Mister Dick ha scritto:Drogato, a lanciare le monetine c'era anche Rutelli, ma anche lui non era comunista.
Però qualche anno fa, a Matrix, rivedendo quelle immagini disse, pressapoco: "Mi pento di quello che feci". Era l'inizio della rivalutazione di Craxi, perseguitato politico. Anche Lega e AN poi hanno "rivalutato" Craxi, quando gli è convenuto.
Non ho mai condiviso la pratica del linciaggio, nemmeno a Piazzale Loreto. Un po' perché fra chi lincia si trova chi aveva sostenuto i linciati. un po' perché è solo questione di tempo e i nuovi arrivati subiranno la medesima sorte. La Lega del cappio che TUONAVA sulla corruzione è finita con Bossi, Belsito e il Trota alla sbarra. Ho visto tutto il processo ad "Un giorno in pretura" e Bossi padre mi ha fatto QUASI compassione e tenerezza (QUASI). Biascicava le risposte al PM.
Mister Dick ha scritto:Quello che tu hai postato è la dimostrazione della poca memoria italiana. Non a caso Berlusconi venne votato ampiamente altre due volte.
Berlusconi venne rivotato perché in pieno boom economico ci si poteva trastullare col comunismo e l'anticomunismo. Si parlava già di immigrati che rubano il lavoro, la "questione sicurezza" portava consenso. Ma è solo quando la crisi economica ha inciso sulla carne viva (governo Monti) che il Carnevale è finito. I social e i discepoli di Silvio (Salvini, Renzi) hanno fatto il resto.
Mister Dick ha scritto:Drogato, cosa ne pensi di Occhetto?
Si è trovato a gestire l'epocale transizione post Muro, non era l'idiota che hanno descritto. Più che altro m'interessava mostrare plasticamente la fine di un mondo in un'istantanea. Da un lato l'istrionico Yuppie Silvio, non ancora rifatto, ottimista, energico, rampante; dall'altro il cadavere del rassegnato Occhetto, più simile ad un funzionario PCI anni '50 che a un leader anni '90. Fu il primo dibattito televisivo che seguii per intero. Occhetto non era presente in quello studio, era una macchia d'unto su un libro di storia. Un massacro, anzi di più, un rito sacrificale. Io non mi sarei prestato ad uno scempio del genere.

“I felt that everything from my chest down was completely gone, I waited to die, I threw my hand back and felt my legs still there, I couldn’t feel them but they were still there, I was still alive and for some reason I started believing I might not die, I might make it out of there and live and feel and go back home again, I could hardly breathe and I was taking short little sucks with the one lung that I still had left, the blood was rolling off my flak jacket, from the hole in my shoulder and I couldn’t feel the pain in my foot anymore, I couldn’t even feel my body, I was frightened to death, I didn’t think about praying, all I could feel was cheated, all I could feel was the worthlessness of dying right here in this place at this moment for nothing.” (Ron Kovic)