Infermiere ed escort
Inviato: 09/07/2009, 14:34
E' caccia alle Molinette
Il direttore sanitario: "Rischiano procedimenti disciplinari"
claudio laugeri
torino
è aperta la caccia a Linda, l'infermiera-escort delle Molinette. E alle sue colleghe. Già , perché è stata lei stessa ad ammettere davanti al cronista: «Non sono l'unica infermiera delle Molinette ad avere una doppia vita. E l'altro giorno, una collega che conosco bene, mi ha detto: "Beata te che hai avuto il coraggio di farlo"».
«Sono in quest'azienda dal 1984, ma non ho mai sentito storie di questo genere. Forse sarò ingenuo...» dice il direttore sanitario Ottavio Davini. Ma conferma l'«indagine per identificare quella persona. Non abbiamo gli strumenti della polizia giudiziaria, non siamo a "Csi", ma credo che riusciremo a scoprire chi è» spiega. E le altre? «Beh, vediamo. Se ci sono, troveremo anche loro» risponde Davini. Di certo, la caccia alle escort in camice azzurro incomincerà da Linda.
Dovremo aprire un procedimento e ascoltare anche la sua versione. Vedremo se dirà anche a noi che condivide questo tipo di "doppia attività " con altre colleghe» spiega il direttore sanitario. Il procedimento disciplinare, comunque, è certo.
«Siamo tenuti ad aprirlo, il codice di comportamento dei dipendenti pubblici va rispettato. Prevede sanzioni per "comportamenti che possono nuocere agli interessi o all'immagine della Pubblica amministrazione» spiega ancora Davini. Per Linda, il problema sarebbe il danno all'immagine delle Molinette e del servizio offerto ai malati. C'è la possibilità del licenziamento? «Non saprei, per questo è meglio parlare con l'ufficio legale» svicola Davini.
E poi, c'è il profilo professionale. Altra mazzata in vista per Linda. «Appena saremo certi dell'identità di quella collega, avvieremo il procedimento disciplinare, in modo autonomo rispetto all'azienda dove lavora» spiega Maria Adele Schirru, presidente del collegio degli infermieri. E le altre escort in camice azzurro? «Stessa sorte. Spero non sia vero, mi dispiacerebbe molto - aggiunge Schirru -. E' un momento difficile per la professione. Facciamo fatica a risalire la china, dopo anni di immagine non proprio positiva». La presidente allude alla cinematografia dove la procace Edwige Fenech (ma non soltanto lei) impersonava il mix sesso-infermiere che ha lasciato fantasticare una generazione di adolescenti. «Ha dato molto fastidio l'accostamento della nostra professione all'attività di escort - dice ancora Schirru -. Intendiamoci, quella signora come chiunque altro può trascorrere il tempo libero come meglio crede. Ma non ha la libertà di mescolare il nostro lavoro con il sesso. Non c'entrano e non devono essere confusi». Sostanza, ma anche forma. «Che bisogno aveva di raccontare della sua professione? Perché ha voluto accostare l'attività di escort con il lavoro da infermiera? Non poteva evitare? Forse, un po' di discrezione le avrebbe evitato molti problemi».
E dopo quelle rivelazioni, Linda rischia grosso. «Lo dico con chiarezza, la posizione del Collegio degli infermieri sarà molto rigida. Quella collega rischia di non essere più legittimata ad esercitare» dice Schirru. In poche parole, rischia la radiazione. «La deontologia persegue valori autonomi rispetto a quelli garantiti dal codice penale e civile. Un comportamento potrebbe non avere rilevanza penale in quegli ambiti, ma violare l'etica professionale. Tant'è che il giudizio del Collegio o di un Ordine viene definito "giurisdizione domestica". E quindi potrebbe giustificare provvedimenti sanzionatori, fino anche alla radiazione» spiega l'avvocato Dario Vladimiro Gamba, avvocato del Collegio infermieri.
«Mi sono informata. Non possono licenziarmi, ma potrebbero farmi un procedimento disciplinare. Spero proprio di no, anche perché studio per diventare infermiera dirigente» aveva raccontato al cronista. Assieme al fatto che il secondo cliente è stato un medico e che «molti colleghi ormai sanno perfettamente quello che faccio». Tutti gli elementi per uno scandalo a «luci rosse».
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/ ... stp/18551/
Il direttore sanitario: "Rischiano procedimenti disciplinari"
claudio laugeri
torino
è aperta la caccia a Linda, l'infermiera-escort delle Molinette. E alle sue colleghe. Già , perché è stata lei stessa ad ammettere davanti al cronista: «Non sono l'unica infermiera delle Molinette ad avere una doppia vita. E l'altro giorno, una collega che conosco bene, mi ha detto: "Beata te che hai avuto il coraggio di farlo"».
«Sono in quest'azienda dal 1984, ma non ho mai sentito storie di questo genere. Forse sarò ingenuo...» dice il direttore sanitario Ottavio Davini. Ma conferma l'«indagine per identificare quella persona. Non abbiamo gli strumenti della polizia giudiziaria, non siamo a "Csi", ma credo che riusciremo a scoprire chi è» spiega. E le altre? «Beh, vediamo. Se ci sono, troveremo anche loro» risponde Davini. Di certo, la caccia alle escort in camice azzurro incomincerà da Linda.
Dovremo aprire un procedimento e ascoltare anche la sua versione. Vedremo se dirà anche a noi che condivide questo tipo di "doppia attività " con altre colleghe» spiega il direttore sanitario. Il procedimento disciplinare, comunque, è certo.
«Siamo tenuti ad aprirlo, il codice di comportamento dei dipendenti pubblici va rispettato. Prevede sanzioni per "comportamenti che possono nuocere agli interessi o all'immagine della Pubblica amministrazione» spiega ancora Davini. Per Linda, il problema sarebbe il danno all'immagine delle Molinette e del servizio offerto ai malati. C'è la possibilità del licenziamento? «Non saprei, per questo è meglio parlare con l'ufficio legale» svicola Davini.
E poi, c'è il profilo professionale. Altra mazzata in vista per Linda. «Appena saremo certi dell'identità di quella collega, avvieremo il procedimento disciplinare, in modo autonomo rispetto all'azienda dove lavora» spiega Maria Adele Schirru, presidente del collegio degli infermieri. E le altre escort in camice azzurro? «Stessa sorte. Spero non sia vero, mi dispiacerebbe molto - aggiunge Schirru -. E' un momento difficile per la professione. Facciamo fatica a risalire la china, dopo anni di immagine non proprio positiva». La presidente allude alla cinematografia dove la procace Edwige Fenech (ma non soltanto lei) impersonava il mix sesso-infermiere che ha lasciato fantasticare una generazione di adolescenti. «Ha dato molto fastidio l'accostamento della nostra professione all'attività di escort - dice ancora Schirru -. Intendiamoci, quella signora come chiunque altro può trascorrere il tempo libero come meglio crede. Ma non ha la libertà di mescolare il nostro lavoro con il sesso. Non c'entrano e non devono essere confusi». Sostanza, ma anche forma. «Che bisogno aveva di raccontare della sua professione? Perché ha voluto accostare l'attività di escort con il lavoro da infermiera? Non poteva evitare? Forse, un po' di discrezione le avrebbe evitato molti problemi».
E dopo quelle rivelazioni, Linda rischia grosso. «Lo dico con chiarezza, la posizione del Collegio degli infermieri sarà molto rigida. Quella collega rischia di non essere più legittimata ad esercitare» dice Schirru. In poche parole, rischia la radiazione. «La deontologia persegue valori autonomi rispetto a quelli garantiti dal codice penale e civile. Un comportamento potrebbe non avere rilevanza penale in quegli ambiti, ma violare l'etica professionale. Tant'è che il giudizio del Collegio o di un Ordine viene definito "giurisdizione domestica". E quindi potrebbe giustificare provvedimenti sanzionatori, fino anche alla radiazione» spiega l'avvocato Dario Vladimiro Gamba, avvocato del Collegio infermieri.
«Mi sono informata. Non possono licenziarmi, ma potrebbero farmi un procedimento disciplinare. Spero proprio di no, anche perché studio per diventare infermiera dirigente» aveva raccontato al cronista. Assieme al fatto che il secondo cliente è stato un medico e che «molti colleghi ormai sanno perfettamente quello che faccio». Tutti gli elementi per uno scandalo a «luci rosse».
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/ ... stp/18551/