KrystalClub ha scritto:
Ecco, questo atteggiamento tipicamente italiano è interessante (e mi rifaccio alle considerazioni sull'abbigliamento nei club): per quale motivo la maggior parte delle persone andando all'estero è pronta a seguire qualsiasi diktat riguardo all'obbligo di un dress code, mentre nel proprio paese pretende di entrare in un privé con la felpa?
Secondo me ti sei risposto da solo quando parli di "approcciarsi e persino nel prepararsi psicologicamente per una serata".
Quando si esce per una serata di qualsiasi tipo, c'è chi considera quell'evento come "centralizzante", e chi lo considera invece "di rottura " con il resto della giornata.
Nel secondo caso, l'abbigliamento è spesso agli antipodi rispetto al modo di vestire durante il giorno; il bancario esce la sera vestito comodo, il contadino elegante (secondo i suoi criteri). Non è la norma ovviamente, ma spesso è una condizione che premette di rilassarsi e godere appieno di un momento diverso.
Se invece l'evento è atteso, programmato e desiderato, spesso la gente cerca di dare il meglio di se.
Il provincialismo (che personalmente non vedo come un aggettivo negativo) che citi centra molto, sempre secondo me. Dove vivo io (sempre in linea di massima) il massimo della presenza è l'abbigliamento sportivo delle costose aziende tecniche, oppure l'abito elegante acquistato al bazar dei cinesi; per il milanese che arriva in ferie è costituito dai moon boot e la giacca da sci dell'ultima collezione (da sfoggiare rigorosamente la sera per le vie dei centri storici anche quando non c'è neve e fa caldo) oppure dall'uso dei bastoncini per nordic walking (da usare per il tragitto hotel-giornalaio di mattina).
Chi invece s'intende di moda dice che Lapo Elkann è l'uomo più elegante al mondo.
Premesso questo, la mia risposta alla tua domanda è che i dress code nei club non vengono rispettati perché non sono capiti.
Se è comprensibile che i gestori vogliano creare un effetto "comunity" all'interno dei club, soprattutto in concomitanza di eventi particolari (se una persona si veste e trucca a tema ed è l'unica si sente un imbecille, se invece sono in tanti la cosa funziona), credo sia comprensibile anche che una persona cerchi di entrare in un club nel modo in cui si sente più a suo agio, per godere appieno della serata stessa; in caso contrario la frequentazione non avrebbe senso.
Nel caso in cui invece il dress code venga usato come un'arma per fare una selezione, per creare un sottinsieme di persone, credo che abbia valenza e sia capito solo nel caso in cui sia fatto tassativamente rispettare, altrimenti non può essere efficace per la sua funzione.