kapedag ha scritto:jacky717 ha scritto:Questi secondo me sono interventi che giovano alla discussione e mi fa piacere che, pur se credo di essere stato frainteso, alcuni concetti che cercavo di evidenziare sono stati ripresi da Monello e condivisi anche da Jeronim...
Si certo, giova alla discussione affermare che esiste singolo e singolo..e che jackie, Monello e chissà quanti altri fanno parte della categoria dei rispettosi, corretti, seri, non invadenti etc etc...ma in realtà chi più apertamente (vedi Depilanel) chi più sommessamente (vedi tutti gli altri), i singoli giovani e interessanti hanno tutti una radice comune e le loro buone ragioni per preservare le compagne dalle cattive frequentazioni che, invece, loro possono avere, ovviamente segretamente. C'è poi chi le ragioni le esprime in un forum e chi le vuol mandare per mail a chi dice lui...ma il risultato finale è quello che ho detto e che ha detto anche Jeronim, se leggete bene, solo che lui è più "accomodante" coi singoli per ragioni personali, io meno perchè credo siano la rovina dell'ambiente se non adeguatametne incardinati in contesti a loro (e a chi loro apprezza) specificamente dedicati, il perchè non ve lo sto a ripetere: incentivi perversi alle gestioni, ambienti da caserma, disperità di condizioni tra chi si mette in gioco e chi no e quant'altro. Quelle rare volte che mi muovo da singolo per motivi miei, so cosa faccio, so dove andare, mi gratifico delle gentili attenzione chiìe eventualmente mi fossero concesse e sicuramente non mi immischio in contesti in cui non c'entro nulla, questo deve esser l'approccio - per me - del singolo corretto, tutto il resto sono chiacchiere autocelebrative di chi vorrebbe tirarsi fuori dal mucchio.
Caro Kap, pregandoti di essere indulgente e calibrare ciò che scrivo sulla mia minore esperienza (chi ne ha più di te?), vorrei cercare di affrontare alcuni concetti che ritengo importanti ed intrinsechi al mio modo di interpretare il mondo dei privè e della trasgressione.
Innanzi tutto,
e non mi riferisco a te, sgombrerei il campo dalle generalizzazioni e dai troppi giudizi sommari che spesso non sono il frutto di una dialettica approfondita tra forumisti, ma assumono piuttosto la forma di slogan semplicisti e qualunquisti. Alle volte ho l’impressione che molti di noi cedano, magari in buona fede, alla tentazione di fare la morale agli altri. Abbiamo molti esempi a tal riguardo, basta leggere i commenti a chi confessa di provare piacere nel conoscere, all’insaputa della moglie, i di lei tradimenti. Tu stesso (non vorrei sbagliare!) hai provocato qualche reazione negativa, e perfino delusione in qualcuno, quando recentemente, con apprezzabile sincerità e stupore, hai confessato un fugace approccio con un trans (o trav – non ricordo-) in un mezzo pubblico.
Il fascino di una sessualità non banale sta anche nel suo proporsi con situazioni nuove che mai ci saremmo aspettati di gradire. Siamo su Superzeta , non possiamo permetterci perciò l’errore di stabilire le “categorie trasgressive” assegnando giudizi di valore, caratteristiche e ruoli.
Io non sono più “accomodante” con i singoli, sono viceversa aperto e favorevole a qualunque espressione della sessualità umana che non rientri in quei casi previsti dal codice penale. E questo, naturalmente, a prescindere dai miei gusti personali. La vera discriminante tra ciò che accetto di questo mondo e ciò che invece preferirei emarginare è la sincerità nel mettersi in gioco, il rispetto, l’assenza di riserve mentali e di ipocrisia. E questo vale per chiunque frequenti un privè, coppie e singoli. In questi anni ho conosciuto coppie scambiste e non, singoli ammogliati/fidanzati e non, lei/lui bisex trav, trans e quant’altro: in presenza delle caratteristiche appena descritte trovo fuori luogo parlare, tra noi e rispetto a chicchessia, di “incardinare adeguatamente in contesti a loro specificatamente dedicati”. Marchiare i singoli con una sorta di peccato originale che deriva da una, più o meno abilmente celata, malafede, ci farebbe ricadere nella superficialità della generalizzazione. Io stesso poi sono il primo a polemizzare per qualche frase sbagliata postata da qualche singolo “che vorrebbe tirarsi fuori dal mucchio” e, al privè, non mi risparmio nell’allontanare velocemente quei singoli (ma anche quelle coppie) che si non si presentano adeguatamente “sinceri”.
Comunque se decido di passare una serata al privè con la mia compagna ci vado con la mente sgombra, senza i limiti che spesso derivano dai desideri o dalle abitudini.
L’ambiente più stimolante per me, sia chiaro, è quello che garantisce un’offerta di qualità - sì -, ma a più ampio spettro. E questo anche se non dovessi mai essere interessato a molte delle forme di trasgressione presenti.
Condivido la scelta del Krystal di non dare accesso ai singoli nella serata del sabato, anche se conosco coppie che hanno smesso da allora di frequentarlo (ed hanno il coraggio di dirlo apertamente). Anche senza entrare sugli aspetti economici, è stata una scelta coraggiosa, senza dubbio, ma anche una scelta dettata da una buona dose di sano pragmatismo: questo mondo è frequentato da un mucchio di gente che vive la trasgressione con mille riserve mentali e con poca voglia di viverla mostrando la propria vera faccia. Tra questa gente, quale categoria, notoriamente, crea più problemi ed è meno gestibile? Scuramente i singoli! Eliminiamo i singoli!
Certo è stato soddisfatto il desiderio di molti e le coppie al sabato sono più tranquille e con più voglia di lasciarsi andare. Resta comunque una discreta percentuale formata da coppie fake, coppie con lei relegata nei divanetti in disco e lui in pianta stabile nel privè etc. Ho fatto, nel corso di diversi sabati, una prova con la mia compagna: siamo entrati per pochi minuti nello stanzino denominato “confessionale” nel quale ci si può chiudere ma si è circondati da molti fori praticati, alla giusta altezza, nelle pareti: ebbene tutte le volte i buchi sono stati riempiti rapidamente da altrettanti cazzi più o meno eretti! Ma le loro compagne/mogli dov’erano? Sono usciti dei singoli dal cavallo di Troia? Dovremmo allora auspicare serate aperte solo alle coppie vere, innamorate, affiatate e che non si perdono di vista neanche per un minuto? Io mi limito a sperare, ma è più un’utopia, che la selezione al privè non avvenga per categorie, coppie e singoli o quant’altro, ma tra persone che dimostrano un approccio sincero e schietto con questo mondo.