Intervista a Valeria Borghese

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Intervista a Valeria Borghese

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Allora Valeria, ripercorriamo i tuoi esordi nel mondo degli spettacoli…

Ho iniziato per gioco, In realtà la danza l’ho fatta da ragazzina, arrivata in Italia e cominciando a lavorare in un locale diciamo che ho abbinato il guadagno al divertimento. Ho cominciato a fare show in tutta l’Italia e in giro per il mondo, alla fine però sono sempre ritornata qua in Itaiia: per me è ormai casa mia, mi ci trovo proprio bene.

L’Italia dunque è ormai una tua ‘seconda patria’?

‘Seconda patria’ solo perché non son nata qua, in realtà penso che è proprio la prima (ride)

Parliamo un po’ di come nasce un tuo spettacolo…

C’è dietro una coreografia, chiaro alla fine c’è sempre una parte hard ma non più di tanto: si tratta dei soliti giocattoli che usi da sola, puoi portarti il ragazzo o il signore sulla pedana ma è chiaro che più del giocattolino non lo puoi usare in Italia. Ci sono Paesi dove…ti puoi allargare diciamo, in Italia ovviamente per quanto possa essere spinto ha dei limiti. Ormai è circa una decina d’anni che faccio spettacoli.

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…mentre invece riguardo ai film hard come hai cominciato?
Pe i film ho cominciato con Giuseppe Matera, lo conoscevo tramite diverse amicizie. Stava girando a Roma e mi fa: ‘Perché non provi a fare una scena?’ e io ‘Guarda…sono aperte su tutto, ma fare un film…’ perché poi sai che intorno a te hai il regista, gli altri attori…tante persone che ti guardano insomma, per cui per quanto puoi essere disinibito il problema di avere tutta questa gente intorno a te…Giuseppe insiste e dice ‘facciamo così, vieni a Roma vedi come ti trovi: se te la senti ok, altrimenti c’hai provato!’ e lì ho cominciato: la prima scena l’ho fatta con Luca Ferrero e Nando Colelli. Sul set c’era Francesco Mozart, sono stati bravissimi nel mettermi a mio agio. Se tu la guardi, come scena non è molto complicata, per cui mi son trovata abbastanza bene. Ho avuto quindi un contratto in esclusiva con Xtime, lì ci sono tantissime scene mie. Poi ho lavorato con Legal Porno, ho lavorato con Brazzers…

Sui set ti sei sempre trovata bene, nessun problema?

Io sono abbastanza alla mano, per cui mi son trovata bene in generale, non c’ho tanti grilli per la testa. Dal punto di vista lavorativo diciamo che in Italia è più bello perché ogni scena ha una storia da raccontare, negli altri Paesi si tratta solo di scene di sesso: se la consideriamo dal punto di vista del tempo, di queste scene te ne puoi fare 2 o 3 in un giorno. In Italia una scena può durare 2 giorni: un giorno fai la parte della commedia, nell’altro fai la parte dell’hard. Direi che è più intrigante, ti stimola di più la fantasia, perché guardare due che fanno sesso come una macchinetta per me non è bello, poi sai…ognuno ha le sue fantasie e i suoi gusti.

Diciamo allora che un preferisci un minimo di ‘storia’ intorno alla situazione hard…differenze nell’approccio con gli spettacoli, invece?

Io sono più per la parte erotica, più per giocare con la fantasia. L’atto sessuale di per sé lo trovi dappertutto…ho avuto anche dei piccoli ruoli nel cinema tradizionale – ’Suburra’ con Michele Placido, ‘Il volto del male’ (2015, di Andrea Conticelli), ‘Il regno’ con Max Tortora, il cortometraggio ‘La decima onda’ – anche in questo caso mi son trovata molto bene.
Lo spettacolo in certe situazioni è bello, in altre meno…diciamo che è un po’ più finto rispetto al mondo del porno, per quanto riguarda il rapporto con le persone. Tu sai che nel porno tutto ‘è quello che vedi’…

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Il ruolo di camgirl ti si addice? E’ un’occupazione che svolgi di frequente?

Ho un sito mio in cui ogni tanto faccio le dirette, sinceramente mi diverto perché interagisci con persone diverse…per cui capisci pure altri tipi di gente e di abitudini, di richieste, Io ho sentito tante cose che magari nel porno non ci vai manco a pensà! Perché sai parlando con me, anche al telefono, non hanno paura di essere giudicati, quindi ti chiedono tutto quello che gli passa per la mente e diventa complicato accontentarli!

E dire che certe tue colleghe stanno riducendo le date nei locali in favore della ‘comodità domestica’ delle cam…

Spettacoli e cam non sono due mondi paragonabili, perché in cam tu interagisci con una persona che sta al di là dello schermo, mentre negli spettacoli tu hai persone vere, riesci a vedere se si divertono o meno, senza contare il fatto che puoi parlarci. E’ tutta un’altra cosa…

Ti è capitato di riguardare i tuoi film, così, per vedere come risulti sullo schermo?
In generale i miei film non li riguardo. All’inizio si, mi son guardata qualcosa, comunque quando sei sul set capita di rivedere le riprese, certo, anche perché se una battuta non va bene ci pensa poi il regista a fartela rifare cento volte (ride)

Ricordiamo alcuni dei registi con cui hai girato…

Ultimamente ho girato con Mario Salieri, poi con Nathan Blake, come detto prima anche con Francesco Mozart…

Riguardo Salieri, che tipo di esperienza è stata fare film con lui?

Guarda, per me è stata una bellissima sorpresa. Nell’ambiente si chiacchiera tanto, per cui ero partita con l’idea che Salieri fosse una persona difficile…ho trovato invece una persona molto in gamba, molto aperto, molto tranquillo…ho fatto il mio con tranquillità e serenità. Certo è molto preciso: le cose devono uscire come dice lui, senza sgarrare di una virgola, però come persona molto meglio di come mi era stato descritto. Cercarmi mi aveva cercato per parecchio, ma visto come me l’avevano descritto mi son presa un po’ di tempo…sul set poi è andato tutto benissimo. La cosa di Mario che mi ricordo sempre è che, essendo io una persona molto veloce, lui mi diceva: ‘Valeria…lentamente…’

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Ultimamente cosa hai fatto e, per quanto riguarda gli show, quali differenze hai trovato nel pubblico delle varie zone d’Italia?
Ho girato alcune scene la settimana scorsa a Parigi, mentre per quanto riguarda gli spettacoli sono impegnata tutti i weekend nei vari locali, diciamo che sono predominanti quelli in Nord Italia. A livello di calore ne trovi di più nel pubblico di centro/sud, ma questo perché la gente è già di suo più accogliente, calorosa, divertente. Al Nord sono molto più composti, poi chiaro, gli applausi arrivano anche da lì, però altrove sono molto più ‘caciaroni’.

Situazione locali e affluenza di pubblico: hai notato una flessione?

Diciamo che la gente è un po’ di meno, ma penso sia anche una cosa normale…negli ultimi anni poi sono aperti tantissimi locali, per cui magari c’è stata una dispersione di clienti…alla fine comunque resistono i locali storici: se tu vai a vedere magari hanno perso un po’ di gente ma stanno ancora in piedi.

Torniamo al tuo amore per l’Italia…
Sono talmente italiana che quando vado all’estero mi lamento se il caffè non è buono o se la pasta è scotta (ride) Guarda, l’Italia per me è un gioiello un po’ perché c’è tutto: dalle opere d’arte alla cucina, i vari paesaggi…è bella la gente, al di là del fatto che ci sta poi d’incontrare lo stronzo/a di turno…

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Ecco, per quanto riguarda i paesaggi preferisci il mare o la montagna?
Assurda la cosa: vivo in montagna ma adoro il mare!

Per cui il tuo hobby principale diciamo che è…

Mi piace viaggiare perché mi permette di conoscere gente e veder il mondo: la vita è una sola, conoscere posti nuovi ti permette di tornare sempre con nuove esperienze a casa.

Altra curiosità: negli States ci sei mai stata a girare?

Sinceramente girare no…ci son stata in vacanza, poi ho avuto contatti con attrici e registi che girano là però non penso che sia una cosa che farei a breve. A livello di pubblicità ti può senz’altro portare tanto, però non credo che mi piacerebbe molto il ‘modo’ di lavorare, molto ‘freddo’…se succederà di lavorare come piace a me qualcosa la farò anche là, ma per adesso no. A me piace creare un rapporto con le persone, girare in maniera ‘meccanica’ non ce la faccio, non ci riesco. Quello che ho provato nella mia vita l’ho fatto con piacere, e il porno deve essere un piacere.

Il tuo rapporto con la gente è molto amichevole ed estroverso: non ti senti, per fortuna, in dovere di ’tirartela’…

Neanche ci proverei a farlo, la vita è bella così: non ne vedo il senso di fare ‘la diva’, a me questa cosa sembra assurda…inutile tirarsela con la gente, non ti porta a niente.

Argomento body art: tu non hai tatuaggi perché…
…mi piace vederli ma ‘non me li vedrei’ addosso, non credo ci farei l’abitudine a vedermi disegnata (ride)

Ti presenti dunque al naturale, nel carattere così come fisicamente…
E ti pare poco? (ride) Io sono così, se vedi i film potrei essere la ragazza della porta accanto, non penso che a casa tutti hanno le mogli palestrate o tatuate…sei più vera, più vicina alla realtà.

Quindi tu non sei ossessionata dal fitness?
…sono ossessionata dalla forchetta! Mi piace mangiare: preferisco il pesce, però poi mi mangio tutto. Adoro il cioccolato fondente, ne vado matta: i bignè al cioccolato!

Allora sei nel Paese giusto. Hai una cucina di tua preferenza?

A me piace un po’ tutta la cucina, perché è talmente diversa, particolare, che è difficile dire preferisco questa a quella. La cosa strana sai qual’è? Che al Sud, dov’è più caldo, la cucina è molto più pesante, questa cosa non l’ho capita.

Forse eccedono un po’ in olio…
Si, fanno parecchi fritti! Forse al Nord, col fatto che tende ad essere più freddo, magari non ci fai tanto caso, invece al Sud tutta quella roba condita che a me piace tantissimo resta comunque più pesante. Mangi oggi e la digerisci il giorno dopo!

E allora, cara Valeria, concludo augurandoti (e augurandoci) buon appetito!


Intervista dell'Aprile 2019

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Non parlo con le pedine (Kyrie Irving)
Io mi limito a giocare a basket e lascio che Dio faccia il resto (Michael Beasley)
In rete c’è troppo di tutto ed è meglio “spegnere” ogni tanto (Fabban)

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