pan ha scritto:Il problema morale per me si pone nell'ottica che dò per scontato che la genitorialità è sempre una questione adottiva. Una delle poche certezze che abbiamo è che una vita che è stata amata ha maggiori probabilità di affermarsi in positivo, mentre quella che non è stata amata molto spesso va male. Ora, se in partenza c'è una coppia o una singola che scelgono l'I.V.G., il problema diventa : è giusto far nascere comunque un essere umano che parte con uno svantaggio così pesante ?zio ha scritto:grazie. così è chiarissimo.pan ha scritto:Gli si preclude la potenzialità di vivere che aveva.
lo dico sul serio.
Certo Pan.
ma: (con tutte le dovute differenze e distanze fra il seguente paragone e il dramma della vita)
se tu dovessi giocare una partita le cui probabilità di un esito positivo sono pochissime, che faresti? la vorresti giocare lo stesso o no? io preferirei giocarla e preferirei che a tutti fosse lasciata la possibilità di giocarla.
perché la vita adottiva cercata ed amata può svolgersi anche in realtà che non dipendono necessariamente da una buona genitorialità.
e quando dico questo penso alle migliaia di persone recuperate grazie a comunità adottive (tossici, delinquenti e persone con forte disabilità rifiutate dai genitori) non necessariamente religiose che sicuramente anche tu conosci.
p.s. grazie per lo scambio di contenuti, ormai raro in genere non solo su SZ.