchia ultra-conservatrice. Con il Qatar è schierata stavolta anche la Fifa, che aveva concesso in esclusiva i diritti di Russia 2018 agli abbonati di beIN Sports, titolare anche di diversi campionati europei e della Formula 1. Doha ha sporto denuncia contro Riad per lo scippo della proprietà intellettuale all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), dove pende anche un contenzioso sull'embargo. Mentre BeoutQ inneggia nientemeno che alla fine del monopolio della Sky del Golfo. E mancano ancora tre anni al 2022.
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