GeishaBalls ha scritto: ↑26/06/2023, 22:30
Vedi Sotto, dicevi che avevi capito che quella di Putin era propaganda e poi dici “la guerra civile è scoppiata”. No, non era guerra civile, non c’era una popolazione massacrata dai nazisti ucraini. È quella la propaganda a cui non credi; secondo Prigozhin non è andata così. Si sarà inventato tutto, altrimenti rimane che c’è stata una milizia pagata per creare disordini in Dombass e consentire alla Russia di fare i suoi affari
Dopo Cicciuzzo e GG che provano a parlare della sinistra italiana, ecco Sotto che parla della mia propaganda e di Prigozhin che diventa il mio messia. Non ho simpatie ne per lui ne per Tommaso Buscetta, il che non toglie che per una loro convenienza abbiano scoperchiato cose nascoste
Ma che cazzo stai a di. La maggior parte di chi ha combattuto la guerra tra il 2014 e il 2022 erano cittadini del Dombass.
Cosa c'entra che non c'era una popolazione massacrata. Ci mancherebbe altro che massacrassero senza se e senza ma dei civili con le NOSTRE armi.
Ma se un territorio, dopo un golpe, imbraccia le armi (chiunque gliele abbia fornite) e viene in conflitto con l'esercito regolare si chiama guerra civile.
e quella guerra civile non abbiamo cercato di risolverla perchè a NOI non interessava che smettessero di combattere ma che l'Ucraina mantenesse il controllo del LORO territorio.
Che fosse interesse della Russia che gli abitanti del Dombass riuscissero nell'intento di arrivare ad una separazione (tipo accordi di Minsk) dalla madre patria fa della loro autodeterminazione una farsa?
Degli interessi dell'occidente che si verificasse il contrario invece non dici nulla?
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Donbass
Leggiti soprattutto questo passaggio.
La situazione esplose nelle proteste dell'Euromaidan nel 2014, con la conseguente fuga di Janukovic e l'instaurarsi di un governo guidato da Petro Porošenko a seguito di nuove elezioni.[21] Ne seguì un'ondata iconoclasta, similmente a quanto avvenne nei paesi baltici in seguito al crollo dell'URSS, i manifestanti antirussi abbatterono le statue di epoca sovietica, le amministrazioni cambiarono il nome dei luoghi pubblici che evocavano il passato sovietico e li sostituirono con i nomi degli esponenti ucraini che avevano collaborato coi tedeschi durante la seconda guerra mondiale; in particolare fu l'abbattimento delle statue di Lenin e la loro sostituzione con quelle del collaborazionista con la Germania nazista Stepan Bandera. Anche la festa nazionale venne modificata, non più il 9 maggio, che è la Giornata della vittoria, ma il 24 agosto, la Giornata dell'indipendenza ucraina dall'URSS. Ciò non avvenne in Ucraina orientale dove, anzi, qualsiasi tentativo in tal senso era fortemente osteggiato dalla popolazione, che iniziò a mobilitarsi per staccarsi dall'Ucraina.[22][23][24]
La situazione fu percepita dalla comunità russa come sempre più difficile: le autonomie concesse dai governi precedenti vennero tutte revocate, l'uso e l'insegnamento della lingua russa vennero fortemente limitate
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi