sì, la storia del pornoMavco Pizellonio ha scritto:C'era un certo grado di ironia in quella definizione, ma è vero che incredbilmente c'è chi sta messo peggio di me, ed è vero che quelle persone mi stanno chiedendo consigli.
Sono laureato in storia e nonostante questo sto lavorando, peraltro in un ambito affine alle mie capacità (forse alla mia unica capacità) e forse - dico FORSE, ma lo scoprirò nei prossimi due anni - con qualche prospettiva di medio-lungo periodo.
La cosa incuriosisce chi ha seguito corsi di laurea affini al mio anche perché queste persone, come me qualche tempo fa, stanno cercando disperatamente di fare i camerieri o di andare a scaricare pacchi alle 5 del mattino, ma senza successo.
(o.t.)Il lavoro è un diritto?
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
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La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
bisogna estirpare l'idea che l'università serva ad imparare un lavoro.
l'università può essere al massimo una discreta esperienza di vita se fatta lontano da casa.
il bivio è facoltà culturalmente inutile che da un papello entry level da spendere su un curriculum sbiadito e facoltà culturalmente formativa ma di difficile collocazione lavorativa.
il 90% dei 18enni caproni si butta senza remore sulla prima.
mio fratello con filosofia avrà probabilmente difficoltà a trovare lavoro ma ha fatto una scelta consapevole che ammiro.
io a tre anni dalla laurea mi sono reiscritto in altra facoltà per fare quello che veramente mi piace.
fermo sempre e comunque il poderoso assioma del più studi meno guadagni.
l'università può essere al massimo una discreta esperienza di vita se fatta lontano da casa.
il bivio è facoltà culturalmente inutile che da un papello entry level da spendere su un curriculum sbiadito e facoltà culturalmente formativa ma di difficile collocazione lavorativa.
il 90% dei 18enni caproni si butta senza remore sulla prima.
mio fratello con filosofia avrà probabilmente difficoltà a trovare lavoro ma ha fatto una scelta consapevole che ammiro.
io a tre anni dalla laurea mi sono reiscritto in altra facoltà per fare quello che veramente mi piace.
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incerto al 76%.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Effettivamente non bisogna generalizzare nè tantomeno banalizzare la questione.Dogbert ha scritto:A sentire voi sembra che ci sia lavoro per ognuno. Basta uscire dalla porta di casa... et voilà! Sarà che non sono laureato, sarà che non ho esperienze significative in nessun settore, ma è da più di un anno che non trovo niente...
Così come nessuno ha risposto all'annuncio di Parakarro ci sono moltissimi ragazzi che rispondono ad annunci lavorativi (anche se dichiaratamente "poco attraenti") o altri che pur avendo lauree non riescono a trovare lavoro in nessun settore e sarebbero disposti a fare quasi di tutto. Come ho già detto in precedenza, molto dipende dalla zona di appartenza. Un conto è cercare lavoro in Campania altro invece cercarlo in Trentino Alto Adige. Sarà "qualunquista" ma è così (e l'ho vissuto sulla mia pelle).
Molto importante è anche la disponibilità a trasferirsi. E' ovvio che se si cerca lavoro sotto casa le possibilità di riuscita diminuiscono esponenzialmente. Capisco anche, però, che trasferirsi è tutt'altro che facile.
Comunquea, anche se ti conoco poco (per quel che può contare) hai la mia solidarietà e la mia vicinanza emotiva. E' dura ma sono sicuro che se non molli qualcosa si sbloccherà. Non porti limiti, cerca ovunque e non ignorare nessun canale di ricerca. Voglio evitare la retorica però spero che tu possa riuscire a trovare qualcosa di gratificante.
Alcuni del tipo li conosco. Lungi da me voler estendere questo stereotipo a tutti i laureati in materie umanistiche. Diciamo che in tempi come questi anche un solo esemplare del genere tende a generare un misto tra sorpresa e pena.Mavco Pizellonio ha scritto:
Lo dico senza polemica o velleità di difese corporative, ma fossi in voi non mi adagerei troppo sull'immagine del laureato in materie umanistiche-che-non-servono-a-un-cazzo che passa le giornate fra spritz e lamenti per il lavoro-che-non-c'è "invece di darsi da fare".
Al tempo stesso conosco persone con lauree umanistiche considerate generalmente inutili (Lettere) che lavorano nei rispettivi settori e lo fanno ottendendo ottime gratificazioni (senza essere geni del settore, intendiamoci) o chi pur non trovando lavoro nel settore di riferimento non si schifa a (magari per la logica del "qui ed ora") cercare un lavoro purchessia.
Nella mia esperienza (ovviamente poco rappresentativa) prevale il tipo "laureato in scienze umanistiche che non trova lavoro nel settore di appartenenza ma che cerca qualsiasi lavoro".
Questo è assolutamente vero.Mavco Pizellonio ha scritto:
2 - presso i laureati in materie umanistiche - magari fra i meglio informati - è chiara la sensazione che essere nati anche solo qualche anno prima avrebbe fatto una grossa differenza.
In tal senso basta vedere il numero di persone che, in certi ambiti umanistici, tentano la carta del concorso pubblico (sempre se vi siano bandi disponibili, tra le altre cose). Dai racconti di alcuni colleghi più vecchi (di 5/7 anni) di me ho saputo di concorsi pubblici in cui c'erano 2 posti in ballo con una ventina di candidati, una cosa del gener oggi sarebbe impensabile.
Tempo fa ho partecipato ad un concorso (in Abruzzo) per un posto a tempo indeterminato part time (20 ore settimanali per non più di 700 euro) e eravamo oltre 130 candidati. Oggi il rapporto posti in concorso-numero dei candidati è quelli lì (più o meno).
Nel mio settore (socio-educativo) il pubblico è assolutamente bloccato e tentare di vincere un concorso non è poi troppo dissimile dal tentare la fortuna al superenalotto. Eppure sono sempre in tanti a provarci. Io dopo aver tentato 4 concorsi ho lasciato perdere il settore pubblico concentrandomi sul privato (che, bene o male è attivo) e qualcosina è venuto fuori. Chiaro che se uno si aspetta un lavoro "tradizionale" (così come tratteggiato da Parakarro) sbaglia di grosso. La stabilità non è di questo mondo (o perlomeno del mio).
Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
e quindi che minchia fai nella vita ?Mavco Pizellonio ha scritto:I miei compagni di studio, gli allievi del nostro comune maestro, hanno tutti preso un dottorato: io sono l'unico a non averlo nemmeno tentato. Eravamo un gruppo di ragazzi ambiziosi e talentuosi, se avessi voluto prendere un dottorato lo avrei preso. Lo dico senza ombra di vanità: sarei stato un pessimo ricercatore, ma la minchia di borsa l'avrei presa, e non per merito, ma solo per quello che in qualche modo avevo costruito in questi anni.
Ma l'università mi era venuta a nausea, ed esistono due tipi di dottorandi, quelli buoni e quelli cattivi.
Quelli cattivi beccano 900 euro al mese per tre anni allo scopo di beccare 900 euro al mese per tre anni.
Quelli buoni si fanno letteralmetne il culo in giro per il mondo, disposti a rinunciare ad avere una vita e degli affetti per inseguire il grande sogno, mettendosi in competizione nel grande mercato dei cervelli. Vengono definiti "cervelli in fuga" e sono magnificati in ogni Ballarò che si rispetti.
Fanculo.
L'unica cosa che conta per me è la città che amo e gli amici che ho qui. Me ne fotto se il modello di giovane virtuoso è quello del viaggiatore mercenario a caccia di Ph.D da appuntarsi alle palle. Vedo i più intelligenti dei miei amici fare quella vita e per me non ha nessun senso.
Certo, il mio cervello si sta atrofizzando, ma non si può avere tutto.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
E si parla di togliere tasse dal patrimonio come l'IMU invece che detassare i redditi da lavoro.Drogato_ di_porno ha scritto:Cmq marziano non t'incazzare, decenni di evasione fiscale selvaggia hanno permesso di accumulare ingenti patrimoni famigliari.
Siamo ultimi per reddito ma primi per patrimonio. C'è di che vivere di rendita.
Radiocor - Le famiglie italiane sono tra le ultime in Europa per il reddito, e con una delle piu' elevate percentuali di poverta', ma rimangono ai vertici nel continente per il patrimonio accumulato nel passato. E questo anche grazie al basso indebitamento. Questi alcuni dei risultati della prima indagine europea armonizzata sulla ricchezza delle famiglie (dati 2010), realizzata dalla Bce, con la collaborazione di 15 banche centrali, tra le quali la Banca d'Italia.
Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
se non è zuppa è pan bagnatoGeishaBalls ha scritto:E si parla di togliere tasse dal patrimonio come l'IMU invece che detassare i redditi da lavoro.Drogato_ di_porno ha scritto:Cmq marziano non t'incazzare, decenni di evasione fiscale selvaggia hanno permesso di accumulare ingenti patrimoni famigliari.
Siamo ultimi per reddito ma primi per patrimonio. C'è di che vivere di rendita.
Radiocor - Le famiglie italiane sono tra le ultime in Europa per il reddito, e con una delle piu' elevate percentuali di poverta', ma rimangono ai vertici nel continente per il patrimonio accumulato nel passato. E questo anche grazie al basso indebitamento. Questi alcuni dei risultati della prima indagine europea armonizzata sulla ricchezza delle famiglie (dati 2010), realizzata dalla Bce, con la collaborazione di 15 banche centrali, tra le quali la Banca d'Italia.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Belnudo, ma per curiosità, che lavoro fai? (indicativamente....)
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
sicuramente lavora in un ced.cicciuzzo ha scritto:Belnudo, ma per curiosità, che lavoro fai? (indicativamente....)
Ti ho detto la mia opinione, che onestamente vale quanto la tua se non di più, ma non ti voglio convincere, fai come cazzo vuoi. (cit.)
Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
nel mio lavoro ad oggi la crisi non esiste e non ne sono fiero ,ma in questo modo non è possibile proseguire
ci sono realtà sane che lo stato o gli enti pubblici non pagano e di conseguenza falliscono o nel migliore dei casi chiudono lasciando per la strada intere famiglie , ma la famosa casta non molla benefici e benefit sia economici che privilegi ,e direi che è il momento di fare una pulizia radicale mandando a casa tutta questa schifezza , fatti e poche chiacchere
ci sono realtà sane che lo stato o gli enti pubblici non pagano e di conseguenza falliscono o nel migliore dei casi chiudono lasciando per la strada intere famiglie , ma la famosa casta non molla benefici e benefit sia economici che privilegi ,e direi che è il momento di fare una pulizia radicale mandando a casa tutta questa schifezza , fatti e poche chiacchere
Donna nana tutta tana
Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Ragazzi purtroppo nella vita vanno avanti solo i paraculati e i leccaculo.....
Studiare non serve a niente, basta avere la conoscenza giusta e zach...il lavoro è servito.....
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Scusi, scende alla prossima?
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come la casa di Tiziano
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
Signora Mia...edwin76 ha scritto:Ragazzi purtroppo nella vita vanno avanti solo i paraculati e i leccaculo.....
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
non ci son più le mezze stagioni...PatBateman ha scritto:Signora Mia...edwin76 ha scritto:Ragazzi purtroppo nella vita vanno avanti solo i paraculati e i leccaculo.....
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?
dopo due anni di analisi transazionale (verso il 2010), mi sento di dire che questo non e' paradossale ma e' banale...jhonnybuccia ha scritto:
fermo sempre e comunque il poderoso assioma del più studi meno guadagni.
essere studente quando uno passa i 20 anni (anche supponendo che uno impara una formazione immediatamente utile per il lavoro), ha l'effetto collaterale che rinforza un atteggiamento passivo verso la vita:
"io studio, io ascolto, io imparo..."
mentre per ottenere lavori ben pagati uno deve avere un atteggiamento piu' attivo:
"io frodo i clienti, io fotto i capi, io frego i colleghi..."