Dubito molto.zio ha scritto: ma i sindacati remeranno parecchio contro caro helmut e non sempre per difendere posizioni acquisite. a volte difenderanno anche la reale produttività .
infatti a fronte di uno stipendio risibile di 1200 euro (che sia chiaro se uno non fa un cazzo sono un furto anche 600 euro) almeno la tranquillità di un contratto a tempo indeterminato è assolutamente necessario.
Il sindacalista tipo italiano mira a una cosa: fare carriera politica e magari finire a suonare il campanellini alla camera come Bertinotti (ex-Cgil), sottosegretario nel Prodi2 come D'Antoni (Cisl, e in lista nel 2001 con Andreotti

Di conseguenza, la difesa del salario del lavoratore passa in secondo piano (tra i più bassi d'Europa) e conta invece l'assecondamento dell'opinione pubblica.
Che adesso vuole la testa del dipendente pubblico. Quindi, risposte morbide sui giornali della Confindustria da parte delle tre divinità Bonanni, Angeletti e Epifani.
Il contratto a tempo indeterminato è un falso problema: nel privato il licenziamento per motivi di crisi economica prescinde da tutti i tipi di contratto.
Nel pubblico non viene licenziato alcuno, eppure tutte le amministrazioni pubbliche sono in deficit. Ripianato con il denaro del contribuente.
Eppoi la sinistra estrema e moderata piange come un vitello quando si accorge di aver perso i voti dei lavoratori dipendenti del privato.
Sono dei fessi.
