bocha ha scritto:non puoi postare in viola......per tanti motivi
p.s. dimissioni smentite...e la borsa continua a salire.....ne azzeccaste una
Berlusconi smentisce le dimissioni. La Borsa sale lo stesso
Guardati l'amdamento dell'indice.
A notizia delle dimissioni l'indice di Milano schizza a 15816 in meno di 3 minuti. Alla notizia della smentita, circa un' ora dopo, l'indice mi scende a 15546 etc, etc.
L'indice e' sempre superiore all'apertura, ma in meno di un'ora l'indice ha perso un buon 2%. Se stava zitto era meglio per tutti. Ovvio che i mercati prevedono che il nostro amato leader non durera' e sfruttano il momento.
Pero', il fatto che la borsa sia positiva e' un brutto segnale per Berlusconi. I mercati prevedono che senza di lui le cose andranno meglio.
Quindi io eviterei di dire: ne azzeccaste una. Basta informarsi.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
bocha ha scritto:non puoi postare in viola......per tanti motivi
p.s. dimissioni smentite...e la borsa continua a salire.....ne azzeccaste una
Berlusconi smentisce le dimissioni. La Borsa sale lo stesso
Guardati l'amdamento dell'indice.
A notizia delle dimissioni l'indice di Milano schizza a 15816 in meno di 3 minuti. Alla notizia della smentita, circa un' ora dopo, l'indice mi scende a 15546 etc, etc.
L'indice e' sempre superiore all'apertura, ma in meno di un'ora l'indice ha perso un buon 2%. Se stava zitto era meglio per tutti. Ovvio che i mercati prevedono che il nostro amato leader non durera' e sfruttano il momento.
Pero', il fatto che la borsa sia positiva e' un brutto segnale per Berlusconi. I mercati prevedono che senza di lui le cose andranno meglio.
Quindi io eviterei di dire: ne azzeccaste una. Basta informarsi.
facendo trading intra-day sulla borsa di Milano me la sto godendo un mondo
grazie Silvio !!
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
Augurandomi ovviamente che il cav se ne vada alla svelta (ahimé, non pratico il trading intra-day, qualunque cosa voglia dire), resto comunque preoccupato per il futuro politico di questo paese. Non vedo infatti proposte e persone in campo che siano in grado di riportare l'Italia ad un livello accettabile di democrazia e confronto civile. Le facce in giro sono quelle (da destra e da sinistra) che hanno condotto il paese a questo punto. I fantomatici nuovi sono il prodotto di ciò che è stato il paese in questi ultimi anni. Quindi poche speranze.
"Non ti azzardare. Non con Campanellino!"
Charles Bukowski, Pulp
bocha ha scritto:non puoi postare in viola......per tanti motivi
p.s. dimissioni smentite...e la borsa continua a salire.....ne azzeccaste una
Berlusconi smentisce le dimissioni. La Borsa sale lo stesso
Guardati l'amdamento dell'indice.
A notizia delle dimissioni l'indice di Milano schizza a 15816 in meno di 3 minuti. Alla notizia della smentita, circa un' ora dopo, l'indice mi scende a 15546 etc, etc.
L'indice e' sempre superiore all'apertura, ma in meno di un'ora l'indice ha perso un buon 2%. Se stava zitto era meglio per tutti. Ovvio che i mercati prevedono che il nostro amato leader non durera' e sfruttano il momento.
Pero', il fatto che la borsa sia positiva e' un brutto segnale per Berlusconi. I mercati prevedono che senza di lui le cose andranno meglio.
Quindi io eviterei di dire: ne azzeccaste una. Basta informarsi.
basta informarsi....
ore 13,45:18 ferrara parla di dimissioni....
Ultima modifica di bocha il 07/11/2011, 15:03, modificato 2 volte in totale.
Ultima modifica di Husker_Du il 07/11/2011, 15:03, modificato 1 volta in totale.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
La prova di forza che Berlusconi cerca in Parlamento è dettata più dal temperamento e dall'umore del soggetto che da una lucida analisi della realtà.
Dovrebbe, innanzitutto, fare riflettere i berluscones, questo ostinato rifiuto di prendere atto della realtà, che - lo dico con serietà - sconfina abbondantemente nelle categorie della psichiatria e ha ben poco a che vedere con l'analisi politica.
Detto questo, osservo che la prova di forza di Berlusconi è priva di qualunque ragionevolezza in quanto:
- se il Governo otterrà la fiducia, si tratterà di una inutile prosecuzione di una lenta agonia che nuoce al Paese, alla sua credibilità, allo spread BTP/BUND ed alla tenuta dei mercati finanziari.
Ciò non farà altro che accrescere le responsabilità di Berlusconi nella crisi finanziaria e nella perdita di credibilità del Paese di fronte al mondo intero;
- se Berlusconi non otterrà la maggioranza, invece, perderà definitivamente ogni diritto di gestione nella fase di transizione che si aprirà dopo la sfiducia.
Non avrà alcuna legittimazione nè per proporre elezioni anticipate nè per indicare il suo successore: la gestione della crisi spetterà, per intero, a Giorgio Napolitano.
Ultima modifica di BARNEY il 07/11/2011, 15:04, modificato 1 volta in totale.
cinico ha scritto:Augurandomi ovviamente che il cav se ne vada alla svelta (ahimé, non pratico il trading intra-day, qualunque cosa voglia dire), resto comunque preoccupato per il futuro politico di questo paese. Non vedo infatti proposte e persone in campo che siano in grado di riportare l'Italia ad un livello accettabile di democrazia e confronto civile. Le facce in giro sono quelle (da destra e da sinistra) che hanno condotto il paese a questo punto. I fantomatici nuovi sono il prodotto di ciò che è stato il paese in questi ultimi anni. Quindi poche speranze.
Io sono preoccupato per il futuro economico in generale da 30 anni campiamo di buffi e non vedo come possiamo uscirne.
bocha ha scritto:
ore 13,45:18 ferrara parla di dimissioni....
E' impossibile, io sapevo della notizia di ferrara ben prima delle 12 in UK, che sono le 13 in Italia.
Quando ho scritto della smentita erano le 12.03 in UK (le 13.03 in Italia) quando l'indice cade vistosamente.
Ora: o io sono un veggente della madonna(puo' pure essere), oppure gli orari che presenti tu sono sbagliati.
Vedi tu.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
Non condivido visione di fondo ma analisi appare corretta
Uno scenario da incubo sull'economia mondiale Mondo
di Antonio Martino7 Novembre 2011 .Le considerazioni che seguono mi sono state suggerite dalla lettura di un articolo del mio amico Gerald O' Driscoll sul Wall Street Journal (3 novembre). Le riprendo senza imbarazzo perché si tratta di considerazioni evidenti, che sono sotto i nastri occhi da tempo e che non abbiamo ancora metabolizzato. Il tema di O' Driscoll è semplice e sconvolgente: la crisi finanziaria dell'Europa riguarda anche gli Stati Uniti e non solo indirettamente.
Il meccanismo è noto: lo Stato fa promesse «sociali» ai suoi cittadini - pensioni generose erogate in età lavorativa, assistenza sanitaria gratuita per tutti, inamovibilità dell'impiego - che a un certo punto scopre di non potere mantenere per mancanza di soldi. Avendo già spremuto tutto il possibile dal settore privato e non potendo aumentare ancora il prelievo fiscale senza stroncare l'economia, ricorre all'indebitamento; quando i privati non assorbono più le cambiali dello Stato, questi si rivolge alle banche, promettendo in cambio che ne garantirà la solvibilità. È uno schema truffaldino che nemmeno Bernie Maddoff avrebbe potuto concepire: le banche comprano titoli di Stato in cambio della promessa di salvataggio in caso di difficoltà.
Tuttavia, un «salvatore» smette di essere tale quando resta senza soldi e comincia l'incubo: lo Stato non può salvare le banche e queste non possono permettersi di lasciarlo fallire pena il loro stesso fallimento. È la storia della Grecia, secondo O' Driscoll non nuova a esperienze del genere già occorse nel XIX e XX secolo, ma è la stessa storia in Francia, dove lo sviluppo si è arrestato e le banche sono in possesso di una grande quantità di titoli pubblici greci.
Un fallimento della Grecia si ripercuoterebbe inevitabilmente anche sulle banche di Francia e Germania. Da qui l'altruismo franco-tedesco pronto a sacrificarsi per «salvare» la Grecia! Non basta. Banche e istituzioni finanziarie americane sono esposte in molti modi diversi nei confronti delle banche europee: le difficoltà di queste quindi non resterebbero senza conseguenze sull'economia e la finanza americane. Inoltre, e notevolmente più importante, la Fed (banca centrale degli USA) ha fornito alla Banca Centrale Europea grandi quantità di dollari in cambio di euro o attività denominate nella moneta comune europea. La Bce promette di restituire alla Fed i dollari con interesse ma la promessa non è per nulla garantita: la Bce può stampare euro, non dollari, né si capisce perché abbia preso a prestito dalla Fed quando il mondo è sommerso da un'enorme quantità di dollari.
La spiegazione suggerita da O' Driscoll è che le banche europee abbiano gravi problemi di liquidità. Se la Bce non onora i suoi impegni con la Fed, il costo delle perdite della banca centrale americana sarà sopportato dai contribuenti americani, non certo da quelli europei. Il problema vero è che nell'Unione Europea non ci sono i fondi per onorare le promesse «sociali» fatte dai governi nazionali. È questa la ragione per cui si parla di introdurre una nuova imposta sulle transazioni finanziarie europee. La Grecia, prima o poi, fallirà ma non sarà che la prima di una serie di nazioni dell'UE. A quel punto l'unica scappatoia possibile sarà una generalizzata monetizzazione dei debiti sovrani per opera della Bce, come già sostenuto su queste colonne. L'espansione monetaria produrrà inizialmente effetti benefici, stimolando la crescita, ma a lungo andare non potrà non tradursi in inflazione.
Come l'alcol, l'espansione monetaria è piacevole all'inizio, poi arriva il mal di testa. Gli americani hanno poco da compiacersi per i guai dell'Europa sia perché sono anche loro (basti pensare al Fondo Monetario Internazionale, impegnato ad «aiutare» Paesi europei, che prima o poi chiederà fondi ai Paesi membri, specie agli USA) sia perché, grazie alle follie di Obama, si avviano ad avere esattamente lo stesso tipo di problemi dell'Europa: «Se volete sapere come la crisi del debito americano si svilupperà, sostiene O' Driscoll, guardate l'Europa.
Dobbiamo attenderci quindi una crisi su entrambe le sponde dell'Atlantico, destinata a divenire mondiale? Forse no, ma certamente le turbolenze sui mercati finanziari sono destinate a durare perché gli operatori, non sapendo che pesci pigliare, continueranno a muovere ingenti quantità d'investimenti da un tipo di attività a un altro, con conseguente volatilità dei prezzi. Di fronte a questo scenario le blaterazioni della politica italiana appaiono in tutta la loro misera provincialità: «La nave affonda, ma a noi non importa, tanto non è nostra»!