nuove tecnologie ed industria del porno. Solo diritti o una
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e in quanto a napster...le case discografiche ci sono ancora...napster invece?
esiste e se l'e' comprata una delle case discografiche che l'aveva citata in giudizio (la bertelsmann)..
che strano eh?
Alla fine chi tanto urlava al peccato e'diventato peccatore
kronos
guarda caso è stata una casa discografica che si è comprata napster e non il contrario!
e kronos (dato che con te si puó dialogare) spiega a matt che io non ho idee molto diverse dalle vostre (solo cerco di stare un po' più attento alla situazione REALE, questo riguarda matt e non te) e che non voglio far chiudere il suo sito...anzi...
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: maxxx il 2002-02-24 19:22 ]</font>
esiste e se l'e' comprata una delle case discografiche che l'aveva citata in giudizio (la bertelsmann)..
che strano eh?
Alla fine chi tanto urlava al peccato e'diventato peccatore
kronos
guarda caso è stata una casa discografica che si è comprata napster e non il contrario!
e kronos (dato che con te si puó dialogare) spiega a matt che io non ho idee molto diverse dalle vostre (solo cerco di stare un po' più attento alla situazione REALE, questo riguarda matt e non te) e che non voglio far chiudere il suo sito...anzi...
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: maxxx il 2002-02-24 19:22 ]</font>
beh gia' accade che ci sia un mercato parallelo in divx di film che qui non arriverebbero mai (ci son dei film di arti marziali che qui nessuno distribuirebbe e son ricercatissimi dagli amanti del settore ad esempio).Le videoteche non avranno più ragione di esistere, se sarà possibile scaricare interi films (avendo una scelta inimmagginabile di titoli)in breve tempo dalla rete. La stessa cosa vale per duplicatori, produttori VHS etc.
Penso (e spero) che ci vorranno più di due anni. Quante persone dovranno reinventarsi il mestiere?
Ora chi produce in italia dvd e cassette? il giro dei napoletani? qualche ditta specializzata? diciamo 500/600 persone in tutto? (si escludono ovviamente i produttori di contenuti come attori/trici registi ecc)
Beh, si adeguino: se fino ad ora ci han marciato sulla cosa non capisco perche' debbano farlo anche in futuro. Cambia il supporto ma il contenuto si deve ancora fare.
Per quanto riguarda i distributori al dettaglio direi che in pericolo ci possono essere i piccoli negozi e videonoleggi se non si specializzano ed offrano servizi integrati (ad esmepio reperimento di materiale fuori catalogo). Gia' ora trovo in un ipermercato film validi a poco meno di 38 mila contro le 45 dei negozi specializzati.
Idem dicasi per i cd musicali, specialmodo i cataloghi storici (ho pagato un doppio cd degli Yes 45 mila lire in un negozio per poi rivederlo a 24 in un ipermercato).
Discorso diverso sara' per i pornoshop, in quanto l'attivita' di vendita/noleggio/permuta si affianchera' alla vendita/reperimento di oggettistica e di eventuali servizi a valore aggiunto (internet point dedicato dove chattare e scaricare meteriale porno? punto di incontro e di socializzazione tra pubblico ed addetti ai lavori? fate voi, ci son formule pressoche' infinite in merito).
Quindi non si trattera' tanto di reinventarsi il lavoro, ma di specializzarsi ed aggiungere piu' servizi che fidelizzino i clienti.
Ma poi nova, se la gente puo' avvicinarsi al porno senza vergognarsi di entrare in una videoteca e chiedere un titolo perche' qualcuno gli da' l'opportunita' di poterlo comprare da casa lo trovi cosi' disdicevole?
Io dico che e' una gran passo in avanti per tutti, operatori inclusi.
E se gli operatori non si adeguano in merito il mercato li fa chiudere.
Come e' giusto che sia.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
ma infatti non era intenzione di napster farloguarda caso è stata una casa discografica che si è comprata napster e non il contrario!

Forse non ai capito tu bene la questione. Le major han fatto causa a napster non tanto per chiuderla ma per portarsela via ad un costo abbordabile.
Ovviamente dalla loro hanno avuto avvocati e soldi per promuovere la causa e per fare un gran fumo.
Perche' parliamoci chiaro: naspter e derivati giravano da un pezzo tra la gente della rete e nessuna major ha detto e fatto nulla finche' non si sono resi conto che erano in perdita su diverse scelte discografiche assurde (guarda chi han pagato milioni per produrre cosa) e dovevano trovare un nuovo modo per distribuire musica e tirar soldi.
Ora chi ne ha giovato dal polverone napster?
Gli utenti?
no usano altro al massimo
I musicisti?
quelli in cerca di successo si (quando non li cagava nessuno i blink 182 erano il gruppo piu' scaricato)
Le major?
si perche' si son fatte pubblicita' indiretta su quello che faranno in futuro. Adesso tutti sono contro di loro ma intanto in molti non si farebbero problemi a pagare un abbonamento per scaricare pezzi garantiti dalle major (parliamo piuttosto dei furbi che per conto delle major hanno inondato i sistemi di file sharing di mp3 a bassa qualita' o danneggiati come mossa di terrorismo psicologico nei confronti degli utenti).
Le major si sono fatte i conti in tasca e sanno bene che il mercato lo si creera' tra qualche anno, non certo subito. E nel frattempo si sono inventati il cactus shield come protezione tarocca per i cd audio al fine di giustificare prezzi piu' alti di costo della copia (per inciso si puo' tranquillamente aggirare tale protezione e in modi banalissimi).
Credimi la questione napster e' molto piu' complessa e nasconde ben altre motivazioni che la necessita' di chiuderla come in molti danno a credere.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
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- MATT HARDCORE
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bella lì, Kronos, cioè figa... ci stai troppo dentro!
Ok... seriamente. Concordo in pieno Kronos. Il mercato verrà fuori, nel giro di qualche anno. Ma chi sarà già pronto al momento del vero diffondersi di internet (che non è stato quello di 2 anni fa, come credevano tutte le new-economy-society che sono nate e già morte nel frattempo) sarà ovviamente avvantaggiato.

<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: MATT HARDCORE il 2002-02-24 21:02 ]</font>
Ok... seriamente. Concordo in pieno Kronos. Il mercato verrà fuori, nel giro di qualche anno. Ma chi sarà già pronto al momento del vero diffondersi di internet (che non è stato quello di 2 anni fa, come credevano tutte le new-economy-society che sono nate e già morte nel frattempo) sarà ovviamente avvantaggiato.

<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: MATT HARDCORE il 2002-02-24 21:02 ]</font>
- Inchiostro Simpatico
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Dalla discussione che stiamo facendo ci sono alcuni punti in comune:
1 La tecnologia stravolgerà il modo di distribuire qualsiasi prodotto (quindi anche i film e affini)
2 Il mercato italiano del Porno ristagna e non se la passa bene e bisogna fare qualcosa
E qui viene il bello: Maxxx crede che la situazione sia complicatissima e difficile soluzione, mentre Kronos e penso anche Matt credono che utilizzare la tecnologia come mezzo di promozione e come chiave per scardinare i capi saldi di questo mercato!!
Caro Kronos credo che Fastweb diventeró una bella realtà Italiana dell new-economy e quindi bisognerebbe sfruttarla meglio.
Se una grande casa di distribuzuone vuole sbarcare in Italia, concordo con te, che investe massicciamente con una pianificazione pluriennale ma penso che l'Italia in questo momento non sia molto appetibile ma siano paesi come Olanda Inghilterra e Francia molto più graditi!!
Ma le cose cambiano e sta agli addetti ai lavori diventare appetibili!!!
1 La tecnologia stravolgerà il modo di distribuire qualsiasi prodotto (quindi anche i film e affini)
2 Il mercato italiano del Porno ristagna e non se la passa bene e bisogna fare qualcosa
E qui viene il bello: Maxxx crede che la situazione sia complicatissima e difficile soluzione, mentre Kronos e penso anche Matt credono che utilizzare la tecnologia come mezzo di promozione e come chiave per scardinare i capi saldi di questo mercato!!
Caro Kronos credo che Fastweb diventeró una bella realtà Italiana dell new-economy e quindi bisognerebbe sfruttarla meglio.
Se una grande casa di distribuzuone vuole sbarcare in Italia, concordo con te, che investe massicciamente con una pianificazione pluriennale ma penso che l'Italia in questo momento non sia molto appetibile ma siano paesi come Olanda Inghilterra e Francia molto più graditi!!
Ma le cose cambiano e sta agli addetti ai lavori diventare appetibili!!!
Non sottovalutate la potenza di questo utente
[url=http://www.superzeta.it/viewtopic.php?t=5578&highlight=vademecum]Vademecum sul P2P[/url]
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vedremo su che modelli asp si butteranno. c'e' un precedente eccellente, edizioni moderne che ha toppato alla grande l'ingresso on line alcuni anni fa.- Non mi risulta assolutamente nella realtà che i 4/5 ( o quanti essi siano) tenutari del business hard core in Italia non siano per niente interessati al web e preferiscano restare a coltivare il loro orticello. Certo non vengono a raccogliere consulenza sul forum (e forse fanno male) ma non sono così sprovveduti sullo strumento internet come si potrebbe pensare.
Quindi vedremo chi andra' da chi e cosa metteranno in piedi dal punto di vista economico e tecnologico.
come gia' accennato si tratta di una questione di programmazione dei tempi di ritorno di un investimento in termini di 4/6 anni e non certo di 6 mesi come molti pensavano nei tempi d'oro della niu economi.- il vero problema (a mio parere, come quello di alcune altre persone del forum a quanto leggo), è la barriera di ingresso, in termini di sforzi economici ma anche know how tecnologico che bisogna mettere in campo. Chi pensa che per fare business su internet basta avere buone idee ed un sito in hosting gratuito presso qualche ISP forse ha perso abbondantemente il treno.
L'investimento da fare non è una sciocchezza, e prevedere i tempi di ritorno dell'investimento non è dato neanche ai più esperti analisti di mercato.
Ora se nel giro ci si affida agli "amici" per fare il sito web magari pensando cosi' di risparmiare allora non ci siamo.
E' lo stesso principio di chi affida al circuito degli edicolanti il materiale in eccedenza per sbarazzarsene inondando il mercato di materiale datato e spesso deteriorato.
Si prende un consulente o due seri (non certa gente che ho visto bazzicare per certe ditte spacciare l'ennesimo database fatto con access come una innovazione tecnologica spaventosa), ci si fa fare uno studio di fattibilita', si individuano le risorse necessarie (una o piu' applicazioni server side scalabili e riutilizzabili in piu' siti? assunzione di uno o piu' sistemisti programmatori come dio comanda per portare avanti i progetti interni? appoggio in outsourcing per quello che non si riesce a portare avanti o per i progetti troppo complessi? studio sulla banda effettivamente da acquistare? possiamo andare avanti all'infinito dato che incidentalmente seguo proprio questo campo) e si parte con una analisi di marketing non tanto a livello italiano ma europeo.
Si fanno accordi dove possibile con altre realta' europee e viva dio si investe su persone che hanno skill tecnologici o conoscnze specifiche di un certo livello (quindi a casa quelli che non sanno lavorare o che han tirato avanti con i soliti metodi del "tutto in amicizia")
Devo presentarti uno dei 4 tipi che ha messo in piedi tutta la parte server side di mytv? se ti dico cosa li han pagati quelli di e-tree (gia' perche' il progetto risulta ufficialmente di webbanana, la divisione "creativa" di e-tree che pero' ha fatto fare tutto il lavoro di programmazione in outsourcing a questi 4 tizi) probabilmente ti metti a ridere.
La gente c'e' per coprire contenuti e reparto tecnologico: manca chi nel giro abbia determinazione a portare avanti un discorso serio a livello europeo.
E qui vedo piu' l'interesse da campanile alla sfida di espandersi e di confrontarsi con olandesi od americani.
Infatti il concetto di investitore nel capitalismo occidentale e' proprio questo: rischiare e scommettere sul piano che ti si prospetta. E chi investe investe su chi crede per primo al proprio progetto mettendoci del suo (come giustamente dici tu).Purtroppo l'equazione internet=gratis ha preso talmente piede, soprattutto in italia, che chi volesse cimentarsi in imprese del genere ha bisogno di una grossa, grossa, grossa dose di passione (ne sai qualche cosa Matt, ne sai qualche cosa Maxxx?). Sfido chiunque a raccattare due lire di finanziamento costruendo il proprio business plan sull'idea che prima o poi le cose devono andare così. La realtà è che chi vuole fare qualche cosa deve cominciare a spendere i propri soldi, credere nell'idea e tenere duro fino a che questa non si trasformi in una fantastica o catastrofica realtà .
Peccato che da noi si sia cronicamente allergici agli investimenti e si preferisca dare soldi o a chi ce li ha gia' (vedi le banche).
Ecco preche' dico meglio cercarli all'estero che da noi: si guarda troppo in piccolo.
Ed e' un dato di fatto conclamato.
errore. la normativa esiste e' chiara ed e' regolata dai trattati internazionali in materia. Sei tu che rischi pubblicando materiale non tuo; quindi se non sei in grado di creare materiale tuo, plagi. E se vieni plagiato significa che sei sulla strada giusta- sono d'accordo sul fatto che chi si attrezza in questo momento trarrà beneficio al momento opportuno (se resiste), ma mi rimane un dubbio molto persistente sul concetto di diritto di autore, visto nell'ottica di quel futuro sperato.
Diritto di autore che i nostri siti (chi non ha peccato ....) si fanno beffa allegramente in mancanza di una normativa precisa.

Il problema e' che si e' ancora relegati al concetto di pagare per una singola copia, quando la chiave dello sviluppo sono gli abbonamenti per accedere ad un archivio
o il "pay per event".
Guarda ultima on line o le mosse di sony con la ps2 in giappone: i giochi costeranno sempre meno, se non verranno addirittura resi gratuiti e copiabili liberamente, in quanto si paghera' l'accesso alle reti per giocare in gruppo ed ottenere altri servizi ad alto valore aggiunto (si potra' fare home banking con la ps2, lo avresti pensato 3 anni fa? eppure sony gia' lo aveva messo in progetto).
Stesso ragionamento si fara' per i contenuti multimediali siano essi film o musica.
Quindi al mero diritto di autore relegato ad un girato (archivio) si affianchera' una sorta di "spettacolo multimediale" copyleft in tempo reale in cui la gente paghera' per esserci e per poter interagire. Ne' piu' ne' meno delle serate che fanno le varie attrici attualmente ma su una scala di utenti ben piu' ampia.
consiglio di leggere i rapporti della commissione europea sul gap tecnologico e sulle potenzialita' delle reti veloci e quelli inerenti proprio alla percentuale di persone attualmente disposte in europa a pagare per ottenere contenuti per adulti on line a pagamento.Ma se non riconosciamo il diritto di ricevere una contropartita mi risulta difficile immaginare quel futuro ipotizzato.
Un 10% su 340 milioni di persone non e' una buona base di mercato su cui ragionare un potenziale investimento?
sbagli di netto: la supremazia tecnologica ti permette proprio di dominare il mercato e di riuscire a creare dinamiche ottime a costi sempre piu' accettabili.Se accettiamo questo postulato allora, quando il mercato sarà maturo, non sarà tanto importante padroneggiare la tecnologia, quella si puó comprare, quanto avere i prodotti da BARATTARE quali essi siano.
guarda che e' quello che fan attualmente gli stati uniti ad esempio con il sistema gps

Se poi c'e' ottusita' o ignoranza nel comprendere quali siano le soluzioni tecnologiche su cui investire a lungo termine beh, questa e' un'altra faccenda.
Giusto per ricordare il tronchetti provera e' diventato padrone di telecom con i soldi fruttati dalla vendita di un brevetto legato alle fibre ottiche pagato da una azienda americana 340 e passa volte l'ultimo fatturato della azienda controllata da pirelli che lo aveva brevettato.
Ora chiediti chi e' stato piu' furbo: chi ha intascato i soldi ed ha investito nel controllo di una societa' attualmente scalabile da altri possessori di liquidita' o chi si e' preso i diritti su una soluzione tecnologica che verra' usata come minimo nei prossimi 50 anni.
Avanti, vale la pena dirlo chiaro e tondo: il porno italiano non ha degli industriali a dirigerla, ma della gente che improvvisa e spesso si inventa la giornata incapace di vedere al di la' del proprio naso.
Perche' la crisi che tanto sbandierano e' frutto proprio di questa situazione.
_________________
"Everyday is a new day
I'm thankful for every breath I take
I won't take it for granted
So I learn from my mistakes
It's beyond my control, sometimes it's best to let go
Whatever happens in this lifetime
So I trust in love"
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: Kronos il 2002-02-25 11:34 ]</font>
e' per quello che parlavo di nuove leveil fatto è che caro kronos i contenuti del prodotto li devono fare degli artisti e nel porno italiano mancano di certo gli industriali ma ancor di più gli artisti...

guarda nat: mi pare sia relativamente da poco nel circuito e ha i numeri che servono. o no?
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
- MATT HARDCORE
- Impulsi superiori
- Messaggi: 2152
- Iscritto il: 11/04/2001, 2:00
Vedi Lince, cmq sia ragioni anche tu in versione old-economy. Se dici che tutti i distributori sono molto attenti al web, beh... allora non lo danno certo a vedere. L'unico sito che secondo me vagamente funziona è epmhard.it che peró è un mero sito di vendita e BASTA. Un catalogo on-line. Il solito postal market che serve per chi è lontano dalle città o chi è timido per il sex-shop. Altri siti? Beh, citatemi qualche sito di distributore che non abbia su internet un semplice depliant con indirizzo mail cui non risponde nessuno (perchè il sito è in genere costruito da socitetà esterne).
Non mi occupo di businnes plan, non ho studiato economia. Solo che, internet lo conosco molto bene, e conosco anche bene la materia di cui trattiamo, il porno. Sono un creativo, smaneggio quello che è immagine, grafica, video (non i soldi!) e semplicemente mi prudono le mani per non avere davanti delle persone con orecchie. Certo, io con un sito host da poche lire macino 5000 visite al giorno, e non penso che mi si darebbe molto credito se ne avessi 100, no Lince?
La passione è benzina, ma ovvio serve anche un motore. L'autostrada è tutta da costruire invece.
Esempio Fastweb è presto. C'è solo nelle grosse città e... raga, la gente che ce l'ha è SGAMATA, perchè non è come la BBB che viene sparata all'italiano medio: l'utente fastweb ha 30 anni, ed è sgamato: si connette con altri utenti fastweb in irc e si scambia film in divx, giochi playstation 2 (!), programmi da 50 milioni (3d Max 4 per esempio)... Offrire servizi a pagamento a questo tipo di utenza, mi sa che non porta a nulla.
Non mi occupo di businnes plan, non ho studiato economia. Solo che, internet lo conosco molto bene, e conosco anche bene la materia di cui trattiamo, il porno. Sono un creativo, smaneggio quello che è immagine, grafica, video (non i soldi!) e semplicemente mi prudono le mani per non avere davanti delle persone con orecchie. Certo, io con un sito host da poche lire macino 5000 visite al giorno, e non penso che mi si darebbe molto credito se ne avessi 100, no Lince?
La passione è benzina, ma ovvio serve anche un motore. L'autostrada è tutta da costruire invece.
Esempio Fastweb è presto. C'è solo nelle grosse città e... raga, la gente che ce l'ha è SGAMATA, perchè non è come la BBB che viene sparata all'italiano medio: l'utente fastweb ha 30 anni, ed è sgamato: si connette con altri utenti fastweb in irc e si scambia film in divx, giochi playstation 2 (!), programmi da 50 milioni (3d Max 4 per esempio)... Offrire servizi a pagamento a questo tipo di utenza, mi sa che non porta a nulla.