THE BIG LEBOWSKI - A XXX PARODY (2010, New Sensations)

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alexis machine
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THE BIG LEBOWSKI - A XXX PARODY (2010, New Sensations)

#1 Messaggio da alexis machine »

THE BIG LEBOWSKI - A XXX PARODY
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(2010,New Sensations) 158 min
prodotto: ?
Uscita: 3 maggio 2010
Regia: Lee Roy Meyers
Fotografia: Dr. Philgood, Eddie Powell
Effetti speciali: Eddie Powell
CAST:
Kimberly Kane (Maude Lebowski), Briana Blair, Bobbi Starr (Betty), Kristina Rose, Andy San Dimas, Celeste Star, London Keys (Sherri), Carla Cox, Ashley Grace, Jackie Daniels.
Tom Byron (dude), James Deen (Jesus), Anthony Rosano (George), Steve Holmes (Karl), Keni Styles (Woo), Rocco Reed (Sadam), Peter O'Tool (Walter), Eddie Adams (Donny), Roy Karch (The Big Lebowski)
Trama (pubblicita New Sensations): When some horny thugs almost drown Jeffrey Lebowski in his own toilet and leave some splooge on his new VHS Porn tapes (the tapes that really tied his porn collection together), it sets off a Sexy AND Funny chain of events.

Premi:
2011 XRCO Award Best Parody - Comedy

2011: AVN
=Tom Byron (best actor)
=Best all-girl group scene Andy San Dimas, Celeste Star, Kimberly Kane, Jackie Daniels, Alexis Grace
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Big Lebowski (detto Big per il calibro di ciò che ripone nella fondina delle mutande, of course), che preferisce farsi chiamare Dude (“Drugo” per i doppiatori italiani dell’originale), è un hippie disoccupato di mezz’età che vivacchia felicemente fra un tiro di cannone (aspirato fino all’osso con le pinzette), un torneo di bowling con gli amici Walter e Donny e la sua nutrita e pregiata collezione di pornazzi. Quando una gang di malviventi fa irruzione a casa sua, scambiandolo per l’omonimo Lebowski ricco e laido vecchiaccio produttore di film a luci rosse, ed eiacula per ritorsione sulle sue rinomate cassette porno, il Drugo verrà strappato alla sua indolente e pacifica routine e risucchiato in un giro di ricatti, estorsioni e pornazzi (of course) che vede coinvolti il Lebowski ricco, la sua mogliettina ninfomane Bunny, la bella figlia Maude e il “nichilista” Kurt. Rimedierà un sacco di botte e d’insulti ma alla fine, grazie all’amore (soprattutto fisico) di Maude, si prenderà una bella rivincita. La rivoluzione può cominciare da un momento all’altro e gli sbandati, proprio perché non hanno nulla da perdere, spesso vincono loro.

“The Big Lebowski – A XXX Parody” era uno dei titoli più attesi della scorsa stagione. Una di quelle produzioni che spiccano per ambizioni e potenzialità nel mare magnum di porno-parodie degli ultimi tempi. Certo, non si presentava come un’impresa facile rivisitare un film che è diventato un vero e proprio oggetto di culto per la nostra generazione di cinefili trentenni o giù di lì. Non era semplice, senza il dovuto esborso di mezzi e competenza, emulare lo stile visivo fantasioso e pirotecnico dei Cohen, né il loro surreale tourbillon di generi: commedia degli equivoci, commedia musicale, hard-boiled parodistico, film sportivo, erotismo goliardico, film sull’amicizia e film, nel suo modo tutto stralunato, di satira politica e sociale. Né rendere giustizia ad un personaggio - slacker impenitente, P.I. svogliato e improvvisato, fannullone per scelta contro il sistema, asceta dell’ozio e sonnacchioso contestatore dell’America dei primi anni novanta divorata dall’avidità e dal mito yuppie del successo ad ogni costo (anche la guerra, la prima in Iraq, che s’intravede nei telegiornali e fa da sfondo alla vicenda) - entrato di prepotenza nella mitologia spicciola dei nostri giorni.

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Invece, sfruttando la sottotrama legata all’ hardcore già presente nell’originale - Bunny la moglie da trofeo del Lebowski ricco girava pornazzi per un tale di nome Jackie Treehorn (il grande Ben Gazzara nel film dei Cohen) che, tra le altre cose, intrattiene col Drugo un’interessante conversazione su quanto, parafrasando, sia piatto e convenzionale il porno di oggi senza un po’ di trama, di estetica e di “sentimenti umani” - la New Sensations e il regista Lee Roy Myers, entrambi specialisti in porno-remake (finora soprattutto di serie televisive: “Simpsons”, “Seinfeld”, “Sex And The City”, “The Big Bang Theory”[/ie molti altri), realizzano un vero e proprio gioiellino sia sul piano della costruzione filmica che su quello delle performance sessuali. Il budget è notevole come si evince facilmente dal curatissimo set design, dai movimenti di macchina, dagli effetti speciali che ricreano le fantasie erotico-“bowlingose” del nostro (anti)eroe, dai costumi quasi identici e da un cast di grande livello oltreché azzeccatissimo per l’aderenza fisiognomica agli attori/personaggi del prototipo.

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La regia di Myers appare fin da subito particolarmente ispirata ed elaborata, tanto da ricalcare con puntiglio quasi filologico alcune delle inquadrature più originali e suggestive dei Cohen, vedi il prologo con la voce narrante del misterioso cow-boy/cantastorie, la scena dell’aggressione con la testa infilata nel water (nulla che vedere, una volta tanto, con il cavallo di battaglia del nostro Rocco) e il ralenti stralunato, ritmato dalle note di una chitarra messicana, nella scena in cui i nostri vengono sfidati dal loro famigerato rivale di bowling Jesus. Molto bella anche la fotografia (curata a quattro mani da tale Dr. Philgood e da Eddie Powell che si occupa anche degli effetti visivi) che alterna i colori plastici, solari, tipicamente californiani di alcune sequenze (la sala da bowling, il giardino della villa di Lebowski ricco, ad esempio) alle ombre quasi noir dell’appartamento del Drugo. Quello che più colpisce in questo adattamento (meglio: riduzione) è come le situazioni adulte, le scene di sesso, appaiano un naturale sviluppo, una logica prosecuzione del sottotestodel film originale (di quanto, cioè, là viene suggerito e non esplicitato). Con una coerenza e una fedeltà di scrittura rara in questo genere di exploitation.

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Da segnalare, inoltre, tre impennate di puro genio, inedite o comunque rielaborate con lodevole fantasia rispetto al modello, che meriterebbero l’applauso convinto di Joel & Ethan in persona: quando il Drugo mette nel registratore una videocassetta intitolata “The Gulp War” e assistiamo, dunque, ad un porno nel porno in cui attori truccati come George Bush Sr (Rocco Reed) e Saddam Hussein (Anthony Rosano) decidono di risolvere la loro annosa tenzone petrolifera scopandosi una bella topina in succinti abiti militari (Kristina Rose), il delirio onirico del Drugo (Tom Byron), steso da un pugno di Maude Lebowski (Kimberly Kane), che prima sogna se stesso ridotto a dimensioni lillipuziane, imprigionato in un dildo trasparente che la donna s’infila dentro ripetutamente con tanto di soggettiva (straordinaria!) dal punto di vista del dildo(!) e quindi assiste, sorridente e inebetito, alla danza della stessa Maude, vestita da vichinga con un corpo di ballo tutto al femminile, che sfocia in una mirabolante orgia lesbo.

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Una menzione speciale merita, infine, il cast e l’ottimo livello di recitazione/imitazione raggiunto dagli attori: su tutti il veterano Tom Byron - attore ed entertainer vero che aveva già mostrato il suo talento in tante pellicole pre-gonzo - brillante, lunare, quasi tenero, nel ricreare il personaggio del geniale Jeff Bridges, Kimberly Kane - lei si che secondo me avrebbe veramente le qualità fisiche e attoriali per ritagliarsi un posticino accanto a Sasha in quella Hollywood che certe cose le fa solo in privato con registi e produttori - come le era già capitato nella parte dell’agente Scully di “X-Files”, fa un’imitazione magistrale di Julianne Moore (e scusate se è poco), James Deen è decisamente sopra le righe nei panni di un’altra figura di culto come il Jesus di John Turturro (il balletto con la palla da bowling e la battuta del “…premo el grilleto hasta non siento el click” sono eseguiti in modo impeccabile). Mentre Peter O’Tool ed Eddie Adams, entrambi in ruoli non-sex, sono assolutamente identici ai personaggi che furono di John Goodman e Steve Buscemi, la giovane Brandy Blair (da noi più nota come Briana) è la sguaiata lolita Bunny: memorabile nella celebre scena dello smalto fresco sulle unghie e del pompino che qui viene effettivamente consumato. Gustosissimo pure il cameo di Evan Stone, qui confinato nel ruolo non-sex del braccio destro del Lebovski ricco (Philip Seymour Hoffman nell’originale) e l’apparizione di Steve Holmes nei panni del “Nichilista”, riuscito anche il Lebowski ricco di Roy Karch.

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SCENA 1 (Bobbi Starr, Keni Styles)

Rientrato a casa dopo una lunga giornata di ozio, il Drugo viene aggredito da due energumeni (un biondo e un asiatico) agli ordini di una bella ragazza (Bobbi Starr) che vogliono dei soldi e gl’infilano la testa nel water. Per dimostrare che fanno sul serio, quest’ultima si scopa l’asiatico (Keni Styles) sul tappeto del Drugo dove giacciono incustodite le sue preziose cassette porno. Lebowski assiste impotente, stravaccato vicino al cesso. Radiosa nei suoi fuseaux neri e il lungo top dal bel disegno floreale, Bobbi s’inginocchia ed esegue uno stupendo pompino liquido e profondo con abbagliante eye contact. Poi si fa prendere in fica di lato, stando sopra e infine a pecorina, viso a terra (anzi sul famoso tappeto del Drugo). Styles, già in grande spolvero nella parte dello “Stregatto” in “Malice In Lalaland” (recensito su queste pagine qualche mese fa), ci mette la consueta energia. L’incontenibile sborrata finirà in parte sul mento di Bobbi, in parte sulle cassette del Drugo, innescando così, sulla falsariga dell’originale (dove si trattava di pissing), la svolta della trama. Buona scena d’apertura: coinvolgente ed esaltata dalla carnalità solare della Bobbi.

SCENA 2 (Briana [Brandy] Blair, Tom Byron)

Dopo aver fatto visita al suo omonimo, ricco magnate del porno, per chiedere un adeguato risarcimento per il danno subito dalla sua collezione di video a luci rosse, Lebowski (Tom Byron), accompagnato dal servile Brandt (Evan Stone), incontra la giovane Bunny (Briana Blair) che prende il sole in giardino e si diletta a rifarsi le unghie dei piedi con uno smalto verde. Lei gli chiede di soffiare (per far asciugare lo smalto), quindi si offre di succhiare (per mille dollari più un altro centone se Brandt vuole guardare). Al contrario dell’autentico e squattrinato protagonista, questo porno-Lebowski non ci pensa due volte a staccare l’assegno. Briana è decisamente più fica della Bunny dei Cohen (l’attrice Tara Reid, più nota come l’amica di “Buffy”) e si cimenta in un discreto blow-job, poco profondo e salivoso, con azione combinata mano-bocca. Byron, quasi immobile per tutta la scena, risponde con un’adeguata facializzazione. La scena è comunque molto breve e la parte recitata di gran lunga superiore a quella porno.

SCENA 3 (Carla Cox, James Deen)

Al bowling Drugo e Walter (Peter O’Tool) guardano giocare lo spocchioso messicano Jesus Quintana (James Deen, con Dana De Armond come compagna di squadra, la quale purtroppo non scopa né pronuncia una singola battuta ma si limita a fare da comparsa). Walter racconta a Drugo la storia di Jesus che in questa versione non è un esibizionista e potenziale pedofilo ma un “fuckin’sodomizer”, uno, cioè, che si diverte a inculare le mogli degli altri. Nella fattispecie quella di un commissario della lega di bowling (Carla Cox), come ci viene prontamente mostrato a mo’ di flashback. Deen, che si propone alla ragazza con la famosa battuta “Wanna fuck with tha Jesus?”, una volta tanto tiene a freno la sua aggressività e regala una performance completa con breve pussy licking e pompino, scopata in fica e, per non smentire la sua fama di “sodomizer”, lunga percussione anale in tre posizioni diverse. La ceka Cox, già segnalatasi all’FNC di quest’anno, è una bella biondina naturale e si presta passivamente (e con un certo divertimento) all’istrionismo di Jesus. Buona scena. Ottimo anal.

SCENA 4 (Kristina Rose, Anthony Rosano, Rocco Seed)

Sfidato da Jesus al bowling, Drugo torna a casa e si gusta uno dei porno superstiti della sua collezione. S’intitola “The Gulp War” e vede George Loves Bush (Rocco Seed) e Sadaam Whocame (Anthony Rosano) impegnati a giocare a chi ce la più duro con Kristina Rose. Sempre meglio fare sesso che la guerra, dopotutto, no? Dopo aver offerto una spassosa caricatura dei due leader, Rosano e Seed ci danno dentro in threesome con una Kristina in forma strepitosa. Doppi pompini, penetrazioni bocca-fica a stantuffo e due copiose venute sulle sempre appetitose chiappette della Rose. L’entusiasmo e l’impegno che la vogliosissima Kristina (quando si esprime su questi livelli è fra le migliori del mondo) mette nella causa “pacifista” è qualcosa d’indescrivibile. Performance magistrale. Da qui in poi il film crescerà nettamente d’intensità sul piano puramente masturbatorio.

SCENA 5 (Kimberly Kane, Andy San Dimas, Celeste Star, Ashley Grace, Jackie Daniels)

Spedito nel mondo dei sogni da un cazzottone di Maude Lebowski (Kane), il Drugo vola sopra il mare di luci di Los Angeles inseguendo la ragazza nuda che lo precede volteggiando su un tappeto persiano. Poi la forza di gravità lo prende a tradimento, Lebowski precipita e si ritrova miniaturizzato e incapsulato nel dildo che entra ed esce dalla capiente topina di Maud (vedi sopra), infine su una pista da Bowling dove la Kane, vestita da vichinga con tanto di spada, armatura ed elmo cornuto, esegue un demenziale balletto sexy in compagnia delle sue “birilline” (ballerine in bikini con copricapi a forma di birillo da bowling; nell’ordine: San Dimas, Star, Grace e Daniels). Lebowski/Byron fluttua fra le loro gambe divaricate in fila una dietro l’altra in una delle più famose citazione dal film. Poi il sogno si fa terribilmente bagnato e scatta l’orgia saffica. Molto ben coreografata con le cinque protagoniste raccolte in una scalinata che sorge su un pavimento a scacchi bianchi e neri (tipo videoclip anni 80), la scena è uno momenti clou dell’intera pellicola.
La Kane, la San Dimas e la Star prendono subito il centro della scena e non lo mollano fino alla fine. Le altre due fanno da più che dignitoso contorno. Bellissima la parte di iniziale tutta (ass & pussy) licking e fingering un po’ meno quella finale coi dildo. La Kane, truccata alla Julian Moore, non è mai stata (forse) così bella.

SCENA 6 (Briana [Brandy] Blair, London Keys, Steve Holmes)
Altro pregevole esempio di porno nel porno. Maud (Kane) spiega al Drugo come stanno le cose: che Bunny è una ninfomane e che gira pornazzi prodotti dalla famiglia Lebowski per sfogarsi con chiunque le capiti a tiro. E per chiarire meglio il concetto inserisce nel videoregistratore una videocassetta. Il film s’intitola “Logjammin’” e la parte introduttiva ricalca fedelmente quella mostrata nel “vero” “The Big Lebowski”. Qui però vediamo anche tutto il resto, quello che Jeff Bridges e soci ci hanno solo lasciato immaginare. Bunny (Blair) ha chiamato il tecnico della tv via cavo (Holmes) e, mentre questi entra, l’amica Sheryl (Keys) casualmente esce nuda dalla doccia. Il tecnico tira fuori l’arnese del mestiere e scatta il threesome. L’istrione Holmes con parrucca bionda da “nichilista” e il suo immarcescibile cazzone dritto e longilineo si prende cura della coppia bionda-mora, anglo-asiatica. I pregi maggiori della perfomance sono nei pompini a due bocche (con la Keys che surclassa la Blair quanto a profondità d’ingoio) davvero invidiabili ed eccitanti. Per il resto Holmes pompa entrambe in fica di gran lena mentre le due fanciulle si concedono qualche moderata effusione lesbica. Ottima venuta sulle quattro tette protese e ravvicinate. Poi Briana e London si slinguazzano lo sperma a vicenda.

SCENA 7 (Kimberly Kane, Tom Byron)

E arriva l’happy-ending per il Drugo: mentre lui degusta frastornato l’ennesimo “White Russian”, Maude si toglie la vestaglia (sotto è completamente nuda) e guardandolo negli occhi gli dice: “Love me!”. Ci può essere niente di più semplice e più bello al mondo? Il perdente per antonomasia ha vinto quanto di più prezioso si possa desiderare. Dopo l’ottima prova d’attore fornita fin qui, Byron ha modo di rinverdire le sue doti di performer sensuale ed elegante. La scena d’amore (fisico) è praticamente perfetta: il pompino da manuale con sguardo estatico della Kane, lei che lo prende in fica in una posizione stile yoga, sdraiata con le gambe tirate all’indietro e i piedini incrociati appena sopra la topina e poi ancora di lato, a cucchiaio, a cagnolina. Fino alla venuta riconoscente di Byron sul monumentale clitoride di Kimberly. Solo un po’ più di kissing e licking reciproco avrebbe reso ancora più ineffabile questo porno-idillio. Ma non è il caso di cercare il pelo...ehm…nell’uovo. Davvero una bella scena, in sintesi, al pari del film nel suo complesso.


VOTO: 8

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Capitanvideo
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Re: THE BIG LEBOWSKI - A XXX PARODY (2010, New Sensations)

#2 Messaggio da Capitanvideo »

Il RE e' tornato.

Grande come sempre. il film lo guardero' sicuramente (dopo essermi rivisto l'originale, che non guasta mai)
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

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Re: THE BIG LEBOWSKI - A XXX PARODY (2010, New Sensations)

#3 Messaggio da FINALMENTRE »

ottimo film, davvero fighe e ben fatte queste parodie.
Peccato un po' perché con la grande mole di roba potenzialmente poteva uscire qualcos'altro di più interessante. In effetti la parodia non segue l'andamento scorrevole dell'originale, non fa intendere il doppio gioco della mogliettina mignotta e il giro di soldi/mutande/VHS che scatena il vero animo cult del movie.
Tuttavia, voto 8. Io avrei visto meglio la divina Bobbi Starr nella parte di Moude Lebowski. Voi cosa ne pensate?

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