Re: Recensioni di Club Privè
Inviato: 31/07/2012, 14:43
Ottima recensione! Da prendere ad esempio. ComplimentiVentodipoppa ha scritto:jacky717 ha scritto:Finisco la mia recensione.
Come dicevo ho apprezzato molto "gli equilibri" che si sono presto stabiliti, secondo i quali tutti i presenti hanno capito quale posizione occupare e come comportarsi. Così le coppie hanno fatto i loro giochi nella sala coppie, alcune hanno poi deciso di continuare anche in altri ambienti; i singoli hanno evitato di pestarsi i piedi tra di loro e di infastidire chi non li voleva, la musica ha intervallato l'azione col giusto timing per far rifiatare tutti.
Unico rimpianto è stato che molte coppie sono andate via piuttosto presto, anche se, come una volta accadeva sempre, le situazioni più particolari si creano sempre molto tardi...con quella coppia che proprio non ti aspetteresti
Un'ultima notazione relativa all'età dei presenti,visto che ho sempre sentito commenti negativi su questo aspetto: sono rimasto sorpreso di vedere anche under 30 e punte massime relativamente basse. I singoli invece abbastanza giovani e ben curati.
Uscito alle 3,30 divertito e soddisfatto.
“Per gli uomini vietato indossare bermuda e/o infradito”.
Luna Club di Roma, venerdì notte.
L’occhio mi casca sul foglio appeso sulla bacheca all’entrata e sorrido ai miei pensieri, in maniera certamente istintiva ed involontaria.
Insomma, rido al pensiero che anche l’ovvio ha bisogno di un chiarimento scritto.
Anche stanotte, il Luna, è stra-pieno. Il parcheggio parla chiaro, ma non entra nei dettagli riguardo a chi siano i convenuti.
Ogni dubbio si scioglie superata la tenda d’ingresso: il locale è affollato da un numero incredibile di “regazzetti de ‘sta Roma bella”, come canta un notissimo stornello romano.
Evidentemente come dice Federica che da sempre ha un umorismo tutto suo “…in fondo, nessun singolo è in bermuda e infradito. Il resto li hanno fatti entrare tutti....”.
Ha ragione, Federica: sono tanti gli uomini, forse in numero pari alle coppie presenti, ma non ho altre conferme se non il mio semplice colpo d’occhio.
Pochi, a ben guardare, i veri e propri “regazzetti”, quantomeno per la carta di identità.
All’entrata ho appena visto pagare 120 euro che mi sono apparse nel contempo un’enormità e un’ottima ragione per fare entrare così tanta gente. Ed il materno “mi raccomando, comportati bene...” rivolto della signora alla cassa al giovane avventore entrerà nei ricordi più paradossali di queste nostre segretissime notti romane.
Premetto: io e Federica stiamo idealmente con i singoli e non abbiamo nessun problema o pregiudizio a condividere con loro gli spazi ed alcuni contesti. Il problema, se fosse solo numerico, per noi non si porrebbe affatto. Ma, purtroppo, come sappiamo tutti, ci sono sempre aspetti e circostanze diverse che meritano una valutazione più ampia.
A dire il vero, nessuno di loro brilla per eleganza: moltissimi indossano una camicia a maniche corte simil-boscaiolo, jeans e sneakers. Il dress-code del Luna è sempre molto casual con punte di fantasia da lungomare di Ostia.
Anche stanotte, come sempre, tutti ci appaiono decisamente seriosi. Uomini e donne, indistintamente. I loro sguardi sembrano rimproverarci un ideale “a quest’ora si arriva ? ”.
Un sorriso, un strizzata d’occhio, un battuta ancorché guascona sarebbe sempre molto più apprezzata ed apprezzabile. L’entrata di Tony Manero all’Odyssey rimane un delirio della fantasia.
Conosciamo piuttosto bene il Luna, tra alterne fortune e nottate di vera disperazione dei sensi.
Non è mai stato un locale trendy, tutt’altro. Ma è decisamente sanguigno e per certi versi sempliciotto e forse proprio in questa spontaneità racchiude il suo vero fascino.
Per chi cerca atmosfere più artefatte e sofisticate, ha sbagliato uscita del Raccordo.
Scendiamo di sotto, nella sala disco. Ci sono molte coppie mediamente sulla quarantina e un paio di vistosissime donne che fanno certamente parte integrante del colorito arredamento del locale.
Coppie giovani ne conto sulle dita di una mano e queste poche certamente non fanno rimpiangere il peso degli anni di quelle più adulte. La sola data di nascita sembra non bastare, insomma.
Uomini ovunque, pochissimi i bellocci a parer di Federica, pochissime le belloccie a parer mio. Niente di indicativo, comunque, perché ognuno di noi ha ovviamente i propri gusti.
Facciamo su e giù per le scale in cerca di qualche opportunità più vicina alle nostre aspettative, anche se il bar è certamente il punto dove riusciamo a relazionarci con maggiore facilità.
La simpatia delle persone, talvolta, sembra direttamente proporzionata al peso corporeo e all’età. E purtroppo, quasi mai, legata al fascino ed alla bellezza.
Qualcuna “se la tira” in maniera esagerata anche se il girocoscia suggerisce maggior prudenza.
La maggior parte delle coppie gira stretta mano-nella-mano, come per timore di essere "borseggiata" del compagno/a che sta al suo fianco.
I singoli, soprattutto quelli più giovani, si propongono con moltissima difficoltà e perdono talvolta delle imprevedibili occasioni. Alcuni, addirittura, camminano in fila indiana come scolaretti senza méta.
Federica, in verità, cerca qualcuno di loro e proprio in questa loro inconsapevolezza sembra essere il vero paradosso della serata.
Rivediamo coppie già incontrate nel passato, addirittura alcune con cui abbiamo condiviso momenti di piacere. Una di queste sembra decisamente migliorata alla nostra memoria, come colpita dai benevoli effetti di un abile chirurgo plastico.
Proviamo ad andare ancora più su, nella zona coppie, dove spesso il cosiddetto "facciamo-tra-di-noi" ha un sapore che sa un pò di compromesso.
Una volta superata l’improponibile cancellata che limita la zona, scegliere una coppia è difficile, selezionarla impossibile.
La zona ci appare da sempre troppo angusta e limitata per una divertimento più corale.
Si va a tastoni, nel senso stretto del termine, affidandosi poco alla vista e molto agli altri sensi.
Se vuoi coinvolgere qualcuno nei divanetti centrali ci vuole una bella dose di iniziativa e faccia tosta. E quando ti spogli, ritrovare poi gli abiti diventa una caccia al tesoro.
Il discorso pulizia, peraltro, è affidato totalmente alla fortuna non essendoci alcun tipo di copertura con asciugamani usa-e-getta.
In ogni caso, è sempre qui dove abbiamo passato i momenti più coinvolgenti e trasgressivi delle nostre serate al Luna.
Da fuori, in ogni caso, vediamo poco, in doppia fila rispetto ai singoli che fanno capolino sul cancello.
Nella zona accanto, aperta a tutti, una coppia si concede all’attenzione di un singolo ma in pochi attimi la loro intimità viene disturbata dalle insistenti attenzioni di molti e tutto si interrompe di colpo alla vista di un profilattico, forse aperto con troppa disinvoltura.
Dopo un po’ di minuti, ancora un tentativo, ma i singoli si materializzano numerosi nel buio e la coppia viene circondata come il generale Custer nella battaglia di Little Bighorn.
Sembra impossibile per questa coppia riuscire ad avere un po’ di libertà di scelta e di movimento e questo non mi piace affatto.
Bevo tutto d’un sorso la mia acqua tonica, prima che qualcuno mi pesti addirittura i piedi, e scendiamo.
Il tempo passa veloce.
Alla tastiera, un giovane pianista comincia ad intonare un repertorio di musica leggera italiana e le coppie più adulte sembrano come morse da una tarantola. Questa giostra danzante va avanti per moltissimo tempo e qualcosa ci sfugge sullo spirito che anima molte delle coppie che vengono in un privè.
E’ tardissimo: alcune coppie diventano più inquiete ed esibizioniste e si dilettano ora con maggiore disinvoltura.
I singoli sembrano continuare a girare su loro stessi anche se il loro numero è decisamente diminuito.
Noi decidiamo di tornare a casa: i tacchi di Federica sono diventati per lei delle zavorre insopportabili ed è inutile accaldarsi se viene a mancare l’occasione che si desidera.
Ciao Luna, alla prossima, magari con maggior fortuna.
Nei prossimi giorni saremo al Castello Resort di Fiano Romano, che non conosciamo e che speriamo ci riservi qualche sorpresa in più.