Forced Entry (1973)

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Capitanvideo
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Forced Entry (1973)

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Forced Entry

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Boojum production

Distribuito da: "Variety film" nel 1973, Alpha Blue Archives e After Hours Cinema in VHS e DVD.

Uscita nelle sale: 16 marzo 1973 (San Diego, California)

Scritto e diretto da: Shaun Costello (con il nome di Helmuth Richler)

Ideato da: Jerald Intrator (con il nome Jeraldo Stuarti)

Produttori: John Klugerman, Shaun Costello (non accreditato)

Anno: 1973

Durata: 83 minuti

Scenografie: Vito Schnitter

Fotografia: Jayson Black

Sonoro: Santino Dorici

Trucco: Troy Roberts

Effetti speciali: Shaun Costello

Attori: Harry Reems, Jutta David, Shaun Costello, Laura Cannon, Ruby Runhouse, Nina Fawcett.


CHi ha visto "Taxi Driver"? Tutti.
Chi ha visto "Forced Entry"? Due...tre....immaginavo.
Perche' questo azzardato accostamento? Perche' ci sta, visto che il tema trattato e' lo stesso, e addirittura anche nel capolavoro di Scorsese possiamo gustarci qualche frammento di storia del porno: al cinema proiettano "Kärlekens Språk", il film-documentario (per passare la censura?) che anticipa di qualche mese "Mona, the virgin Nimph" già recensito in questa sezione.
Il risultato e' un pelino diverso :) (questo non e' luogo dove analizzare un film come Taxi Driver, di cui cmq saprete già tutto), ma noi amanti del porno e spesso anche del trash, dell'alternativo, del film di serie (super) Z, ci dobbiamo ritenere fortunati, abbiamo una passione che ci permette di esplorare il cinema nella sua interezza.

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Forced Entry e' il primo film del tuttofare Shaun Costello.
Tuttofare perche' il nostro anziano (nato nel 1944) amico Newyorkese ha lavorato come:
Regista, attore, sceneggiatore, produttore, curatore di effetti speciali e fotografo.

Anche in questo film si e' impegnato particolarmente, ottenendo un ottimo risultato: e' tra i primi a mettere
in mostra e condannare gli effetti devastanti che la guerra del Vietnam provoca nelle menti dei soldati.
Una follia che una volta vissuta non rimane sepolta nei cunicoli Vietcong, ma invade gli Stati Uniti tramite i reduci.
Uno di questi e' Tim Long (l'attore Harry Reems, visto in azione l'anno prima in Gola Profonda), garzone in una
stazione di servizio.
In realtà non ne e' consapevole, la "post-Vietnam syndrome" di cui e' affetto lo porta ad aggirarsi per la città, tra la gente, con furtività, riparandosi in ogni anfratto come fosse circondato da nemici.
L'unico mezzo che conosce per sfogarsi e' uccidere donne indifese, dopo averle violentate.
Il suo lavoro gli viene in aiuto: il pagamento con carta di credito fa si che possa ottenere gli indirizzi delle donne che, sfortuna loro, decidono di rifornirsi da lui.
La prima che conosceremo e' la bella (oh, a me piace!) attrice Jutta David, che dopo aver rifornito la decappottabile si avvia verso casa (seguita da Tim).
Il nostro, una volta trovato l'indirizzo, osserverà la ragazza dalla finestra mentre fa l'amore con suo
marito David (il regista Shaun Costello, che mette in mostra un pisello di tutto rispetto).
Come mio solito non mi dilungo sulla qualità delle scene hard, sono quasi sempre di basso livello, come anche
in questo caso. Se ne vale la pena lo dico. :)
Quando la ragazza rimane sola Tim entra in azione: prima se lo fa succhiare (e qui parte un primo piano di tutto rispetto, ne ho postato un fotogramma) e poi la sgozza con un particolare coltello che trova in casa, che probabilmente nella forma gli ricorda quelli usati dai Cong.
Purtroppo non basta per placare la sua ira: la seconda vittima e' una ragazza (Laura Cannon, una "Playboy Porno Queen", vedi locandina) che si ferma a chiedere informazioni per "Forest Hills", nel Queens (N.Y). La località di periferia circondata dal verde se possibile rafforza ancora di piu' la sensazione dell'uomo di trovarsi ancora al fronte.
A lei toccherà una sodomia (teorica, non sono riuscito a vederla, tra la pellicola molto scura e la simpatica usanza dei seventies di non radersela) e due pugnalate. (Vedi fotogramma)
Ora la scena che preferisco: osserviamo due Hippie (Ruby Runhouse e Nina Fawcett) che dopo essersi fumate una canna iniziano a scopare. Quando interviene Tim a terrorizzarle rimane basito: le due sono talmente strafatte che si mettono a ridere e anzi, sono loro che cercano di sedurlo.
La cosa sconvolge del tutto la mente traballante del Vet ("Stai lontana da me!!") che non troverà mezzo migliore del suicidio per porre fine alle sue sofferenze.


Prima di Scorsese, prima di Cimino (Il cacciatore), prima di Coppola (Apocalypse Now).
Scherzo ovviamente, ma li ho accostati, qualcosa vorrà dire: pur non potendo in nessun modo competere con i capolavori di cui sopra, questo filmetto girato con camera a spalla e con circa 7000$ mi ha catturato.
Snervante in alcune parti (quando il regista insiste troppo sui pedinamenti) ma avvincente in tutto il resto, a partire dal vorticoso montaggio.
Costello mescola immagini di repertorio stile "Mondo" con la "giungla" Newyorkese, un montaggio frenetico che ipnotizza.
Ogni situazione ricorda a Tim quello che ha visto in guerra: i corrieri come i soldati che portano munizioni,
il treno come il carro armato, gli uccelli-elicotteri e così via. Un misero budget sfruttato al massimo.
Anche l'audio e' sapientemente utilizzato: si va da musica etnica locale (viet) ad effetti sonori horror,
perche' questo non e' un porno, e' un horror. Pero' ci sono le scopate e ho colto l'occasione.
Le poche scene hard sono al servizio del film, non il contrario, e l'ultimo tentativo di Tim di stuprare e uccidere le due Hippie ne e' ottimo esempio.
La scenetta lesbo e' breve mentre le due ragazze in precedenza sono ben caratterizzate.
Piu' che le fiche pelose al regista interessa mettere in mostra il loro menefreghismo davanti alla morte, e questo sconvolge il protagonista già minato dagli orrori Vietnamiti.
I (pochi) attori sono bravi, lo sfascio e il degrado della decade e' ben messo in mostra (la follia del Vet e quella delle Hippie), peccato manchi uno spaccato delle gang che dominavano i quartieri.
Ma a questo piccolissimo film non mi sento di chiedere di piu'.

Voto 7,5

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“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

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