pan ha scritto:Meno un paio di errori.
IL POETA MORI’ ALL’ALBA
Senza un soldo, solo, così come venne al mondo,
morì infine nella piazza, di fronte all’irrequieta festa.
Vegliarono il cadavere del dolce vagabondo
due Muse: la speranza e la miseria.
Fu un poeta completo nella vita e nelle opere,
scrisse versi quasi celesti, quasi magici,
di invenzione veritiera,
e da uomo del suo tempo, quale era,
anche ardenti canti e poemi civili
di parte e di bandiere.
Alcuni, i più vecchi, lo rifiutarono dal principio.
Alcuni, i più giovani, lo rifiutarono in seguito.
Oggi andranno al funerale quattro buoni amici,
i parrocchiani del Caffé,
gli artisti del circo ambulante,
un po’ di operai,
un vecchio editore,
una donna bellissima,
e domani, un domani,
fiorirà la terra caduta su di lui.
Lascia poche cose, libri, un Heine, un Whitman,
un Quevedo, un Darío, un Rimbaud, un Baudelaire,
uno Schiller, un Bertrand, un Bécquer, un Machado,
versi di un essere amato che se ne andò prima di lui,
molti racconti incompiuti, una mappa, una banderuola
e un’antica fregata dentro una bottiglia.
Quelli che lo videro dicono che morì come un bimbo.
Per lui la morte fu come l’ultimo incanto:
aveva una stella morta sopra al petto vinto
e un uccello nella spalla.
L'ANGOLO DELLA POESIA
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
- pan
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Endecasillabi, emistichi ottonari e settenari come nella poesia di Tuñòn, iati, cesure e ogni altro accorgimento. Ma la poesia non ha bisogno di tutto questo. Si parla tanto di prosa creativa, di scrittura poetica... si tengono pure corsi dedicati. Ma la poesia non ha bisogno di tutto questo.
Prendiamo il prologo di Hoku no hosomichi - L'angusto sentiero del nord , ultima opera di Matsuo Basho (Giappone, seconda metà del XVII sec.).
Il vecchio poeta sente di dover partire per un ultimo viaggio e si prepara.
1-Prologo
I giorni e le notti si alternano fugaci, come perle sfilate da un rosario. Ugualmente gli anni sorgono e tramontano. La nostra vita è un viaggio, che alcuni trascorrono in barca, altri per strada; finché non invecchiano i cavalli del loro carro. Non è la strada la nostra vera dimora ? Lo mostrano i poeti d’un tempo che hanno incontrato la morte camminando.
Anche per me giunse il giorno in cui l’infinita libertà delle nuvole mosse dal vento chiamava a vagabondare lungo le coste selvagge di Ki. Quando ritrovai la mia capanna in riva al fiume, l’estate era finita; e nel tempo che impiegai a ripulire il legno vecchio dalle ragnatele, anche l’anno era finito.
Con la primavera nebbiosa tornò il prurito di riprendere la strada verso la dogana di Shirakawa; gli dei del viaggio chiamavano, e io non potevo ignorarli. Rammendai quindi le braghe, infilai un cordone nuovo nei passanti del cappello e, bruciando moxa su san-ri (bruciature terapeutiche d’artemisia sul punto “tre leghe”) per rinforzare le gambe, già immaginavo sorgere la luna di Matsushima.
Per rendergli adeguato onore, cambio la mia firma mondana con un suo insegnamento di profondità abissale.
Prendiamo il prologo di Hoku no hosomichi - L'angusto sentiero del nord , ultima opera di Matsuo Basho (Giappone, seconda metà del XVII sec.).
Il vecchio poeta sente di dover partire per un ultimo viaggio e si prepara.
1-Prologo
I giorni e le notti si alternano fugaci, come perle sfilate da un rosario. Ugualmente gli anni sorgono e tramontano. La nostra vita è un viaggio, che alcuni trascorrono in barca, altri per strada; finché non invecchiano i cavalli del loro carro. Non è la strada la nostra vera dimora ? Lo mostrano i poeti d’un tempo che hanno incontrato la morte camminando.
Anche per me giunse il giorno in cui l’infinita libertà delle nuvole mosse dal vento chiamava a vagabondare lungo le coste selvagge di Ki. Quando ritrovai la mia capanna in riva al fiume, l’estate era finita; e nel tempo che impiegai a ripulire il legno vecchio dalle ragnatele, anche l’anno era finito.
Con la primavera nebbiosa tornò il prurito di riprendere la strada verso la dogana di Shirakawa; gli dei del viaggio chiamavano, e io non potevo ignorarli. Rammendai quindi le braghe, infilai un cordone nuovo nei passanti del cappello e, bruciando moxa su san-ri (bruciature terapeutiche d’artemisia sul punto “tre leghe”) per rinforzare le gambe, già immaginavo sorgere la luna di Matsushima.
Per rendergli adeguato onore, cambio la mia firma mondana con un suo insegnamento di profondità abissale.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Dino Campana - A una troia dagli occhi ferrigni
Coi tuoi piccoli occhi bestiali
Mi guardi e taci e aspetti e poi ti stringi
E mi riguardi e taci. La tua carne
Goffa e pesante dorme intorpidita
Nei sogni primordiali. Prostituta...
Chi ti chiamò alla vita? D'onde vieni?
Dagli acri porti tirreni,
Dalle fiere cantanti di Toscana
O nelle sabbie ardenti voltolata
Fu la tua madre sotto gli scirocchi?
L'immensità t'impresse lo stupore
Nella faccia ferina di sfinge
L'alito brulicante della vita
Tragicamente come a lionessa
Ti disquassa la tua criniera nera
E tu guardi il sacrilego angelo biondo
Che non t'ama e non ami e che soffre
Di te e che stanco ti bacia.
Coi tuoi piccoli occhi bestiali
Mi guardi e taci e aspetti e poi ti stringi
E mi riguardi e taci. La tua carne
Goffa e pesante dorme intorpidita
Nei sogni primordiali. Prostituta...
Chi ti chiamò alla vita? D'onde vieni?
Dagli acri porti tirreni,
Dalle fiere cantanti di Toscana
O nelle sabbie ardenti voltolata
Fu la tua madre sotto gli scirocchi?
L'immensità t'impresse lo stupore
Nella faccia ferina di sfinge
L'alito brulicante della vita
Tragicamente come a lionessa
Ti disquassa la tua criniera nera
E tu guardi il sacrilego angelo biondo
Che non t'ama e non ami e che soffre
Di te e che stanco ti bacia.
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Ti libero la fronte dai ghiaccioli
che raccogliesti traversando l’alte
nebulose; hai le penne lacerate
dai cicloni, ti desti a soprassalti.
Mezzodì: allunga nel riquadro il nespolo
l’ombra nera, s’ostina in cielo un sole
freddoloso; e l’altre ombre che scantonano
nel vicolo non sanno che sei qui.
(E. Montale, Le occasioni)
che raccogliesti traversando l’alte
nebulose; hai le penne lacerate
dai cicloni, ti desti a soprassalti.
Mezzodì: allunga nel riquadro il nespolo
l’ombra nera, s’ostina in cielo un sole
freddoloso; e l’altre ombre che scantonano
nel vicolo non sanno che sei qui.
(E. Montale, Le occasioni)
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Solo et pensoso i più diserti campi
vo mesurando a passi tardi e lenti,
et li occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio uman l'arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché ne li atti d'allegrezza spenti
di fuor si legge com' io dentro avampi.
Sì ch'io mi credo omai che monti et piagge
et fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch'è celata altrui.
Ma pur sì aspre vie né si selvagge
cercar non so, ch'Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co llui.
F. Petrarca
vo mesurando a passi tardi e lenti,
et li occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio uman l'arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché ne li atti d'allegrezza spenti
di fuor si legge com' io dentro avampi.
Sì ch'io mi credo omai che monti et piagge
et fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch'è celata altrui.
Ma pur sì aspre vie né si selvagge
cercar non so, ch'Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co llui.
F. Petrarca
"Sapeva molte cose, ma tutte male"
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Un fenomeno. Chapeau a Francesco.anxxur ha scritto:Solo et pensoso i più diserti campi
vo mesurando a passi tardi e lenti,
et li occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio uman l'arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché ne li atti d'allegrezza spenti
di fuor si legge com' io dentro avampi.
Sì ch'io mi credo omai che monti et piagge
et fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch'è celata altrui.
Ma pur sì aspre vie né si selvagge
cercar non so, ch'Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co llui.
F. Petrarca
Da Guida al Cinema:
Dboon - mi interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare
Cianbellano - ti interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare?
Dboon - mi interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare
Cianbellano - ti interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare?
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Concordo: fra le migliori di sempre.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
- pan
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Dissento, non si stacca dal foglio.
Dalla curva sud di Dante:
Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender non la può chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.
Dalla curva sud di Dante:
Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender non la può chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono
di quei sospiri ond'io nudriva 'l core
in sul mio primo giovenile errore
quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono,
del vario stile in ch'io piango et ragiono
fra le vane speranze e 'l van dolore,
ove sia chi per prova intenda amore,
spero trovar pietà, nonché perdono.
Ma ben veggio or sì come al popol tutto
favola fui gran tempo, onde sovente
di me medesmo meco mi vergogno;
et del mio vaneggiar vergogna è 'l frutto,
e 'l pentersi, e 'l conoscer chiaramente
che quanto piace al mondo è breve sogno.
F. Petrarca
(Tiè Pan!
)
di quei sospiri ond'io nudriva 'l core
in sul mio primo giovenile errore
quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono,
del vario stile in ch'io piango et ragiono
fra le vane speranze e 'l van dolore,
ove sia chi per prova intenda amore,
spero trovar pietà, nonché perdono.
Ma ben veggio or sì come al popol tutto
favola fui gran tempo, onde sovente
di me medesmo meco mi vergogno;
et del mio vaneggiar vergogna è 'l frutto,
e 'l pentersi, e 'l conoscer chiaramente
che quanto piace al mondo è breve sogno.
F. Petrarca
(Tiè Pan!
"Sapeva molte cose, ma tutte male"
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Vabbè, ma è come chiedere se vuoi più bene al papà o alla mamma (il papà, ha più soldi)! Due mostri.pan ha scritto:Dissento, non si stacca dal foglio.
Dalla curva sud di Dante:
Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender non la può chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.
La (bella) poesia giapponese che hai postato più su mi ricorda un po' Mishima.
Da Guida al Cinema:
Dboon - mi interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare
Cianbellano - ti interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare?
Dboon - mi interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare
Cianbellano - ti interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare?
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Dammi mille baci
Viviamo, Lesbia mia, e amiamo
e non badiamo alle chiacchiere dei soliti vecchi troppo severi.
Il sole tramonta e poi risorge,
ma noi, una volta che il nostro breve giorno si è spento,
dobbiamo dormire una lunga notte senza fine.
Dammi mille baci, poi cento
poi altri mille, poi ancora cento
poi altri mille, poi cento ancora.
Quindi, quando saremo stanchi di contarli,
continueremo a baciarci senza pensarci,
per non spaventarci e perché nessuno,
nessuno dei tanti che ci invidiano,
possa farci del male sapendo che si può,
coi baci, essere tanto felici.
(Catullo)
Commento:
ma quand'è che la finiamo coi preliminari e andiamo finalmente al sodo...???

Viviamo, Lesbia mia, e amiamo
e non badiamo alle chiacchiere dei soliti vecchi troppo severi.
Il sole tramonta e poi risorge,
ma noi, una volta che il nostro breve giorno si è spento,
dobbiamo dormire una lunga notte senza fine.
Dammi mille baci, poi cento
poi altri mille, poi ancora cento
poi altri mille, poi cento ancora.
Quindi, quando saremo stanchi di contarli,
continueremo a baciarci senza pensarci,
per non spaventarci e perché nessuno,
nessuno dei tanti che ci invidiano,
possa farci del male sapendo che si può,
coi baci, essere tanto felici.
(Catullo)
Commento:
ma quand'è che la finiamo coi preliminari e andiamo finalmente al sodo...???
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
C'era un professore -nella facoltà dove ho studiato- che andando al sodo, fù denunciato!Helmut ha scritto:Dammi mille baci
Viviamo, Lesbia mia, e amiamo
e non badiamo alle chiacchiere dei soliti vecchi troppo severi.
Il sole tramonta e poi risorge,
ma noi, una volta che il nostro breve giorno si è spento,
dobbiamo dormire una lunga notte senza fine.
Dammi mille baci, poi cento
poi altri mille, poi ancora cento
poi altri mille, poi cento ancora.
Quindi, quando saremo stanchi di contarli,
continueremo a baciarci senza pensarci,
per non spaventarci e perché nessuno,
nessuno dei tanti che ci invidiano,
possa farci del male sapendo che si può,
coi baci, essere tanto felici.
(Catullo)
Commento:
ma quand'è che la finiamo coi preliminari e andiamo finalmente al sodo...???
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Vedo due filoni nella poesia italiana:Shirley ha scritto: Vabbè, ma è come chiedere se vuoi più bene al papà o alla mamma (il papà, ha più soldi)! Due mostri.
La (bella) poesia giapponese che hai postato più su mi ricorda un po' Mishima.
Dante---------------Petrarca
Tasso---------------Ariosto
Leopardi-------------Foscolo
Montale-------------Ungaretti
Grandissimi tutti, senza dubbio, ma certe immagini provenienti dalla prima colonna si levano dalle pagine e ti seguono per tutta la vita.
A mo' d'esempio: l'arcivescovo Ruggeri ( o Ruggieri) che condannò a morte atroce i figlioletti e i nipotini del conte Ugolino. Non sappiamo se l'Inferno esiste, se è pieno, o, come dice Helmut, è vuoto.
Mi basta saperlo inchiodato per l'eternità nell'inferno del tretatreesimo canto.
E' naturale: Mishima guarda dritto alla tradizione del suo paese.
Ancora due poesie di Basho; il primo è un haiku, il secondo un tanka (forma più antica).
Davanti al rigoglioso vilucchio (*)
consumiamo il nostro pasto
noi che siamo solo uomini.
(*) Sono le campanule selvatiche.
********************************************************
Nel bianco cespuglio chi canta ?
L’usignolo.
Ingannato dal suo desiderio di primavera
(in ritardo quest’anno)
ha scambiato gli ultimi fiocchi di neve
per i fiori di pruno.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Indubbiamente ha un suo perché.... Aggiungerei solo il filonepan ha scritto: Vedo due filoni nella poesia italiana:
Dante---------------Petrarca
Tasso---------------Ariosto
Leopardi-------------Foscolo
Montale-------------Ungaretti
Grandissimi tutti, senza dubbio, ma certe immagini provenienti dalla prima colonna si levano dalle pagine e ti seguono per tutta la vita.
Carducci-------------Pascoli (anche se non saprei bene in quali colonne sistemarli).
Per quanto concerne in dualismo Dante -Petraraca, non ho problemi a riconoscere la prima colonna all'Alighieri.
Tuttavia si va a sensazioni: l'animo assorto e contemplativo di Petrarca mi affascina di più.
"Sapeva molte cose, ma tutte male"
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Non sarà l'eterno ritorno della querelle classico-romantica?
Salvo che in Italia anche i "romantici" sono classici.
Provo a buttar lì un brano inclassificabile (secondo me),
che in anni fortunatamente lontani mi è risuonato parecchio nell'anima.
Grato mi è il sonno, e piú l'esser di sasso
Mentre che il danno e la vergogna dura,
Non veder, non sentir mi è gran ventura:
Però non mi destar, deh parla basso.
(Michelangelo Buonarroti)
Salvo che in Italia anche i "romantici" sono classici.
Provo a buttar lì un brano inclassificabile (secondo me),
che in anni fortunatamente lontani mi è risuonato parecchio nell'anima.
Grato mi è il sonno, e piú l'esser di sasso
Mentre che il danno e la vergogna dura,
Non veder, non sentir mi è gran ventura:
Però non mi destar, deh parla basso.
(Michelangelo Buonarroti)
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)


