balkan wolf ha scritto:che l'europa di oggi sia più semita che indoeuropea a livello culturale non ci piove squirtone...
ma se parliamo di origini anzomma sti cazzo di bianchi ( di cui tu ti ostini a negare l'esitenza ) una homeland la avranno pure avuta no??
nessuno nega l'esistenza dei bianchi, così come dei neri, degli asiatici, etc...
quel che non condivido è l'idea di una europa ancestralmente 'bianca', mi pare una invenzione bella e buona (per carità , ci si puó credere come si crede in zeus, in thor, in dio, in allah, così come nella padania, nella grande serbia, etc).
tra l'altro, la 'homeland' dei primi ceppi indoeuropei pare non fosse in europa, ma nell'Asia minore, nell'India, nei Balcani, nelle regioni baltiche, nella Russia meridionale e alcuni sostengono persino in Egitto.
allora, si puó anche credere a questa europa bianca primigenia, pura e 'superiore' alle altre razze sporche, ma non veniteci a dire che è verità storica. altrimenti la dinamica è la stessa del protocollo di sion, e di mille altre invenzioni letterarie...
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
l'europa MODERNA è bianca. Se cominci con il chi nasca da chi non finisci più. La cultura e l'impronta europea è sempre stata bianca, la religione è sempre stata (in netta maggioranza) quella cristiana. Il fondo è quello, tutta la storia europea si intreccia con quella del Vaticano, l'europa non è laica.
l'unica posizione che ho da sempre verso i bianchi è che piacciono di più a me ( razzista si ma sempre e cmq. relativista )
ottimo l'esempio dei protocolli invece... la pippa della arian nation non è assolutamente vera ma perfettamente verosimile ed efficace proprio come il noto falso antisemita
a sto punto approfitto della tua cultura storico-antropologica vecchio mio...
e in skandinavia chi cazzo c'era??? pure il ceppo "norse" totalmente fantastorico?? o padri ancestrali del ceppo germanico??
viel danke
p.s.
non è uno sfottó ovv. ma una seria richiesta... anto siamo nell'accademia pura tutti quanti da paracchie pagine ormai
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
jhonnybuccia ha scritto:l'europa MODERNA è bianca. Se cominci con il chi nasca da chi non finisci più. La cultura e l'impronta europea è sempre stata bianca, la religione è sempre stata (in netta maggioranza) quella cristiana. Il fondo è quello, tutta la storia europea si intreccia con quella del Vaticano, l'europa non è laica.
Saluti.
johnny, se parliamo di modernità , il vaticano nel nord europa non conta più molto da 400 anni
e l'europa è laica eccome. oltre naturalmente ai paesi protestanti, fatti un giro in francia e in spagna
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balkan wolf ha scritto:edaje col pura e superiore squirtaccio
l'unica posizione che ho da sempre verso i bianchi è che piacciono di più a me ( razzista si ma sempre e cmq. relativista )
ottimo l'esempio dei protocolli invece... la pippa della arian nation non è assolutamente vera ma perfettamente verosimile ed efficace proprio come il noto falso antisemita
a sto punto approfitto della tua cultura storico-antropologica vecchio mio...
e in skandinavia chi cazzo c'era??? pure il ceppo "norse" totalmente fantastorico?? o padri ancestrali del ceppo germanico??
viel danke
p.s.
non è uno sfottó ovv. ma una seria richiesta... anto siamo nell'accademia pura tutti quanti da paracchie pagine ormai
ma no che non è fantastorico, balkan, la domanda è retorica e lo sai.
fantastorico è parlare di europa come se scandinavi e italiani, spagnoli, greci, fossero la stessa cosa. dal punto di vista razziale, il sud europa ha molto più in comune con altre zone del mediterraneo che non con la scandinavia.
capisco la volontà di creare un sentimento di 'appartenenza' alla arian nation che sia efficace, come dici, nell'ottica di un obiettivo politico. peró di qui a pensare che ci debbano credere tutti...
i 'padri ancestrali' li ha quasi ogni popolo, e dunque anche i germanici. ma una cosa è il mito, un'altra la verità dei fatti storici. e dunque, certo che diverse popolazioni abitavano migliaia di anni fa quelle zone, ma se proprio vuoi fare l'ancestrale, fallo davvero.
e ricorda che l'uomo come specie (homo sapiens sapiens, primate bipede, ominide, etc.) pare abbia mosso i primi passi dall'africa, 200.000 anni fa.
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intendo l'era moderna, diciamo da Colombo in poi. L'influenza del vaticano sulla storia europea mi sembra così macroscopica che non saprei neanche che esempi portarti. La conseguenza è che, essendo uno stato-chiesa, non puó non aver imposto la propria ideologia o -almeno- fortissimamente plasmato la cultura europea, anche nel senso di ribellione al vaticano stesso.
Per citarti: i protestanti esistono perchè c'è la chiesa.
In tutte le guerre e rivoluzioni della storia c'è di mezzo il vaticano (forse escluse le due g.m.) e l'europa su guerre e rivoluzioni si fonda. Questo intendevo.
jhonnybuccia ha scritto:intendo l'era moderna, diciamo da Colombo in poi. L'influenza del vaticano sulla storia europea mi sembra così macroscopica che non saprei neanche che esempi portarti. La conseguenza è che, essendo uno stato-chiesa, non puó non aver imposto la propria ideologia o -almeno- fortissimamente plasmato la cultura europea, anche nel senso di ribellione al vaticano stesso.
Per citarti: i protestanti esistono perchè c'è la chiesa.
e ti pare che dire che "i protestanti esistono perchè c'è la chiesa" equivalga a dire che il vaticano ha plasmato la cultura europea?
dunque tu condividi la versione del papa sulle "radici cristiane" dell'europa? io no, perchè se le radici sono qualcosa che sta alla base, bè, lasciati dire che prima della fondazione del vaticano non c'era il vuoto, ma popolazioni con la loro cultura, fisolofia, tradizioni, che sotto molti aspetti sono vive ancora oggi.
e poveri protestanti, ridurli a una emanazione del vaticano, senza tener conto del fatto che la cultura protestante è qualcosa di lontanissimo dalla cultura cattolica.
basti pensare alla nascita della scienza moderna, e alla piega ben diversa che ha preso la storia in europa dal 1600 in poi, nei paesi protestanti e nei paesi cattolici.
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Ovviamente i Europa ci sono differenze etniche, ma io le considero subordinatamente a quelle linguistiche e del sentire comune.
Ad esempio, se ci troviamo in Italia con 2 milioni di rumeni, slavi, tedeschi, greci, o francesi, questi la prima generazione saranno ancora tali, e non c'è regalia di cittadinanza che tenga, rimarranno allogeni, ma i loro discendenti, dalla terza generazione in poi potranno considerarsi perfettamente italiani, anche se saranno un po' più scuri o un po' più chiari nei capelli della media, che è il castano essenzialmente in Italia. Chiaramente il tutto deve essere accompagnato, e in questo la Francia è maestra, da una politica scolastica ed educativa, e vedrete che storicamente i successi ottenuti sono stati straordinari nell'assimilazione di altre nazionalità , ma sempre europee.
Discorso diverso per le popolazioni allogene africane e mediorentali. Anche in epoca romana si cercava di evitare l'immigrazione siriaca, egizia e africana, considerandola portatrice di corruzione e immoralità . La Francia stessa, che io prendo come esempio, ci dimostra come il suo efficiente apparato assimilatorio, così capace di trasformare in francesi italiani, tedeschi, bretoni, borgognoni, provenziali, baschi del nord, e ispanici, è risultato del tutto inadeguato ad assimilare i popoli coloniali, che pure già parlavano il solo francese!!
Ciónonostante, a 3-4 generazioni di distanza, con tanto di cittadinanza ormai assodata, ben pochi si sentono francesi, e ben pochi li considerano francesi del resto. Questo dovrebbe far riflettere sull'incompatibilità delle popolazioni.
Gabriele79 ha scritto:Ovviamente i Europa ci sono differenze etniche, ma io le considero subordinatamente a quelle linguistiche e del sentire comune.
Ad esempio, se ci troviamo in Italia con 2 milioni di rumeni, slavi, tedeschi, greci, o francesi, questi la prima generazione saranno ancora tali, e non c'è regalia di cittadinanza che tenga, rimarranno allogeni, ma i loro discendenti, dalla terza generazione in poi potranno considerarsi perfettamente italiani, anche se saranno un po' più scuri o un po' più chiari nei capelli della media, che è il castano essenzialmente in Italia. Chiaramente il tutto deve essere accompagnato, e in questo la Francia è maestra, da una politica scolastica ed educativa, e vedrete che storicamente i successi ottenuti sono stati straordinari nell'assimilazione di altre nazionalità , ma sempre europee.
Discorso diverso per le popolazioni allogene africane e mediorentali. Anche in epoca romana si cercava di evitare l'immigrazione siriaca, egizia e africana, considerandola portatrice di corruzione e immoralità . La Francia stessa, che io prendo come esempio, ci dimostra come il suo efficiente apparato assimilatorio, così capace di trasformare in francesi italiani, tedeschi, bretoni, borgognoni, provenziali, baschi del nord, e ispanici, è risultato del tutto inadeguato ad assimilare i popoli coloniali, che pure già parlavano il solo francese!!
Ciónonostante, a 3-4 generazioni di distanza, con tanto di cittadinanza ormai assodata, ben pochi si sentono francesi, e ben pochi li considerano francesi del resto. Questo dovrebbe far riflettere sull'incompatibilità delle popolazioni.
veramente i romani consideravano "barbari" non solo gli africani, ma anche le popolazioni dell'europa del nord che discendevano a saccheggiare l'impero... come vedi, è sempre una questione di relativismo
e poi, non si puó prendere il caso francese per dire "vedete? le popolazioni sono incompatibili"...
negli usa anche il nero più nero (dunque ex-africano) si sente americano, e spesso sventola la bandiera americana esattamente come i bianchi.
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Squirto ha scritto:e ti pare che dire che "i protestanti esistono perchè c'è la chiesa" equivalga a dire che il vaticano ha plasmato la cultura europea?
mi sembra il minimo
che prima della fondazione del vaticano non c'era il vuoto, ma popolazioni con la loro cultura, fisolofia, tradizioni, che sotto molti aspetti sono vive ancora oggi.
inesistente, non c'è niente da millenni di quello che dici.
e poveri protestanti, ridurli a una emanazione del vaticano, senza tener conto del fatto che la cultura protestante è qualcosa di lontanissimo dalla cultura cattolica.
beh sono contento che non hai capito niente di quello che ho detto.
Ovviamente i protestanti sono nati così, dal nulla.
basti pensare alla nascita della scienza moderna, e alla piega ben diversa che ha preso la storia in europa dal 1600 in poi, nei paesi protestanti e nei paesi cattolici.
come sopra, la scienza non c'entra con l'influenza della chiesa sullo sviluppo della cultura europea. Sono discorsi su due piani diversi.
bè, johnny, se prima della chiesa non c'era nulla, l'unica constatazione che posso fare è che abbiamo fatto studi diversi. tu mica hai studiato dalle suore?
ma quando mai? ora si scopre che prima del vaticano non c'era niente. nè la cultura latina, nè quella greca, nè la filosofia... il latino evidentemente l'ha inventato il vaticano e non me ne ero accorto, seneca e lucrezio non sono mai esistiti, aristotele e platone non hanno contato niente in europa, e il pensiero filosofico occidentale non nasce nella grecia antica ma nella roma dei papi....
mi sa che hai una visione della storia tutta tua (neanche ricordi che la chiesa cattolica sbatteva in carcere galileo, mentre nel nord europa già nascevano la scienza moderna e la ricerca scientifica...)
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Olocausto e pornografia Sesso e vendetta nei lager
Gli «Stalag» diventano film Israele, lo scandalo dei pornofumetti anni 60 STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
DAL NOSTRO INVIATO
Una copertina di uno dei pornofumetti anni '60
TEL AVIV - L'ufficiale delle SS passa in rassegna i prigionieri. Ordina ai reclusi di abbassarsi i pantaloni. Ha il frustino, gli stivali lucidi, la camicia sbottonata lascia intravedere i seni. Siamo nello Stalag 13. Ed è uno dei segreti che gli israeliani non amano resuscitare dalla polvere degli scaffali di libri usati. Una serie di fumetti pornografici, letti di nascosto da una generazione di adolescenti. Che per la prima volta, tra torture perverse e divise naziste, scoprono i disegni erotici, in una giovane nazione puritana.
àˆ il 1961 e il Paese scopre per la prima volta anche gli orrori dell'Olocausto. Le voci dei testimoni al processo contro Adolf Eichmann vengono trasmesse in diretta alla radio per quattordici settimane. L'editore Ezra Narkis ci vede un mercato e pubblica il volume d'esordio di una serie: sette edizioni, 25 mila copie, un best-seller che dà il via al fenomeno. La trama è più o meno uguale, da uno Stalag all'altro: militari britannici o americani sono internati in un campo nazista («stalag», acronimo di Mannschaftsstammlager, era, appunto, il nome dei campi dove venivano rinchiusi i prigionieri di guerra) e vengono sadicamente abusati da prosperose soldatesse tedesche. Alla fine " succede sempre " si vendicano violentando e uccidendo le tiranne sessuali.
Gli Stalag sono ancora oggi scambiati tra i collezionisti, un libro puó arrivare a oltre 100 euro. Commerci segreti, da mercato nero. Un mondo che un giovane regista " la nonna, di origine italiana, sopravvissuta alla Shoah " ha voluto indagare. Per scoprire come sia stato possibile che per anni un misto di voyeurismo, perversioni e simboli del Reich abbia conquistato la fantasia di molti israeliani. «Le storie sono inventate, è tutta fiction " racconta Ari Libsker in un caffè di Tel Aviv ". Eppure un'intera generazione ha assorbito gli Stalag come parte della memoria collettiva sull'Olocausto. Non ci sono prigionieri ebrei, perchè sarebbe stato troppo provocatorio. Ma è inevitabile il collegamento inconscio con la Shoah ».
Il filmato (presentato in luglio al Festival di Gerusalemme e che
Una copertina di uno dei pornofumetti anni '60
verrà tramesso in televisione alla fine di ottobre) rintraccia gli autori dei fumetti. Tutti israeliani, anche se si nascondevano dietro a nomi d'arte inglesi. Ancora oggi, alcuni di loro hanno chiesto di essere ripresi con il volto oscurato. «L'editore voleva far credere che le storie fossero importate e tradotte. Anche se cinici, si vergognavano di ammettere di essere israeliani. L'idea venne da qualche prodotto americano». Uno dei titoli più celebri " Ero la prostituta personale del colonnello Schultz " venne bloccato da una decisione dei giudici e la polizia ritiró tutte le copie dalle edicole. «Il processo e lo scandalo " spiega Libsker " hanno segnato la fine del genere, attorno al 1964. Da allora gli Stalag sono circolati solo in maniera clandestina ». Eli Eshed, studioso di cultura popolare, si è impegnato a rintracciarli. «Non è una coincidenza " commenta " che le pubblicazioni cominciarono durante il processo Eichmann».
L'editore Ezra Narkis ammette che fu il processo, con i dettagli dell'orrore raccontati dai testimoni, a trasformare i suoi libri in successo. «Le atrocità avrebbero dovuto essere sufficienti, senza aggiungere fiction», commenta Hanna Yablonka, docente di Storia all'università Ben-Gurion, al New York Times. Nel video, Libsker critica anche i libri di K. Tzetnik, pseudonimo di Yehiel Feiner De-Nur e un acronimo per i prigionieri dei campi di concentramento. «Gli studiosi hanno dimostrato che le sue opere morbose sono finzione letteraria eppure vengono assorbite dagli studenti israeliani come racconti storici. àˆ assurdo che Primo Levi, invece, sia stato tradotto solo negli anni Ottanta. O Jean Amery, presentato per la prima volta otto anni fa». àˆ convinto che K. Tzetnik, pubblicato negli anni Cinquanta, servisse meglio all'immagine che gli israeliani si erano costruiti dei sopravvissuti. «All'inizio vennero guardati con sospetto: che cosa avete fatto per scamparla? Dovete aver commesso qualcosa di immorale».
Squirto ha scritto:bè, johnny, se prima della chiesa non c'era nulla, l'unica constatazione che posso fare è che abbiamo fatto studi diversi. tu mica hai studiato dalle suore?
mi sa che hai una visione della storia tutta tua (neanche ricordi che la chiesa cattolica sbatteva in carcere galileo, mentre nel nord europa già nascevano la scienza moderna e la ricerca scientifica...)
veramente dai preti, peró questo non incide. Forse se ti va di culo puoi trovare anche gente più aperta che nelle scuole pubbliche ma questo è un'altro discorso.
Tornando a noi la discussione si sta attorcigliando su stessa.
Il concetto di fondo che volevo esprimere con i citati protestanti (ammetto che in 2000 anni di storia ho pescato il paragone più stronzo) è che mi sembra venga troppo minimizzato l'impatto della chiesa (=religione+vicende temporali) sullo sviluppo e la plasmazione della cultura europea in era moderna, relegandola a mero evento parallello ad un'evoluzione laica dell'Europa medesima. Cioè a dire che si trascura - più o meno colposamente - l'impronta cattolica (positiva e senz'altro anche negativa) che l'europa ne ha ricevuto, spesso per dar forza a motivi di critica molto più attuali. Questo intendevo.
Saluti.
Considerazione a latere.
In questo topic mi sembra che tutti siano decisamente ingessati sulle proprie idee, me in primis, e credo che non si arriverà a soluzione, sempre che una discussione ne debba avere una.