[O.T.] La peggiore sinistra del mondo
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Vorrei fare una consierazione su Matteo Renzi, sindaco di Firenze.
Giovane, ragazzo ben curato, ben vestito, sempre sorridente.
E' un pò di tempo che si parla spesso di lui in tv e sui giornali e lui, (che capisce come vanno le cose) non si tira indietro, anzi...l'ho visto molte volte in tv questa settimana.
E' chiara la sua ambizione e mano mano sta iniziando a farsi conoscere anche ai meno attenti al mondo politico.
Quello che voglio dire è che sto riacquistando fiducia in una "sinistra" che oramai non riconoscevo...certamente non credo che possa essere l'antagonista di B.(a meno che quest'ultimo non sia immortale), ma inizio ad intravedere una personalità di sinistra con idee chiare...speriamo non si perda per strada e.......sopratutto non "ricaschi" ad Arcore!!!!
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La donna, solo il diavolo sa cos'è.
Fëdor Dostoevskij
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
guarda che Silvio non è contaggioso, o forse sì?sanji_san ha scritto:Vorrei fare una consierazione su Matteo Renzi, sindaco di Firenze.
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E' un pò di tempo che si parla spesso di lui in tv e sui giornali e lui, (che capisce come vanno le cose) non si tira indietro, anzi...l'ho visto molte volte in tv questa settimana.
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Quello che voglio dire è che sto riacquistando fiducia in una "sinistra" che oramai non riconoscevo...certamente non credo che possa essere l'antagonista di B.(a meno che quest'ultimo non sia immortale), ma inizio ad intravedere una personalità di sinistra con idee chiare...speriamo non si perda per strada e.......sopratutto non "ricaschi" ad Arcore!!!!


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La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
altro che peggiore sinistra del mondo in ItaGlia
qua abbiamo la peggiore sinistra e la peggiore destra non dico del mondo ma forse d'europa si
che paesaccio
forse anche il peggiore centro
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
IL DISPREZZO (PERDENTE) PER CHI VOTA IL NEMICO
Umberto Saba, dopo la batosta del ' 48, inveì contro l' orrore della «porca Italia» che aveva osato votare contro gli auspici del grande poeta. Sono invece quindici anni che si replica stancamente il rito dell' invettiva contro alcuni milioni di elettori considerati l' Italia peggiore, ripugnante, corrotta, sciocca, incolta, «barbara». Ora Andrea Camilleri, su MicroMega, porta a compimento la deprecazione indignata contro «l' homo berlusconensis». Non contro Berlusconi, come sarebbe normale per chi lo avversa, ma contro chi lo vota. Disprezzare chi ha contratto il vizio morale di votare contro la tua parte ha un duplice, tonificante effetto. Gratifica l' Ego di chi si sente superiore e si considera titolare del diritto di far parte honoris causa dell' Italia dei «migliori». Consente inoltre di autoconsolarsi, attribuendo le ragioni della sconfitta non già ai propri errori, ma alla tara genetica degli italiani incapaci di apprezzare chi, incompreso, meriterebbe un destino più favorevole. È una forma di superbia antropologica, che Luca Ricolfi già chiamò (inascoltato) «razzismo etico», che talvolta assume forme macchiettistiche. E infatti non c' è figura più patetica di chi, sentendosi parte di un' aristocrazia spirituale non contaminata dalle bassezze del popolo volgare e grossolano, fa di questa presunzione un titolo di cui vantarsi. Una presunzione, tra l' altro, del tutto arbitraria. E immeritata. Questo sussiego è talmente insopportabile che una parte dell' elettorato, pur di non consegnarsi nella mani della casta dei «migliori», preferisce affidarsi a chi, almeno, non ne fa oggetto di disprezzo e di disgusto antropologico. Se ci si chiede come mai non parta nell' elettorato berlusconiano una vigorosa «rivolta morale» nei confronti della deplorevole condotta del suo leader, pochi alfieri dell' antiberlusconismo antropologico sono disposti a concluderne che l' alternativa proposta a quell' elettorato non è poi così attraente come appare agli occhi degli ottimati. E perciò, come in un circolo vizioso, gli ottimati afflitti dal «complesso dei migliori» trovano in ogni sconfitta l' ennesima riprova del loro assunto: essendo il popolo bue e puerile, massa di manovra imbottita di spot pubblicitari e dunque vulnerabile ai richiami incantatori del Nemico, ergo la minoranza colta e illuminata non potrà che andare incontro a un numero impressionante di sconfitte. Si tratta di un tic mentale per la verità molto più diffuso tra gli intellettuali, gli attori, i comici, gli scrittori, i cantanti che non tra i responsabili dei partiti. A differenza degli intellettuali, infatti, chi ha una responsabilità di partito sente la mancanza di consenso come una maledizione e il recupero del consenso come una missione ineludibile. Ma molto spesso sono gli intellettuali, anziché i leader di partito, a dettare il «tono» generale del discorso, a fissare le priorità emotive del popolo che si riconosce nell' opposizione. Tanto che i leader politici appaiono sempre in difesa, come se dovessero rincorrere l' oltranzismo verbale di chi, nel grido di disprezzo verso l' Italia «inferiore» degli altri, sente vibrare le corde della piazza, le ovazioni dei seguaci, il ruggito del «popolo contro». Ecco perché il razzismo antropologico, oltre a essere una malattia culturale, rischia di diventare anche un permanente e invalidante handicap politico. Invece di conquistare il consenso e strapparlo all' avversario, perpetua una divisione insanabile con la parte maggioritaria, ma corrotta, dell' elettorato. E perciò consegna per sempre quella fetta del popolo tanto disprezzato all' egemonia berlusconiana tanto deplorata. Un boomerang micidiale, che prolungherà i suoi effetti anche alla fine di questa lunga stagione politica di bipolarismo primitivo e di guerra civile strisciante. Quando le due Italie, oggi divise da un muro di disprezzo e di ostilità, dovranno ricominciare a parlarsi.
Pierluigi Battista, Corriere della Sera, 26.1.2011
Un'eccellente analisi giornalistica del perchè la sinistra non riesce a rappattumare i voti necessari per battere la Bestia.
Umberto Saba, dopo la batosta del ' 48, inveì contro l' orrore della «porca Italia» che aveva osato votare contro gli auspici del grande poeta. Sono invece quindici anni che si replica stancamente il rito dell' invettiva contro alcuni milioni di elettori considerati l' Italia peggiore, ripugnante, corrotta, sciocca, incolta, «barbara». Ora Andrea Camilleri, su MicroMega, porta a compimento la deprecazione indignata contro «l' homo berlusconensis». Non contro Berlusconi, come sarebbe normale per chi lo avversa, ma contro chi lo vota. Disprezzare chi ha contratto il vizio morale di votare contro la tua parte ha un duplice, tonificante effetto. Gratifica l' Ego di chi si sente superiore e si considera titolare del diritto di far parte honoris causa dell' Italia dei «migliori». Consente inoltre di autoconsolarsi, attribuendo le ragioni della sconfitta non già ai propri errori, ma alla tara genetica degli italiani incapaci di apprezzare chi, incompreso, meriterebbe un destino più favorevole. È una forma di superbia antropologica, che Luca Ricolfi già chiamò (inascoltato) «razzismo etico», che talvolta assume forme macchiettistiche. E infatti non c' è figura più patetica di chi, sentendosi parte di un' aristocrazia spirituale non contaminata dalle bassezze del popolo volgare e grossolano, fa di questa presunzione un titolo di cui vantarsi. Una presunzione, tra l' altro, del tutto arbitraria. E immeritata. Questo sussiego è talmente insopportabile che una parte dell' elettorato, pur di non consegnarsi nella mani della casta dei «migliori», preferisce affidarsi a chi, almeno, non ne fa oggetto di disprezzo e di disgusto antropologico. Se ci si chiede come mai non parta nell' elettorato berlusconiano una vigorosa «rivolta morale» nei confronti della deplorevole condotta del suo leader, pochi alfieri dell' antiberlusconismo antropologico sono disposti a concluderne che l' alternativa proposta a quell' elettorato non è poi così attraente come appare agli occhi degli ottimati. E perciò, come in un circolo vizioso, gli ottimati afflitti dal «complesso dei migliori» trovano in ogni sconfitta l' ennesima riprova del loro assunto: essendo il popolo bue e puerile, massa di manovra imbottita di spot pubblicitari e dunque vulnerabile ai richiami incantatori del Nemico, ergo la minoranza colta e illuminata non potrà che andare incontro a un numero impressionante di sconfitte. Si tratta di un tic mentale per la verità molto più diffuso tra gli intellettuali, gli attori, i comici, gli scrittori, i cantanti che non tra i responsabili dei partiti. A differenza degli intellettuali, infatti, chi ha una responsabilità di partito sente la mancanza di consenso come una maledizione e il recupero del consenso come una missione ineludibile. Ma molto spesso sono gli intellettuali, anziché i leader di partito, a dettare il «tono» generale del discorso, a fissare le priorità emotive del popolo che si riconosce nell' opposizione. Tanto che i leader politici appaiono sempre in difesa, come se dovessero rincorrere l' oltranzismo verbale di chi, nel grido di disprezzo verso l' Italia «inferiore» degli altri, sente vibrare le corde della piazza, le ovazioni dei seguaci, il ruggito del «popolo contro». Ecco perché il razzismo antropologico, oltre a essere una malattia culturale, rischia di diventare anche un permanente e invalidante handicap politico. Invece di conquistare il consenso e strapparlo all' avversario, perpetua una divisione insanabile con la parte maggioritaria, ma corrotta, dell' elettorato. E perciò consegna per sempre quella fetta del popolo tanto disprezzato all' egemonia berlusconiana tanto deplorata. Un boomerang micidiale, che prolungherà i suoi effetti anche alla fine di questa lunga stagione politica di bipolarismo primitivo e di guerra civile strisciante. Quando le due Italie, oggi divise da un muro di disprezzo e di ostilità, dovranno ricominciare a parlarsi.
Pierluigi Battista, Corriere della Sera, 26.1.2011
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
strano che abbiano acconsentito a pubblicare un' articolo del genere.
un paio di settimane fa la redazione è insorta dopo un articolo di Ostellino,troppo tenero con il cavaliere.
un paio di settimane fa la redazione è insorta dopo un articolo di Ostellino,troppo tenero con il cavaliere.
Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
strano che cammilleri si proponga con un articolo del genere.
dovrà pur esser letto da qualcuno visto che a sinistra non leggono.
p.s. lo so, lo so è una frase esagerata. ma ho iniziato una vera lotta contro la presunta superiorità intellettuale della sinistra facendo mie le frasi supponenti della stessa sinistra. solo con lo scopo di dire: wè...il re è nudo.
dovrà pur esser letto da qualcuno visto che a sinistra non leggono.
p.s. lo so, lo so è una frase esagerata. ma ho iniziato una vera lotta contro la presunta superiorità intellettuale della sinistra facendo mie le frasi supponenti della stessa sinistra. solo con lo scopo di dire: wè...il re è nudo.
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
La superiorità intellettuale della Sinistra è indiscutibile, a Destra soffrono sempre di un notevole complesso di inferiorità e lo rimarcano con articoli di questo genere. D'altronde votano Berlusconi, la prova scientifica della loro inferiorità e quindi cercano di girare la frittata. Lo votano per colpa della Sinistra. 

Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
super_super ha scritto:altro che peggiore sinistra del mondo in ItaGlia
qua abbiamo la peggiore sinistra e la peggiore destra non dico del mondo ma forse d'europa si
che paesaccio
forse anche il peggiore centro
In pratica, il partito di centro ce lo abbiamo solo noi. E fin troppo bene si muove, se sia a destra che a sinistra, per farsi votare sono costretti a farsi chiamare "centrodestra" e "centrosinistra"...
Poi per carità, a come la vedo io, sono delle odiose banderuole assetate di potere, come il vaticano in generale.
Nippo-Crew official member: per la supremazia dell' erotismo orientale - contro il pornopiattume delle mangia-hamburger!
Perle di saggezza da Piombino:
"Meglio ave' i pantaloni rotti ar culo che un culo rotto ne' pantaloni."
"Ir cazzo 'un vor pensieri"
"Si lavora, si fatìa, per 'er pane e pella fia, si lavora tutto l'anno ma la fia un ce la danno"
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Battista non ha fatto altro che scopiazzare l'articolo di Maurizio Belpietro apparso il giorno prima su Libero...complimenti a Battista per il modello e l'originalità.Helmut ha scritto:IL DISPREZZO (PERDENTE) PER CHI VOTA IL NEMICO
Umberto Saba, dopo la batosta del ' 48, inveì contro l' orrore della «porca Italia» che aveva osato votare contro gli auspici del grande poeta. Sono invece quindici anni che si replica stancamente il rito dell' invettiva contro alcuni milioni di elettori considerati l' Italia peggiore, ripugnante, corrotta, sciocca, incolta, «barbara». Ora Andrea Camilleri, su MicroMega, porta a compimento la deprecazione indignata contro «l' homo berlusconensis». Non contro Berlusconi, come sarebbe normale per chi lo avversa, ma contro chi lo vota. Disprezzare chi ha contratto il vizio morale di votare contro la tua parte ha un duplice, tonificante effetto. Gratifica l' Ego di chi si sente superiore e si considera titolare del diritto di far parte honoris causa dell' Italia dei «migliori». Consente inoltre di autoconsolarsi, attribuendo le ragioni della sconfitta non già ai propri errori, ma alla tara genetica degli italiani incapaci di apprezzare chi, incompreso, meriterebbe un destino più favorevole. È una forma di superbia antropologica, che Luca Ricolfi già chiamò (inascoltato) «razzismo etico», che talvolta assume forme macchiettistiche. E infatti non c' è figura più patetica di chi, sentendosi parte di un' aristocrazia spirituale non contaminata dalle bassezze del popolo volgare e grossolano, fa di questa presunzione un titolo di cui vantarsi. Una presunzione, tra l' altro, del tutto arbitraria. E immeritata. Questo sussiego è talmente insopportabile che una parte dell' elettorato, pur di non consegnarsi nella mani della casta dei «migliori», preferisce affidarsi a chi, almeno, non ne fa oggetto di disprezzo e di disgusto antropologico. Se ci si chiede come mai non parta nell' elettorato berlusconiano una vigorosa «rivolta morale» nei confronti della deplorevole condotta del suo leader, pochi alfieri dell' antiberlusconismo antropologico sono disposti a concluderne che l' alternativa proposta a quell' elettorato non è poi così attraente come appare agli occhi degli ottimati. E perciò, come in un circolo vizioso, gli ottimati afflitti dal «complesso dei migliori» trovano in ogni sconfitta l' ennesima riprova del loro assunto: essendo il popolo bue e puerile, massa di manovra imbottita di spot pubblicitari e dunque vulnerabile ai richiami incantatori del Nemico, ergo la minoranza colta e illuminata non potrà che andare incontro a un numero impressionante di sconfitte. Si tratta di un tic mentale per la verità molto più diffuso tra gli intellettuali, gli attori, i comici, gli scrittori, i cantanti che non tra i responsabili dei partiti. A differenza degli intellettuali, infatti, chi ha una responsabilità di partito sente la mancanza di consenso come una maledizione e il recupero del consenso come una missione ineludibile. Ma molto spesso sono gli intellettuali, anziché i leader di partito, a dettare il «tono» generale del discorso, a fissare le priorità emotive del popolo che si riconosce nell' opposizione. Tanto che i leader politici appaiono sempre in difesa, come se dovessero rincorrere l' oltranzismo verbale di chi, nel grido di disprezzo verso l' Italia «inferiore» degli altri, sente vibrare le corde della piazza, le ovazioni dei seguaci, il ruggito del «popolo contro». Ecco perché il razzismo antropologico, oltre a essere una malattia culturale, rischia di diventare anche un permanente e invalidante handicap politico. Invece di conquistare il consenso e strapparlo all' avversario, perpetua una divisione insanabile con la parte maggioritaria, ma corrotta, dell' elettorato. E perciò consegna per sempre quella fetta del popolo tanto disprezzato all' egemonia berlusconiana tanto deplorata. Un boomerang micidiale, che prolungherà i suoi effetti anche alla fine di questa lunga stagione politica di bipolarismo primitivo e di guerra civile strisciante. Quando le due Italie, oggi divise da un muro di disprezzo e di ostilità, dovranno ricominciare a parlarsi.
Pierluigi Battista, Corriere della Sera, 26.1.2011
Un'eccellente analisi giornalistica del perchè la sinistra non riesce a rappattumare i voti necessari per battere la Bestia.
Libero Quotidiano di martedì 25 gennaio 2011, pagina 1
"Scemo chi vota Silvio" - L'abuso di presunzione che annebbia la sinistra
di Belpietro Maurizio
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L'ULTIMO SLOGAN DELLA SINISTRA «SCEMO CHI VOTA SILVIO» Gli elettori di destra? Spacciatori o pirati. Le elettrici? Zoccole o cretine. Parola loro Ma la Chiesa delude gli antiberlusconiani e bacchetta pure i magistrati L'abuso di presunzione che annebbia la sinistra I progressisti non trovano altra spiegazione a un fenomeno che li ha ridotti a una minoranza sempre più ristretta. Visto che non si sa spiegare perché tanta gente continui a votare Berlusconi, la sinistra ha deciso: chi sta con Silvio è scemo. E nel caso non sia scemo è probabile che sia uno spacciatore di droga oppure un pirata della strada. Se poi, dopo aver ascoltato le sue battute o visto gli spettacoli tv, sono le donne a dare la preferenza al Cavaliere, allora vuol dire che se non sono zoccole sono cretine cui le soap opera hanno bollito il cervello. In fondo il nocciolo del problema da anni è lo stesso. L'impossibilità per una parte della classe politica e intellettuale di sinistra di capire perché Berlusconi abbia consenso. Giornalisti, scrittori e parlamentari che gravitano intorno ai partiti progressisti, dal '94 si rivolgono sempre la solita domanda: perché lo votano? E soprattutto: perché non votano noi, che siamo molto più acculturati e tanto più bravi di lui? Ecco: è tutta qui la questione . La parte "intelligente", o meglio quella che si è autonomi-nata tale, non capisce e non riesce a farsene una ragione. Nonostante abbia studiato e accumulato ogni genere di premio, in particolare quelli alla carriera, non è in grado di afferrare il motivo per cui da oltre tre lustri l'elettorato non scelga i migliori, cioè loro, ma preferisca i peggiori, vale a dire il centro-destra. Se ci fossero dubbi, il rovello è stato chiarito nei più profondi aspetti dall'ultima edizione di Micromega, la rivista forcaiola diretta da Paolo Flores d'Arcais, in cui due odiatori di professione del Cavaliere descrivono la patologia che sta alla base dei successi di Berlusconi. Andrea Camilleri, lo scrittore che ha inventato il commissario Montalbano, si incarica di rappresentare l'uomo che vota per il presidente del Consiglio e ne fa una specie di demente, plagiato dalle tv del Cavaliere, rimbecillito dalla lettura di Libero e del Giornale. L'homo berlusconensis è descritto come una statuina del presepe: un essere inanimato, che non ha pensiero proprio, ma al massimo può solo applaudire; non apprezza la qualità delle parole, ma solo la quantità. Secondo Camilleri, questo tipo di idiota ha un culto cieco della personalità del capo ed è la donazione del fascista osannante, in prima fila sotto il balcone di palazzo Venezia. Quando però non sono grulli, i berlusconidi appaiono criminali, per lo meno allo stato potenziale. Gente pronta a delinquere, se non lo ha già fatto: impresari edili che fanno morire gli operai nei cantieri oppure persone che hanno fatto i soldi con sistemi illegali e ora ostentano la propria ricchezza fatta di Rolex e, ovviamente, mignotte.
*** Ancor meglio è la descrizione della foemina berlusconensis fatta dalla giornalista di Repubblica Natalia Aspesi. Una gallina senza cervello, che una volta messa davanti al video non sa più staccarsene e si trasforma in una «ridente sciocchina». Per la Aspesi «la regressione delle italiane al solo valore che il berlusconismo attribuisce loro» è cominciata proprio con le tv. Il Cavaliere le avrebbe irretite, ammettendole nel paradiso dei set, in veste di pubblico o di protagoniste delle sue avvilenti trasmissioni. Un pifferaio magico che avrebbe incantato le telespettatrici, mutandole poi in elettrici. E quando non sono sceme, le femmine che votano Berlusconi sono puttane. «Milioni di ragazze che si sentono autorizzate, non sapendo fare nulla ed essendo appena carine, a vedere nel mondo televisivo il loro futuro radioso. E se per arrivarci» scrive la Aspesi, «bisogna essere gentili con gli uomini che si incontrano sullo scosceso cammino, dall'usciere al direttore generale, perché no?». Insomma, per la sinistra non c'è altra possibilità: se si vota Silvio, o si è deficienti oppure si è brutta gente che delinque o si vende. Affetti come sono da un complesso di superiorità, giornalisti, scrittori e politici progressisti non sanno trovare altra spiegazione a un fenomeno che li ha ridotti a una minoranza sempre più ristretta. Tutta colpa di Berlusconi che ha rimbambito milioni di italiani, si dicono. Non sospettano minimamente che, invece, ad essere istupiditi sono loro. Per uso e abuso di presunzione.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Un bell'articolo di Pigi Battista che prende per il culo i vizi, i tic, le parole d'ordine, le piccole manie, insomma tutto quello che alla sinistra fa perdere le elezioni:
La lunga giornata del sincero militante
Dall' agenda di un affaccendato militante sinceramente democratico. «Scendere in piazza, organizzare corteo e comizio e allestire palco per attori e cantanti a piazza del Popolo in difesa della Costituzione ultimamente sotto attacco. Predisporre coccarde e bandiere tricolori per l' anniversario dell' Unità d' Italia ultimamente sotto attacco: ripassare parole dell' inno di Mameli utilizzando la magistrale lezione a Sanremo (ultimamente sotto attacco per via della vittoria del sinceramente democratico Vecchioni) tenuta da Roberto Benigni. Scendere in piazza e organizzare manifestazioni con slogan creativi e salite sui tetti per protestare contro la riforma Gelmini dell' Università che ha messo sotto attacco i diritti fondamentali degli studenti. Organizzare corteo e catena umana e allestire palco (con turnover) di attori e cantanti a piazza del Popolo per la difesa della legalità ultimamente sotto attacco. In generale fare attenzione ai contenuti delle manifestazioni per non confondersi e portare la bandiera viola dove ci vuole il tricolore, o quella arcobaleno. Tenere quella rossa solo per la manifestazione, con palco allestito per attori e cantanti a piazza del Popolo, a favore della Fiom ultimamente messa sotto attacco. Scendere in piazza, organizzare manifestazione e allestire palco per attrici e cantanti a piazza del Popolo, in difesa della dignità della donna ultimamente sotto attacco. Scendere in piazza, predisporre slogan, cartelli e striscioni per la manifestazione a difesa della libertà di stampa ultimamente sotto attacco. Fare attenzione alle firme di attori, cantanti, intellettuali e artisti in genere per non dare l' impressione di una certa ripetitività. Poi organizzare manifestazione per sostegno allo sciopero generale a difesa dei diritti fondamentali ultimamente sotto attacco. Scendere in piazza e trovare nuovi slogan creativi per la manifestazione, che si concluderà a piazza del Popolo con un palco pieno di attori e cantanti, a difesa della scuola pubblica ultimamente sotto convergente attacco». «Scendere in piazza e organizzare manifestazione di protesta delle celebrazioni ufficiali del 25 aprile, il cui significato è stato ultimamente messo sotto attacco. Trovare attore o cantante che possa dare un contenuto di denuncia al palco del Primo maggio ultimamente messo sotto attacco. Scendere in piazza, riempire cartelli e striscioni, e allestire palco (con turnover) per attori e cantanti, per la manifestazione a difesa della cultura e dello spettacolo ultimamente messi sotto attacco. Rimandare la discesa in piazza per la domenica di maggio in cui ci saranno le elezioni: una noia mortale e del tutto inutile visto che le perderemo ancora una volta per colpa del modello culturale imposto da Drive in. Scendere in piazza contro Drive in».
Pierluigi Battista, Corriere della Sera, 17.3.2011
La lunga giornata del sincero militante
Dall' agenda di un affaccendato militante sinceramente democratico. «Scendere in piazza, organizzare corteo e comizio e allestire palco per attori e cantanti a piazza del Popolo in difesa della Costituzione ultimamente sotto attacco. Predisporre coccarde e bandiere tricolori per l' anniversario dell' Unità d' Italia ultimamente sotto attacco: ripassare parole dell' inno di Mameli utilizzando la magistrale lezione a Sanremo (ultimamente sotto attacco per via della vittoria del sinceramente democratico Vecchioni) tenuta da Roberto Benigni. Scendere in piazza e organizzare manifestazioni con slogan creativi e salite sui tetti per protestare contro la riforma Gelmini dell' Università che ha messo sotto attacco i diritti fondamentali degli studenti. Organizzare corteo e catena umana e allestire palco (con turnover) di attori e cantanti a piazza del Popolo per la difesa della legalità ultimamente sotto attacco. In generale fare attenzione ai contenuti delle manifestazioni per non confondersi e portare la bandiera viola dove ci vuole il tricolore, o quella arcobaleno. Tenere quella rossa solo per la manifestazione, con palco allestito per attori e cantanti a piazza del Popolo, a favore della Fiom ultimamente messa sotto attacco. Scendere in piazza, organizzare manifestazione e allestire palco per attrici e cantanti a piazza del Popolo, in difesa della dignità della donna ultimamente sotto attacco. Scendere in piazza, predisporre slogan, cartelli e striscioni per la manifestazione a difesa della libertà di stampa ultimamente sotto attacco. Fare attenzione alle firme di attori, cantanti, intellettuali e artisti in genere per non dare l' impressione di una certa ripetitività. Poi organizzare manifestazione per sostegno allo sciopero generale a difesa dei diritti fondamentali ultimamente sotto attacco. Scendere in piazza e trovare nuovi slogan creativi per la manifestazione, che si concluderà a piazza del Popolo con un palco pieno di attori e cantanti, a difesa della scuola pubblica ultimamente sotto convergente attacco». «Scendere in piazza e organizzare manifestazione di protesta delle celebrazioni ufficiali del 25 aprile, il cui significato è stato ultimamente messo sotto attacco. Trovare attore o cantante che possa dare un contenuto di denuncia al palco del Primo maggio ultimamente messo sotto attacco. Scendere in piazza, riempire cartelli e striscioni, e allestire palco (con turnover) per attori e cantanti, per la manifestazione a difesa della cultura e dello spettacolo ultimamente messi sotto attacco. Rimandare la discesa in piazza per la domenica di maggio in cui ci saranno le elezioni: una noia mortale e del tutto inutile visto che le perderemo ancora una volta per colpa del modello culturale imposto da Drive in. Scendere in piazza contro Drive in».
Pierluigi Battista, Corriere della Sera, 17.3.2011
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Beh, per molti versi (e lo dico da sinistra) Battista coglie nel segno, anche se scopiazza. A proposito di mobilitazioni, trovo allucinante che il PD, in assenza di idee alternative, ormai sia ridotto a correre dietro a chiunque si scontri con Berlusconi. Fini esce dal PdL? Il PD va dietro a Fini. Silvio tratta le donne come troie? Voilà, appello di Conchita e il PD diventa paladino delle donne. E via e via e via...
"Non ti azzardare. Non con Campanellino!"
Charles Bukowski, Pulp
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
beh nulla di strano il PD pratica lo sport favorito dalla maggior parte degli italiani .... il salto sul carro del vincitorecinico ha scritto:Beh, per molti versi (e lo dico da sinistra) Battista coglie nel segno, anche se scopiazza. A proposito di mobilitazioni, trovo allucinante che il PD, in assenza di idee alternative, ormai sia ridotto a correre dietro a chiunque si scontri con Berlusconi. Fini esce dal PdL? Il PD va dietro a Fini. Silvio tratta le donne come troie? Voilà, appello di Conchita e il PD diventa paladino delle donne. E via e via e via...
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Ovvia, per Fini non parlerei proprio di vincitore...
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
L'onestà intellettuale e la coerenza di Battista sono pari ad una pezza di carta igienica appena usata per detergere l'ano.Helmut ha scritto:Un bell'articolo di Pigi Battista che prende per il culo i vizi, i tic, le parole d'ordine, le piccole manie, insomma tutto quello che alla sinistra fa perdere le elezioni:

Basti dire che quando Marrazzo fu coinvolto dallo scandalo sessuale Battista strombazzò a squarciagola la richiesta di dimissioni. Quando invece ci è finito dentro Silvio no...Silvio non deve assolutamente dimettersi. 153 pesi e 870 misure.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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