[O.T.] Aria di fascismo

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1276 Messaggio da balkan wolf »

L’ultima riga ti fa onore vecchio mio...

In generale sto cazzo di fascio ha sfasciato il cazzo e su questo mi sa che siamo tutti d’accordo

Ot tecnico

Quanto dura il cartellino giallo?
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Gargarozzo
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1277 Messaggio da Gargarozzo »

Frattanto, a Torino...

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sed magis amica veritas.

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1278 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Blif ha scritto:La risposta di Oscar, che equipara psicanalisi a psichiatria, rientra nel meccanismo berlusconico
secondo il quale chi non è con me è rosso e bolscevico.

La tua sfrutta un cambio di prospettiva abile, ma rimane il fatto che psicanalisi non è psichiatria
e svelare le radici inconsce dei totalitarismi non e' paragonabile a un TSO di stato.

Fra l'altro l'osservazione del povero Ennio, da sempre San Sebastiano per gli strali di destra e di sinistra,
si applica tranquillamente a quella variante del fascismo italiano che è il professionismo dell'antifascio.
Io da nessuna parte ho equiparato psicanalisi a psichiatria non le ho nemmeno nominate.
Ho detto che in Russia i dissidenti andavano in mancomio evidentemente erano ritenuti pazzi o li si voleva far passare per pazzi.
Il Berlusconismo non è pertinente, questa cosa è nota dagli anni 70, a quei tempi uscirono libri e notizie sui dissidenti il piu' famoso dei quali era Solgenitzin che scrisse "Arcipelago Gulag".
Berlusconi sarà d'accordo ma all'epoca faceva l'immobiliarista con le basette e poi negli anni 90 se la prese più con i comunisti italiani che con quelli russi, queste vicende siberiane furono utilizzate di più dall'anticomunismo Montanelliano anni '70

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balkan wolf
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1279 Messaggio da balkan wolf »

I nazy con noi pazzoidi erano più onesti... tiravi una monetina e testa facevi il gerarca croce finivi gassato!
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dostum
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1280 Messaggio da dostum »

Toscanini e il fascismo “interiore”


Posted by Carmen Margherita Di Giglio in Musica, Pensiero



Milano 25 settembre 2007
Non basta combattere il fascismo all’esterno, bisogna combatterlo anche “dentro di sé”. Vissuto nell’epoca delle grandi dittature, Arturo Toscanini, oggi ricordato come uno dei massimi direttori d’orchestra, fu fervente antifascista e antinazista. Ma in teatro, e talvolta nella vita privata, fu dittatore e fascista anche lui; e non per orientamento politico, ma per “temperamento”. Oltre ai grandi meriti artistici, Toscanini realizzò anche alcune interessanti riforme di ordine pratico (luci spente in sala, ingresso vietato ai ritardatari, sipario che si chiude al centro al posto di quello calato dall’alto, niente bis e niente cappelli per le signore in platea. Arrivò persino a negare al duca Uberto Visconti di Modrone, uno dei maggiori finanziatori del Teatro alla Scala, la possibilità di salire sul palcoscenico), ma lo fece attraverso l’imposizione della propria autorità, senza mai cercare un colloquio con la parte avversa e, spesso, tramite l’umiliazione altrui. Lo fece, dicono, in nome dell’arte. Ma nessuna ragione, per elevata che sia, giustifica l’umiliazione del prossimo: e l’Essere Umano viene prima di tutto, e sicuramente anche prima dell’arte. Coloro che lo conobbero ritengono che Toscanini non fosse “buono”; e non era “buono” perché in realtà era un timido che nascondeva i propri complessi dietro un comportamento dittatoriale. Certo, dalla timidezza e dai complessi nascono molti mali e aberrazioni. Vizienczey dice che “I codardi sono pericolosi”. E lo dice a proposito dell’Hauptsturmfuhrer delle SS Franz Stangl, comandante dei campi di sterminio di Sobibor e Treblinka. Il soprano Emma Eames scrisse che Toscanini fuori teatro era la cortesia fatta persona, ma non appena alzava la bacchetta si trasformava nell’esatto contrario. E Shostakovich: “Toscanini strillava e inveiva contro gli esecutori, faceva scenate spaventose, e ai poveri orchestrali non restava che fare buon viso a cattivo gioco, pena il licenziamento”. La debolezza a volte può far dimenticare il rispetto del prossimo, e quando si perde il rispetto del prossimo o la semplice umana compassione, si diventa facilmente “fascisti”. “Tutti mi credono un carattere forte” diceva di se stesso Toscanini, “e non sono che un debole”. A riprova che è sempre la debolezza (la debolezza occultata dietro una forza fittizia) che genera il “fascismo”. Personalmente ritengo che Toscanini possedesse una grande carica di umanità che tuttavia non sfruttò del tutto, non quanto la sua singolare personalità gli avrebbe permesso. Dimostrò molta dignità nella lotta contro il fascismo, ma non altrettanta nella vita privata. La verità è che qualche incauto biografo vorrebbe spacciare il suo comportamento per “dongiovannismo”, ma troppo spesso “dongiovannismo”, all’interno del matrimonio, è l’eufemismo ipocrita sotto il quale si nasconde il gretto adulterio. “Un uomo può avere delle amanti, ma deve avere per tutta la vita una sola moglie” era il suo motto: atteggiamento d’ipocrita finzione che trova l’uguale in quel Benito Mussolini che egli così coraggiosamente avversava. Dava del fascista a molti colleghi, persino a De Sabata che era ebreo. Quell’avversione era probabilmente un modo per esorcizzare il fascista che era in lui: accade che spesso detestiamo negli altri proprio quegli aspetti che sentiamo anche nostri, senza tuttavia riconoscerli apertamente. La sfida personale è prendere coscienza di tali aspetti e adoperarsi per superare i propri limiti. È una sfida che richiede obiettività e coraggio, ma spetta a ogni individuo che voglia porsi a capo di una nazione, di un’orchestra, o semplicemente al comando di se stesso e della propria vita.

“Non mi aspetto nulla di buono da un uomo brutale. E poco importa quale sia il campo d’azione di questi, politica o arte. Sempre e ovunque, l’uomo brutale tenterà di farsi dittatore, tiranno, mirerà a opprimere i suoi simili”.
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1281 Messaggio da dostum »

Fascismo for Dummies
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1282 Messaggio da dostum »

Particolarmente ieri era importante ricordare chi ha combattuto e vinto il nazismo
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1283 Messaggio da fiatAGRI »

dostum ha scritto:Toscanini e il fascismo “interiore”


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Non basta combattere il fascismo all’esterno, bisogna combatterlo anche “dentro di sé”. Vissuto nell’epoca delle grandi dittature, Arturo Toscanini, oggi ricordato come uno dei massimi direttori d’orchestra, fu fervente antifascista e antinazista. Ma in teatro, e talvolta nella vita privata, fu dittatore e fascista anche lui; e non per orientamento politico, ma per “temperamento”. Oltre ai grandi meriti artistici, Toscanini realizzò anche alcune interessanti riforme di ordine pratico (luci spente in sala, ingresso vietato ai ritardatari, sipario che si chiude al centro al posto di quello calato dall’alto, niente bis e niente cappelli per le signore in platea. Arrivò persino a negare al duca Uberto Visconti di Modrone, uno dei maggiori finanziatori del Teatro alla Scala, la possibilità di salire sul palcoscenico), ma lo fece attraverso l’imposizione della propria autorità, senza mai cercare un colloquio con la parte avversa e, spesso, tramite l’umiliazione altrui. Lo fece, dicono, in nome dell’arte. Ma nessuna ragione, per elevata che sia, giustifica l’umiliazione del prossimo: e l’Essere Umano viene prima di tutto, e sicuramente anche prima dell’arte. Coloro che lo conobbero ritengono che Toscanini non fosse “buono”; e non era “buono” perché in realtà era un timido che nascondeva i propri complessi dietro un comportamento dittatoriale. Certo, dalla timidezza e dai complessi nascono molti mali e aberrazioni. Vizienczey dice che “I codardi sono pericolosi”. E lo dice a proposito dell’Hauptsturmfuhrer delle SS Franz Stangl, comandante dei campi di sterminio di Sobibor e Treblinka. Il soprano Emma Eames scrisse che Toscanini fuori teatro era la cortesia fatta persona, ma non appena alzava la bacchetta si trasformava nell’esatto contrario. E Shostakovich: “Toscanini strillava e inveiva contro gli esecutori, faceva scenate spaventose, e ai poveri orchestrali non restava che fare buon viso a cattivo gioco, pena il licenziamento”. La debolezza a volte può far dimenticare il rispetto del prossimo, e quando si perde il rispetto del prossimo o la semplice umana compassione, si diventa facilmente “fascisti”. “Tutti mi credono un carattere forte” diceva di se stesso Toscanini, “e non sono che un debole”. A riprova che è sempre la debolezza (la debolezza occultata dietro una forza fittizia) che genera il “fascismo”. Personalmente ritengo che Toscanini possedesse una grande carica di umanità che tuttavia non sfruttò del tutto, non quanto la sua singolare personalità gli avrebbe permesso. Dimostrò molta dignità nella lotta contro il fascismo, ma non altrettanta nella vita privata. La verità è che qualche incauto biografo vorrebbe spacciare il suo comportamento per “dongiovannismo”, ma troppo spesso “dongiovannismo”, all’interno del matrimonio, è l’eufemismo ipocrita sotto il quale si nasconde il gretto adulterio. “Un uomo può avere delle amanti, ma deve avere per tutta la vita una sola moglie” era il suo motto: atteggiamento d’ipocrita finzione che trova l’uguale in quel Benito Mussolini che egli così coraggiosamente avversava. Dava del fascista a molti colleghi, persino a De Sabata che era ebreo. Quell’avversione era probabilmente un modo per esorcizzare il fascista che era in lui: accade che spesso detestiamo negli altri proprio quegli aspetti che sentiamo anche nostri, senza tuttavia riconoscerli apertamente. La sfida personale è prendere coscienza di tali aspetti e adoperarsi per superare i propri limiti. È una sfida che richiede obiettività e coraggio, ma spetta a ogni individuo che voglia porsi a capo di una nazione, di un’orchestra, o semplicemente al comando di se stesso e della propria vita.

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Dmitrij Shostakovich

Vabbuò.
Fatevi una settimana di prove con un'orchestra italiana e poi ne riparliamo...
"e provai a sbagliare per sentirmi errore"
https://slushe.com/StokkaFilippo
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e solo per Superzeta il link al mio Imagetwist:
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1284 Messaggio da dostum »

fiatAGRI ha scritto:
dostum ha scritto:Toscanini e il fascismo “interiore”


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“Non mi aspetto nulla di buono da un uomo brutale. E poco importa quale sia il campo d’azione di questi, politica o arte. Sempre e ovunque, l’uomo brutale tenterà di farsi dittatore, tiranno, mirerà a opprimere i suoi simili”.
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Vabbuò.
Fatevi una settimana di prove con un'orchestra italiana e poi ne riparliamo...
Fellini aveva capito tutto?
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1285 Messaggio da dostum »

Romolo era certamente fascista (aveva accoppato l'antifascista Remo) figlio della Lupa e stupratore delle Sabine

Roma, 11 feb – Il primo re è il manifesto del fascismo. O del sovranismo, che poi, alla fin fine, è uguale. La recensione di Furio Colombo al film di Matteo Rovere è tutta qui. Ieri, sul Fatto quotidiano, il giornalista rispondeva con un paginone all’entusiastica recensione di Pietrangelo Buttafuoco, che, sempre sul quotidiano di Marco Travaglio, aveva tessuto le lodi della “tragedia di due gemelli reciprocamente saldi nell’Orma Amor di Roma, costretti al fratricidio per l’imperscrutabile volere del Divino”, che “perpetua la luce di Troia, la città di Enea, ed è il nostro Bagavad-Gita”. Colombo dà in realtà ragione a Buttafuoco, prendendo però quest’ultimo come sismografo dell’Urfascismo. Per l’ex direttore dell’Unità, lo spettatore del film di Rovere esce dal cinema “stordito da un ritorno così rapido e disinvolto del fascismo, senza trucchi e senza inganni (non il fascismo come insulto, ma il sistema politico che per un periodo ha dominato la storia italiana, così come lo trovate scientificamente descritto sulla Treccani)”.

Fascismo non come metafora o iperbole, quindi, ma come descrizione che si vuole oggettiva: per il giornalista, la pellicola è “fascista” così come lo è il fez o l’Eur. A sua volta, però, il fascismo dell’epoca si confonde con il fascismo di oggi: parlando di Buttafuoco, infatti, Colombo scrive che lo scrittore siciliano “ha visto il film per quello che è, un buon lavoro cinematografico di questo regime, come Luciano Serra Pilota e L’Assedio dell’Alcazar lo erano stati per il regime finito (temporaneamente, adesso sappiamo) nel 1945”. Ma dove si vede la natura fascista della pellicola? Scrive Colombo: “Il primo re nasce in un gruppo di uomini nudi che si massacrano senza sosta. Istinto e forza animale guidano a scartare il peggio (la mazza chiodata sul cranio) per poter trapassare da parte a parte il nemico. Visto dalla lontananza dei secoli, non è chiaro chi sia il nemico, nel groviglio dei corpi. Poi si capisce la regola: perde il massacrato e vince il massacratore. C’è sangue e fuoco e fango (fango di guerra, forse premonizione della trincea di tanti secoli dopo) e questi uomini del primo re non hanno altro che i corpi (di idee non se ne parla) per offendere o per vincere, consacrando la vittoria con l’estrazione e il pasto di viscere del nemico. Nemico è chiunque non sia, anche per caso, dalla tua parte, oppure mostri di ribellarsi”. Orrore, Roma non è stata fondata indicendo le primarie.

Romolo un Salvini ante litteram

A un certo punto, poi, l’attualizzazione di Colombo prende allegramente la strada del delirio: non so, scrive, “se attribuire a Romolo o a Rovere la fondazione contestuale del sovranismo. Romolo, a differenza di Remo, che è élite, non vuole confini aperti e fa mettere fuochi tutto intorno a ciò che sarà Roma. Chi finge di non vederli farà, da subito, la fine degli immigrati tanti secoli dopo, quando la guardia costiera italiana e quella libica non sentono le chiamate disperate di soccorso di chi sta affogando. Ma secondo il primo re e l’ultimo governo, Roma è sempre stata così, salvo un breve intervallo di democrazia”. Che dire, di queste parole in libertà? Se le si prende alla lettera, ovviamente, c’è da chiamare gli infermieri. L’idea che oggi in Italia ci sia il fascismo, che il regime fascista sia, con esattezza puramente descrittiva e senza alcuna enfasi, ciò che in Italia oggi è al potere, è semplicemente folle e non c’è bisogno di chiarire il perché. Anche l’idea che la leggenda di Romolo, sia quella tramandataci dalla Roma storica, sia quella messa su celluloide da Rovere, sia tout court fascista è ovviamente una forzatura antistorica.

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Mattarella avrebbe aperto la porta ai Galli
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1286 Messaggio da dostum »

Pallonare antifasciste

el 1933, ovvero 86 anni fa, accadde un avvenimento storico probabilmente poco noto ma molto significativo per l'emancipazione femminile. Infatti un gruppo di ragazze alessandrine e milanesi decise di giocare a calcio in un contesto storico fortemente maschilista: infatti il loro sogno fu infranto dal Regime fascista che, per mezzo del CONI, di fatto gli negò la libertà di poter esprimere questa loro passione. Il gioco del calcio, in questo contesto, fece solamente da sfondo alle vicende che vertono sulla condizione femminile durante il periodo fascista e rappresentò un'ulteriore esempio di come le donne non godessero degli stessi diritti riservati agli uomini.

L'ingegnere palermitano Giovanni Di Salvo, dopo approfondite ricerche condotte sui quotidiani dell'epoca, ha riportato alla luce e ha raccontato per la prima volta in maniera dettagliata, nel libro "Le Pioniere del Calcio: la storia di un gruppo di donne che sfidò il regime fascista" uscito per la collana UNASCI della Bradipolibri, la storia di queste giovani piemontesi, la cui "avventura calcistica", avvenuta seguendo l'esempio di un gruppo di ragazze milanesi, ebbe una vita molto breve. Tra le alessandrine vi era anche Amelia Piccinini, che poi diverrà una stella nel firmamento dell'atletica (salto in lungo, getto del peso e pentathlon) a cavallo dell’ultima guerra.

"Quello accaduto a Milano e ad Alessandria nel 1933" - spiega l'autore del libro Giovanni Di Salvo - "rappresenta un evento significativo e purtroppo ancora poco noto. Per impedire alle donne di poter giocare a calcio prima furono addotte motivazioni mediche, in quanto si credeva che "rischiavano" di subire danni sotto l'aspetto fisico e riproduttivo, che però non trovarono riscontro nel mondo scientifico. E quando questa "folle idea" di giocare a pallone si diffuse da Milano anche ad Alessandria il Regime Fascista decise di intervenire "a gamba tesa" decretando di fatto il divieto alle donne di poter praticare il calcio. Così l'avventura delle giocatrici milanesi durò solamente pochi mesi, e ancor meno quella delle loro "compagne" piemontesi, ma la loro storia di coraggio dimostrato per aver lottato contro tutto e tutti, contro stereotipi e pregiudizi e contro un sistema maschilista, è meritevole di essere tramandato alle attuali generazioni. Avevo già raccontato la storia del calcio femminile nel mio primo libro "Quando le ballerine danzavano col pallone", uscito nel 2014, in cui per la prima volta avevo portato alla luce, per sommi capi, queste vicende avvenute in epoca fascista. Ho notato che vi è stato un grande interesse a riguardo e perciò ho pensato di utilizzare tutto il materiale ancora inedito a mia disposizione, in parte integrato con ulteriori ricerche, per realizzare un'opera organica e completa. Infatti ritengo che ormai sia giunto il tempo di narrare in maniera dettagliata una storia spesso riportata in maniera frammentaria e talvolta confusionaria".

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1287 Messaggio da dostum »

Canzoni fasciste diffuse sulla pista di pattinaggio di Limone». La denuncia arriva dal profilo Facebook dell’Osservatorio Democratico sulle nuove destre. Il sindaco del comune della Val Vermenagna, Angelo Fruttero, conferma l’accaduto: «E’ stata un’iniziativa di un dipendente che, all’insaputa del gestore dell’impianto, ha suonato quelle canzoni. Il giovane è stato redarguito. Pare abbia messo un dischetto personale e diffuso la musica dalle altoparlanti dell’impianto».

L’episodio è avvenuto venerdì, verso le 9. «Ora ci chiediamo - denuncia l’Osservatorio -, l’apologia di fascismo in questo Paese è un reato sancito da 2 leggi e dalla Costituzione, come è possibile che un esercizio pubblico quale la pista di pattinaggio su ghiaccio di una rinomata località turistica possa permettersi di trasformarsi in una rievocazione dell’oscuro ventennio in pieno giorno e nella sua piena attività? Nessuna autorità ha impedito questa ennesima provocazione causata anche dallo sdoganamento continuo da parte delle istituzioni del pensiero e dei disvalori del fascismo?».

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1288 Messaggio da dostum »

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1289 Messaggio da dostum »

Baaalkaaan devi tesserarti!

https://www.comunitamilitantedeidodiciraggi.org/

Hanno tappezzato piazza Montegrappa, il salotto di Varese, con striscioni e manifesti inneggianti al fascismo e allo squadrismo. Una coreografia dedicata al "Centenario", per usare la definizione adottata in questi giorni dall'estrema destra. Iniziativa shock dei neonazisti della Comunità militante dei dodici raggi di Varese. La scorsa notte i Do.ra. - acronimo della formazione nazionalsocialista, da tempo sotto inchiesta per tentata ricostituzione del partito fascista - sono entrati in azione nel centro cittadino: due striscioni con le scritte "San Sepolcro Patria nostra" e "Fasci italiani di combattimento". E poi una lunga serie di manifesti con i motti del fascismo e i volti e i nomi dei protagonisti e degli "eroi" del ventennio, da Benito Mussolini a Tommaso Marinetti, da Italo Balbo a Antonio Locatelli, e poi Farinacci e D'Annunzio.


I cartelli neri con scritta bianca affissi dai Do.ra. riportano gli slogan e i concetti chiave del fascismo: arditismo, anticomunismo, diciannovismo, rivoluzione, lotta, squadrismo, futurismo, nazionalismo. Altre immagini mostrano pistole, pugnali, moschetti e baionette. "Iniziativa vergognosa e oltraggiosa" commentano Osservatorio sulle nuove destre e Anpi. Gli striscioni e i manifesti sono stati rimossi all’alba dalla Digos di Varese. Ricordiamo che i Do.ra. - per simbolo il sole a dodici raggi già utilizzato dalle SS naziste per la loro sede operativa - sono sotto indagine dalla procura di Busto Arsizio. A dicembre 2017 la sede di Caidate e stata sequestrata e per decine di membri dell'organizzazione è stato chiesto il rinvio a giudizio.

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1290 Messaggio da Drogato_ di_porno »

momenti di altissimo dibattito storico tra la Mussolini e Jim Carrey
"Kindly separated by nature and a wide ocean from the exterminating havoc of one quarter of the globe" (Thomas Jefferson)
“Per nostra fortuna la natura ed un vasto oceano ci separano dalle devastazioni sterminatrici di un quarto del globo” (Thomas Jefferson)

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