con un inno alle mie paturnie più profonde e divertenti.
tendenzialmente non sono un complottaro e non credo praticamente in nulla di quello che viene propinato dalla rete o dai vari zeitgeist. chiunque di noi si sarà interrogato comunque su questioni importanti come la sopravvivenza del genere umano riuscendo ad elaborare un ragionamento che escluda i calendari maya, scie chimiche o qualunque piano malefico ordito dai vertici del nuovo ordine mondiale per schiacciarci/ucciderci tutti/ridurci in zombie/votare berlusconi.
e proprio sulla base di questi ragionamenti che emergono una serie di cose che mi fanno pensare che l'umanità intera abbia imboccato un percorso che quanto meno non prenda in considerazione alcune questioni di capitale importanza per la nostra sopravvivenza. esempio pratico, se facciamo un passo indietro negli anni 50
Ci sarebbero due terzi di umani in meno. Esisterebbero più di un milione di specie diverse di piante e animali oggi estinte. Ci sarebbe il 90 percento in più di pesci, un miliardo di tonnellate in meno di plastica, e il 40 percento in più di fitoplancton (produttori di metà dell’ossigeno del pianeta) negli oceani. Ci sarebbe il doppio degli alberi e il triplo di acqua potabile disponibile da falde acquifere meno recenti. Al Polo Nord ci sarebbe l’80 percento in più di ghiaccio durante la stagione estiva, e il 30 percento in meno di diossido di carbonio e metano nell’atmosfera.
tutto questo è molto poco interessante, in fin dei conti se ci decidessimo tutti di smetterla di gettare i quotidiani vecchi nella raccolta differenziata dentro un sacchetto di plastica o ci mettessimo a mangiare solo brodaglie multivitaminiche probabilmente le cose si aggiusterebbero e invece sticazzi. Dati recenti sembrano suggerire che abbiamo già innescato diversi processi non lineari e irrevocabili (scioglimento di permafrost, metano idrato e ghiaccio marino artico) che fanno sembrare la media di crescita di 2 gradi fino al 2100 una favoletta.
Qui si parla di 4, 6, 10, persino 16 gradi (SEDICI GRADI)
La connessione tra rapidi cambiamenti climatici e la nostra estinzione è sostanzialmente questa: se la temperatura media sale di 4-6 gradi, il pianeta diventa inabitabile agli umani. Non sembra molto, perché siamo abituati a escursioni termiche notturne di 15 gradi, ma ciò che non si dice mai abbastanza è che anche un aumento di 2-3 gradi di media si tradurrebbe in temperature superiori ai 40 nel Nord America e in Europa—per non parlare dell'area lungo l’equatore. In confronto, l’ondata di caldo in Europa del 2003 che ha ucciso più di 70.000 persone sembra uno scherzo.

se non vi state ancora cagando addosso c'è bisogno che sappiate che al di fuori della ristretta cerchia elitaria di ambientalisti che scappano sulle colline dell'entroterra americano a coltivare l'orto, ci sono anche un nutrito numero di esponenti politici, economisti, ex direttori della NASA i quali concordano più o meno tutti sulla stessa questione, se la razza umana non si estinguerà nei prossimi 50 anni subirà di sicuro un tracollo demografico devastante.
uno di questi è James Hansen, ex presidente del Goddard Institute for Space Studies della NASA, nonché uno dei principali climatologi del mondo, si è recentemente dimesso dalla posizione occupata negli ultimi 43 anni per potersi concentrare sull’attivismo nel campo del cambiamento climatico. Prevede che senza una completa de-carbonizzazione entro il 2030, le emissioni globali di CO2 saranno 16 volte superiori a quelle del 1950, garantendo cambiamenti climatici catastrofici. In un saggio pubblicato ad aprile di quest’anno, Hansen dichiara:
“Se dovessimo ‘riuscire’ a estrarre e bruciare tutti i combustibili fossili, alcune parti del pianeta diventerebbero letteralmente inabitabili, con periodi dell’anno con temperature di bulbo umido superiori ai 35 gradi. A tali temperature, per ragioni di fisiologia e fisica, gli umani non possono sopravvivere... per l’ambiente è fisicamente impossibile sopportare i 100 W di calore metabolico che un corpo umano genera quando è a riposo. Perciò, anche una persona che stia sdraiata nuda, tranquilla, nei venti di un uragano non sopravvivrebbe.”
Bill McKibben, fondatore del sito 350.org e del movimento che punta a ridurre i livelli di CO2 sottolinea come le circostanze attuali siano in netto disaccordo con la retorica del "facciamo qualche cosa per i nostri nipoti" perchè di fatto i cambiamenti climatici stanno coinvolgendo e probabilmente ci coinvolgeranno nel futuro prossimo in misura e in quantità imprevedibili
“La calotta polare artica si sta sciogliendo, il grande ghiacciaio sopra la Groenlandia si sta assottigliando, entrambi a una velocità sconcertante e imprevista. Gli oceani sono più acidi e il loro livelo si sta alzando... Grandi tempeste, uragani e cicloni sono diventati più potenti... La grande foresta boreale del Nord America morirà nel giro di pochi anni... [Questo] nuovo pianeta sembra più o meno il nostro, ma chiaramente non lo è... è la cosa peggiore che sia mai successa.”
il paleontologo Peter Ward
“La temperatura globale media è cambiata di 8 gradi in pochi decenni. La temperatura globale media è di 15 gradi. Immaginate se salisse a 24 o scendesse a 4 in un secolo o meno. Non abbiamo idea di come possa essere un mondo del genere... come minimo, tali cambiamenti improvvisi creerebbero tempeste catastrofiche di intensità e violenza inimmaginabili... spazzando i continenti non una volta ogni dieci anni o ogni secolo, ma più volte all’anno..."
la cosa interessante è che anche ammesso che tutti questi ragionamenti siano sballati o inesatti resta il fatto che la nostra società e noi stessi abbiamo nel tempo sviluppato una sorta di impermeabilità al concetto di estinzione.
un consapevolezza alla sopravvivenza eterna senza nessun fondamento reale che ci porta a pensare a noi (agli esseri umani in generale diciamo) proiettati in un futuro radioso senza significativi mutamenti di ordine sociale.
dico ordine sociale proprio in virtù del fatto che immaginarsi un pianeta al collasso ecologico porterebbe a pensare che lo stesso genere umano e le strutture sociale che lo regolano collassino insieme in una soluzione che prevede caos assoluto, fiamme e distruzione.
in definitiva siamo tutti morti

fonti
vice.it
guymcpherson.com
cleantechnica.com