lei mi disse di essere RUSSADrogato_ di_porno ha scritto:questa è susann di femjoy ed è tedescabelnudo ha scritto:e la mia badante russa di 19:
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http://www.girlsofdesire.org/galleries/the-white-queen/
[O.T.] Tributo ai leghisti
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
Inizio ad ammirare i leghisti, hanno capito che la disorganizzazione è talmente diffusa che tutto si può fare:
dagli attacchi armati a San Marco al prendere a calci Rubbia dandogli dell'ignorante...senza che nulla accada
Laurea fasulla in ingegneria, la Corte dei Conti condanna il leghista Claudio Regis
Laurea in Ingegneria “falsa” inserita nel curriculum presentato per poi ottenere un incarico: l’ex senatore leghista Claudio Regis, 66 anni, divenuto vice commissario straordinario dell’Enea (l’Agenzia per l’energia e l’ambiente), è stato condannato dalla Corte dei Conti.
Dovrà pagare 73 mila euro per danno erariale. A questa somma potrebbe aggiungersene anche un’altra, 186 mila euro chiesti dall’Enea, parte civile in un procedimento penale per truffa e sostituzione di persona.
“Tutto nasce dopo una singolare sortita da parte del leghista che, da poco al vertice dell’Ente energia con un primo decreto del Consiglio dei ministri, polemizzò con il premio Nobel Carlo Rubbia, appena defenestrato dalla presidenza. Siamo a fine luglio 2005, in carica c’è il penultimo governo Berlusconi: lo scienziato bolla il cda dell’Enea come «il branco» in mano ai partiti, e viene messo alla porta. E Regis accusa: «Nessuno mette in discussione le competenze di Rubbia sulle particelle, ma quando parla di ingegneria è un sonoro incompetente»”, spiega Alessandro Fulloni sul Corriere della Sera.
4 gennaio 2011 | 17:02
dagli attacchi armati a San Marco al prendere a calci Rubbia dandogli dell'ignorante...senza che nulla accada
Laurea fasulla in ingegneria, la Corte dei Conti condanna il leghista Claudio Regis
Laurea in Ingegneria “falsa” inserita nel curriculum presentato per poi ottenere un incarico: l’ex senatore leghista Claudio Regis, 66 anni, divenuto vice commissario straordinario dell’Enea (l’Agenzia per l’energia e l’ambiente), è stato condannato dalla Corte dei Conti.
Dovrà pagare 73 mila euro per danno erariale. A questa somma potrebbe aggiungersene anche un’altra, 186 mila euro chiesti dall’Enea, parte civile in un procedimento penale per truffa e sostituzione di persona.
“Tutto nasce dopo una singolare sortita da parte del leghista che, da poco al vertice dell’Ente energia con un primo decreto del Consiglio dei ministri, polemizzò con il premio Nobel Carlo Rubbia, appena defenestrato dalla presidenza. Siamo a fine luglio 2005, in carica c’è il penultimo governo Berlusconi: lo scienziato bolla il cda dell’Enea come «il branco» in mano ai partiti, e viene messo alla porta. E Regis accusa: «Nessuno mette in discussione le competenze di Rubbia sulle particelle, ma quando parla di ingegneria è un sonoro incompetente»”, spiega Alessandro Fulloni sul Corriere della Sera.
4 gennaio 2011 | 17:02
"Date un briciolo di potere a un idiota e avrete creato un tiranno" - Sir Winston Churchill
Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
Enea: l’ingegnere fantasma bocciò Rubbia

Regis, neo vice-commissario Enea: in Italia non risulta laureato.
Rubbia è un somaro, firmato «el Valvola».
Ecco la sintesi, povera Italia, del serrato dibattito scientifico sulle sorti dell'Enea.
L'accusa d'esser un «sonoro incompetente » fatta al premio Nobel per la Fisica, ghigliottinato dal governo, parte infatti da un elettricista, già senatore della Lega, promosso per vie misteriose vice-commissario al l'ente per l’energia.
E benedetto dal titolo di «ingegnere» perfino nel decreto di nomina presidenziale senza che l’Ordine degli ingegneri abbia idea di dove si sia mai laureato.
Partiamo dalla coda?
Siamo a metà luglio. Carlo Rubbia, accusato d’avere un carattere ruvido, di essere insofferente alle osservazioni e di avere fatto traboccare il vaso con un articolo su Repubblica contro il Cda, bollato come «il branco», è sbattuto fuori dall’Enea che, azzerato nei vertici, viene affidato ad una terna. Commissario, su indicazione forzista, è Luigi Paganetto, Preside della Facoltà di Economia a Tor Vergata, vice-commissario Corrado Clini (nell’élite del ministero dell’Ambiente da anni, ben visto da socialisti e An) e l’«ing.» Claudio Regis, appoggiato dal Carroccio.
Il quale, trionfante per l’ascesa nell’Olimpo della scienza, liquida il presidente deposto con parole affilate: «Nessuno mette in discussione l e competenze di Rubbia sulle particelle, ma quando parla di ingegneria è un sonoro incompetente ».
Un giudizio avventato. In linea con la storia dell’uomo. Il quale, quando stava a Palazzo Madama, era stato espulso dall’aula per avere barrito: «Aveva ragione chi invocava la legge Merlin per chiudere questo Parlamento: è un bordello!».
Prima ancora, andando incontro ad una condanna per vilipendio delle istituzioni, era stato, se possibile, più volgare: «I magistrati sono come i maiali: se ne tocchi uno, si mettono a urlare tutti».
Ma chi è quest’uomo magrolino che tratta un premio Nobel come Albert Einstein non tratterebbe l’asino della classe?
Nato a Biella nel 1944, Regis compare la prima volta agli onori delle cronache, locali, nei dintorni di Telebiella, la prima emittente privata del Paese, nata via cavo nel 1971 per iniziativa di Peppo Sacchi.
Era allora, stando ai ricordi dei pionieri della tivù, il rappresentante dell’Ampex, il sistema di registrazione videomagnetica che offriva la possibilità di tagliare i tempi morti.
Bravissimo nel risolvere ogni problema elettrico, aveva un nomignolo con cui a Il Biellese ancora lo ricordano: «Valvola».
Che fosse laureato in ingegneria era ignoto a tutti.
Sveglio, però, lo era.
E gli amici dell’epoca se ne sarebbero accorti ritrovandoselo prima al comando della Lega biellese.
Poi in consiglio comunale.
Poi, come dicevamo, a Palazzo Madama.
Dove sarebbe stato ricordato solo per una battaglia contro la messa al bando della fabbricazione delle mine anti-uomo («la questione è stata affrontata in modo demagogico, cedendo all’emotività della pubblica opinione! ») e per il curriculum fornito alla Navicella: «Laureato in ingegneria. Imprenditore.
Ha studiato presso l’Ecole Polytechnique.
Presidente di una società operante nel settore della ricerca aerospaziale.
Esperto di relazioni internazionali».
Dov’è questa Ecole Polytechnique?
Boh... Relazioni internazionali con chi?
Boh...
Fatto sta che per qualche anno l’uomo, non rieletto, esce dalle cronache politiche e resta in quelle giudiziarie.
Viene denunciato dai titolari di una ditta edile con la quale aveva fatto un contratto per ristrutturare un palazzetto.
E’ rinviato a giudizio per calunnia del segretario della Lega di Vercelli, Francesco Borasio, che aveva accusato di essersi messo in tasca dei soldi in realtà (l’inchiesta aveva accertato tutto) versati regolarmente al partito.
Viene condannato perfino, pensa un po’, per essersi «impossessato di una sega per marmi».
Insomma: un cursus honorum.
Sufficiente al governo attuale per proiettarlo, nel dicembre 2003, su designazione del ministro dell’Istruzione, nel Cda dell’Enea.
Uomo giusto al posto giusto.
Figura nel sito internet dell’ente scientifico come «ing. Regis».
Scrive sulla rivista on-line Kosmos articoli sull’«Idrogeno fonte di energia, realtà o mito», firmandosi «Claudio Regis, ingegnere Enea».
Partecipa a convegni come quello all’università di Fisica di Pisa tra le reverenze degli astanti: «Buongiorno Ingegnere, prego Ingegnere, dica Ingegnere».
Querela gli ex soci definendosi nero su bianco, nell’atto giudiziario, «ing. Regis » e «consigliere del Premio Nobel Rubbia».
Finché, caduto il genio scostante che lui «consigliava », Berlusconi lo nomina vice- commissario dell’Enea confermandogli il titolo perfino nel decreto: «ing. Regis».
Ed è lì che la luminosa carriera s’inceppa.
Indispettita per i trionfi dell’uomo che disprezza, l’ex socia Maria Teresa Ramella Scarlatta segnala ciò che sa (a partire da una lettera dell’Ordine degli Ingegneri di Biella secondo cui l’ingegnere non è ingegnere) a Rocco Tritto, segretario dell’Usi/RdB, uno dei sindacati della ricerca.
Il quale scrive a tutte, ma proprio a tutte, le sedi provinciali dell’Ordine ottenendo sempre la stessa risposta: non ci risulta.
Ma certo, sdrammatizza Regis a Economy che gli dedica 12 righe: non ha studiato in Italia ma alla Ecole Polytechnique di Friburgo.
Però, aggiunge, si considera «comunque un ingegnere a tutti gli effetti».
Resta da vedere se, dato che non può legalmente fregiarsi del titolo, lo considerino tale almeno a Friburgo, dove la Scuola d’ingegneria risulta esser stata fondata quando il nostro era già in là con gli anni: nel 1978.
Dettaglio divertente.
Com’è curiosa la foto fatta all’indirizzo di Londra dove il fustigatore di Rubbia risulta essere residente: «Sw3 London-30 Beauchamp Place ». Sapete che c’è, a quell’indirizzo?
La trattoria «La Verbanella».
(During a visit to Verbanella be sure to try out the "Veal escalope with wild mushrooms", "Grilled Tuna" and the amazing "Tiramisu".)
Specializzata, forse, in fettuccine spaziali e neutroni al ragù. (al solito Stella ci mette del suo nel menù).
Gian Antonio Stella
02 agosto 2005
dopo il "dotto' parcheggi qua" ci sarà "ingegnè parcheggi qua" un titolo non si nega a nessuno

Regis, neo vice-commissario Enea: in Italia non risulta laureato.
Rubbia è un somaro, firmato «el Valvola».
Ecco la sintesi, povera Italia, del serrato dibattito scientifico sulle sorti dell'Enea.
L'accusa d'esser un «sonoro incompetente » fatta al premio Nobel per la Fisica, ghigliottinato dal governo, parte infatti da un elettricista, già senatore della Lega, promosso per vie misteriose vice-commissario al l'ente per l’energia.
E benedetto dal titolo di «ingegnere» perfino nel decreto di nomina presidenziale senza che l’Ordine degli ingegneri abbia idea di dove si sia mai laureato.
Partiamo dalla coda?
Siamo a metà luglio. Carlo Rubbia, accusato d’avere un carattere ruvido, di essere insofferente alle osservazioni e di avere fatto traboccare il vaso con un articolo su Repubblica contro il Cda, bollato come «il branco», è sbattuto fuori dall’Enea che, azzerato nei vertici, viene affidato ad una terna. Commissario, su indicazione forzista, è Luigi Paganetto, Preside della Facoltà di Economia a Tor Vergata, vice-commissario Corrado Clini (nell’élite del ministero dell’Ambiente da anni, ben visto da socialisti e An) e l’«ing.» Claudio Regis, appoggiato dal Carroccio.
Il quale, trionfante per l’ascesa nell’Olimpo della scienza, liquida il presidente deposto con parole affilate: «Nessuno mette in discussione l e competenze di Rubbia sulle particelle, ma quando parla di ingegneria è un sonoro incompetente ».
Un giudizio avventato. In linea con la storia dell’uomo. Il quale, quando stava a Palazzo Madama, era stato espulso dall’aula per avere barrito: «Aveva ragione chi invocava la legge Merlin per chiudere questo Parlamento: è un bordello!».
Prima ancora, andando incontro ad una condanna per vilipendio delle istituzioni, era stato, se possibile, più volgare: «I magistrati sono come i maiali: se ne tocchi uno, si mettono a urlare tutti».
Ma chi è quest’uomo magrolino che tratta un premio Nobel come Albert Einstein non tratterebbe l’asino della classe?
Nato a Biella nel 1944, Regis compare la prima volta agli onori delle cronache, locali, nei dintorni di Telebiella, la prima emittente privata del Paese, nata via cavo nel 1971 per iniziativa di Peppo Sacchi.
Era allora, stando ai ricordi dei pionieri della tivù, il rappresentante dell’Ampex, il sistema di registrazione videomagnetica che offriva la possibilità di tagliare i tempi morti.
Bravissimo nel risolvere ogni problema elettrico, aveva un nomignolo con cui a Il Biellese ancora lo ricordano: «Valvola».
Che fosse laureato in ingegneria era ignoto a tutti.
Sveglio, però, lo era.
E gli amici dell’epoca se ne sarebbero accorti ritrovandoselo prima al comando della Lega biellese.
Poi in consiglio comunale.
Poi, come dicevamo, a Palazzo Madama.
Dove sarebbe stato ricordato solo per una battaglia contro la messa al bando della fabbricazione delle mine anti-uomo («la questione è stata affrontata in modo demagogico, cedendo all’emotività della pubblica opinione! ») e per il curriculum fornito alla Navicella: «Laureato in ingegneria. Imprenditore.
Ha studiato presso l’Ecole Polytechnique.
Presidente di una società operante nel settore della ricerca aerospaziale.
Esperto di relazioni internazionali».
Dov’è questa Ecole Polytechnique?
Boh... Relazioni internazionali con chi?
Boh...
Fatto sta che per qualche anno l’uomo, non rieletto, esce dalle cronache politiche e resta in quelle giudiziarie.
Viene denunciato dai titolari di una ditta edile con la quale aveva fatto un contratto per ristrutturare un palazzetto.
E’ rinviato a giudizio per calunnia del segretario della Lega di Vercelli, Francesco Borasio, che aveva accusato di essersi messo in tasca dei soldi in realtà (l’inchiesta aveva accertato tutto) versati regolarmente al partito.
Viene condannato perfino, pensa un po’, per essersi «impossessato di una sega per marmi».
Insomma: un cursus honorum.
Sufficiente al governo attuale per proiettarlo, nel dicembre 2003, su designazione del ministro dell’Istruzione, nel Cda dell’Enea.
Uomo giusto al posto giusto.
Figura nel sito internet dell’ente scientifico come «ing. Regis».
Scrive sulla rivista on-line Kosmos articoli sull’«Idrogeno fonte di energia, realtà o mito», firmandosi «Claudio Regis, ingegnere Enea».
Partecipa a convegni come quello all’università di Fisica di Pisa tra le reverenze degli astanti: «Buongiorno Ingegnere, prego Ingegnere, dica Ingegnere».
Querela gli ex soci definendosi nero su bianco, nell’atto giudiziario, «ing. Regis » e «consigliere del Premio Nobel Rubbia».
Finché, caduto il genio scostante che lui «consigliava », Berlusconi lo nomina vice- commissario dell’Enea confermandogli il titolo perfino nel decreto: «ing. Regis».
Ed è lì che la luminosa carriera s’inceppa.
Indispettita per i trionfi dell’uomo che disprezza, l’ex socia Maria Teresa Ramella Scarlatta segnala ciò che sa (a partire da una lettera dell’Ordine degli Ingegneri di Biella secondo cui l’ingegnere non è ingegnere) a Rocco Tritto, segretario dell’Usi/RdB, uno dei sindacati della ricerca.
Il quale scrive a tutte, ma proprio a tutte, le sedi provinciali dell’Ordine ottenendo sempre la stessa risposta: non ci risulta.
Ma certo, sdrammatizza Regis a Economy che gli dedica 12 righe: non ha studiato in Italia ma alla Ecole Polytechnique di Friburgo.
Però, aggiunge, si considera «comunque un ingegnere a tutti gli effetti».
Resta da vedere se, dato che non può legalmente fregiarsi del titolo, lo considerino tale almeno a Friburgo, dove la Scuola d’ingegneria risulta esser stata fondata quando il nostro era già in là con gli anni: nel 1978.
Dettaglio divertente.
Com’è curiosa la foto fatta all’indirizzo di Londra dove il fustigatore di Rubbia risulta essere residente: «Sw3 London-30 Beauchamp Place ». Sapete che c’è, a quell’indirizzo?
La trattoria «La Verbanella».
(During a visit to Verbanella be sure to try out the "Veal escalope with wild mushrooms", "Grilled Tuna" and the amazing "Tiramisu".)
Specializzata, forse, in fettuccine spaziali e neutroni al ragù. (al solito Stella ci mette del suo nel menù).
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dopo il "dotto' parcheggi qua" ci sarà "ingegnè parcheggi qua" un titolo non si nega a nessuno
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
Mi spiegate com'è che Bossi son 20 anni che vuole la secessione e non c'è mai riuscito mentre in Marocco sta succedendo quel che sta succedendo, senza una "pianificazione" ventennale?
Lezioni dai "nordafricani" insomma
Lezioni dai "nordafricani" insomma
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
Bossi non servono le armi di Gheddafi: pronte quelle padane .Antonchik ha scritto:Mi spiegate com'è che Bossi son 20 anni che vuole la secessione e non c'è mai riuscito mentre in Marocco sta succedendo quel che sta succedendo, senza una "pianificazione" ventennale?
Lezioni dai "nordafricani" insomma
Mercoledì 09 Marzo 2011 11:45 .
Umberto Bossi
.
Duro botta e risposta a distanza tra due vecchi amici. Protagonisti, Muammar Gheddafi e Umberto Bossi. Il Rais, che in questi giorni fronteggia non poche difficoltà per tenere sotto controllo la rivolta del popolo libico, ha rilasciato un'intervista ad una emittente televisiva francese, nella quale ha fatto anche un riferimento alla Lega Nord. Nello specifico, Gheddafi ha voluto rendere noto una richiesta pervenutagli direttamente dal Carroccio: «La Lega mi chiese aiuto per la secessione della Padania».
Affermazioni, quelle del Colonnello, che hanno innescato l'immediata replica di un piccato Senatur: «Ma vi pare? Per fortuna abbiamo tantissimi uomini e le armi le facciamo noi in Lombardia – ha doverosamente precisato – Gheddafi è un gatto che sta affogando e si arrampica. La storia insegna che chi spara sulla sua gente finisce male. Ricordate Umberto I, fu ucciso».
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
La Lega: "Istituire subito
gli eserciti regionali"
http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... ef=HRER2-1
ci mancava pure questa
gli eserciti regionali"
http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... ef=HRER2-1
ci mancava pure questa
Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
A quando la reintroduzione della pena di morte e dei dazi/dogane tra stato e stato?


Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
scb ha scritto:A quando la reintroduzione della pena di morte e dei dazi/dogane tra stato e stato?
"Cantare è di chi ama"
Sant'Agostino
"Lo smalto non mi piace, in compenso dovresti curare un po' le mani, iniziano a vedersi troppo i segni del tempo..." (cit.)
Sant'Agostino
"Lo smalto non mi piace, in compenso dovresti curare un po' le mani, iniziano a vedersi troppo i segni del tempo..." (cit.)
Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
Secondo me è una buona idea, come quella delle ronde.


Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
casta diva ha scritto:scb ha scritto:A quando la reintroduzione della pena di morte e dei dazi/dogane tra stato e stato?
e comunque il livello intellettivo di molti leghisti non è dissimile dal doganiere di troisiana memoria...
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
io li ammiro per la loro capacità di non vergognarsi delle boiate che dicono, davvero !!!!!
qualunque cosa dica ne declino sin d'ora ogni responsabilità in quanto le mie dichiarazioni sono state fraintese o manipolate
ed il Demone creò l'uomo e lo fece ad immagine e somiglianza di Dio
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
presto le foto del Trota Bossi
con la coppola
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 1457.shtml
baciamo le mani !

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"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
superman e catwoman con le infradito non li avevo ancora vistiBardamu ha scritto:Secondo me è una buona idea, come quella delle ronde.
Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non é cosi. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene. (Tyler Durden, Fight Club)
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti
edit
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
☪️ancer of humanity
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