prendere gli affitti o geniaccio??
o in alternativa investire in mattoni sapendo benissimo che a prescindere dalle flessioni è sempre un buon investimento??
il mercato immobiliare è e sarà sempre la cassaforte del paese
la balla del consumino mensile che tira l'economia è una cagatqa del silvio suvvia
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balkan wolf
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Parakarro
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MA MANCO MORTO!AlexSmith ha scritto:Hai comprato Parak?Parakarro ha scritto:Rogito ergo sum
Il motto dell'anno!
Solo che ieri sera ho passato una luuuuuuuuuunga serata con amici novelli investitori immobiliari che cavalcano la bolla della speculazione vista la flessione del mercato.... ILLUSI
Il mercato immobiliare non renderà mai ricchi i poveri...semmai il contrario....
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danny_the_dog
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Sì sì...ad avere i cash...balkan wolf ha scritto:prendere gli affitti o geniaccio??
o in alternativa investire in mattoni sapendo benissimo che a prescindere dalle flessioni è sempre un buon investimento??
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Tornando agli affitti io ho invece registrato dei cali, bilocali scesi sotto la soglia dei 600 Euro: evidentemente meglio non esagerare con le richieste ed essere sicuri di prenderli.
AH ah ah aha ha, è capitato anche a me qualche mese fa.Parakarro ha scritto:MA MANCO MORTO!
Solo che ieri sera ho passato una luuuuuuuuuunga serata con amici novelli investitori immobiliari che cavalcano la bolla della speculazione vista la flessione del mercato.... ILLUSI
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Amici convinti che il loro immobile aveva già fatto +30k in meno di un anno. Tutti immobiliaristi ma con mutui enormi, con case che per loro valgono oro salvo poi ritrovarsi a fine mese con 50 euro nel portafoglio.
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balkan wolf
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ovvio che il mattone ragiona sul decennio e sulla combo crescita+affitto
i parvenu comprano col mutuo convinti di farsi pagare quest'ultimo dagli inquilini e intanto prendere rialzio pazzeschi... ok non funziona così
se non c'è cash reale dietro non si innesca nessun meccanismo di guadagno extra vero ( rialzi e affitti ) poi con quel guafdagno si ragiona per fare robe più sportive ( che non sempre funzionanano )
le basi cazzo le basi!!!
i parvenu comprano col mutuo convinti di farsi pagare quest'ultimo dagli inquilini e intanto prendere rialzio pazzeschi... ok non funziona così
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“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Il problema è che molti le basi non le hanno...balkan wolf ha scritto:ovvio che il mattone ragiona sul decennio e sulla combo crescita+affitto
i parvenu comprano col mutuo convinti di farsi pagare quest'ultimo dagli inquilini e intanto prendere rialzio pazzeschi... ok non funziona così
se non c'è cash reale dietro non si innesca nessun meccanismo di guadagno extra vero ( rialzi e affitti ) poi con quel guafdagno si ragiona per fare robe più sportive ( che non sempre funzionanano )
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e allora che facciano altro no?
è ovvio che un settore dove si tengono bloccati i capitali non funziona se non ci sono i capitali di base
serebbe come se uno debole fisicamente si lamentasse perchè non ha il diritto di fare lo scaricatore di porto
comprarsi la casetta base col mutuo e non rompere i coglioni ... per fare l'immobiliarista servono gli immobili mi pare tanto ovvio no
è ovvio che un settore dove si tengono bloccati i capitali non funziona se non ci sono i capitali di base
serebbe come se uno debole fisicamente si lamentasse perchè non ha il diritto di fare lo scaricatore di porto
comprarsi la casetta base col mutuo e non rompere i coglioni ... per fare l'immobiliarista servono gli immobili mi pare tanto ovvio no
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Sunia-Cgil: "E' emergenza affitti
In 10 anni canoni in rialzo del 130%"
ROMA - Seimila sfrattati a Roma e 10.000 a Milano, 17.000 le famiglie che nella capitale sono in graduatoria per un alloggio pubblico, 16.700 nel capoluogo lombardo. E ancora, 365.000 immigrati regolari "alla disperata ricerca di un alloggio" a Roma, 390.000 a Milano. Sono i dati che emergono da una ricerca Cgil-Sunia, presentata oggi a Roma. Il perchè dell'emergenza abitativa è dato soprattutto dall'esorbitante aumento dei canoni delle case in affitto, cresciuti, rileva l'indagine, del 130% negli ultimi 10 anni, del 145% se si considerano solo Roma e Milano, città nelle quali il 25% degli abitanti vive in affitto (contro una media nazionale del 20%).
Gli affitti più elevati sono infatti a Roma e Milano. Nelle due città per un appartamento di 80 metri quadrati l'affitto mensile è di 2.300 euro in zona centrale e 1.200 euro in periferia. Anche a Firenze si superano i 2.000 euro al mese, mentre a Bologna ne occorrono 1.800 per un alloggio in centro. Decisamente più accessibile Torino dove 80 metri quadrati centrali costano in media 850 euro, meno dei 1.200 di Napoli e dei 900 a Bologna. Il canone medio di un contratto di locazione stipulato negli ultimi 10 anni si aggira intorno ai 740 euro al mese, mentre per i nuovi contratti il prezzo puó arrivare fino ai 1.100 euro.
A fronte di una situazione sempre più drammatica, denunciano Sunia e Cgil, lo Stato si è tirato indietro: i fondi statali attribuiti sono diminuiti in 10 anni del 69,58%. Mentre le domande di contributi per il pagamento del canone sono aumentate tra il 2000 e il 2006 del 75% a Roma e del 200% a Milano.
Negli ultimi dodici mesi il mercato della compravendita immobiliare è arretrato, con ripercussioni ancora più negative su quello degli affitti. "L'incidenza dell'affitto sul reddito nel nostro Paese è troppo elevata", denuncia la segretaria confederale Cgil Paola Agnello Modica. L'affitto è diventato infatti ormai un vero "macigno" sui conti delle famiglie, assorbendo oltre il 50% del reddito per quei lavoratori che percepiscono dai 15.000 ai 20.000 euro l'anno (il 27,20% delle famiglie in affitto).
Ma per i mesi a venire sarà peggio: il lavoratore che adesso si mette alla ricerca di un nuovo affitto deve mettere in conto l'impiego del 75% della propria busta paga o pensione. E peggio va per tutti quelli al di sotto della soglia di 20.000 euro. Per chi guadagna tra i 10.000 ed i 15.000 euro l'anno, infatti, il peso di una casa schizza al 70% del proprio reddito fino a farsi insostenibile, il 117%, per quelli che guadagnano meno di 10.000 euro l'anno.
"La situazione è drammatica - conclude Paola Agnello Modica - e non si puó continuare a dire, come fa il premier, di continuare a spendere quando una parte importante del Paese non ha accesso ad alloggi pubblici. La verità è che il governo aveva annunciato un piano casa ma alla fine è riuscito solo a tagliare le risorse".
Cgil e Sunia indicano alcuni interventi urgenti, da attuare subito per venire incontro almeno alle situazioni più drammatiche. Occorre "utilizzare immediatamente i fondi stanziati per il piano casa", dando il via così entro l'anno alla costruzione e al recupero di circa 20.000 alloggi, e "aumentare con nuove risorse il Fondo di sostegno all'affitto anche per rispondere alla domanda crescente di famiglie di lavoratori licenziati, in cassa integrazione e precari". Il Sunia chiede infine un tavolo con governo, regioni e comuni, e la realizzazione di "un vero piano casa, partendo dalla definizione degli obiettivi numerici e di qualità urbanistica degli interventi".
AUMENTI BOOM AFFITTI NEI PICCOLI NEGOZI, BARI IN TESTA
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Negli ultimi 5 anni l'aumento del canone di locazione dei negozi ubicati nel centro dei principali Comuni capoluogo di Regione e' stato molto pesante. Per contro invece, il valore delle vendite al dettaglio del commercio fisso delle piccole superfici e' diminuito del 6,5% mentre l'inflazione e' cresciuta 'solo' del 12%. E i piu' penalizzati sono stati i negozianti del capoluogo pugliese. Sono questi alcuni dei risultati emersi da una elaborazione effettuata dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha analizzato l'andamento nell'ultimo quinquennio dei canoni di locazione dei piccoli negozi ubicati nei principali centri urbani italiani A Bari, prosegue la l'Associazione, un piccolo esercizio di 60 mq ha visto aumentare il costo dell'affitto di 708 euro (+ 62,9%) attestandosi, l'anno scorso, su un valore medio mensile pari a 1.833 euro. A Palermo, invece, l'incremento e' stato di 463 euro (+ 44,5%), cosicche' l'affitto di un piccolo punto vendita sempre di 60 mq si e' attestato, nel 2008, sui 1.503 euro mensili. A Genova, sempre tra il 2003 e il 2008, l'aumento e' stato di 545 euro (+ 44,4%) e il valore medio dell'affitto di una bottega di 60 mq e' costato al conduttore 1.773 euro per ciascun mese dell'anno appena trascorso. ''Negli ultimi anni - dice Giuseppe Bortolussi direttore dell'Ufficio studi - gran parte dell'opinione pubblica ha dato la colpa del caro prezzi a chi ha speculato nella fase di passaggio dalla lira all'euro. Anche se in misura molto contenuta, non possiamo non ammettere che cio' sia avvenuto. Purtroppo, pero', nessuno ricorda gli aumenti esponenziali registrati dagli affitti, dalle tasse locali, dalle tariffe dell'asporto rifiuti e dalle bollette della luce o del gas che hanno fatto esplodere i costi fissi delle attivita' commerciali con evidenti ripercussioni negative sui portafogli dei consumatori finali. Una maggior moderazione da parte dei locatori, degli enti locali e delle societa' pubbliche che gestiscono certi servizi avrebbe sicuramente favorito il potere d'acquisto delle famiglie italiane''.
(Sec/Ct/Adnkronos
In 10 anni canoni in rialzo del 130%"
ROMA - Seimila sfrattati a Roma e 10.000 a Milano, 17.000 le famiglie che nella capitale sono in graduatoria per un alloggio pubblico, 16.700 nel capoluogo lombardo. E ancora, 365.000 immigrati regolari "alla disperata ricerca di un alloggio" a Roma, 390.000 a Milano. Sono i dati che emergono da una ricerca Cgil-Sunia, presentata oggi a Roma. Il perchè dell'emergenza abitativa è dato soprattutto dall'esorbitante aumento dei canoni delle case in affitto, cresciuti, rileva l'indagine, del 130% negli ultimi 10 anni, del 145% se si considerano solo Roma e Milano, città nelle quali il 25% degli abitanti vive in affitto (contro una media nazionale del 20%).
Gli affitti più elevati sono infatti a Roma e Milano. Nelle due città per un appartamento di 80 metri quadrati l'affitto mensile è di 2.300 euro in zona centrale e 1.200 euro in periferia. Anche a Firenze si superano i 2.000 euro al mese, mentre a Bologna ne occorrono 1.800 per un alloggio in centro. Decisamente più accessibile Torino dove 80 metri quadrati centrali costano in media 850 euro, meno dei 1.200 di Napoli e dei 900 a Bologna. Il canone medio di un contratto di locazione stipulato negli ultimi 10 anni si aggira intorno ai 740 euro al mese, mentre per i nuovi contratti il prezzo puó arrivare fino ai 1.100 euro.
A fronte di una situazione sempre più drammatica, denunciano Sunia e Cgil, lo Stato si è tirato indietro: i fondi statali attribuiti sono diminuiti in 10 anni del 69,58%. Mentre le domande di contributi per il pagamento del canone sono aumentate tra il 2000 e il 2006 del 75% a Roma e del 200% a Milano.
Negli ultimi dodici mesi il mercato della compravendita immobiliare è arretrato, con ripercussioni ancora più negative su quello degli affitti. "L'incidenza dell'affitto sul reddito nel nostro Paese è troppo elevata", denuncia la segretaria confederale Cgil Paola Agnello Modica. L'affitto è diventato infatti ormai un vero "macigno" sui conti delle famiglie, assorbendo oltre il 50% del reddito per quei lavoratori che percepiscono dai 15.000 ai 20.000 euro l'anno (il 27,20% delle famiglie in affitto).
Ma per i mesi a venire sarà peggio: il lavoratore che adesso si mette alla ricerca di un nuovo affitto deve mettere in conto l'impiego del 75% della propria busta paga o pensione. E peggio va per tutti quelli al di sotto della soglia di 20.000 euro. Per chi guadagna tra i 10.000 ed i 15.000 euro l'anno, infatti, il peso di una casa schizza al 70% del proprio reddito fino a farsi insostenibile, il 117%, per quelli che guadagnano meno di 10.000 euro l'anno.
"La situazione è drammatica - conclude Paola Agnello Modica - e non si puó continuare a dire, come fa il premier, di continuare a spendere quando una parte importante del Paese non ha accesso ad alloggi pubblici. La verità è che il governo aveva annunciato un piano casa ma alla fine è riuscito solo a tagliare le risorse".
Cgil e Sunia indicano alcuni interventi urgenti, da attuare subito per venire incontro almeno alle situazioni più drammatiche. Occorre "utilizzare immediatamente i fondi stanziati per il piano casa", dando il via così entro l'anno alla costruzione e al recupero di circa 20.000 alloggi, e "aumentare con nuove risorse il Fondo di sostegno all'affitto anche per rispondere alla domanda crescente di famiglie di lavoratori licenziati, in cassa integrazione e precari". Il Sunia chiede infine un tavolo con governo, regioni e comuni, e la realizzazione di "un vero piano casa, partendo dalla definizione degli obiettivi numerici e di qualità urbanistica degli interventi".
AUMENTI BOOM AFFITTI NEI PICCOLI NEGOZI, BARI IN TESTA
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Negli ultimi 5 anni l'aumento del canone di locazione dei negozi ubicati nel centro dei principali Comuni capoluogo di Regione e' stato molto pesante. Per contro invece, il valore delle vendite al dettaglio del commercio fisso delle piccole superfici e' diminuito del 6,5% mentre l'inflazione e' cresciuta 'solo' del 12%. E i piu' penalizzati sono stati i negozianti del capoluogo pugliese. Sono questi alcuni dei risultati emersi da una elaborazione effettuata dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha analizzato l'andamento nell'ultimo quinquennio dei canoni di locazione dei piccoli negozi ubicati nei principali centri urbani italiani A Bari, prosegue la l'Associazione, un piccolo esercizio di 60 mq ha visto aumentare il costo dell'affitto di 708 euro (+ 62,9%) attestandosi, l'anno scorso, su un valore medio mensile pari a 1.833 euro. A Palermo, invece, l'incremento e' stato di 463 euro (+ 44,5%), cosicche' l'affitto di un piccolo punto vendita sempre di 60 mq si e' attestato, nel 2008, sui 1.503 euro mensili. A Genova, sempre tra il 2003 e il 2008, l'aumento e' stato di 545 euro (+ 44,4%) e il valore medio dell'affitto di una bottega di 60 mq e' costato al conduttore 1.773 euro per ciascun mese dell'anno appena trascorso. ''Negli ultimi anni - dice Giuseppe Bortolussi direttore dell'Ufficio studi - gran parte dell'opinione pubblica ha dato la colpa del caro prezzi a chi ha speculato nella fase di passaggio dalla lira all'euro. Anche se in misura molto contenuta, non possiamo non ammettere che cio' sia avvenuto. Purtroppo, pero', nessuno ricorda gli aumenti esponenziali registrati dagli affitti, dalle tasse locali, dalle tariffe dell'asporto rifiuti e dalle bollette della luce o del gas che hanno fatto esplodere i costi fissi delle attivita' commerciali con evidenti ripercussioni negative sui portafogli dei consumatori finali. Una maggior moderazione da parte dei locatori, degli enti locali e delle societa' pubbliche che gestiscono certi servizi avrebbe sicuramente favorito il potere d'acquisto delle famiglie italiane''.
(Sec/Ct/Adnkronos
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Ho sentito anche io, mentre pranzavo, la notizia, peccato che, dato il bordello di fondo, non sono riuscito a capire bene di cosa si parlava..
Leggendo quei numeri comunque si capisce molto della difficoltà legata alla quarta settimana.. con aumenti del genere sulle spese base 8di cui non si puó fare a meno) ma senza il conseguente adeguamento degli stipendi (per chi non puó adeguare in autonomia, vedi liberi professionisti ed altri) questo ha ridotto le possibilità di spesa.. sarebbe interessante rivedere la crisi sotto quest'ottica: quanto della crisi è sistemico ovvero, avvezzi ad un mercato di una certa dimensione, la continua erosione del potere d'acquisto ha trovato una sovra-capacità produttiva in tante aziende per cui, per recuperare redditività si deve prima svuotere la polmonatura (leggi = magazzino) prima di ricominciare con cicli produttivi ridotti.
Si noti poi che, in questi giorni, stanno arrivando i dati di andamento di alcune aziende dell'anno scorso: TOD's +4% è una, Benetton +7% un altra insomma, non male per un anno in cui le vendite si sono calate.
Leggendo quei numeri comunque si capisce molto della difficoltà legata alla quarta settimana.. con aumenti del genere sulle spese base 8di cui non si puó fare a meno) ma senza il conseguente adeguamento degli stipendi (per chi non puó adeguare in autonomia, vedi liberi professionisti ed altri) questo ha ridotto le possibilità di spesa.. sarebbe interessante rivedere la crisi sotto quest'ottica: quanto della crisi è sistemico ovvero, avvezzi ad un mercato di una certa dimensione, la continua erosione del potere d'acquisto ha trovato una sovra-capacità produttiva in tante aziende per cui, per recuperare redditività si deve prima svuotere la polmonatura (leggi = magazzino) prima di ricominciare con cicli produttivi ridotti.
Si noti poi che, in questi giorni, stanno arrivando i dati di andamento di alcune aziende dell'anno scorso: TOD's +4% è una, Benetton +7% un altra insomma, non male per un anno in cui le vendite si sono calate.
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drugy tu sei dei nostri se non ricordo male?
paradossalmente negli ultimi 5 anni ho preso più da milano senza agire che da sofia agendo...
settore enigmatico quello del mattone quasi zen sembra che non succede nulla e invece si muove tutto sempre e comunque
e per i soliti brontoloni che credono che sia un "non-lavoro" metto le mani avanti... ci vuole un sistema nervoso sovraumano conosco tanti di quei pirla che vanno in panico e si rovinano la vita con una singola mossa sbagliata
paradossalmente negli ultimi 5 anni ho preso più da milano senza agire che da sofia agendo...
settore enigmatico quello del mattone quasi zen sembra che non succede nulla e invece si muove tutto sempre e comunque
e per i soliti brontoloni che credono che sia un "non-lavoro" metto le mani avanti... ci vuole un sistema nervoso sovraumano conosco tanti di quei pirla che vanno in panico e si rovinano la vita con una singola mossa sbagliata
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Hehe quando si muovono i soldi ci vuole sempre un gran sangue freddo.. peró mi piacerebbe farti vedere certi "traders" improvvisati.. mamma mia.. altro che mercato immobiliare.. gente che compra azioni su mercati di cui non riesce nemmeno a pronunciare il nome correttamente.. il panico è nemico degli investitori, il peggior nemico probabilmente.balkan wolf ha scritto:
e per i soliti brontoloni che credono che sia un "non-lavoro" metto le mani avanti... ci vuole un sistema nervoso sovraumano conosco tanti di quei pirla che vanno in panico e si rovinano la vita con una singola mossa sbagliata
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praticamente un morto di fame...chiedo 400/mese (mai aumentati) per 2 appartamenti di 40 mq l' uno (soggiorno con angolo cottura + bagno con box auto)...gli stabili sono nuovi di pacca (terminati ex-novo nel 2007). nell' altro ci andró a vivere a breve. postilla razziale: l' islamico mi pagava puntualissimo senza fiatare, gli italiani fanno piagnistei. considera che non sto a milanobalkan wolf ha scritto:drugy tu sei dei nostri se non ricordo male?
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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balkan wolf
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mai affittare ad arabi e terroni drugy sono i peggiori piagnoni... accettabili i sudamericani ma ti conciano l'appartamento perchè sono tutti alcolizzati e fanno le fieste in 134
i miei asiatici sono amorevoli gli voglio proprio bene quando arrivano col grano e ti chiamano signore
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Io ho avuto probblemi un po con tutti i colori e le latitudini...Mai affittato ad arabi per principio (fotte un cazzo della discriminazione).Drogato_ di_porno ha scritto: l' islamico mi pagava puntualissimo senza fiatare, gli italiani fanno piagnistei. considera che non sto a milano
Qua da me (bg provincia) gli affitti sono molto più bassi eppure si lamentano...che cojons....
