Mia e Marsellus ha scritto:
Oggi ci sembra che in molti lui prevalga l'egoismo di "esserci" a tutti i costi. Poco male se lei acconsente un poco di controvoglia, si può sempre diluire l'esperienza appellandosi al diritto di scegliere la coppia giusta. Oppure si può scegliere il guardare ma non toccare. Tutto pur di passare una serata swinger e con l'aspetttativa che prima o poi la nostra compagna si lasci andare.
M e M
Cari M e M, grazie per aver proseguito la discussione qui. Il vostro intervento, a completamento di quello precedente, mette senz'altro a fuoco i problemi fondamentali che, da spettatore curioso ma ignorante, ho percepito.
Non sono in grado di fornire un giudizio del "prima" e del "dopo" e mi manca l' esperienza principale della condivisione di coppia, per cui le mie deduzioni possono magari peccare di ingenuità. E' indubbio che l'apertura ad una platea più vasta di pubblico di questo mondo swinger ha portato delle conseguenze; non posso nemmeno trascurare il fatto che anche la società non-swinger è cambiata, ad esempio si confonde sempre più il desiderio con il diritto.
Tempo fa mi ero meravigliato, proprio qui, del fatto che una donna potesse seguire il marito in un privè solo per la paura di non perderlo o per farlo felice. Membri autorevoli me l'avevano confermato anche se le mia amicizie femminili avrebbero probabilmente spaccato il mattarello in testa ad uno così. Poi ho visto con i miei occhi ed ho dovuto ricredermi....
La vostra metafora dell' aereo e del paracadute è molto azzeccata; il fatto è che dietro a quelli che non si buttano in realtà non ci sono solo due file, quelli che sono impauriti e quelli che sono impazienti. Data la confusione generale della società, mi sembra ci siano in realtà una mezza dozzina di file. Ci sono quelli che, come dite voi parafrasando Andy Warhol, cercano i loro 15 minuti, quelli che vogliono ma non vogliono, quelli che pensavano fosse il paradiso del sesso e così via.
Anche i singoli sono così: ho guardato parecchio anche i miei "commilitoni" ed ho trovato le stesse categorie. la differenza è che il singolo non deve rendere conto ad un'altra persona e quindi può mascherare paura o insicurezza con un comportamento esteriore spavaldo.
Mi piacerebbe che questa discussione proseguisse in qualche modo, con l'apporto anche di altri. Non solo per me, ma per qualcuna di queste nuove coppie, che potrebbe trovare risposte che magari non riesce a raggiungere da sola.
Cari saluti
PS il MP era solo un commento sui termini che avevi usato nella metafora del karate, che mi hanno fatto pensare anche tu sia un appassionato come me
