Facevo notare a Gheisha che non sono mosche bianche quelle che mormorano nei bar. (bar inteso come piazza di tutti i gironi)
Che sono da zittire perchè persone malvagie.
Logico, ci sono gli esaltati (a volte esaltati solo a parole) e ci sono gli insofferenti (molti, dai retta a me).
Non odiano gli stranieri in se, spesso si fanno le bevute insieme, odiano quel sottobosco sempre più invadente di inutili residenti.
Il fatto che la maggior parte sia straniera fa si che nel luogo comune si dia addosso (a parole) allo straniero.
Anche se poi a calcetto c'è sempre un compagno che non è italiano.
è un dato di fatto però che più aumenta il numero di indesiderati aumenti l'insofferenza che voi chiamate razzismo.
P.s. A me non da fastidio una persona per il solo fatto di essere straniero, nero o inclinazione sessuale, sulla religione invece faccio i miei distinguo.
Li ne vale della mia libertà. Non mi vergogno certo a dire che preferirei non veder la mia nazione trasformarsi in una repubblica islamica. (e questo nessuno lo può esludere in futuro).
P.s. Per rispondere alla battuta di Ziggy gli posso far sapere che si, fino a un paio di lustri fa la latitudine era una discriminante in molti dei discorsi delle stesse persone che oggi hanno spostato il tiro sullo "straniero".
Ma come la lega si è evoluta si è evoluto anche il nordista medio.
P.s. e racconto le voci di persone che convivono con alcune famiglie straniere piuttosto ben integrate (e di cui nessuno dice niente di male). Non oso immaginare la frustazione di chi vive in città.

Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi