kapedag ha scritto:KrystalClub ha scritto:.......Una cosa mi colpisce particolarmente della tua analisi: sei davvero sicuro che si possa ipotizzare, per la sola presenza di una socia singola all'interno del locale, il reato di sfruttamento della prostituzione? Mi pare abnorme, e mi piacerebbe che qualcuno ferrato in giurisprudenza rispondesse.
Per assurdo: se mia moglie, che del Krystal è la Presidente,.....sia come soggetto attivo, che come responsabile del Club!
Inoltre, se io fossi una socia singola, che viene accusata da un pubblico ufficiale di reati connessi alla prostituzione senza prove evidenti ma solo su una presunzione, credo che reagirei con una denuncia di fuoco...
A voi la palla!
Aspettavo una risposta da addetti ai lavori che puntualmente c'è stata ed è - come di consueto - precisa e puntuale, oltre che interessante.
Io, tuttavia, non mi riferivo al fenomeno, invero abbastanza raro, della richiesta di soldi nel locale ma ad altre attività di 'dirottamento' ovvero a 'cooperazione' con la gestione.
Credo che sia tu che i lettori che un minimo frequentano abbiate capito bene che intendo.
Riguardo a quello che chiedi la mia risposta è che se la Questura puó imporre comportamenti illeciti del tipo fotocopie documenti, così puó assumere atteggiamenti ritorsivi se i gestori non accettano le prassi imposte. Per spiegarmi meglio: tu rischieresti di vederti chiuso il locale per settimane a seguito di un indagine, per quanto inconcludente, per sfruttamento della prostituzione? Certo che no e poi il Tam Tam dove lo metti....per questo stesso motivo accettate di fare le fotocopie e gestite archivi cartacei illegali, ben consapevoli (voi e i vostri legali) che tali sono. Ora nel merito: diciamo ceh la presnza di una singola inverte l'onere della prova
in fase d'indagine ovviamente, se si arrivasse in aula allora tutto ritorna come di norma ed è il PM a dover dimostrare l'esistenza del reato; peró te lo dico sulla base di un precedente: si è giunti a ritenere che (Cassazione penale, n. 12919 del 1998) qualora esista un rapporto sinallagmatico tra commercio del corpo della persona che fornisce
questo tipo di prestazioni ed indebito profitto economicamente apprezzabile derivante dall'intermediazione e/o
dall'apprestamento di strutture o condizioni idonee ad agevolare questa attività si configurano rispettivamente i
delitti di sfruttamento e di favoreggiamento della prostituzione.
Qui aggiungo io : la dimostrazione oggettiva del sinallagma è stata, tra l'altro, individuata anche nella differenza di prezzo tra singolo e coppia ...chiedi in Federsex se non mi credi. Le gestioni hanno sostenuto che non si era in presenza di 'commercio' ma svago aimè, peró, il fatto di 'pagare meno' per la coppia o la singola non è forse una forma di remunerazione indiretta? Inoltre, non hanno potuto negare il profitto derivante dall'intermediazione su una prestazione sessuale che ha consentito i prezzi stratosferici per i singoli.... capisci K che la situazione è al limite.
Tolto il caso della signora K che non ritengo congruente per ovvi motivi noti anche agli inquirenti che stupidi non sono, aggiungo che , poi c'è il discorso di contesto: a te piacerebbe che ci sia una donna nel locale che ogni sabato si presenta con un accompagnatore diverso? A quelli di Roma assolutamente no (proteste delle coppie 'regolari' ) e pertanto lo vietano effettuando - per me - un arbitraria discriminazione in base al sesso...