Io ho il dubbio invece tu non sia mai riuscito a scopare in generale ma è solo un mio dubbio eh?Souther082 ha scritto:Cazzarola... Mi hai fatto venire un dubbio..bellavista ha scritto:La cara Cara, non mi ha mai convinto pienamente.
Il fisico è ottimo.
Ma se prendi solo il viso è quello di una che potrebbe fare la farmacista o la studentessa secchiona che studia matematica e gioca i giochi di ruolo
http://www.imagebam.com/image/1b17881114766694
Imho secondo me... Tu tra le altre cose... non sei mai.riuscito a scopare..
Con una farmacista (intendo titolare e non impiegata farmacista..quindi niente compravendita... Sory... )
.........
Top model - (al di là di Adriana Lima...)
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
- bellavista
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 23872
- Iscritto il: 21/04/2005, 23:46
- Località: Sticazzi.
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi
- Souther082
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 6329
- Iscritto il: 31/12/2013, 22:29
- Località: nella mia tana
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
Sopravivvero ..(sensa accento è Con Tutti i miei errori grammaticali.. )
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
è già stata postata questa "sfilata"?
- Barabino
- Bannato
- Messaggi: 17014
- Iscritto il: 08/07/2001, 2:00
- Località: Un non-luogo vicino a Grosseto...
- Contatta:
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
nel film di Valerian dell'anno scorso, da bionda, stava molto meglioSouther082 ha scritto:Cara Delevingne
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
- Souther082
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 6329
- Iscritto il: 31/12/2013, 22:29
- Località: nella mia tana
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
Barabino ha scritto:
ragazzi finalmente anche se (forse) un po in ritardo over 40 anni... ma meglio tardi che mai...mi sono reso conto
che oltre che scassare eccessivamente la minkia nel virtuale (ovunque... ..) con la mia sfiga dominante..
che alla fine mi recava danni anche a me stesso.... cosi finalmente ho deciso di andare avanti....(quello che stato e stato....cosi come vanno avanti i bimbi dopo avere visto un geninitore in mille pezzi dopo aver calpestato una mina... o magari dopo essere stati violentati da pre adolescenti.....o pre qualsiasi altro motivo traumatico...tipo .mamma inadatta o papa inadatto...o ecc eccc.....) e ho realizzato che tra i miei vari problemi tra i piu pricipali ci stava quello con i miei genitori....quindi tutti gli altri uomini e donne terrestri in realta non centravano un cazzo.....
quindi ho deciso di andare oltre....e di cercare di non fare piu il bimbo minkia rancoroso/babbo maligno...
e di pensare sul presente e futuro...
ragazzi finalmente anche se (forse) un po in ritardo over 40 anni... ma meglio tardi che mai...mi sono reso conto
che oltre che scassare eccessivamente la minkia nel virtuale (ovunque... ..) con la mia sfiga dominante..
che alla fine mi recava danni anche a me stesso.... cosi finalmente ho deciso di andare avanti....(quello che stato e stato....cosi come vanno avanti i bimbi dopo avere visto un geninitore in mille pezzi dopo aver calpestato una mina... o magari dopo essere stati violentati da pre adolescenti.....o pre qualsiasi altro motivo traumatico...tipo .mamma inadatta o papa inadatto...o ecc eccc.....) e ho realizzato che tra i miei vari problemi tra i piu pricipali ci stava quello con i miei genitori....quindi tutti gli altri uomini e donne terrestri in realta non centravano un cazzo.....
quindi ho deciso di andare oltre....e di cercare di non fare piu il bimbo minkia rancoroso/babbo maligno...
e di pensare sul presente e futuro...
Ultima modifica di Souther082 il 20/02/2019, 6:00, modificato 1 volta in totale.
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
- Souther082
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 6329
- Iscritto il: 31/12/2013, 22:29
- Località: nella mia tana
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
concordo pienamente.!
finalmente e bravo barab....!
finalmente e bravo barab....!
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
- CianBellano
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 10219
- Iscritto il: 23/01/2008, 10:40
- Località: Vacante
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
La tua sintassi potrebbe essere usata come metodo crittografico.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
- Barabino
- Bannato
- Messaggi: 17014
- Iscritto il: 08/07/2001, 2:00
- Località: Un non-luogo vicino a Grosseto...
- Contatta:
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
meeeeehhhuuu... VOI NON CAPITE gli psicodrammi che mi tocca vivere tutti i giorni...
lacrime, sangue e sperma
lacrime, sangue e sperma
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
se fossero capiti universalmente non sarebbero psicodrammi
credo
credo
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via” nulla contro l'utente Tenz
- Barabino
- Bannato
- Messaggi: 17014
- Iscritto il: 08/07/2001, 2:00
- Località: Un non-luogo vicino a Grosseto...
- Contatta:
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
eh ma la regista e' MIA MADRE
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
- Barabino
- Bannato
- Messaggi: 17014
- Iscritto il: 08/07/2001, 2:00
- Località: Un non-luogo vicino a Grosseto...
- Contatta:
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
beh si' dire psicodramma suggerisce che io abbia dei problemi interiori destinati a restare IRRISOLTI se me li TENGO DENTROziggy7 ha scritto:se fossero capiti universalmente non sarebbero psicodrammi
ma se li metto on stage FORSE io stesso o voi veniamo fuori con qualche soluzione
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
- Souther082
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 6329
- Iscritto il: 31/12/2013, 22:29
- Località: nella mia tana
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
- Barabino
- Bannato
- Messaggi: 17014
- Iscritto il: 08/07/2001, 2:00
- Località: Un non-luogo vicino a Grosseto...
- Contatta:
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
agevolo il contenuto del link:
Che cosa è il rancore?
Etimologicamente, in senso concreto, il rancore è rappresentato dall’odore e sapore acre e disgustoso che assumono i cibi quando vanno a male. In senso figurato è l’odio sommerso, tenace, che si continua a rialimentare dentro se stessi.
Il rancore è una evoluzione del risentimento, è un continuo tornare sia mentalmente, sia emotivamente su un fatto, un evento che abbiamo considerato ingiusto e che ci ha procurato sofferenza.
Socialmente il risentimento si basa in ampia parte sulla sensazione che un agente, una entità esterna neghi risorse, opportunità che si ritiene che debbano essere accessibili a tutti. Nella società attuale si fonda in ampia parte sulle disuguaglianze sociali, l’immobilismo sociale, la difficoltà di accedere alle risorse e la conseguente competizione per raggiungerle.
Sul piano sociale il rancore può sfociare in manifestazioni pubbliche, più o meno violente, oppure può restare confinato anche per lunghi periodi in forme di egoismo, individualismo, chiusura al prossimo, rifiuto di qualsivoglia forma di condivisione, collaborazione, cooperazione.
Il rancore minaccia non solo l’ordine pubblico, ma anche le piccole e grandi relazioni della vita individuale.
A livello individuale il risentimento può essere legato ad un fatto reale o anche solo immaginato. Quello che conta è spesso la percezione di un evento, di un fatto, più che il fatto in se stesso. In genere il risentimento va ben oltre un singolo episodio, ma ha radici molto più lontane. E’ il risultato di una lunga serie di insoddisfazioni pregresse. Spesso se riguarda la relazione con una persona può accadere che le intenzioni dell’altra persona siano molto diverse rispetto a come noi le abbiamo interpretate.
A quel punto scatta dentro di noi una sorta di lotta di potere tesa ad avere “ragione” a tutti i costi, a rivendicare una sorta di sottile vendetta, che porta a restare aggrappati a offese presunte, in quanto percepite come tali, che rinfocolano incessantemente l’astio, l’acredine, l’avversione verso quanto accaduto e la persona che riteniamo in quel momento colpevole.
Il fatto che il risentimento, in realtà, sia una disposizione d’animo molto più profonda, radicata e vada ben al di là di un singolo evento che crediamo essere scatenante, ne è prova che, eventualmente, una volta risolta una situazione che riteniamo che ci susciti risentimento se ne presenta dopo poco immancabilmente un’altra. E il circolo vizioso inevitabilmente ricomincia.
Nel risentimento il passato continua a insinuarsi nel presente, viene costantemente riattualizzato, rivissuto, con tutte le colorazioni emotive e cognitive per lo più negative che esso comporta. E’ una ferita sempre viva che ogni giorno o quasi torna a sanguinare e che contribuisce a alimentare il desiderio di rivalsa.
Vivere nel risentimento è come restare aggrappati al passato e impedire a se stessi di andare avanti. E’ un modo di imprigionare se stessi continuando a nutrire emozioni e pensieri negativi e distruttivi, di sé, prima di tutto, e della relazione con l’altro. Il rancore, come qualsiasi altra emozione finisce alla lunga anche con il danneggiare la salute, esponendo a maggiori rischi di problemi cardiaci, ipertensione, disturbi digestivi, cefalea.
Vivere nel risentimento è un modo per ipotecare il futuro con progetti di rivalsa e vendetta che, magari, mai verranno attuati, ma che comunque comportano un dispendio spesso ampio di tempo, attenzione, energia.
Come superare il rancore?
Superare il rancore è prima di tutto un dono che si fa a se stessi. Non si tratta di dimenticare il passato, ma di dissociarlo da una colorazione emotiva, per lo più dolorosa, che lo rende tanto difficile da tollerare e che, peggio ancora, viene costantemente rievocato nella quotidianità.
Alcuni suggerimenti utili per superare il rancore possono essere:
Coltivare la consapevolezza del momento presente di pensieri, sensazioni fisiche, emozioni contingenti senza fare alcunché per cambiarli, ma semplicemente assistendo al loro spontaneo sorgere e andarsene, senza trattenerli né coltivarli
Cogliere tempestivamente, al loro insorgere, i pensieri, le sensazioni, le emozioni legate al risentimento in modo da non alimentarli e farli sfumare sul nascere
Accettare che dentro se stessi possono coesistere pensieri ed emozioni anche molto diversi da loro, a volte contraddittori, a volte poco piacevoli, compresa la sofferenza che a volte tanto ci spaventa e ci inquieta
Accettare il fatto che il passato è passato, che non si può cambiare i fatti che sono accaduti, ma che si può modificare attivamente il modo in cui vengono interpretati
Prendere atto che non sempre le intenzioni con cui gli altri parlano, agiscono, reagiscono sono le stesse con cui poi noi interpretiamo le loro parole, azioni, reazioni e che magari intenzioni che non crediamo siano malevoli per l’altro non sono tali
Osservare le aspettative che noi nutriamo verso le situazioni, gli eventi, le persone e accettare umilmente che gli altri non ci devono nulla, né essere né comportarsi secondo i nostri standard, regole o dettami
Comprendere con tutto se stessi che non possiamo pretendere di avere il controllo su tutto né su tutti, neppure su noi stessi: non è in nostro potere
Rendersi conto che continuando a rimuginare su torti presunti, delusioni, insoddisfazione fa solo male a se stessi e sottrae tempo, attenzione ed energia per attività e progetti che nel presente possono contribuire a rasserenarci, soddisfarci, realizzarci
Prendere atto che la sofferenza, l’odio, la vendetta non sono modi per placare i nostri dolori a cui solo noi in prima persona possiamo porre rimedio
Comprendere che emozioni e pensieri negativi si autoalimentano, ma che è possibile infrangere in qualsiasi momento questo circolo vizioso
Infine: assumersi la responsabilità della propria vita interiore. Se è vero che non possiamo cambiare gli altri, gli eventi passati, possiamo cambiare la nostra interiorità e soprattutto il modo di interpretare noi stessi, gli altri, i fatti e il mondo in modo da costruire attivamente la nostra serenità da dentro. Qui sta il nostro vero potere.
Che cosa è il rancore?
Etimologicamente, in senso concreto, il rancore è rappresentato dall’odore e sapore acre e disgustoso che assumono i cibi quando vanno a male. In senso figurato è l’odio sommerso, tenace, che si continua a rialimentare dentro se stessi.
Il rancore è una evoluzione del risentimento, è un continuo tornare sia mentalmente, sia emotivamente su un fatto, un evento che abbiamo considerato ingiusto e che ci ha procurato sofferenza.
Socialmente il risentimento si basa in ampia parte sulla sensazione che un agente, una entità esterna neghi risorse, opportunità che si ritiene che debbano essere accessibili a tutti. Nella società attuale si fonda in ampia parte sulle disuguaglianze sociali, l’immobilismo sociale, la difficoltà di accedere alle risorse e la conseguente competizione per raggiungerle.
Sul piano sociale il rancore può sfociare in manifestazioni pubbliche, più o meno violente, oppure può restare confinato anche per lunghi periodi in forme di egoismo, individualismo, chiusura al prossimo, rifiuto di qualsivoglia forma di condivisione, collaborazione, cooperazione.
Il rancore minaccia non solo l’ordine pubblico, ma anche le piccole e grandi relazioni della vita individuale.
A livello individuale il risentimento può essere legato ad un fatto reale o anche solo immaginato. Quello che conta è spesso la percezione di un evento, di un fatto, più che il fatto in se stesso. In genere il risentimento va ben oltre un singolo episodio, ma ha radici molto più lontane. E’ il risultato di una lunga serie di insoddisfazioni pregresse. Spesso se riguarda la relazione con una persona può accadere che le intenzioni dell’altra persona siano molto diverse rispetto a come noi le abbiamo interpretate.
A quel punto scatta dentro di noi una sorta di lotta di potere tesa ad avere “ragione” a tutti i costi, a rivendicare una sorta di sottile vendetta, che porta a restare aggrappati a offese presunte, in quanto percepite come tali, che rinfocolano incessantemente l’astio, l’acredine, l’avversione verso quanto accaduto e la persona che riteniamo in quel momento colpevole.
Il fatto che il risentimento, in realtà, sia una disposizione d’animo molto più profonda, radicata e vada ben al di là di un singolo evento che crediamo essere scatenante, ne è prova che, eventualmente, una volta risolta una situazione che riteniamo che ci susciti risentimento se ne presenta dopo poco immancabilmente un’altra. E il circolo vizioso inevitabilmente ricomincia.
Nel risentimento il passato continua a insinuarsi nel presente, viene costantemente riattualizzato, rivissuto, con tutte le colorazioni emotive e cognitive per lo più negative che esso comporta. E’ una ferita sempre viva che ogni giorno o quasi torna a sanguinare e che contribuisce a alimentare il desiderio di rivalsa.
Vivere nel risentimento è come restare aggrappati al passato e impedire a se stessi di andare avanti. E’ un modo di imprigionare se stessi continuando a nutrire emozioni e pensieri negativi e distruttivi, di sé, prima di tutto, e della relazione con l’altro. Il rancore, come qualsiasi altra emozione finisce alla lunga anche con il danneggiare la salute, esponendo a maggiori rischi di problemi cardiaci, ipertensione, disturbi digestivi, cefalea.
Vivere nel risentimento è un modo per ipotecare il futuro con progetti di rivalsa e vendetta che, magari, mai verranno attuati, ma che comunque comportano un dispendio spesso ampio di tempo, attenzione, energia.
Come superare il rancore?
Superare il rancore è prima di tutto un dono che si fa a se stessi. Non si tratta di dimenticare il passato, ma di dissociarlo da una colorazione emotiva, per lo più dolorosa, che lo rende tanto difficile da tollerare e che, peggio ancora, viene costantemente rievocato nella quotidianità.
Alcuni suggerimenti utili per superare il rancore possono essere:
Coltivare la consapevolezza del momento presente di pensieri, sensazioni fisiche, emozioni contingenti senza fare alcunché per cambiarli, ma semplicemente assistendo al loro spontaneo sorgere e andarsene, senza trattenerli né coltivarli
Cogliere tempestivamente, al loro insorgere, i pensieri, le sensazioni, le emozioni legate al risentimento in modo da non alimentarli e farli sfumare sul nascere
Accettare che dentro se stessi possono coesistere pensieri ed emozioni anche molto diversi da loro, a volte contraddittori, a volte poco piacevoli, compresa la sofferenza che a volte tanto ci spaventa e ci inquieta
Accettare il fatto che il passato è passato, che non si può cambiare i fatti che sono accaduti, ma che si può modificare attivamente il modo in cui vengono interpretati
Prendere atto che non sempre le intenzioni con cui gli altri parlano, agiscono, reagiscono sono le stesse con cui poi noi interpretiamo le loro parole, azioni, reazioni e che magari intenzioni che non crediamo siano malevoli per l’altro non sono tali
Osservare le aspettative che noi nutriamo verso le situazioni, gli eventi, le persone e accettare umilmente che gli altri non ci devono nulla, né essere né comportarsi secondo i nostri standard, regole o dettami
Comprendere con tutto se stessi che non possiamo pretendere di avere il controllo su tutto né su tutti, neppure su noi stessi: non è in nostro potere
Rendersi conto che continuando a rimuginare su torti presunti, delusioni, insoddisfazione fa solo male a se stessi e sottrae tempo, attenzione ed energia per attività e progetti che nel presente possono contribuire a rasserenarci, soddisfarci, realizzarci
Prendere atto che la sofferenza, l’odio, la vendetta non sono modi per placare i nostri dolori a cui solo noi in prima persona possiamo porre rimedio
Comprendere che emozioni e pensieri negativi si autoalimentano, ma che è possibile infrangere in qualsiasi momento questo circolo vizioso
Infine: assumersi la responsabilità della propria vita interiore. Se è vero che non possiamo cambiare gli altri, gli eventi passati, possiamo cambiare la nostra interiorità e soprattutto il modo di interpretare noi stessi, gli altri, i fatti e il mondo in modo da costruire attivamente la nostra serenità da dentro. Qui sta il nostro vero potere.
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
- Barabino
- Bannato
- Messaggi: 17014
- Iscritto il: 08/07/2001, 2:00
- Località: Un non-luogo vicino a Grosseto...
- Contatta:
Re: Top model - (al di là di Adriana Lima...)
muh, quindi al livello base dell'etimologia, "rancore" viene da "rancido"
riconosco che questo sentimento lo provo ma
ne sono colpevole io stesso e NESSUN ALTRO
addirittura ho qualche vago ricordo (avevo 3-4 anni) di MIA MADRE che prima di far abortire mio fratello LUTHER BLISSETT mi chiedeva se volevo un fratello
e io sciaguratamente rispondevo di NO
riconosco che questo sentimento lo provo ma
ne sono colpevole io stesso e NESSUN ALTRO
addirittura ho qualche vago ricordo (avevo 3-4 anni) di MIA MADRE che prima di far abortire mio fratello LUTHER BLISSETT mi chiedeva se volevo un fratello
e io sciaguratamente rispondevo di NO
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate