[O.T.] ISLAM

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JoaoTinto
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Re: [O.T.] ISLAM

#1336 Messaggio da JoaoTinto »

I detti del Profeta:
http://www.sufi.it/islam/sahih_bukhari/bukhari.html

Le pene immutabili
http://www.sufi.it/islam/sahih_bukhari/086.html

Il prezzo del sangue
http://www.sufi.it/islam/sahih_bukhari/087.html

In Arabia gli Āl Sa‛ūd aderiscono da sempre alla corrente Wahhabita dell'Islam, forse la più retriva di tutto il mondo musulmano.
http://www.treccani.it/enciclopedia/wahhabita/
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]

I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
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fredelux
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Re: [O.T.] ISLAM

#1337 Messaggio da fredelux »

I migliori sono gli ISMAILITI guidati dalla AGA KHAN

http://it.wikipedia.org/wiki/Ismailita

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] ISLAM

#1338 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Torture democratiche

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“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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zio
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Re: [O.T.] ISLAM

#1339 Messaggio da zio »

pazzesco.
è bene dire che chi li ha compiuti sono tutti sotto processo.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw

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Blif
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Re: [O.T.] ISLAM

#1340 Messaggio da Blif »

Toghe verdi :wink:
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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belnudo
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Re: [O.T.] ISLAM

#1341 Messaggio da belnudo »

Helmut ha scritto:Con l'autorizzazione del moderatore, apro questo topic con l'intenzione di affrontare l'argomento con il rispetto dovuto a tutte le religioni, e sperando che la discussione non degeneri.
Parafrasando Von Clausewitz "la religione è troppo importante per lasciarla ai preti", possiedo quindi una copia del Corano (ovviamente in italiano), dalla quale trarró brani degni del commento dei forumisti.

Il Corano è diviso in Sure (capitoli) e versetti: i numeri indicano rispettivamente le une e gli altri.
Cominciamo con un argomento controverso: il velo che copre le donne.

"(24,31) Dì alle credenti che abbassino lo sguardo e preservino la loro castità , che delle loro parti belle esibiscano solo quanto si vede, e che portino il velo sul petto, e che mostrino le loro parti belle solo al loro marito, al padre, alla madre, ai figli, ai figli del loro marito, ai fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro amiche, alle schiave, agli eunuchi, ai ragazzi che non sono ancora attratti dalle parti nascoste delle donne. E non facciano risuonare i gioielli che hanno ai piedi sì da mostrare le parti belle che celano. Tornate pentiti da Allah tutti quanti, o credenti, affinchè possiate prosperare."

Che ne pensate?
fatti, non versetti:

2013
Rawan è la bambina yemenita di 8 anni morta per le lesioni riportate durante la prima notte di nozze.
I genitori l'avevano data in moglie a un uomo di 40 anni.
A quanto scrive la stampa inglese che per prima ha riferito la vicenda, la piccola viveva nella zona tribale di Hardh, vicino al confine con l'Arabia Saudita, nel nord-ovest dello Yemen.


queste MERDE sarebbero la ricchezza che importiamo con l'immigrazione, grazie Kyenge.
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)

onnisciente
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Re: [O.T.] ISLAM

#1342 Messaggio da onnisciente »

Ieri ho visto il replay di chi l ha visto dell altro giorno
Scomparsa una marocchina musulmana ai primi del mese a milano
Una signora che conobbi circa 1 anno fa nella zona della scomparsa

Doveva (ri) sposarsi con 1 italiano che s sarebbe coonvertito
Dovevan andare ad abitare ad asti

Sara morta ??? Son passate 2 settimane

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Scorpio
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Re: [O.T.] ISLAM

#1343 Messaggio da Scorpio »

Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.

Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).

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dostum
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Re: [O.T.] ISLAM

#1344 Messaggio da dostum »

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Ultima modifica di dostum il 04/03/2014, 2:28, modificato 1 volta in totale.
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dostum
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Re: [O.T.] ISLAM

#1345 Messaggio da dostum »

Da Ankara a Baghdad, da Tel Aviv a Teheran. Come è vista la prostituzione in Medio Oriente? Perché se ne parla così poco? Dove è legale? Esiste una prostituzione omosessuale? Quali sono le politiche dei diversi governi? Ecco un quadro generale su come il mestiere più antico del mondo è praticato nei Paesi mediorientali.


Partiamo dallo Stato che in questo settore la fa da padrone: gli Emirati Arabi Uniti. Il centro della prostituzione è ovviamente Dubai dove a vendersi ai ricchi uomini d'affari che pullulano in città sono per lo più cinesi, indiane, filippine, bengalesi e pakistane. Nei loro Paesi di origine ci sono veri e propri dépliant e opuscoli che le invogliano a trasferirsi nei ricchi Emirati per sfuggire alla miseria e trovare un lavoro ben pagato come badante o baby sitter. La realtà a cui vanno incontro è però ben diversa. Come accade anche in molti altri Paesi, alle giovani vengono sequestrati i documenti e sono poi costrette a prostituirsi. In totale, si stima che ciascuna ragazza renda tra i 60mila e gli 80mila euro l'anno. In generale, le giovani si vendono per strada, nei locali (come per esempio nel celeberrimo Cyclone night club di Dubai, dove si contano almeno 500 prostitute), negli hotel di lusso, nelle case private, ma anche su Internet, postando video, anche su YouTube, con annesso numero di telefono. In sostanza, gli Emirati Arabi Uniti rappresentano un vero e proprio distretto a luci rosse nel Medio Oriente.

Simile situazione nel vicino Bahrein, dove la capitale, Manama "vanta" una reputazione pari a quella di Bangkok, con un numero sterminato di centri massaggi dove si prostituiscono per lo più turche, russe, siriane e marocchine. A gestire questi veri e propri bordelli sono soprattutto i russi, ma anche i protettori locali si prendono la loro fetta in un mercato che è decisamente fruttuoso, laddove ci sono clienti disposti a spendere anche tremila dollari a notte.

In Arabia Saudita, invece, dove la Costituzione coincide con il Corano e la Sharia è applicata rigidamente dai tribunali coranici, la prostituzione è un tabù ed è punita con il carcere, fustigazioni, oppure, per la ragazza, addirittura con la deportazione. Inoltre, dato che l'atto sessuale avviene al di fuori del vincolo matrimoniale, la prostituta e il suo cliente possono essere accusati anche di adulterio, comportamenti immorali e sodomia. Tuttavia, sia pur di dimensioni molto più ridotte rispetto ai due Paesi precedenti, un mercato c'è e coinvolge giovani indonesiane, nigeriane, etiopi e bengalesi.

Stesso discorso in Yemen, dove la prostituzione è assolutamente illegale e viene punita con tre anni di prigione. Tuttavia, molti stranieri continuano a giungere nel Paese per i cosiddetti "matrimoni turistici", vale a dire sposare "a tempo" una donna del luogo, consumare il rapporto sessuale e ripudiarla quando lo si riterrà necessario. Tutto questo per non essere accusati di avere rapporti sessuali fuori dal matrimonio, cosa che, abbiamo visto, la legge islamica vieta.

Andiamo in Iran, dove essere una prostituta significa rischiare molto. Ovviamente, anche qui vendere il proprio corpo è assolutamente vietato dalla legge e le ragazze possono finire in prigione, subire punizioni corporali o essere persino condannate a morte per lapidazione. Va meglio al cliente, che però va incontro a sanzioni penali. Creare o gestire "luoghi immorali" e favorire la prostituzione può essere punito da uno a dieci anni di carcere. A livello sociale c'è una tale stigmatizzazione nei confronti della prostituzione che le donne non hanno il benché minimo accesso ai servizi medici o alla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili. Tuttavia, qualcosa pare stia cambiando. Ashraf Borujerdi, funzionaria del ministero dell'Interno, ha collaborato alla stesura di un discusso progetto che vedeva la creazione di una sorta di "bordelli autorizzati", con tanto di controlli medici regolari e distribuzione gratuita di contraccettivi. La proposta è stata immediatamente affossata perché accusata di normalizzare le relazioni illegittime e di distruggere le famiglie. "Alcune persone credono che parlare di tali questioni sia un tabù, ma sono parte della realtà della società e fare finta di niente non risolverà il problema" ha affermato Borujerdi. E infatti in Iran nonostante le pene severissime si stimano almeno 300mila prostitute.

E giungiamo in Iraq, dove, nonostante l'assoluta illegalità della prostituzione, anche qui c'è un mercato del sesso che, benché sotterraneo, è più che sviluppato. Non esistono statistiche ufficiali, ma si sa che il Paese è un importante centro di approdo di uomini e donne vittime di tratta che vengono indirizzate verso la prostituzione oppure venduti come domestici. Da quello che emerge dai pochi e confusi dati che abbiamo sul fenomeno, a prostituirsi sono per lo più donne che cercano di sfamare i propri figli, oppure ragazze rimaste orfane. In sostanza, a spingere verso questa strada è la fame e la miseria imperante. Inoltre, pare che lo stesso governo voglia nascondere qualunque tipo di informazione sullo sfruttamento sessuale: il 15 giugno scorso, una rivista curda ha pubblicato una dettagliata relazione sul coinvolgimento della polizia in un grande giro di prostituzione a Kirkuk, una città a 250 chilometri a nord di Baghdad, facendo venire a galla un traffico di donne gigantesco, gestito dagli oltre 200 bordelli della città. L'autore dell'articolo è stato ucciso il 21 luglio e il caso è ancora irrisolto. Non solo. Proprio per le enormi proporzioni della tratta di esseri umani che passa dall'Iraq, molte donne fuggite dalla guerra hanno trovato rifugio soprattutto in Siria, dove si stima lavorino almeno 50mila profughe. Con lo scoppio della guerra anche a Damasco è difficile dire quante prostitute irachene siano rimaste, ma con ogni probabilità molte di loro hanno abbandonato il Paese.

E infatti anche dalla Siria giungono informazioni frammentate sul fenomeno. Anche le donne siriane hanno dovuto pagare il prezzo di una sanguinosa guerra civile che va avanti da ormai tre anni. Tutto ha avuto inizio lo scorso anno quando una fatwa, pare dello sceicco saudita Mohamed al-Arifi, consigliava alle giovani donne islamiche di tutto il mondo di raggiungere la Siria per allietare i piaceri dei valorosi combattenti jihadisti. E così molte ragazze, soprattutto tunisine, hanno raggiunto un Paese dilaniato dalla guerra civile per concedersi ai miliziani convinte di potersi garantire la salvezza eterna. Si tratta per lo più di giovani povere, analfabete, spessissimo anche minorenni, che si sposano per qualche ora per poi essere ripudiate, in modo tale da poter contrarre subito dopo un altro matrimonio con un altro combattente.

Poi c'è la Turchia, isola "felice" per la prostituzione, che è perfettamente legale e regolamentata. Non ci sono ancora veri e propri quartieri a luci rosse, ma i bordelli ufficiali sono statali. Prima di intraprendere la professione, le ragazze devono registrarsi per avere una sorta di carta d'identità indicante la data dei controlli sanitari, che dovrebbero avvenire due volte la settimana. Tuttavia, alle prostitute è proibito sposarsi e ai loro figli non è permesso entrare nell'esercito o nella polizia, anche se possono comunque lavorare per altri settori del servizio pubblico. Agli uomini, invece, non è concesso prostituirsi. Nonostante questo clima di tolleranza, che rappresenta una vera e propria particolarità nel mondo mediorientale, la maggior parte delle donne non è registrata. In totale, si stimano 15mila prostitute legali a fronte di oltre 100mila che lavorano in completa clandestinità. Motivo? Le autorità locali non possono concedere nuove registrazioni oltre un limite stabilito a livello regionale. In tutto ciò, presso il Dipartimento per i diritti umani è stato varato un progetto volto a dare alle ragazze la possibilità di trovare un'occupazione alternativa e sociologi e psicologi hanno già intervistato circa 3mila prostitute che lavorano nei bordelli per capire se sono costrette a fare questo lavoro o se preferiscono cambiare professione.

Anche in Libano la prostituzione è legale, ma solo nominalmente. Se, infatti, sulla carta è sufficiente richiedere una licenza per aprire un bordello, nella pratica il governo non rilascia più queste autorizzazioni nel tentativo di eliminare gradualmente il fenomeno. Come risultato, la maggior parte delle prostitute lavora illegalmente. Non solo. Ultimamente in Libano c'è un vero e proprio boom di prostituti uomini che coinvolge ragazzi, spesso giovanissimi, che giungono dai Paesi limitrofi con l'aspirazione di poter fare fortuna, ma che purtroppo finiscono nel giro della prostituzione omosessuale. Sebbene Hezbollah sia ufficialmente contrario ai rapporti omosessuali, a livello ufficioso ci sono tantissimi hammam e locali per gay frequentati da uomini disposti a pagare anche 200 dollari per una notte con un prostituto. Inoltre, dopo la guerra in Siria, in Libano si sono riversati oltre un milione di siriani disposti a tutto pur di racimolare qualche soldo. I giovani profughi sono così diventati letteralmente la "manodopera" più economica del mercato del sesso omosessuale con un prezzo che non supera i 50 dollari.

In Giordania, sia pur con proporzioni minori, c'è un vasto mercato della prostituzione, sia femminile che maschile. Persone provenienti da Paesi come Sri Lanka, Indonesia e Filippine, così come molte altre dall'Europa dell'Est o dal Marocco, sono emigrate per lavorare come domestici, ma sono presto finite nel mercato della prostituzione dopo essere state minacciate, imprigionate, picchiate e molestate.

Come spesso accade nei luoghi segnati dalla fame e dalla mancanza di prospettive, in Palestina si prostituiscono per lo più le giovani donne segnate da una vita di violenze e povertà. Nonostante la prostituzione sia assolutamente illegale e il sesso prima del matrimonio è proibito, Ramallah è comunque riuscita a diventare un importante centro del mercato sessuale.

Tuttavia, le donne palestinesi preferiscono di gran lunga vendersi nella ben più ricca Israele, dove la prostituzione è legale, ma è proibito lo sfruttamento e la creazione di bordelli. Essendo un Paese di immigrati, tutto il commercio nazionale del sesso è dominato da persone provenienti in particolare dall'ex Unione Sovietica, soprattutto dopo l'immigrazione di massa dei primi anni '90. Basti pensare che tra il 1991 e il 1994, il numero di centri massaggi in mano ai russi è passato da 14 a 111 e si stimano almeno mille prostitute russe che lavorano per lo più a Tel Aviv e Gerusalemme. In totale, il settore della prostituzione israeliana genera un fatturato di almeno due miliardi di dollari all'anno.

Concludiamo con l'Egitto, dove ufficialmente la prostituzione è illegale, ma anche qui esiste comunque un commercio sessuale legato alla tratta di esseri umani. Il cliente, se sposato, è condannato per adulterio a sei mesi di prigione, altrimenti non è perseguito. Tuttavia, può testimoniare contro la prostituta che, invece, rischia dai tre ai 36 mesi di carcere. In particolare, se la ragazza è minore di 16 anni viene rinchiusa in una sorta di centro correttivo, dove le condizioni di vita sono persino peggiori di quelle delle normali prigioni per adulti.

Insomma, la prostituzione in Medio Oriente ha mille sfaccettature e coinvolge praticamente tutti i Paesi. Le differenze però sono evidenti: dai bordelli a cielo aperto di Dubai, Manama o Ankara, si passa alla grande repressione di Teheran o Baghdad; fino ad arrivare ai paradisi per omosessuali di Beirut o, persino, alla prostituzione "religiosa" di Damasco. Quello che però coinvolge tutti i Paesi presi in considerazione è lo stretto vincolo che lega la prostituzione alla povertà e alla tratta degli esseri umani, i veri principali problemi che si trovano alla base di questo fenomeno che coinvolge soprattutto chi non ha altre possibilità per sopravvivere.
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Re: [O.T.] ISLAM

#1346 Messaggio da Harvey »

dostum ha scritto:Esiste una prostituzione omosessuale?
Hai voglia. Il mercato del sesso in Bahrein, Emirati e Qatar, si regge essenzialmente su di essa.
dostum ha scritto:Partiamo dallo Stato che in questo settore la fa da padrone: gli Emirati Arabi Uniti. A vendersi sono per lo più cinesi, indiane, filippine, bengalesi e pakistane.
Italiane (sì, italiane!), russe, ungheresi, quante ne vuoi. PR, agenti immobiliari, arredatrici, in teoria; zoccole, in pratica.
dostum ha scritto:Simile situazione nel vicino Bahrein, con un numero sterminato di centri massaggi dove si prostituiscono per lo più turche, russe, siriane e marocchine..
Filippine, thailandesi e solo quelle. Ai disperati del ceto medio saudita e ai militari americani.
dostum ha scritto:In Arabia Saudita...
Le prostitute vengono arruolate come collaboratrici domestiche e babysitter. Schiave.

[...]

Quell'articolo è una caterva di sciocchezze, caro Dostrum! ;-)

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Re: [O.T.] ISLAM

#1347 Messaggio da dostum »

Harvey ha scritto:
dostum ha scritto:Esiste una prostituzione omosessuale?
Hai voglia. Il mercato del sesso in Bahrein, Emirati e Qatar, si regge essenzialmente su di essa.
dostum ha scritto:Partiamo dallo Stato che in questo settore la fa da padrone: gli Emirati Arabi Uniti. A vendersi sono per lo più cinesi, indiane, filippine, bengalesi e pakistane.
Italiane (sì, italiane!), russe, ungheresi, quante ne vuoi. PR, agenti immobiliari, arredatrici, in teoria; zoccole, in pratica.
dostum ha scritto:Simile situazione nel vicino Bahrein, con un numero sterminato di centri massaggi dove si prostituiscono per lo più turche, russe, siriane e marocchine..
Filippine, thailandesi e solo quelle. Ai disperati del ceto medio saudita e ai militari americani.
dostum ha scritto:In Arabia Saudita...
Le prostitute vengono arruolate come collaboratrici domestiche e babysitter. Schiave.

[...]

Quell'articolo è una caterva di sciocchezze, caro Dostrum! ;-)
Bisognerebbe chiederlo ad Helmuttone (se non è stato decollato)
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Re: [O.T.] ISLAM

#1348 Messaggio da max6521 »

All'ombra dell'ultimo sole s'era assopito un pescatore
aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso.

marziano
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Re: [O.T.] ISLAM

#1349 Messaggio da marziano »

ogni volta che penso a quanto sono belle, uniche, intelligenti, piene di potenzialità queste povere ragazzine in mano a questi figli di puttana mi viene voglia di una guerra sterminatrice contro quetse merde.

http://www.ilpost.it/2014/05/05/ragazze ... oko-haram/
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

marziano
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Re: [O.T.] ISLAM

#1350 Messaggio da marziano »

e secondo voi questo sito è serio?

http://muslimsagainstterror.com/
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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