IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Intanto stasera la Via Crucis più comunista di tutti i tempi, imperniata sulle riflessioni di una donna (suor Eugenia Bonetti) che ha vissuto in prima persona le tragedie delle emigrazioni africane.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
per favore (dico a tutti) mettete il testo dell'articolo e non solo il link
Il fulcro dell’azione di Slaves No More è appunto l’innovativo progetto:
TORNARE PER RICOMINCIARE
Progetto rimpatri assistiti e reinserimento socio-lavorativo
per donne nigeriane vittime di tratta
La grave crisi economica, che sta colpendo tutta l'Europa e in particolare l'Italia e il crescente numero di migranti che sbarcano sulle coste meridionali del nostro Paese - specialmente giovani nigeriani e nigeriane - rende sempre più difficile individuare e accompagnare adeguatamente le donne vittime di tratta in percorsi di recupero nelle comunità di accoglienza e di inserimento socio-lavorativo sul territorio italiano.
Per dare un'opportunità diversa di autonomia e dignità, l'associazione Slaves no More Onlus ha avviato un progetto-pilota di rimpatri assistiti rivolto in particolare alle donne nigeriane.
L'obiettivo è quello di favorire il rientro in Nigeria e il reinserimento socio-lavorativo di giovani donne nigeriane vittime di tratta, ospitate in Italia presso case di accoglienza che desiderano volontariamente tornare in patria.
Il progetto si rivolge anche a donne vittime di tratta, espulse dal territorio italiano e rimpatriate coattivamente attraverso i Centri di identificazione ed espulsione (CIE).
Il progetto - che include il viaggio, un aiuto formativo, logistico e finanziario - realizzato su base individuale, assicura che il percorso di ritorno sia realizzato nel rispetto della dignità della persona e della sicurezza del migrante.
Le fasi del progetto sono:
- La segnalazione e la valutazione del caso;
- L’accompagnamento della persona;
- L'elaborazione di un progetto individuale di reinserimento socio-lavorativo nel Paesi di origine (che tenga conto delle capacità e delle aspettative del migrante);
- Il sostegno alla realizzazione di questo progetto;
- La ricerca di contatti con la famiglia e la ricostruzione dei legami familiari.
Il progetto è promosso e realizzato dall’associazione Slaves no More Onlus, presieduta da suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, in collaborazione con Caritas Italiana e finanziato dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) con i sussidi dell’8X1000 e da eventuali altri donatori. Responsabile del progetto è suor Monika Chikwe, delle suore ospedaliere della misericordia. Entrambe vivono e lavorano a Roma.
Gli obiettivi del progetto:
- Favorire il rientro volontario in Nigeria e il reinserimento socio-lavorativo di donne vittime di tratta ospitate in Italia presso case di accoglienza;
- Favorire il reinserimento socio-lavorativo in Nigeria di donne vittime di tratta, espulse dal territorio italiano e rimpatriate coattivamente attraverso i CIE. L’accettazione all’adesione al progetto deve avvenire prima del rimpatrio forzato;
- Costruire una campagna di informazione e sensibilizzazione, in Nigeria e in Italia, per cercare di prevenire il fenomeno della tratta a fini di sfruttamento lavorativo e sessuale e per creare una maggior conoscenza del fenomeno sia nelle istituzioni che nella società civile e religiosa, per combatterlo più efficacemente.
Questi i beneficiari (diretti e indiretti) del progetto:
- Donne nigeriane vittime di tratta, che manifestino liberamente la volontà di essere assistite nel loro rientro in patria (volontario o coatto);
- Donne nigeriane particolarmente vulnerabili e potenziali vittime di tratta;
- Comunità ecclesiali e associative italiane e nigeriane, che saranno informate e sensibilizzate sul fenomeno della tratta a fini di sfruttamento sessuale e lavorativo.
Ogni beneficiario ha un microprogetto individuale di rientro e reintegrazione. Non si tratta, dunque, di progetti standardizzati ma disegnati, insieme al beneficiario, intorno al suo profilo, alle sue necessità, alle sue esigenze e ai suoi sogni/bisogni. Ogni microprogetto ha un suo budget specifico.
Un accurato percorso di preselezione e accompagnamento in Italia, effettuato in base a criteri oggettivi (nazionalità, status giuridico…), ma soprattutto soggettivi (determinazione e volontà di tornare in patria, storia personale, formazione…) è alla base del progetto.
Progetto realizzato in collaborazione con le religiose e le associazioni che operano in loco in particolare con il Committee for the Support of the Dignity of Women (COSUDOW), espressione della Conferenza delle religiose nigeriane, operante a Lagos e a Benin City. L’Organizzazione gestisce in autonomia tutto il percorso di reinserimento socio-lavorativo, attraverso la sua fitta rete di collaborazioni e la conoscenza del contesto locale.
bocche rubate alla prostituzione
Il fulcro dell’azione di Slaves No More è appunto l’innovativo progetto:
TORNARE PER RICOMINCIARE
Progetto rimpatri assistiti e reinserimento socio-lavorativo
per donne nigeriane vittime di tratta
La grave crisi economica, che sta colpendo tutta l'Europa e in particolare l'Italia e il crescente numero di migranti che sbarcano sulle coste meridionali del nostro Paese - specialmente giovani nigeriani e nigeriane - rende sempre più difficile individuare e accompagnare adeguatamente le donne vittime di tratta in percorsi di recupero nelle comunità di accoglienza e di inserimento socio-lavorativo sul territorio italiano.
Per dare un'opportunità diversa di autonomia e dignità, l'associazione Slaves no More Onlus ha avviato un progetto-pilota di rimpatri assistiti rivolto in particolare alle donne nigeriane.
L'obiettivo è quello di favorire il rientro in Nigeria e il reinserimento socio-lavorativo di giovani donne nigeriane vittime di tratta, ospitate in Italia presso case di accoglienza che desiderano volontariamente tornare in patria.
Il progetto si rivolge anche a donne vittime di tratta, espulse dal territorio italiano e rimpatriate coattivamente attraverso i Centri di identificazione ed espulsione (CIE).
Il progetto - che include il viaggio, un aiuto formativo, logistico e finanziario - realizzato su base individuale, assicura che il percorso di ritorno sia realizzato nel rispetto della dignità della persona e della sicurezza del migrante.
Le fasi del progetto sono:
- La segnalazione e la valutazione del caso;
- L’accompagnamento della persona;
- L'elaborazione di un progetto individuale di reinserimento socio-lavorativo nel Paesi di origine (che tenga conto delle capacità e delle aspettative del migrante);
- Il sostegno alla realizzazione di questo progetto;
- La ricerca di contatti con la famiglia e la ricostruzione dei legami familiari.
Il progetto è promosso e realizzato dall’associazione Slaves no More Onlus, presieduta da suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, in collaborazione con Caritas Italiana e finanziato dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) con i sussidi dell’8X1000 e da eventuali altri donatori. Responsabile del progetto è suor Monika Chikwe, delle suore ospedaliere della misericordia. Entrambe vivono e lavorano a Roma.
Gli obiettivi del progetto:
- Favorire il rientro volontario in Nigeria e il reinserimento socio-lavorativo di donne vittime di tratta ospitate in Italia presso case di accoglienza;
- Favorire il reinserimento socio-lavorativo in Nigeria di donne vittime di tratta, espulse dal territorio italiano e rimpatriate coattivamente attraverso i CIE. L’accettazione all’adesione al progetto deve avvenire prima del rimpatrio forzato;
- Costruire una campagna di informazione e sensibilizzazione, in Nigeria e in Italia, per cercare di prevenire il fenomeno della tratta a fini di sfruttamento lavorativo e sessuale e per creare una maggior conoscenza del fenomeno sia nelle istituzioni che nella società civile e religiosa, per combatterlo più efficacemente.
Questi i beneficiari (diretti e indiretti) del progetto:
- Donne nigeriane vittime di tratta, che manifestino liberamente la volontà di essere assistite nel loro rientro in patria (volontario o coatto);
- Donne nigeriane particolarmente vulnerabili e potenziali vittime di tratta;
- Comunità ecclesiali e associative italiane e nigeriane, che saranno informate e sensibilizzate sul fenomeno della tratta a fini di sfruttamento sessuale e lavorativo.
Ogni beneficiario ha un microprogetto individuale di rientro e reintegrazione. Non si tratta, dunque, di progetti standardizzati ma disegnati, insieme al beneficiario, intorno al suo profilo, alle sue necessità, alle sue esigenze e ai suoi sogni/bisogni. Ogni microprogetto ha un suo budget specifico.
Un accurato percorso di preselezione e accompagnamento in Italia, effettuato in base a criteri oggettivi (nazionalità, status giuridico…), ma soprattutto soggettivi (determinazione e volontà di tornare in patria, storia personale, formazione…) è alla base del progetto.
Progetto realizzato in collaborazione con le religiose e le associazioni che operano in loco in particolare con il Committee for the Support of the Dignity of Women (COSUDOW), espressione della Conferenza delle religiose nigeriane, operante a Lagos e a Benin City. L’Organizzazione gestisce in autonomia tutto il percorso di reinserimento socio-lavorativo, attraverso la sua fitta rete di collaborazioni e la conoscenza del contesto locale.
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1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
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Baalkaan hai la machina targata Sassari?
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
indimenticabile il bancomat in latino: alla fine però non escono SESTERZI, ma EURO
In Vaticano il bancomat parla latino
Dicono che chi sa tradurre Cicerone è in grado di fare qualunque cosa nella vita. Il latino allena la mente, sviluppa la capacità di risolvere i problemi con velocità e con eleganza, educa alla simmetria e alla razionalità. Fervono le iniziative che vorrebbero resuscitare una lingua morta per definizione. In Vaticano parla latino persino il bancomat, massima attrazione turistica per i privilegiati dotati di un passi con cui entrare nello stato del Papa. Non certo i bancomat qualunque, ma quelli dell' Istituto Opere di Religione, o banca del Vaticano, meglio nota con la sigla Ior. Inserisci la carta di credito nell' apposita feritoia e puoi prelevare denaro in latino: fare cioè - si legge sullo schermo - la «deductio ex pecunia». Il saldo invece è «rationum aexequatio», i movimenti «negotium argentarium». Alla fine lo sportello telematico ti dice: «Retrahe scidulam depositam», ritira la scheda. Fra i latinisti è stata subito polemica, con molte alzate di sopracciglia: un latino tra il giocoso e l' ingannevole quello del bancomat, popolare, accattivante. Insomma, per turisti, neanche fosse maccheronico. Pecunia non olet.
Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
L'Istituto per le Opere di Religione nel 2018 ha servito 14.953 clienti rappresentativi di 5 miliardi di euro di risorse finanziarie (5,3 miliardi nel 2017), di cui 3,2 miliardi relativi a risparmio gestito e in custodia; ha ottenuto un risultato netto pari a 17,5 milioni di euro (31,9 milioni nel 2017)
http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews ... c0a8b.html
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Il bottino è in calo, per una vita sobria servirebbero altri 30 mila anni di questo trend, per invertirlo invece ci vorrebbe papessa Eva Kant
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Sacerdote faceva esorcismi praticando sesso orale, denunciato
Faceva esorcismi in cambio di sesso orale. William Weaver, pastore per quasi 40 anni della Chiesa presbiteriana di Linden, nel New Jersey, di 69 anni, avrebbe praticato a tre uomini sesso orale con la scusa di allontanare il demonio dalle loro anime. Il sacerdote è stato denunciato dalle vittime che hanno raccontato cosa sono stati costretti a subire in un momento per loro di grande fragilità.
Il sacerdote era molto amato dalla comunità, così una delle vittime, in un momento di grande disperazione e conflitti con la sua famiglia si è rivolto a lui. L'uomo ha raccontato di aver partecipato a degli esorcismi, Weaver utilizzava piume, gemme e altri amuleti, una moneta su cui era raffigurato un angelo e alcuni sacchetti di plastica con la chiusa a zip. La vittima racconta che il sacerdote gli ha detto di restare immobile, poi ha iniziato a toccarlo, a baciarlo poi ha praticato sesso orale dicendo che avrebbe analizzato lo sperma. La stessa dinamica che hanno descritto altre tre persone, così per il sacerdote è scattata la denuncia. Weaver ha annunciato le sue dimissioni dalla chiesa ed è stato accusato di abusi sessuali e idolatria.
Faceva esorcismi in cambio di sesso orale. William Weaver, pastore per quasi 40 anni della Chiesa presbiteriana di Linden, nel New Jersey, di 69 anni, avrebbe praticato a tre uomini sesso orale con la scusa di allontanare il demonio dalle loro anime. Il sacerdote è stato denunciato dalle vittime che hanno raccontato cosa sono stati costretti a subire in un momento per loro di grande fragilità.
Il sacerdote era molto amato dalla comunità, così una delle vittime, in un momento di grande disperazione e conflitti con la sua famiglia si è rivolto a lui. L'uomo ha raccontato di aver partecipato a degli esorcismi, Weaver utilizzava piume, gemme e altri amuleti, una moneta su cui era raffigurato un angelo e alcuni sacchetti di plastica con la chiusa a zip. La vittima racconta che il sacerdote gli ha detto di restare immobile, poi ha iniziato a toccarlo, a baciarlo poi ha praticato sesso orale dicendo che avrebbe analizzato lo sperma. La stessa dinamica che hanno descritto altre tre persone, così per il sacerdote è scattata la denuncia. Weaver ha annunciato le sue dimissioni dalla chiesa ed è stato accusato di abusi sessuali e idolatria.
Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
scusa ma non è cattolico non valeDrogato_ di_porno ha scritto:Sacerdote faceva esorcismi praticando sesso orale, denunciato
Faceva esorcismi in cambio di sesso orale. William Weaver, pastore per quasi 40 anni della Chiesa presbiteriana di Linden, nel New Jersey, di 69 anni, avrebbe praticato a tre uomini sesso orale con la scusa di allontanare il demonio dalle loro anime. Il sacerdote è stato denunciato dalle vittime che hanno raccontato cosa sono stati costretti a subire in un momento per loro di grande fragilità.
Il sacerdote era molto amato dalla comunità, così una delle vittime, in un momento di grande disperazione e conflitti con la sua famiglia si è rivolto a lui. L'uomo ha raccontato di aver partecipato a degli esorcismi, Weaver utilizzava piume, gemme e altri amuleti, una moneta su cui era raffigurato un angelo e alcuni sacchetti di plastica con la chiusa a zip. La vittima racconta che il sacerdote gli ha detto di restare immobile, poi ha iniziato a toccarlo, a baciarlo poi ha praticato sesso orale dicendo che avrebbe analizzato lo sperma. La stessa dinamica che hanno descritto altre tre persone, così per il sacerdote è scattata la denuncia. Weaver ha annunciato le sue dimissioni dalla chiesa ed è stato accusato di abusi sessuali e idolatria.
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Se poi è della chiesa di Clinton, quelli negano l'esistenza della sessualità orale. Ricordate il caso Levisky?
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
a proposito: ma monica levinsky e' ebrea?
ADR: si', sia la madre che il padre
per il bancomat in latino, non fatela grossa: e' solo che un sacco di vecchi cardinali sono pieni di grana e quella e' una lingua che hanno in comune tutti loro
e pero' capisco che e' arbitrario tradurre in latino espressioni per noi quotidiane come "paga il conto con la carta di credito o col bancomat?"
praticamente tutti quei vecchi cardinali sanno bene anche il francese
ADR: si', sia la madre che il padre
per il bancomat in latino, non fatela grossa: e' solo che un sacco di vecchi cardinali sono pieni di grana e quella e' una lingua che hanno in comune tutti loro
e pero' capisco che e' arbitrario tradurre in latino espressioni per noi quotidiane come "paga il conto con la carta di credito o col bancomat?"
praticamente tutti quei vecchi cardinali sanno bene anche il francese
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Il maresciallo dei carabinieri sentito come teste: "In 10 anni abbiamo documentato un flusso di denaro dal suo conto pari a circa 5 milioni di euro"
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2 ... 228624589/
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"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
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