Boh, che gusto fosse quello che avevo preso proprio non lo ricordo.
Ricordo una crema dal sapore incerto e un po' troppo scivolosa, che dopo pochissimo diventava acqua.
Nononono...
comunque sono strafavorevole a "boicottare" le grandi marche per gli artigiani locali.
molti più genuini.
però devo ammettere che haagen dazs sa come fare a far piacere il proprio prodotto, così come algida ecc...
roses are red, violets are blue, i'm not good at poems. nice tits
Masuka ha scritto:comunque sono strafavorevole a "boicottare" le grandi marche per gli artigiani locali.
molti più genuini.
però devo ammettere che haagen dazs sa come fare a far piacere il proprio prodotto, così come algida ecc...
Grom, qualcuno sostiene che utilizzi ottimi ingredienti e questo elemento è importante, ma non sufficiente per realizzare un cono strepitoso. La miscela è preparata a Mappano in Piemonte, dove viene congelata prima di essere trasferita nei punti vendita, per essere scongelata, travasata nel mantecatore e poi trasferita nei pozzetti del banco.
La vicenda che non convince è la pubblicità nei negozi e nel sito internet quando dichiara di non utilizzare, emulsionanti, coloranti, aromi e conservanti. “Grom non utilizza coloranti, aromi, conservanti e additivi chimici. Non lo abbiamo mai fatto e non lo faremo mai”.
Lo abbiamo già scritto e lo ripetiamo a voce alta, si tratta di pubblicità scorretta e ingannevole, perchè Grom si presenta ai consumatori come l’unica gelateria in grado di non usare additivi, mettendo in cattiva luce tutte le gelaterie artigianali che invece li usano.
Grom, come gran parte delle gelaterie artigianali usa additivi come la farina di semi di carrube, l’acido citrico e la pectina
Grom però non è un industriale che ha scoperto come fare il gelato “come quello di una volta” senza additivi e senza conservanti. Grom usa farina di semi di carrube, acido citrico e pectina (lo dice nel sito), ovvero tre additivi censiti nelle norme europee con le sigle: E 410, E 330, E440, proprio come accade nelle migliori gelaterie artigianali (1).
Guido Martinetti di Grom tre mesi fa ci ha scritto sostenendo che i suoi additivi sono “naturali” e non “chimici”, giustificando così la pubblicità del suo gelato. Martinetti si è impegnato a chiedere al Ministero della Salute lumi sulla possibilità di differenziare gli additivi. Non bisogna scomodare il Ministero per sapere che nella normativa europea esiste solo una categoria di additivi e non sono previste deroghe.
Se il discorso fosse valido un ipotetico spot di una merendina composta da farina, zucchero, lievito, marmellata e tre additivi (farina di semi di carrube, acido citrico e pectina) potrebbe finire con lo slogan “datelo pure ai vostri bambini perchè è senza additivi chimici“. Dopo uno spot del genere è facile ipotizzare che seguirebbe una richiesta all’Antitrust e all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria per censurare il messaggio palesemente ingannevole.
Grom tre mesi fa ci ha scritto sostenendo che i suoi additivi sono “naturali” e non “chimici”, giustificando così la pubblicità del gelato
In attesa dei nuovi cartelli, forse da Grom qualcosa è già cambiato. Il tempo medio dedicato dagli addetti al banco ad ammorbidire il gelato eccessivamente compatto si è ridotto, e anche le code che si formano nell’orario di punta sono diminuite. Forse la ricetta del gelato o le condizioni di conservazione hanno subito un aggiustamento, in questo modo si è uniformato agli standard del gelato artigianale preparato e consumato in giornata che essendo morbido si spatola facilmente sulla cialda (l’effetto vellutato si attenua se il gelato viene servito il giorno dopo perchè cambia la consistenza). Il gelato di Grom è sempre stato molto compatto e il personale era costretto a fare una sorta di mantecatura all’istante per poterlo spatolare sul cono. Adesso è visibilmente più morbido e il servizio risulta più veloce.