OSCAR VENEZIA ha scritto:
"... una volta che sarete riusciti a penetrarla, anche soltanto per pochi centimetri, non si smetterà più. Di seduta in seduta, riprenderete dal punto dove vi eravate lasciati, come fosse un segnalibro."
[O.T.] Libri consigliati?
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"Nessun uomo è mai tanto grande come quando è in ginocchio davanti a Dio." (B. Pascal)
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
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Per un viaggio completo nella mente malata di Palanhiuk (credo tu l'abbia scritto giusto, ma non ci gioco più di una palla) ti consiglio "Ninna Nanna".araxe ha scritto:Fight Club.misha71 ha scritto:per alcuni sarà increbile ma non ho mai letto un libro di Chuck Palanhiuk (o come cazzo si scrive).
vista la pletora di intellettuali che affolla il forum, da dove dovrei cominciare? qual è il libro cardine? qual è quello che, volendo, potrebbe essere l'unico che leggo e capisco quale sia la sua poetica ed estetica?
grazie professori
"Ve lo dico io di che parla Like a Virgin"
libri sconsigliati:
Piu' lontana della luna di Paola Mastrocola.
Talmente stupido che faccio fatica a finirlo, mancandomi cento pagine e volendo sapere come termina faro' lo sforzo.
Sul comodino Hornby: Non buttiamoci giu'
e il terzo della trilogia di Larsson (che mi portero' in vacanza)
Piu' lontana della luna di Paola Mastrocola.
Talmente stupido che faccio fatica a finirlo, mancandomi cento pagine e volendo sapere come termina faro' lo sforzo.
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Comprato ieri, e già ho fatto fatica a staccare gli occhi per andare a dormire. Non è banale gossip, ma come sempre quando leggo un libro di Travaglio mi pongo la stessa domanda: E' un visionario o la situazione è davvero questa ???
"Ridatemi l'effimero, rivoglio Diana Est" (da 'Generation of love', di Matteo B.Bianchi)
Di Palahniuk io consiglio sopratutto questo:TheGround ha scritto:Per un viaggio completo nella mente malata di Palanhiuk (credo tu l'abbia scritto giusto, ma non ci gioco più di una palla) ti consiglio "Ninna Nanna".araxe ha scritto:Fight Club.misha71 ha scritto:per alcuni sarà increbile ma non ho mai letto un libro di Chuck Palanhiuk (o come cazzo si scrive).
vista la pletora di intellettuali che affolla il forum, da dove dovrei cominciare? qual è il libro cardine? qual è quello che, volendo, potrebbe essere l'unico che leggo e capisco quale sia la sua poetica ed estetica?
grazie professori




L'odio genera violenza e il desiderio dipendenza.
- bellavista
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Ho letto ''Qualcuno con cui correre'' di Grossman. Molto leggero e delicato.Ortheus ha scritto:
Israele, guerra dei sei giorni. Avram, Orah e Ilan, sedicenni, sono ricoverati nel reparto di isolamento di un piccolo ospedale di Gerusalemme. Il conflitto infuria e nelle lunghe e buie ore del coprifuoco i tre ragazzi si uniscono in un'amicizia che si trasformerà , molto tempo dopo, nell'amore e nel matrimonio tra Orah e Ilan. Dopo trentasei anni da quel primo incontro, Orah è una donna separata, madre di due figli, Adam e Ofer. Quest'ultimo, che sta svolgendo il servizio di leva, accetta di partecipare a un'incursione in Cisgiordania nonostante siano ormai i suoi ultimi giorni di ferma. Orah, che aveva progettato una gita a piedi con il figlio per festeggiare la fine del servizio militare, decide di partire lo stesso. Non riesce infatti a vincere un oscuro presentimento che si agita dentro di lei, e d'altra parte non resiste all'idea di trascorrere altre notti con l'incubo di essere svegliata nel cuore della notte, come da protocollo dell'esercito israeliano, e ricevere la notizia di una disgrazia.
Un romanzo davvero bello. Ve lo consiglio.
PS: la foto di copertina che vedete lassù in alto,ritrae il volto bellissimo di un ragazzo, di profilo. A libro terminato, viene quasi da identificarlo con Uri, che non è un personaggio del romanzo , ma è il figlio che Grossman ha perduto nella guerra del Libano nel 2006, a cui accenna in una pagina in fondo al romanzo.......
Ora mi cerco questo.
Non è stato ancora fatto. Per fortuna.bellavista ha scritto:hanno fatto un film di questo libro? perchè dalla filmografia di val kilmer non risulta
Dopo aver visto CHOKE spero non facciano mai più un film sui libri di Palahniuk.
Se proprio dovessero farlo, che sia un regista dignitoso.
L'odio genera violenza e il desiderio dipendenza.
Beh, pareggio finale tra un ottimo film e un pessimo film, almeno da quanto dici tu.UnderMala ha scritto:Non è stato ancora fatto. Per fortuna.bellavista ha scritto:hanno fatto un film di questo libro? perchè dalla filmografia di val kilmer non risulta
Dopo aver visto CHOKE spero non facciano mai più un film sui libri di Palahniuk.
Se proprio dovessero farlo, che sia un regista dignitoso.
C'è, nelle cose umane, una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna ma perduta, l'intero viaggio della nostra vita si arena su fondali di miseria. Ora noi navighiamo in un mare aperto dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore
oppure fallire l'impresa avanti a noi
oppure fallire l'impresa avanti a noi
oggi in una libreria Mondadori romana dinanzi allo scaffale della Letteratura Erotica Italiana ...
per poco non mi mettevo a piangere ...
praticamente il nulla ad esclusione di questo

altro che trattare con cura ...
l'avrei frantumato!!
già la prefazione è tutto un programma ...
Un pornodivo che scrive un libro?
Ma come? I pornodivi non sono dei minus habens analfabeti che a malapena sanno scrivere il loro nome sui contratti dei film?
In effetti, se anni di cinema e televisione ci hanno insegnato che le donne-oggetto sono bionde, tettone e dotate di tutto tranne che di cervello, non vedo proprio perchè l'uomo-oggetto dovrebbe fare eccezione.
Eppure basta sfogliare le pagine di questo libro per capire che Franco Trentalance, effettivamente, è un'eccezione.
Tra un amplesso e l'altro, ha trovato il tempo di imparare a leggere e scrivere e ha raccolto una serie di racconti e riflessioni sulla vita quotidiana di un professionista del sesso.
Vi assicuro – e fra 200 pagine potrete confermarlo anche voi – che le sue «memorie» sono piuttosto interessanti e... istruttive!
Mi rivolgo soprattutto agli uomini che si accingono a leggere questo libro: quanti di voi possono vantarsi senza mentire di aver posseduto così tante donne, una più gnocca dell'altra, a cui non avete dovuto offrire neanche una cena? E come se non bastasse, Franco viene anche pagato per farlo perchè lui, col sesso, ci mangia!
eh sì Francone...
bello ...caro e pisellone
(si fa per dire ...
)
diventa pure obeso ...
mangiale tutte tu ...
ed inizia proprio da lei ... Giorgia Wà¼rth ...
per poi proseguire per tutte le bim bum bam italiote ...
ho dato una sbirciata ...
ma davvero non si puó leggere ...
più che un testo erotico lo troverei un autocelebrazione del personaggio ...
come se volesse tramite la pubblicazione dell'inutile libro rafforzare la sua posizione all'interno del sistema mass mediatico italiano ...
dopo taricone ... califano ... arrivano 30baci ...
a 13 euro ...
e subito si parte ...

dalla scena delle due più fighe d'europa avvolte dalle telecamere per creare l'effetto abbraccio miraggio per spillasoldi a fantomatici telespettatori ...
gli italiani, come sapete, infatti, devono solo immaginare ed arricchire nelle loro eterne masturbazioni pochi mangioni e quasi sempre - ovviamente - gli stessi ...
non si spinge mica per creare e forgiare l'individuo vincente ...
non si spinge mica il merito ...
ma semplicemente si mostra una immagine sufficiente della donna oggetto, quale probabile stimolo erotico per il 30, che viene da lui affrontata con disinvoltura e naturalezza nell'agevole opera di selezione per la monta ...
oops per il montaggio volevo dire!!
è bona e scorbutica...
mi eccito ...
è un cesso scorbutico...
mi eccito
è un cesso educato...
mi eccito
è bona educata ...
mi eccito
è andata con 30 Lance...
ma vaffanculo và ...
mi hai fatto ammosciare il cazzo!

per poco non mi mettevo a piangere ...
praticamente il nulla ad esclusione di questo
altro che trattare con cura ...
l'avrei frantumato!!
già la prefazione è tutto un programma ...
Un pornodivo che scrive un libro?
Ma come? I pornodivi non sono dei minus habens analfabeti che a malapena sanno scrivere il loro nome sui contratti dei film?
In effetti, se anni di cinema e televisione ci hanno insegnato che le donne-oggetto sono bionde, tettone e dotate di tutto tranne che di cervello, non vedo proprio perchè l'uomo-oggetto dovrebbe fare eccezione.
Eppure basta sfogliare le pagine di questo libro per capire che Franco Trentalance, effettivamente, è un'eccezione.
Tra un amplesso e l'altro, ha trovato il tempo di imparare a leggere e scrivere e ha raccolto una serie di racconti e riflessioni sulla vita quotidiana di un professionista del sesso.
Vi assicuro – e fra 200 pagine potrete confermarlo anche voi – che le sue «memorie» sono piuttosto interessanti e... istruttive!
Mi rivolgo soprattutto agli uomini che si accingono a leggere questo libro: quanti di voi possono vantarsi senza mentire di aver posseduto così tante donne, una più gnocca dell'altra, a cui non avete dovuto offrire neanche una cena? E come se non bastasse, Franco viene anche pagato per farlo perchè lui, col sesso, ci mangia!
eh sì Francone...
bello ...caro e pisellone
(si fa per dire ...
diventa pure obeso ...
mangiale tutte tu ...
ed inizia proprio da lei ... Giorgia Wà¼rth ...
per poi proseguire per tutte le bim bum bam italiote ...
ho dato una sbirciata ...
ma davvero non si puó leggere ...
più che un testo erotico lo troverei un autocelebrazione del personaggio ...
come se volesse tramite la pubblicazione dell'inutile libro rafforzare la sua posizione all'interno del sistema mass mediatico italiano ...
dopo taricone ... califano ... arrivano 30baci ...
a 13 euro ...
e subito si parte ...
dalla scena delle due più fighe d'europa avvolte dalle telecamere per creare l'effetto abbraccio miraggio per spillasoldi a fantomatici telespettatori ...
gli italiani, come sapete, infatti, devono solo immaginare ed arricchire nelle loro eterne masturbazioni pochi mangioni e quasi sempre - ovviamente - gli stessi ...
non si spinge mica per creare e forgiare l'individuo vincente ...
non si spinge mica il merito ...
ma semplicemente si mostra una immagine sufficiente della donna oggetto, quale probabile stimolo erotico per il 30, che viene da lui affrontata con disinvoltura e naturalezza nell'agevole opera di selezione per la monta ...
oops per il montaggio volevo dire!!
è bona e scorbutica...
mi eccito ...
è un cesso scorbutico...
mi eccito
è un cesso educato...
mi eccito
è bona educata ...
mi eccito
è andata con 30 Lance...
ma vaffanculo và ...
mi hai fatto ammosciare il cazzo!
Mi permetto di consigliare:
Decimo Giunio Giovenale ''Contro le donne'', la sesta delle sue dodici satire. La summa della sua virulenza, una impressionante sequenza di esempi, tutti in negativo...
Solo per chi ama i classici...

Ciao
Decimo Giunio Giovenale ''Contro le donne'', la sesta delle sue dodici satire. La summa della sua virulenza, una impressionante sequenza di esempi, tutti in negativo...
Solo per chi ama i classici...
Ciao
"ti prego, Amore! non ce la faccio piu'! basta!"
"godi, puttana!! godi ancora!! apri bene la bocca e lascia uscire tutto quello che ti senti dentro!"
(Avatar: statua di Fauno, Vienna)
"godi, puttana!! godi ancora!! apri bene la bocca e lascia uscire tutto quello che ti senti dentro!"
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- Steiner74
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Addio a Fernanda Pivano
una vita segnata dalla letteratura
''Mi sono limitata ad amare i libri, non li ho mai valutati. Questo lo lascio ai professori''
Addio a Fernanda Pivano una vita segnata dalla letteratura
MILANO - E' morta Fernanda Pivano. La scrittrice e giornalista si è spenta in una clinica privata di Milano, dove era ricoverata da tempo. I funerali si svolgeranno probabilmente venerdì prossimo, a Genova, dove era nata il 18 luglio 1917.
Grande protagonista della scena culturale, nel dopoguerra fu lei a far conoscere nel nostro Paese tanti scrittori contemporanei americani, a cominciare dagli autori della Beat Generation. A lei si debbono le traduzioni di grandi capolavori della letteratura statunitense. La prima, nel '43, fu L'antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. E poi poco più di un mese fa aveva consegnato a Bompiani la seconda parte della sua autobiografia. Ultima fatica di un'intellettuale che ha vissuto sempre con passione, amica di tanti grandi della scena culturale, da Cesare Pavese a Ernest Hemingway, donna dallo spirito battagliero soprannominata ''la Nanda''. Quando parlava di Ginsberg e Kerouac, li chiamava ''i miei beat''; quando ricordava Hemingway e Pavese, li definiva ''i miei maestri'' e per lei avevano in comune ''una integrità professionale e morale assoluta''; quando accennava ai tanti autori che aveva conosciuto diceva: ''i miei eroi''. Per lei non erano soltanto pezzi di storia letteraria, ma frammenti della sua esistenza in cui si univano anni di vita e anni di studio, da pioniere, di lavoro e viaggi.
Attenta alle mutazione della società e della cultura americana fu lei - traduttrice di Hemingway, Faulkner, Fitzgerald - a proporre in Italia la pubblicazione degli scrittori contemporanei più rappresentativi: dagli esponenti del movimento nero, come Richard Wright; ai protagonisti del dissenso non violento degli anni '60, Allen Ginsberg, Jack Kerouac, William S. Burroughs, Lawrence Ferlinghetti, Gregory Corso; fino agli autori minimalisti, prima Raymond Carver poi David Leavitt, Jay McInerney, Brat Easton Ellis.
Figlia di un miliardario illuminato, Riccardo Pivano, che aveva una banca, e della bellissima Mary Smallwood, Fernanda Pivano è nata a Genova il 18 luglio del 1917. Il nonno era il fondatore della Berlitz School. Dopo le elementari alla scuola svizzera e l'infanzia genovese nella casa sul mare, a nove anni si è trasferita a Torino, ha fatto il ginnasio con Primo Levi al liceo d'Azeglio. Si è laureata nel 1941 con una tesi su Moby Dick e due anni dopo ha tradotto l'Antologia di Spoon River. I suoi maestri sono stati Cesare Pavese e Nicola Abbagnano, con cui consegue una seconda laurea.
Nel 1948 a Cortina conosce Hemingway e traduce allora il suo Addio alle armi. Nel 2001 si è recata sulla tomba dello scrittore a Ketchum, nell'Idaho, in un viaggio che l'ha riportata nei luoghi della beat generation e dei suoi amici scrittori per il film documentario A farewell to beat di Luca Facchini. Nel 1949 ha sposato Ettore Sottsass jr, autore delle foto più belle di tanti viaggi indimenticabili e incontri con gli scrittori beat, da Ginsberg a Jack Kerouac, da Corso a Ferlinghetti, a Cassidy.
Ció che nella letteratura americana la attraeva di più, rispetto a quella europea, era la ''vecchia, tradizionale differenza fra letteratura pragmatistica e letteratura accademica, fra i fatti della vita e una letteratura libresca basata su indagini psicologiche''. ''Mi hanno attaccata - diceva - per non aver mai valutato i libri, ma io mi sono limitata ad amarli, non a valutarli: questo lavoro lo lascio ai professori''. Il suo metodo critico si è sempre distaccato sempre dall'estetica pura per basarsi sulla vicenda biografica e sull'ambiente sociale in cui erano immersi gli autori. La bellezza e l'utilità dei volumi da lei tradotti era spesso anche nelle lunghe e documentate introduzioni accompagnate da saggi biografici.
Dall'osservazione della realtà americana sono nati saggi come: America rossa e nera (1964); L'altra America negli anni Sessanta (1971); Beat Hippie Yippie (1977); C'era una volta un beat (1976); Il mito americano (1980). Suoi scritti sono raccolti anche in La balena bianca e altri miti (1961); Mostri degli anni Venti (1976). Ha scritto anche opere di narrativa: Cos'è più la virtù (1986), La mia kasbah (1988), I miei quadrifogli (2000), Un po' di emozioni (2001). Nel 2005 ha raccolto tutti i suoi testi di letteratura, più di 1.500 pagine, in Pagine americane: narrativa e poesia 1943 - 2005 da Frassinelli. Un anno fa sono arrivati in libreria i suoi Diari 1917 - 1971, prima parte della sua autobiografia (Bompiani).
I viaggi hanno sempre rappresentato un aspetto importantissimo nella sua vita e nel suo lavoro. Il primo negli Stati Uniti è del 1956, il primo in India del 1961. Tra le opere che ha contribuito a far conoscere in Italia ricordiamo nel 1959, con la sua prefazione, Sulla strada (Mondadori) di Kerouac e nel 1964 Jukebox all'idrogeno di Ginsberg da lei curato e tradotto. Nella miniera di storie e avventure della sua vita, gli incontri con Saul Bellow, Henry Miller, John Dos Passos, Ezra Pound, Gore Vidal, Jay McInerney, Judith Malina e il Living Theater ma anche gli italiani Giuseppe Ungaretti, Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo. Diplomata al decimo anno di conservatorio, pianista, la Pivano è stata amica anche di molti musicisti: Bob Dylan, Lou Reed, Jovanotti, e Fabrizio De Andrè che lei considerava il più grande poeta italiano del secolo e al quale ha dedicato un testo che ha il titolo di una canzone del cantautore, La guerra di Piero con interprete Judith Malina.
In occasione dei suoi 90 anni, nel 2007, disse: ''Ho avuto due o tre eroi nella mia vita: il più grande è stato Ginsberg. In America stanno pubblicando le lettere che mi ha scritto, mi raccontava cosa aveva visto dovunque andasse. Hemingway è stato al di là della misura. I miei maestri prima dell'America sono stati Pavese e Abbagnano, mi hanno insegnato tutto quello che so. Sono stata un'esistenzialista''.
(18 agosto 2009)
http://www.repubblica.it/2009/08/sezion ... ivano.html
http://www.corriere.it/cultura/09_agost ... primopiano
una vita segnata dalla letteratura
''Mi sono limitata ad amare i libri, non li ho mai valutati. Questo lo lascio ai professori''
Addio a Fernanda Pivano una vita segnata dalla letteratura
MILANO - E' morta Fernanda Pivano. La scrittrice e giornalista si è spenta in una clinica privata di Milano, dove era ricoverata da tempo. I funerali si svolgeranno probabilmente venerdì prossimo, a Genova, dove era nata il 18 luglio 1917.
Grande protagonista della scena culturale, nel dopoguerra fu lei a far conoscere nel nostro Paese tanti scrittori contemporanei americani, a cominciare dagli autori della Beat Generation. A lei si debbono le traduzioni di grandi capolavori della letteratura statunitense. La prima, nel '43, fu L'antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. E poi poco più di un mese fa aveva consegnato a Bompiani la seconda parte della sua autobiografia. Ultima fatica di un'intellettuale che ha vissuto sempre con passione, amica di tanti grandi della scena culturale, da Cesare Pavese a Ernest Hemingway, donna dallo spirito battagliero soprannominata ''la Nanda''. Quando parlava di Ginsberg e Kerouac, li chiamava ''i miei beat''; quando ricordava Hemingway e Pavese, li definiva ''i miei maestri'' e per lei avevano in comune ''una integrità professionale e morale assoluta''; quando accennava ai tanti autori che aveva conosciuto diceva: ''i miei eroi''. Per lei non erano soltanto pezzi di storia letteraria, ma frammenti della sua esistenza in cui si univano anni di vita e anni di studio, da pioniere, di lavoro e viaggi.
Attenta alle mutazione della società e della cultura americana fu lei - traduttrice di Hemingway, Faulkner, Fitzgerald - a proporre in Italia la pubblicazione degli scrittori contemporanei più rappresentativi: dagli esponenti del movimento nero, come Richard Wright; ai protagonisti del dissenso non violento degli anni '60, Allen Ginsberg, Jack Kerouac, William S. Burroughs, Lawrence Ferlinghetti, Gregory Corso; fino agli autori minimalisti, prima Raymond Carver poi David Leavitt, Jay McInerney, Brat Easton Ellis.
Figlia di un miliardario illuminato, Riccardo Pivano, che aveva una banca, e della bellissima Mary Smallwood, Fernanda Pivano è nata a Genova il 18 luglio del 1917. Il nonno era il fondatore della Berlitz School. Dopo le elementari alla scuola svizzera e l'infanzia genovese nella casa sul mare, a nove anni si è trasferita a Torino, ha fatto il ginnasio con Primo Levi al liceo d'Azeglio. Si è laureata nel 1941 con una tesi su Moby Dick e due anni dopo ha tradotto l'Antologia di Spoon River. I suoi maestri sono stati Cesare Pavese e Nicola Abbagnano, con cui consegue una seconda laurea.
Nel 1948 a Cortina conosce Hemingway e traduce allora il suo Addio alle armi. Nel 2001 si è recata sulla tomba dello scrittore a Ketchum, nell'Idaho, in un viaggio che l'ha riportata nei luoghi della beat generation e dei suoi amici scrittori per il film documentario A farewell to beat di Luca Facchini. Nel 1949 ha sposato Ettore Sottsass jr, autore delle foto più belle di tanti viaggi indimenticabili e incontri con gli scrittori beat, da Ginsberg a Jack Kerouac, da Corso a Ferlinghetti, a Cassidy.
Ció che nella letteratura americana la attraeva di più, rispetto a quella europea, era la ''vecchia, tradizionale differenza fra letteratura pragmatistica e letteratura accademica, fra i fatti della vita e una letteratura libresca basata su indagini psicologiche''. ''Mi hanno attaccata - diceva - per non aver mai valutato i libri, ma io mi sono limitata ad amarli, non a valutarli: questo lavoro lo lascio ai professori''. Il suo metodo critico si è sempre distaccato sempre dall'estetica pura per basarsi sulla vicenda biografica e sull'ambiente sociale in cui erano immersi gli autori. La bellezza e l'utilità dei volumi da lei tradotti era spesso anche nelle lunghe e documentate introduzioni accompagnate da saggi biografici.
Dall'osservazione della realtà americana sono nati saggi come: America rossa e nera (1964); L'altra America negli anni Sessanta (1971); Beat Hippie Yippie (1977); C'era una volta un beat (1976); Il mito americano (1980). Suoi scritti sono raccolti anche in La balena bianca e altri miti (1961); Mostri degli anni Venti (1976). Ha scritto anche opere di narrativa: Cos'è più la virtù (1986), La mia kasbah (1988), I miei quadrifogli (2000), Un po' di emozioni (2001). Nel 2005 ha raccolto tutti i suoi testi di letteratura, più di 1.500 pagine, in Pagine americane: narrativa e poesia 1943 - 2005 da Frassinelli. Un anno fa sono arrivati in libreria i suoi Diari 1917 - 1971, prima parte della sua autobiografia (Bompiani).
I viaggi hanno sempre rappresentato un aspetto importantissimo nella sua vita e nel suo lavoro. Il primo negli Stati Uniti è del 1956, il primo in India del 1961. Tra le opere che ha contribuito a far conoscere in Italia ricordiamo nel 1959, con la sua prefazione, Sulla strada (Mondadori) di Kerouac e nel 1964 Jukebox all'idrogeno di Ginsberg da lei curato e tradotto. Nella miniera di storie e avventure della sua vita, gli incontri con Saul Bellow, Henry Miller, John Dos Passos, Ezra Pound, Gore Vidal, Jay McInerney, Judith Malina e il Living Theater ma anche gli italiani Giuseppe Ungaretti, Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo. Diplomata al decimo anno di conservatorio, pianista, la Pivano è stata amica anche di molti musicisti: Bob Dylan, Lou Reed, Jovanotti, e Fabrizio De Andrè che lei considerava il più grande poeta italiano del secolo e al quale ha dedicato un testo che ha il titolo di una canzone del cantautore, La guerra di Piero con interprete Judith Malina.
In occasione dei suoi 90 anni, nel 2007, disse: ''Ho avuto due o tre eroi nella mia vita: il più grande è stato Ginsberg. In America stanno pubblicando le lettere che mi ha scritto, mi raccontava cosa aveva visto dovunque andasse. Hemingway è stato al di là della misura. I miei maestri prima dell'America sono stati Pavese e Abbagnano, mi hanno insegnato tutto quello che so. Sono stata un'esistenzialista''.
(18 agosto 2009)
http://www.repubblica.it/2009/08/sezion ... ivano.html
http://www.corriere.it/cultura/09_agost ... primopiano
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
- Vinz Clortho
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- Iscritto il: 15/02/2008, 12:43
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Tigerman ha scritto:Beh, pareggio finale tra un ottimo film e un pessimo film, almeno da quanto dici tu.UnderMala ha scritto:Non è stato ancora fatto. Per fortuna.bellavista ha scritto:hanno fatto un film di questo libro? perchè dalla filmografia di val kilmer non risulta
Dopo aver visto CHOKE spero non facciano mai più un film sui libri di Palahniuk.
Se proprio dovessero farlo, che sia un regista dignitoso.
"Soffocare" è tutt'altro che un brutto film, tra l'altro. E considerando che il precedente è Fight Club, direi che si puó attingere eccome dal Chuck.
Il problema invece, sembra essere quello che dopo libri ottimi, non ne sta azzeccando più uno (proprio da Choke tra l'altro...). Roba come Cavie (bruttino) e Gang Bang (orribile) ci fa chiedere dove stia il vero Palaniukko. Speriamo nel prox "Pygmy".
Quando non si ha uno stile, si puó avere qualsiasi stile.
- Bruce Lee
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