Dress code: a cosa diavolo serve???

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sun&sex
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Dress code: a cosa diavolo serve???

#1 Messaggio da sun&sex »

Al rientro da Cap d'Agde, dopo esserci goduti fino in fondo il Melrose Café, ci siamo nuovamente chiesti se i dress code dei vari club privé non siano un freno alla trasgressione di quei locali.
Nella maggior' parte dei club privé italiani l'uomo é tenuto ad indossare camicia con colletto e pantaloni lunghi. Cioé si veste come quando la domenica va dalla suocera a mangiare l'arrosto.... Invece le donne dovrebbero vestire sexy, anche se spesso anche loro hanno l'outfit giusto per l'arrosto della domenica!
Anche al Glamour swinger club di Cap d'Agde bisognava entrare tassativamente con le scarpe chiuse. Io invece avevo dei sandali, in pelle nera veramente molto eleganti e il buttafuori non voleva farmi entrare. Poi dopo qualche piccola "preghiera" alla fine siamo riusciti ad entrare e.... sorpresa. All'interno tutti con le scarpe, ma che scarpe. Alcuni con delle bruttissime scarpe da ginnastica consumate. Cosí anche nei club privé italiani: tutti con il colletto, ma poi non importa se il colletto é di una semplicissima polo bianca sudata, di quelle con il piccolo coccodrillo sopra, tanto per intenderci. Da qui la nostra domanda: perché non fare come al Melrose: dress code SEXY. Aggiungiamoci elegantemente sexy, se vogliamo. C'era gente vestita in tutte i modi possibili e immaginabili: dal nudo integrale al metallo pesante, passando per perizomini sexy, gonneline copripassera, topless, completini vedo-non vedo, magliettine aderenti e trasparenti, pareri, cock ring, collare con il guinzaglio, il tutto sia uomini che donne. E con nostra meraviglia abbiamo visto anche molti italiani, maschi e femmine, con completini veramente provocanti e sexy. E la signorina al guinzaglio era anche italiana. E tutti erano felicissimi di essere vestiti come volevano, ci si divertiva alla grande e c'era un'atmosfera sexy-erotica-trasgressiva lontana anni luci da quella che si respira nei privé nostrani.
Che ne pensate voi?
La principale causa di divorzio è il matrimonio. (W. Allen) Ma noi ci siamo sposati lo stesso...

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kapedag
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Re: Dress code: a cosa diavolo serve???

#2 Messaggio da kapedag »

...che volete ne pensi...ovviamente mi pare giusto che nei privè ci si vesta "da privè" non da aperitivo.
In Francia hanno la fissa delle scarpe....basta pochissimo per accontentarli!!!
Anche lo stolto, se tace, passa per saggio e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.

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coppia_co
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Re: Dress code: a cosa diavolo serve???

#3 Messaggio da coppia_co »

Se ti sei presentato calzando un paio di sandali alla ... fraticello, pur eleganti che siano, è comprensibile che ti abbiamo fatto storie.
Non si può mischiare il diavolo con l'acqua santa :-D

Siamo d'accordo sul dress code per entrambi, ma un conto è trovarsi nel contesto del villaggio, un conto nelle città di residenza, è un raffronto improponibile, Cap D'Agde è un mondo a sè.

Ti vedi uscire di casa vestiti in modo particolare, magari incrociare un condomino o un vicino, fermarti a bere un caffè in autostrada, eccetera ?

Del resto anche quando siamo stati nei Club in Costa Azzurra, l'abbigliamento comune era né più né meno che come da noi, salvo qualche rarissima eccezione.

Una soluzione potrebbe essere avere nei locali una saletta dove potersi cambiare, ma qui la palla passa ai gestori.
No matter her age, no matter her beauty ! Ogni donna ha il suo “profumo”, in tutte le sue splendide sfumature.

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Jeronim
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Re: Dress code: a cosa diavolo serve???

#4 Messaggio da Jeronim »

Parlando di dress code al privè, fatalmente, finiamo per discutere sul gusto di ciascuno di noi (ne abbiamo parlato recentemente sul post delle recensioni dei club) senza riuscire ad individuare elementi, semplici, primari, che possono essere accettati da tutti. Semplici regole di comportamento non scritte alle quali ispirarci nel frequentare locali trasgressivi.
Trovo molto interessante la regola di dress code proposta da sun&sex:” abbigliamento sexy!”. Loro scrivono poi anche “elegante” ma questa definizione aggiunta, mi confonde un po’. Per ora restiamo al “sexy”. Se pensiamo che abbigliamento sexy è un particolare capo di abbigliamento (maschile o femminile) o un completo intimo, ricadiamo nella discussione senza fine cui accennavo all’inizio. Quello che è sexy per alcuni non lo è affatto per altri. Io non trovo sexy la coppia con lei al guinzaglio, o le donne molto nude con molto metallo e copripassera di pelle. La mia compagna trova che ci siano poche cose meno eccitanti di un uomo in sandali, per quanto di pelle e di gran marca. Non le piace nemmeno il look tamarro, tanto caro a Kapedag. Ognuno può dire la sua.
Se poi cominciassimo a discutere sulla compatibilità di alcuni look con l’età e la forma fisica di chi li sfoggia, non sarebbe più finita.
Concordo anche con coppia_co sulla considerazione che il modello Cap d’Adge non è facilmente esportabile, vista l’unicità e la particolare vocazione del luogo.
Detto questo, esiste un minimo comune denominatore che ci possa mettere tutti d’accordo? A mio giudizio la risposta la danno,appunto, sun&sex quando parlano di “abbigliamento sexy”. Sexy inteso come scelta precisa, consapevole ed individuale di apparire tali. In sostanza, la preparazione di maschi e femmine, in vista di una serata al privè, dovrebbe puntare a dare un’immagine di se il più possibile sexy. La domanda da farsi prima di uscire è: “visto il tipo di serata che mi appresto a trascorrere, ho fatto il possibile per apparire sexy?” Le scelte sarebbero, ovviamente, la conseguenza della variabilità dei gusti personali: chi non avrebbe dubbi con i sandali da uomo, chi non rinuncerebbe al completo per la cena con la suocera. Tutto come prima? No, ci saremmo liberati dei look casuali, frequenti in Italia, da spesa al supermercato, da autolavaggio e da “tanto sono in coppia e mi fanno entrare lo stesso”. Un risultato di minima, ne sono consapevole, ma perché non pensare che questo possa essere un primo passo per un approccio più “educato”, mirato e consapevole con il mondo della trasgressione?
"era un mondo adulto: si sbagliava da professionisti" (Paolo Conte)

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Pim
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Re: Dress code: a cosa diavolo serve???

#5 Messaggio da Pim »

quindi era lui che scriveva io ho un sacco di sandali neri !!!!!:(

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