BITCHCRAFT 8 (Evil Angel, 2010)

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alexis machine
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BITCHCRAFT 8 (Evil Angel, 2010)

#1 Messaggio da alexis machine »

BITCHCRAFT 8

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PRODUZIONE: Evil Angel
ANNO: 2010
Uscita: 21 aprile 2010
REGIA: Jake Malone
DURATA: 135 min
GENERE: gonzo, lesbo, all girl, BDSM
CAST: Bobbi Starr, Sophie Dee, Sadie West, Charlotte Vale, Shawna Lenèe, Nika Noir, Ariel X, Kiara Diane, Kita Zen

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Jake Malone è senza dubbio uno dei cavalli di razza della scuderia di John Stagliano. Nonostante sia fra gli ultimi acquisti del prestigioso roster della Evil Angel (per cui dirige e produce dal 2006), Malone può vantare un’esperienza pluridecennale nel settore e una filmografia ragguardevole. Sua è la mente perversa e polimorfa dietro alcune delle serie gonzo più calde degli ultimi anni come “Fuck Slaves”, “Fetish Fuck Dolls” o “Gang Bang My Face”. Come avrete capito dai titoli e come recita il motto stampigliato nella home page del suo sito (“Life’s too shot for soft porn”) quella che dirige è roba forte, oltranzista, ad alta gradazione sesso estremo. La sua estetica è semplice ed efficace: bellezze da copertina in situazioni scabrose, degradanti, oltremodo eccitanti, descritte in modo esplicito e diretto ma con una notevole attenzione ai valori formali della messa in scena.

A giudizio di chi scrive ”Bitchcraft” è forse il progetto più riuscito fra quelli che portano la sua firma. Il suo fiore all’occhiello sul versante girl/girl. Un genere che Malone rivisita e plasma alla sua maniera: rough sex fra fanciulle dall’aspetto gentile ma dai modi spicci e brutali, forti dosi di fetish, bdsm, dominazione fisica e verbale, e un sottofondo onirico ed esoterico che emerge qua e là in modo più o meno esornativo (la parola che dà il titolo, d’altronde, è una crasi che allude all’unione fra sesso e magia, stregoneria). Se amate il (sotto)genere non potete non conoscere questa serie. I sette episodi girati dal 2007 a oggi sono quanto di meglio si sia visto in tema di recente. Per le mani capaci e depravate di Malone sono passate praticamente tutte le migliori performer del momento: da Sandra Romain a Sasha Grey, da Bobbi Starr a Dana De Armond, da Sinn Sage ad Annette Schwarz, da Kristina Rose a Cecilia Vega, da Tory Lane a Kimberly Kane, da Harmony Rose a Amber Rayne e l’elenco sarebbe ancora lungo. Dominanti o sottomesse, Malone ha saputo spremere il massimo da ognuna di loro.

È dunque con grande fiducia e comprensibili aspettative che, da appassionati, ci siamo accostati alla visione di questo ottavo e per ora ultimo capitolo licenziato l’aprile scorso. Fiducia e aspettative che, ancora una volta, non vengono disattese. Anzi il film in questione si colloca, a buon diritto, fra gli esiti migliori della serie, preservando intatte le qualità salienti del format pornografico ma iniettandovi, al contempo, una dose di brillantezza e di originalità che forse, col tempo, era un po’ andata scemando. Da un lato Malone dirige in modo impeccabile un cast femminile che non ha nulla da invidiare ai precedenti (con Bobbi Starr, Sophie Dee, Shawna Lenèe, Nika Noir e Charlotte Vale come fiori all’occhiello), dall’altro aggiunge un’esile sottotrama, quasi gotica, da ghost story moderna (il personaggio di Sophie Dee è una sorta di fantasma vendicativo che torna dall’aldilà per torturare le sue vittime, il teschio che compare in ogni episodio è una sorta di amuleto che evoca le forse oscure della magia sessuale) e intesse un’atmosfera cupa, sonnambulica, rarefatta che rende ancora più morbose e conturbanti le intense esibizioni sessuali.

Andiamo a vedere, nel dettaglio, cosa ci propone il menù.

SCENA 1: (Sophie Dee, Kita Zen)
Una premessa: ma quant’è brava (e porca) Sophie Dee? Questa gallese dagli occhi di ghiaccio, le tettone marmoree, il fisico tornito e generoso, è una vera forza della natura. Dura, cattiva, estrema come poche, degna erede delle mitiche “crudelie” lesbiche del passato recente, gente come “Sandrocchia” Romain o “Melissina” Lauren. Quel marpione di Malone è stato fra primi ad accorgersi del suo talento e ne ha fatto una presenza fissa negli ultimi tre “Bitchcraft”, cucendole addosso performance che calzano a pennello al suo temperamento dominante. Guardare per credere l’ultima scena di “Bitchcraft 6” dove devasta, annichilisce, letteralmente, la docile Samantha Bourdain, prima di darle il colpo di grazia affogandola di squirt. In questo caso, pur non toccando gli stessi vertici di perversione, è comunque bravissima nel soggiogare e ridurre quasi in lacrime (finte) la minuta asiatica Kita Zen. Come già detto, Sophie è una mistress deceduta qualche anno prima che torna dal regno dei morti per regolare i conti con una sua vecchia amante. E lo fa modo suo: con sonori sganassoni (quanto picchia la Dee, ragazzi), spanking e spitting, ma anche con un’indubbia capacità d’improvvisare dialoghi stimolanti grazie all’uso impeccabile del dirty talking e del verbal domination. Non manca neanche un po’ di sano sesso lesbo, state tranquilli: Zita dovrà leccare fica, culo e piedi alla sua padrona e verrà ricambiata con la stessa moneta. Scena nel complesso molto buona con due momenti potenzialmente superbi: quando la Dee afferra la piccola Zita per i capelli e la soffoca letteralmente fra quelle sue tettone giganti e spioventi e nel finale quando, dopo un raro momento di tenerezza, stacca da se l’amante con uno spintone, le molla un paio di ceffoni e guardandola dritta negli occhi le dice:”Let’s see you in fuckin’ hell” prima di tornarsene, verosimilmente, fra le anime dannate da cui proviene. Sophie Dee divora la scena, Malone muove la camera con maestria, e la tenera Zita Zen, benché schiacciata dalla forza e dal carisma della collega, mostra di cavarsela in un ruolo remissivo in cui sembra trovarsi piuttosto a suo agio (belli gli sguardi tristi e indifesi che scocca di tanto in tanto).

SCENA 2: (Bobbi Starr, Shawna Lenèe)
Bobbi Starr è una delle vedette di questa serie. Protagonista, in passato, di scene memorabili. Su tutte: la sua esibizione come submissive, al fianco di una scatenata Sasha Grey (nel ruolo, per lei inusuale, della domina) in “Bitchcraft 4”. Qui invece è lei ad avere in mano le redini, in tutti i sensi. Vestita come una specie di domatrice da circo fetish - cilindro in testa, top di retina trasparente, stivali di pelle da cavallerizza e frustino in mano - impartisce lezioni d’equitazione alla bionda puledra Shawna che, da parte sua, ha il bel visino celato dietro una pesante maschera nera da cavalla (un travestimento usato più volte da Malone nei suoi film), appunto. Il prologo si svolge all’esterno in un’ atmosfera inquietante e suggestiva. Poi ritroviamo le due nel salone di una villa e qui comincia la scena vera propria. Bobbi è, in apparenza, una padrona meno perfida e manesca della Dee: non alza quasi mai la voce, non infierisce, non sputa in faccia con disprezzo alla sua compagna, domina la scena con una sorta di calma sensuale, di perversa dolcezza. Ma l’apparenza inganna e la resistenza della bella e obbediente Shawna verrà messa a dura prova. Fra le due interpreti regna un clima di grande complicità e sintonia erotica: Bobbi comanda e Shawna esegue. Dando vita ad un nutrita galleria di figure bdsm: dallo spanking al trampling (con Bobbi che sale con le ginocchia sulle grandi poppe rifatte di Shawna, distesa a terra, e le schiaccia di peso), dal tit slapping e squeezin’ al soffocamento erotico. Non solo dominazione ma anche sesso: tanto e spinto. Con momenti di grande impatto pornografico, come quando la Bobbi preme forte la bocca di Shawna contro le labbra della sua topina dischiusa, tappandole il naso e lasciandola senza fiato per circa 10 secondi o quando la cavalca in strapon, lanciandosi letteralmente al galoppo su di lei. Forse la performance migliore del film. Applausi per entrambe.

SCENA 3: (Sadie West, Kiara Diane)
Niente è come sembra nella terza sequenza che vede in azione due splendide new entry: la morettina tutto pepe, voce roca e occhi smeraldini, Sadie West, già beniamina del forum di Superzeta, e la meno conosciuta Kiara Diane, anche lei classe ’88, una stangona bionda dallo sguardo torbido e il fisico da top model. Dapprima sembra che sia Sadie la dom, introdottasi furtivamente in casa di Kiara per esercitare il suo potere su di lei. E invece no: Kiara prende il controllo e, aprendo la porta che dà sul cortile buio, ci mostra un uomo a culo nudo, un cliente masochista che la paga per farsi impallinare con una pistola a gommini. Dunque è lei quella che comanda e Sadie dovrà pagare, di buon grado, il prezzo della sua iniziale ribellione. Ma, ripeto, nulla è definitivo, tutto è switch, e le due giocheranno a scambiarsi di ruolo fino alla fine della scena. Una prova davvero graffiante, volubile ed incisiva quella delle due che, giocando sugli opposti (una bionda, una mora, una altina, una bassina, una volutamente algida, l’altra fin troppo scatenata) e sui ribaltamenti erotici improvvisi, mostrano una bella capacità d’interplay e una chimica esplosiva sul piano sessuale. Sontuosi i kissing e licking, ottimi i fingering. Dosi generose di spitting, slapping e spanking ma niente dildo, né strapon stavolta. Gradevole e scoppiettante.

SCENA 4: (Sophie Dee, Ariel X)
Ritorna la vendicatrice fantasma, più crudele e assatanata che mai. Dopo l’ottima performance d’apertura, Sophie Dee concede il bis. Stavolta ad avere il piacere di subire la sua vendetta è Ariel X, colpevole - così si evince dai dialoghi - di essersi scopata il ragazzo di Sophie, quand’era ancora in vita. Ariel è una femmina di gran classe: alta, magra, castana ed elegante, con il viso forse un pochino spigoloso ma con un culo spettacolare, sodo e carnoso (come la Dee non mancherà di sottolineare mentre glielo addenta avidamente). Ed è anche una bravissima performer, attiva, finora, soltanto in ruoli girl/girl, sia in produzioni soft (Girlfriends Film, Sweeheart, Triangle ecc.) che in roba decisamente più tosta e ardita (soprattutto su internet, nel circuito BDSM della Kink, con le serie “Whippedass” e “Ultimate Surrender”). Ma la fantasmagorica Dee non fa sconti per nessuno: spitting, slapping, sculacciate da orbi (dopo cinque minuti l’Ariel ha già il culetto rosso come l’interno d’un cocomero), un ass licking vertiginoso di Sophie ad Ariel, qualche breve tortura con uno di quegli aggeggi elettrici per autodifesa e le migliori parti anali di tutto il film con l’Ariel trivellata da un grosso dildo trasparente a forma di corno. Sophie è sempre Sophie, irresistibile, ma l’Ariel, molto più dotata e riottosa della sua partner precedente, le tiene testa fieramente. Match pari e scena che segna un ulteriore punto in favore del film.

SCENA 5: (Charlotte Vale, Nika Noir)
Charlotte, ingioiellata e vestita con un abito da sera celeste scollatissimo, sta rientrando a casa. Ma non fa nemmeno in tempo a richiudersi la porta alle spalle che viene aggredita da Nika Noir, armata di pistola e strapon elefantiaco. Ma non è il denaro quello che vuole da lei. Malone sceglie di dare una piega quasi thriller e spionistica all’ultima scena del film. Stando infatti alle battute che Nika e Charlotte si cambiano mentre ci danno dentro, le due sono spie rivali che si combattono per oscuri motivi. Ma di questo, se permettete, a noi poco importa. L’importante è ammirare la valchiria ucraina (Nika) fare polpette della morbida, burrosa Carlottina (mia diletta, qui più cosciona e culona del solito). Nika ha grinta, presenza scenica e physique du role, Charlotte, oltre che adorabile con quel viso da bimba ghiottona, la pelle diafana e le forme opulente, è semplicemente una delle migliori submissive della sua generazione. Nika le farà assaggiare lo strapon in tutti e tre i buchi e Carlotta si sdebiterà leccandola da capo a piedi. Chiusura in bellezza.

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http://www.hotmovies.com/video/173878/Bitchcraft-8/

Voto: 7

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Re: BITCHCRAFT 8 (Evil Angel, 2010)

#2 Messaggio da sstef4233 »

alexis machine ha scritto:Jake Malone è... Come avrete capito dai titoli e come recita il motto stampigliato nella home page del suo sito (“Life’s too short for soft porn”) quella che dirige è roba forte, oltranzista, ad alta gradazione sesso estremo. La sua estetica è semplice ed efficace: bellezze da copertina in situazioni scabrose, degradanti, oltremodo eccitanti, descritte in modo esplicito e diretto ma con una notevole attenzione ai valori formali della messa in scena.
Quanto lo ammiro! :-D

Ne approfitto per farti i complimenti per le tue recensioni! 8)
Gothic, autobannati, ma seriamente (Nip)
Siamo una elite, gente che, partendo dal porno come strumento di autoerotismo, lo ha sublimato a forma di conoscenza (scb)
Se non ti lecchi le dita godi solo a metà (anonimo)

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Re: BITCHCRAFT 8 (Evil Angel, 2010)

#3 Messaggio da alexis machine »

sstef4233 ha scritto:
alexis machine ha scritto:Jake Malone è... Come avrete capito dai titoli e come recita il motto stampigliato nella home page del suo sito (“Life’s too short for soft porn”) quella che dirige è roba forte, oltranzista, ad alta gradazione sesso estremo. La sua estetica è semplice ed efficace: bellezze da copertina in situazioni scabrose, degradanti, oltremodo eccitanti, descritte in modo esplicito e diretto ma con una notevole attenzione ai valori formali della messa in scena.
Quanto lo ammiro! :-D

Ne approfitto per farti i complimenti per le tue recensioni! 8)
ah ah, mille grazie! :wink:

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