rufus t. firefly ha scritto:ok, va bene, ma liberano su cauzione pure megaupload?
per me possiamo anche fare cambio: dentro i tizi, free il free downloading

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rufus t. firefly ha scritto:ok, va bene, ma liberano su cauzione pure megaupload?
per me possiamo anche fare cambio: dentro i tizi, free il free downloading
Ti ringrazio per la risposta e i commenti che trovo interessanti.harlock ha scritto:Un chiarimento sull'Italia, che avevi chiesto in precedente post e si ricollega a questo discorso.Len801 ha scritto:Voglio citare un post di Make South (uno nel porno business)
E poi come fa una persona (pirata) a fare upload di vari film in un mese per giustificare il costo di un "premium account" e il costo della sua connezione internet (che dovrebbe essere astronomica). Queste persone lavorano, hanno una vita sociale, o stanno li davanti al PC scaricando film 24 ore su 24. E inaltro dove cavolo li vanno a trovare tutti quei film? Li noleggiano, pagono o no per il noleggio, li comprano? Nessuno di loro lo fa per piacere del "sharing"? Tutto e' veramente illecito?
In Italia telecom e i principali provider di connettività forniscono una connessione "flat" che significa che per una somma tra i 20 e 40 euro al mese non hai alcun limite di download né di upload.
Se hai una connessione in fibra ottica fastweb puoi uploadare a 10mbit/sec. Il che significa che puoi caricare 4 file da 200 mega in un quarto d'ora. A questo punto vai nelle board internazionali e italiane e posti il link dei 4 pezzi del dvd rippato, altri 10 minuti. Non so calcolarti il tempo per rippare un dvd ma con una buona macchina immagino non ci voglia molto.
Chiarisco che non l'ho mai fatto (solo una volta ho caricato un film su fileserve), ma ho visto più o meno nelle varie board come funziona il meccanismo. Immagino quindi che un uploader con fibra ottica possa caricare anche 3-4 dvd rippati al giorno , spezzettati diciamo in 4-7 file da 200 mb ciascuno. Il discorso fatto nell'articolo da te citato non è quindi molto lontano dalla realtà.
Poi ovviamente ci sono i "piccoli uploaders" che lo fanno a tempo perso e quindi magari guadagnano poche decine di euro al mese. Ma facendolo su larga scala, hai guadagni su larga scala.
Sistemi come megaupload, fileserve, filesonic, prosperavano appunto per questo sistema di remunerazione di chi caricava i file. I siti di filesharing guadagnavano dalla pubblicità, chi caricava i file guadagnava dalla remunerazione, chi come molti di noi scaricava poteva guardare dei contenuti gratuitamente.
Pur essendo anch'io contro la censura in Internet, ritengo che questo meccanismo sia molto diverso dal normale file sharing su torrent o altri peer2peer che avveniva senza scopo di lucro. Il meccanismo in oggetto ha certamente consentito all'FBI di poter contestare violazioni molto più pesanti ai proprietari dei siti.
Le proteste da tastiera sono accompagnate da carne e sudore inLen801 ha scritto:inglese: http://en.wikipedia.org/wiki/Anti-Count ... _Agreement
italiano: http://it.wikipedia.org/wiki/Anti-Count ... _Agreement
L'accordo è stato siglato il 26 gennaio 2012 da circa 40 stati come USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Marocco. Corea del Sud, e i 27 dell'Unione Europea. A Giugno 2012 l'Europarlamento è chiamato a ratificare l'accordo.
E' stato fatto tutto in segreto....con nessuna trasparenza.
Tra poco la morte dell'internet e i social network. Ritorniamo a scrivere lettere, e a vivere nelle caverne.![]()
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Le proteste non ottengono nessun resultato. La forza economica e legale delle multinazionali oppressono il mondo intero.
Come si dice "it's my way or no way".
C’è, infatti, un articolo del trattato, il numero 23, in cui si usano termini piuttosto vaghi, che lasciano campo libero a interpretazioni restrittive del futuro impianto normativo. L’articolo 23 di ACTA prevede sanzioni penali per gli Internet Service Provider che favoriscono l’accesso a materiale digitale distribuito in violazione della proprietà intellettuale. Che significa favorire? Secondo chi contesta ACTA, significa che sarà sufficiente inserire un link che indirizza a una risorsa online per la condivisione e/o il download di contenuti protetti da copyright per finire nei guai. ACTA, si sostiene da più parti (attivisti, giuristi, esperti di nuove tecnologie), consentirà quindi ai titolari dei diritti di chiedere agli ISP i dati di quegli utenti che hanno pubblicato il link incriminato. Senza alcun intervento dell’Autorità giudiziaria.
C'e di piu. Avete mai sentito del "Video Privacy Protection Act"?Drogato_ di_porno ha scritto:immagino ti riferisca a kademlia. ma con ACTA non è quello il punto. anzitutto sparice il filehosting, quindi anche ammesso che emule e torrent siano inattaccabili è un passo indietro. il filehosting era molto più comodo.
secondo questo è il punto 23:
C’è, infatti, un articolo del trattato, il numero 23, in cui si usano termini piuttosto vaghi, che lasciano campo libero a interpretazioni restrittive del futuro impianto normativo. L’articolo 23 di ACTA prevede sanzioni penali per gli Internet Service Provider che favoriscono l’accesso a materiale digitale distribuito in violazione della proprietà intellettuale. Che significa favorire? Secondo chi contesta ACTA, significa che sarà sufficiente inserire un link che indirizza a una risorsa online per la condivisione e/o il download di contenuti protetti da copyright per finire nei guai. ACTA, si sostiene da più parti (attivisti, giuristi, esperti di nuove tecnologie), consentirà quindi ai titolari dei diritti di chiedere agli ISP i dati di quegli utenti che hanno pubblicato il link incriminato. Senza alcun intervento dell’Autorità giudiziaria.
Non sono abbastanza esperto in questo cose per fare un analisi di cosa e' possibile o no.Drogato_ di_porno ha scritto:se l'ACTA dice "basta inserire un link che indirizza a una risorsa online per la condivisione e/o il download di contenuti protetti da copyright per finire nei guai" allora i siti con i link torrent? cosa resta? solo emule kademlia?