Izzo ammette duplice omicidio
Confessa ma nega violenza sessuale
Angelo Izzo ha ammesso, davanti ai magistrati in carcere, di aver ucciso le due donne, madre e figlia di 14 anni a Campobasso. L'uomo ha negato di aver commesso violenza sessuale. "Ha ammesso le proprie responsabilità in ordine al duplice omicidio - ha dichiarato l'avvocato di Izzo - escludendo quelle in merito all'accusa di violenza sessuale. Spiegherà le circostanze tra alcuni giorni, quando sarà più sereno".
Angelo Izzo, cinquant'anni, uno degli autori del delitto del Circeo ha dunque confessato di essere responsabile del duplice omidicio di Mirabello Sannitico. Nell'interrogatorio con il procuratore capo di Campobasso Mario Mercone e il sostituto Rita Caracuzzo, Izzo si è detto responsabile dell'omicidio di Maria Carmela Linciano, 47 anni, e di Valentina Maiorano, 14 anni, rispettivamente moglie e figlia del boss leccese della Scu, Giovanni Maiorano.
"La vostra tensione si allenta - ha detto il suo legale Enzo Guarnera - rivolgendosi ai giornalisti che lo hanno atteso all'uscita del carcere di via Cavour - perchè vi comunico che Izzo ha ammesso le proprie responsabilità in ordine al duplice omicidio, escludendo ogni responsabilità in merito alla violenza carnale". Il legale ha poi annunciato che le ulteriori dichiarazioni, il suo assistito, le farà in un prossimo interrogatorio, la cui data deve essere ancora fissata.
Come funziona la libertà vigilata in Italia?
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Vbman, la storia del massacro del Circeo la ricordo ancora abbastanza:
- una trentina di anni fà dal portabagagli di una Fiat 127 bianca parcheggiata a Roma in viale Pola, dove allora c'era la sede della Luiss (che si chiamava Pro Deo) si sentono dei lamenti. Si ferma un Alfa dei Carabinieri, il brigadiere a bordo forza il baule, sotto un plaid a scacchi ci sono Rosaria Lopez deceduta e Donatella Colasanti gravemente ferita e sfigurata. I Carabinieri corrono a casa del proprietario dell'auto, tale Angelo Izzo, e lo arrestano. Da quì arrivano ad un complice e ne individuano un altro che, da allora, non ha ancora scontato un giorno di prigione.
Arriva il processo, Izzo recita la parte del folle e il suo avvocato enumera una serie di malati di mente in casa Izzo. Per diversi anni non si parla di lui, poi ricordo un'evasione, poi di nuovo il silenzio.
Se Izzo si è comportato in questo modo dopo 30 anni di prigione, aveva ragione il suo avvocato quando lo descriveva come un folle da curare in un manicomio criminale o la Corte e i tanti "forcaioli" che hanno ottenuto per lui una detenzione tanto lunga quanto inutile?
- una trentina di anni fà dal portabagagli di una Fiat 127 bianca parcheggiata a Roma in viale Pola, dove allora c'era la sede della Luiss (che si chiamava Pro Deo) si sentono dei lamenti. Si ferma un Alfa dei Carabinieri, il brigadiere a bordo forza il baule, sotto un plaid a scacchi ci sono Rosaria Lopez deceduta e Donatella Colasanti gravemente ferita e sfigurata. I Carabinieri corrono a casa del proprietario dell'auto, tale Angelo Izzo, e lo arrestano. Da quì arrivano ad un complice e ne individuano un altro che, da allora, non ha ancora scontato un giorno di prigione.
Arriva il processo, Izzo recita la parte del folle e il suo avvocato enumera una serie di malati di mente in casa Izzo. Per diversi anni non si parla di lui, poi ricordo un'evasione, poi di nuovo il silenzio.
Se Izzo si è comportato in questo modo dopo 30 anni di prigione, aveva ragione il suo avvocato quando lo descriveva come un folle da curare in un manicomio criminale o la Corte e i tanti "forcaioli" che hanno ottenuto per lui una detenzione tanto lunga quanto inutile?
Da Repubblica.it del 04/01/2006
Nel 1975 si salvó dalla furia dei massacratori fingendosi morta
Era malata da tempo, è deceduta il 30 dicembre a Roma
E' morta Donatella Colasanti
sopravvissuta al massacro del Circeo
Il direttore del carcere di Velletri: "Izzo si è detto dispiaciuto"
ROMA - Donatella Colasanti, sopravvissuta al massacro del Circeo nell'ottobre 1975, è morta per malattia il 30 dicembre scorso. La notizia del decesso è stata confermata dal padre della donna, Mario Colasanti.
Era ricoverata già da due settimane all'ospedale oncologico Regina Elena di Roma per un tumore al seno con metastasi, che l'ha portata alla morte per arresto cardiaco. Il tumore si era esteso su altre parti del corpo di Donatella tanto che i sanitari l'avevano sottoposta a chemioterapia. Ma non ce l'ha fatta.
Nonostante la malattia, la donna non aveva mai smesso da 30 anni di chiedere giustizia nei confronti dei suoi tre 'aguzzini': Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira, che il 29 settembre del 1975 avevano invitato e poi sottoposto a violenze e sevizie di ogni tipo per una notte intera in una villetta al Circeo, lei e Maria Rosaria Lopez, che fu uccisa.
Donatella Colasanti si salvó trovando l'energia e il coraggio di una mossa d'astuzia in tanto terrore: per una notte si finse morta e fu trovata, in fin di vita, il giorno dopo, nel bagagliaio di una Fiat 127, in via Pola a Roma.
"Con Donatella Colasanti se ne è andata una protagonista di una vicenda che ha segnato la nostra città e tutto il Paese". Così la ricorda il sindaco di Roma Walter Veltroni. Che aggiunge: "Il dolore e l'indignazione per le violenze che costarono la vita a Rosaria Lopez e alle quali Donatella sopravvisse con tanta sofferenza sono ancora vivissime, richiamate alla memoria degli italiani anche da altri, recenti, orribili fatti di sangue. Dopo tanti anni il delitto del Circeo resta una ferita aperta e un ammonimento. A Donatella, che ne è stata la dolorosa memoria vivente, va in questo momento il pensiero di tutta la città , che si stringe affettuosa intorno ai suoi familiari".
Parla, anche, uno dei suoi carnefici, Angelo Izzo. Testimone della reazione, "composta" e "dispiaciuta", è il direttore del carcere di Velletri dove l'uomo è recluso. "Ha appreso la notizia dalla tv - dice Giuseppe Makovec - non ha pianto ma ha avuto parole di dispiacere". Secondo quanto riferito dal direttore della casa circondariale, Izzo avrebbe affermato "Mi dispiace, è una donna che ha subìto molta violenza".
Caro wolf.55, Angelo Izzo e Gianni Guido sono vivi e vegeti (anche dietro le sbarre) e il primo aveva ucciso di recente, Ghira forse è morto forse no. In compenso la Lopez e la Colasanti sono morte.
CHE MONDO DI M##DA!
Nel 1975 si salvó dalla furia dei massacratori fingendosi morta
Era malata da tempo, è deceduta il 30 dicembre a Roma
E' morta Donatella Colasanti
sopravvissuta al massacro del Circeo
Il direttore del carcere di Velletri: "Izzo si è detto dispiaciuto"
ROMA - Donatella Colasanti, sopravvissuta al massacro del Circeo nell'ottobre 1975, è morta per malattia il 30 dicembre scorso. La notizia del decesso è stata confermata dal padre della donna, Mario Colasanti.
Era ricoverata già da due settimane all'ospedale oncologico Regina Elena di Roma per un tumore al seno con metastasi, che l'ha portata alla morte per arresto cardiaco. Il tumore si era esteso su altre parti del corpo di Donatella tanto che i sanitari l'avevano sottoposta a chemioterapia. Ma non ce l'ha fatta.
Nonostante la malattia, la donna non aveva mai smesso da 30 anni di chiedere giustizia nei confronti dei suoi tre 'aguzzini': Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira, che il 29 settembre del 1975 avevano invitato e poi sottoposto a violenze e sevizie di ogni tipo per una notte intera in una villetta al Circeo, lei e Maria Rosaria Lopez, che fu uccisa.
Donatella Colasanti si salvó trovando l'energia e il coraggio di una mossa d'astuzia in tanto terrore: per una notte si finse morta e fu trovata, in fin di vita, il giorno dopo, nel bagagliaio di una Fiat 127, in via Pola a Roma.
"Con Donatella Colasanti se ne è andata una protagonista di una vicenda che ha segnato la nostra città e tutto il Paese". Così la ricorda il sindaco di Roma Walter Veltroni. Che aggiunge: "Il dolore e l'indignazione per le violenze che costarono la vita a Rosaria Lopez e alle quali Donatella sopravvisse con tanta sofferenza sono ancora vivissime, richiamate alla memoria degli italiani anche da altri, recenti, orribili fatti di sangue. Dopo tanti anni il delitto del Circeo resta una ferita aperta e un ammonimento. A Donatella, che ne è stata la dolorosa memoria vivente, va in questo momento il pensiero di tutta la città , che si stringe affettuosa intorno ai suoi familiari".
Parla, anche, uno dei suoi carnefici, Angelo Izzo. Testimone della reazione, "composta" e "dispiaciuta", è il direttore del carcere di Velletri dove l'uomo è recluso. "Ha appreso la notizia dalla tv - dice Giuseppe Makovec - non ha pianto ma ha avuto parole di dispiacere". Secondo quanto riferito dal direttore della casa circondariale, Izzo avrebbe affermato "Mi dispiace, è una donna che ha subìto molta violenza".
Caro wolf.55, Angelo Izzo e Gianni Guido sono vivi e vegeti (anche dietro le sbarre) e il primo aveva ucciso di recente, Ghira forse è morto forse no. In compenso la Lopez e la Colasanti sono morte.
CHE MONDO DI M##DA!
Poche idee, ma confuse!
Il topic è intitolato "Come funziona la libertà vigilata in Italia?" ma nessuno fa riferimento alla libertà vigilata; nessuno in questa discussione. Perchè non so se Izzo è in prigione o fuori.
???
Quello dell'infermità mentale è una tecnica diffusa per evitare la prigione. Ma possibile che lo stato non sia dotato di buoni psicologi per scoprire i falsi?
Un avvocato che deve difendere un assassino, come fa a tirare fuori la scusa dell'infermità mentale? Forse perchè umanamente è un criminale anche lui.
Un avvocato che è una brava persona puó rifiutarsi di difendere una certa persona?
???
Quello dell'infermità mentale è una tecnica diffusa per evitare la prigione. Ma possibile che lo stato non sia dotato di buoni psicologi per scoprire i falsi?
Un avvocato che deve difendere un assassino, come fa a tirare fuori la scusa dell'infermità mentale? Forse perchè umanamente è un criminale anche lui.
Un avvocato che è una brava persona puó rifiutarsi di difendere una certa persona?
Angelo Izzo ha ucciso due persone, una madre con la figlia, mentre godeva della libertà vigilata o una semilibertà . Ecco perchè ho intitolato il topic in questo modo.uvz ha scritto:Il topic è intitolato "Come funziona la libertà vigilata in Italia?" ma nessuno fa riferimento alla libertà vigilata; nessuno in questa discussione. Perchè non so se Izzo è in prigione o fuori.
Ho aggiunto la notizia della Colasanti perchè non mi andava di aprire un altro topic.
Poche idee, ma confuse!