Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

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Gargarozzo
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3361 Messaggio da Gargarozzo »

Io preferisco pisciare all'aperto, anche se a volte becchi dei puritani che s'indignano.
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.

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GeishaBalls
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3362 Messaggio da GeishaBalls »

wittman ha scritto:
06/12/2021, 16:43
Salieri D'Amato ha scritto:
06/12/2021, 16:30
Non c'è da farla tanto lunga ed andare ad individuare categorie e orientamenti.
Al momento vi sono i bagni "donne" e "uomini", basta sostituire con "pene muniti" e "vagina muniti" e voilà ... problema risolto!
ma quelli con la vagina si sentirebbero offesi e mortificati di essere separati da quelli con il pene. E' discriminatorio che uno con la vagina non possa andare dove ci sono i pisciatoi appesi al muro ed essere limitato nella sua libertà costituzionale di movimento dal non poter entrare nel cesso degli uomini, ops! pardon, di quelli con il cazzo, perchè già anche identificare uomo uno col cazzo inizia a essere complicato e discutibile... per non dire razzista, fascista o transculomofobo
Ed è discriminatorio anche per gli uccello muniti, perchè la vera parità dei sessi si ottiene andando col pisello in mano a pisciare di fianco a una signorin* nel cesso genderfluid
magari non sarai d’accordo sulle conclusioni ma non c’è bisogno di buttarla in sarcasmo, i problemi degli altri sono sempre cazzate, “se non hanno pane che mangino brioche”

Alcuni uomini trovano imbarazzante che una trans vada nei bagni degli uomini. La stessa trans magari non ci tiene a far pubblicità di essere “pene munita” e si sono già letti di episodi di molestie. Per non parlare delle polemiche contro le trans che vanno nei bagni femminili.

Quindi che facciamo? Proposte ne abbiamo: bagni per “peni muniti”, quella di farla sul prato, quella di bagni senza distinzioni di genere, continuare a far finta che non esistano persona LGBTQI+

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walter84
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3363 Messaggio da walter84 »

Scusa Geisha, ma le donne che nn vogliono che un uomo vada nel loro stesso bagno quindi nn contano?? No xchè anche in questo caso si può parlare benissimo di disagio e in qualche caso di molestie..
"Ladies and gentlemen, please stand up for the National Anthem of the German Democratic Republic:

https://youtu.be/3AhIJB9jpWQ"

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australiano
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3364 Messaggio da australiano »

a me son sempre piaciuti i bagni unisex

se devi fare bisogni corporali hai bisogno di una porta chiusa a chiave. e fare quello che devi fare in intimità.
se devi lavarti le mani, piuttosto che metterti il rimmel, piuttosto che cambiare il pannolino a tuo figlio lo puoi fare nello spazio 'open' anche in presenza di persone sconosciute di qualsiasi genere siano.

la cosa importante piuttosto è l'igiene.

quindi riassumento

igiene

porte

stop

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alternativeone
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3365 Messaggio da alternativeone »

Quoto in toto Australiano, sembra di discutere del sesso degli angeli, da una parte e dall'altra. Quanti locali hanno un bagno unico oppure bagni separati con l'antibagno in comune?
Non credo sia di vitale importanza la targhetta appesa alla porta ma bensì che ci sia appunto una porta per garantire un minimo di privacy.
...step into this room and dance for me

Brava persona.

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Satana in autobus
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3366 Messaggio da Satana in autobus »

visione funzionale che non mi dispiace. In TEORIA con i bagni condivisi gli uomini avrebbero da guadagnare in serrature funzionanti e probabilmente in igene (se sanno che una donna è lì che aspetta di entrare dopo di loro, forse la tavoletta la alzano). Ma è tutta teoria. Potrebbe finire che i bagni diventino latrine con le porte scassate per tutte e tutti. Bisognerebbe avere qualche statistica alla mano... :wink:
I'll be your mirror, reflect what you are.

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Salieri D'Amato
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3367 Messaggio da Salieri D'Amato »

GeishaBalls ha scritto:
07/12/2021, 5:48
Alcuni uomini trovano imbarazzante che una trans vada nei bagni degli uomini. La stessa trans magari non ci tiene a far pubblicità di essere “pene munita” e si sono già letti di episodi di molestie. Per non parlare delle polemiche contro le trans che vanno nei bagni femminili.

Quindi che facciamo? Proposte ne abbiamo: bagni per “peni muniti”, quella di farla sul prato, quella di bagni senza distinzioni di genere, continuare a far finta che non esistano persona LGBTQI+
In questo caso non intendevo fare del sarcasmo, ma proprio esplicitare una soluzione che mi pareva semplice, o almeno la più semplice.

D'altronde il bagno unico mi sembra improponibile (leggo ora che invece trova favorevole riscontro in altri forumisti), a livello pratico sarebbe la soluzione peggiore, già ora, quando mi trovo in dei bagni misti con uomini e donne, a volte mi sento in imbarazzo io per gli sguardi che noto in uomini di età più avanzata e per il livello di pulizia che noi uomini ci lasciamo alle spalle. Fare un terzo bagno mi sembra ancora più difficile, sia tecnicamente, che a livello concettuale, visto che gli LGBTQI++++++ desiderano abolire le differenze di genere, un bagno simile sembrerebbe una ghettizzazione, un'incardinare; poi magari c'è quello che si sente donna a tutti gli effetti, che vorrebbe andare nel bagno delle donne e non costretto ad andare nel bagno "particolare". Di farla sul prato non mi sembra il caso.
Quindi ritorno alla mia soluzione, bagni per pene e vaginamuniti; d'altronde se la trans non ci tiene a far saper di essere penemunita potrebbe non voler far sapere neppure di essere trans e ovunque vada verrà etichettata. Ma poi quì si parla di caratteristiche fisiche e se vuoi andare ad un bagno pubblico vanno esplicitate, non è che stai mettendo un annuncio pubblico con affissione all'albo dei vagina o penimuniti; gli orientamenti sessuali, dove è giusto preservare la propria privacy, sono altra cosa.

Sulle molestie credo sia una battaglia difficile, già ora vi sono a tutti i livelli, per dire, anche a me nei bagni maschili, un paio di volte, sono state fatte profferte, una volta avvicinandomi e chiedendomi se avevo bisogno di una mano, al che risposi che ne avevo già 2 ed ero apposto così, fulminandolo con lo sguardo. Non credo che ulteriori soluzioni sul genere possano evitare il problema.
La via più breve tra due cuori è il pene

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wittman
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3368 Messaggio da wittman »

GeishaBalls ha scritto:
07/12/2021, 5:48
wittman ha scritto:
06/12/2021, 16:43
Salieri D'Amato ha scritto:
06/12/2021, 16:30
Non c'è da farla tanto lunga ed andare ad individuare categorie e orientamenti.
Al momento vi sono i bagni "donne" e "uomini", basta sostituire con "pene muniti" e "vagina muniti" e voilà ... problema risolto!
ma quelli con la vagina si sentirebbero offesi e mortificati di essere separati da quelli con il pene. E' discriminatorio che uno con la vagina non possa andare dove ci sono i pisciatoi appesi al muro ed essere limitato nella sua libertà costituzionale di movimento dal non poter entrare nel cesso degli uomini, ops! pardon, di quelli con il cazzo, perchè già anche identificare uomo uno col cazzo inizia a essere complicato e discutibile... per non dire razzista, fascista o transculomofobo
Ed è discriminatorio anche per gli uccello muniti, perchè la vera parità dei sessi si ottiene andando col pisello in mano a pisciare di fianco a una signorin* nel cesso genderfluid
magari non sarai d’accordo sulle conclusioni ma non c’è bisogno di buttarla in sarcasmo, i problemi degli altri sono sempre cazzate, “se non hanno pane che mangino brioche”

Alcuni uomini trovano imbarazzante che una trans vada nei bagni degli uomini. La stessa trans magari non ci tiene a far pubblicità di essere “pene munita” e si sono già letti di episodi di molestie. Per non parlare delle polemiche contro le trans che vanno nei bagni femminili.

Quindi che facciamo? Proposte ne abbiamo: bagni per “peni muniti”, quella di farla sul prato, quella di bagni senza distinzioni di genere, continuare a far finta che non esistano persona LGBTQI+
Il sarcasmo è l'unica reazione che mi viene, e mi impongo di rimanere su toni leggeri perchè davvero se uno dovesse seriamente pensare che ci sono amministratori pubblici pagati che spendono soldi per queste cose ci sarebbe da mettersi le mani nel capelli.
Con i milioni di problemi che affliggono la società queste campagne puramente dimostrative, totalmente inutili, bizzarre e grottesche, estreme, con la negazione delle più semplici in nome di progresso, inclusività e tutte quelle puttanate li sono davvero ridicole (dal mettere assessorA, all'asterisco in fondo alle parole perchè addirittura i sostantivi maschili ora possono risultare offensivi alla boldrina, a non poter più dire signore e signori, all'andare a scuola con la gonna per fare i videoballetti da ritardati su tiktok per la parità di genere, ai cessi genderfluid perchè si trova offensivo che un uomo vada nei bagni degli uomini ecc.)

Per il "quindi che facciamo" risponderei un semplicissimo e favoloso "niente". Si continua a entrare nell'ufficio dell'assessorE. Se uno è un maschio continua ad andare nel bagno dei maschi come si è sempre fatto. Se è femmina in quello delle femmine. PEr i trans, se si vergognano di qualcosa che vadano nei bagni che preferiscono e si chiudano con la porta, e se si vergognano non è un problema del bagno.
Così una donna può magari cambiarsi l'assorbente senza avere uomini che gironzolano per la stanza, il trans può andare dove gli tira ( :lol: ), tra l'altro non so nemmeno se l'imbarazzo sia del trans che va vestito da donna in quello da uomini o della donna che vede nel suo bagno un trans tirare fuori il pisello.
Non penso che i problemi della società o della sessualità siano questi nè che così si risolva qualcosa.
Poi se l'argomentazione dei promotori è "nel tuo bagno in casa distingui tra uomo e donna", o che se non do gratis l'assorbente sto facendo violenza, chiaro che uno può solo rispondere con un rutto in faccia, una sberla per cercare di riattivare il sistema o sentire dal rumore se suona vuoto o no, o con l'ironia. Io scelgo la terza :D

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3369 Messaggio da balkan wolf »

Però finché le triglie reali continuano ad abboccare perché smettere con la pesca?

https://www.instagram.com/giorgiameloni ... hare_sheet

Ormai è la reazione alla notizia il vero contenuto… il signoramarisismo lo chiamerei.
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3370 Messaggio da GeishaBalls »

wittman ha scritto:
07/12/2021, 12:01
GeishaBalls ha scritto:
07/12/2021, 5:48
wittman ha scritto:
06/12/2021, 16:43
Salieri D'Amato ha scritto:
06/12/2021, 16:30
Non c'è da farla tanto lunga ed andare ad individuare categorie e orientamenti.
Al momento vi sono i bagni "donne" e "uomini", basta sostituire con "pene muniti" e "vagina muniti" e voilà ... problema risolto!
ma quelli con la vagina si sentirebbero offesi e mortificati di essere separati da quelli con il pene. E' discriminatorio che uno con la vagina non possa andare dove ci sono i pisciatoi appesi al muro ed essere limitato nella sua libertà costituzionale di movimento dal non poter entrare nel cesso degli uomini, ops! pardon, di quelli con il cazzo, perchè già anche identificare uomo uno col cazzo inizia a essere complicato e discutibile... per non dire razzista, fascista o transculomofobo
Ed è discriminatorio anche per gli uccello muniti, perchè la vera parità dei sessi si ottiene andando col pisello in mano a pisciare di fianco a una signorin* nel cesso genderfluid
magari non sarai d’accordo sulle conclusioni ma non c’è bisogno di buttarla in sarcasmo, i problemi degli altri sono sempre cazzate, “se non hanno pane che mangino brioche”

Alcuni uomini trovano imbarazzante che una trans vada nei bagni degli uomini. La stessa trans magari non ci tiene a far pubblicità di essere “pene munita” e si sono già letti di episodi di molestie. Per non parlare delle polemiche contro le trans che vanno nei bagni femminili.

Quindi che facciamo? Proposte ne abbiamo: bagni per “peni muniti”, quella di farla sul prato, quella di bagni senza distinzioni di genere, continuare a far finta che non esistano persona LGBTQI+
Il sarcasmo è l'unica reazione che mi viene, e mi impongo di rimanere su toni leggeri perchè davvero se uno dovesse seriamente pensare che ci sono amministratori pubblici pagati che spendono soldi per queste cose ci sarebbe da mettersi le mani nel capelli.
Con i milioni di problemi che affliggono la società queste campagne puramente dimostrative, totalmente inutili, bizzarre e grottesche, estreme, con la negazione delle più semplici in nome di progresso, inclusività e tutte quelle puttanate li sono davvero ridicole (dal mettere assessorA, all'asterisco in fondo alle parole perchè addirittura i sostantivi maschili ora possono risultare offensivi alla boldrina, a non poter più dire signore e signori, all'andare a scuola con la gonna per fare i videoballetti da ritardati su tiktok per la parità di genere, ai cessi genderfluid perchè si trova offensivo che un uomo vada nei bagni degli uomini ecc.)

Per il "quindi che facciamo" risponderei un semplicissimo e favoloso "niente". Si continua a entrare nell'ufficio dell'assessorE. Se uno è un maschio continua ad andare nel bagno dei maschi come si è sempre fatto. Se è femmina in quello delle femmine. PEr i trans, se si vergognano di qualcosa che vadano nei bagni che preferiscono e si chiudano con la porta, e se si vergognano non è un problema del bagno.
Così una donna può magari cambiarsi l'assorbente senza avere uomini che gironzolano per la stanza, il trans può andare dove gli tira ( :lol: ), tra l'altro non so nemmeno se l'imbarazzo sia del trans che va vestito da donna in quello da uomini o della donna che vede nel suo bagno un trans tirare fuori il pisello.
Non penso che i problemi della società o della sessualità siano questi nè che così si risolva qualcosa.
Poi se l'argomentazione dei promotori è "nel tuo bagno in casa distingui tra uomo e donna", o che se non do gratis l'assorbente sto facendo violenza, chiaro che uno può solo rispondere con un rutto in faccia, una sberla per cercare di riattivare il sistema o sentire dal rumore se suona vuoto o no, o con l'ironia. Io scelgo la terza :D
cercherò di riferirmi ai pensieri che riporti, che sono una sequela di luoghi comuni da
Facile fare gli ironici superiori ai problemi… degli altri. Un trans all’autogrill viene molestato nel bagno degli uomini dove implicitamente deve dichiararsi trans o viene insultato da donne bigotte perché nel bagno per “vagina munite”. Ma a noi che ce frega?

Dici che i politici non dovrebbero occuparsi di questi temi, cioè dei diritti civili delle minoranze.Certo, bisogna che pensino agli addobbi natalizi, alla sagra del tortellino, ma mica devono lavorare su queste cose. Bah

E poi basta con questo vittimismo, basta. “Non si può più dire signore e signori” ma dove, chi, cosa succede a chi lo dice? Perché non si può più dire?
La smetto qui, vien la depressione a vedere commenti così

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3371 Messaggio da balkan wolf »

Geisha i reazionari sono furibondi perché il loro piccolo mondo antico sta andando in pezzi sotto la inesorabile macchina del progresso… e loro non ci possono fare un cazzo!
L’armata progressista sta però commettendo un errore “lascia sempre una via di fuga al nemico altrimenti, con le spalle al muro, combatterà con forza moltiplicata” Sun Tzu

Ci vorrebbero spazi isolati per le signore marise.
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3372 Messaggio da GeishaBalls »

Salieri D'Amato ha scritto:
07/12/2021, 10:00
GeishaBalls ha scritto:
07/12/2021, 5:48
Alcuni uomini trovano imbarazzante che una trans vada nei bagni degli uomini. La stessa trans magari non ci tiene a far pubblicità di essere “pene munita” e si sono già letti di episodi di molestie. Per non parlare delle polemiche contro le trans che vanno nei bagni femminili.

Quindi che facciamo? Proposte ne abbiamo: bagni per “peni muniti”, quella di farla sul prato, quella di bagni senza distinzioni di genere, continuare a far finta che non esistano persona LGBTQI+
In questo caso non intendevo fare del sarcasmo, ma proprio esplicitare una soluzione che mi pareva semplice, o almeno la più semplice.

D'altronde il bagno unico mi sembra improponibile (leggo ora che invece trova favorevole riscontro in altri forumisti), a livello pratico sarebbe la soluzione peggiore, già ora, quando mi trovo in dei bagni misti con uomini e donne, a volte mi sento in imbarazzo io per gli sguardi che noto in uomini di età più avanzata e per il livello di pulizia che noi uomini ci lasciamo alle spalle. Fare un terzo bagno mi sembra ancora più difficile, sia tecnicamente, che a livello concettuale, visto che gli LGBTQI++++++ desiderano abolire le differenze di genere, un bagno simile sembrerebbe una ghettizzazione, un'incardinare; poi magari c'è quello che si sente donna a tutti gli effetti, che vorrebbe andare nel bagno delle donne e non costretto ad andare nel bagno "particolare". Di farla sul prato non mi sembra il caso.
Quindi ritorno alla mia soluzione, bagni per pene e vaginamuniti; d'altronde se la trans non ci tiene a far saper di essere penemunita potrebbe non voler far sapere neppure di essere trans e ovunque vada verrà etichettata. Ma poi quì si parla di caratteristiche fisiche e se vuoi andare ad un bagno pubblico vanno esplicitate, non è che stai mettendo un annuncio pubblico con affissione all'albo dei vagina o penimuniti; gli orientamenti sessuali, dove è giusto preservare la propria privacy, sono altra cosa.

Sulle molestie credo sia una battaglia difficile, già ora vi sono a tutti i livelli, per dire, anche a me nei bagni maschili, un paio di volte, sono state fatte profferte, una volta avvicinandomi e chiedendomi se avevo bisogno di una mano, al che risposi che ne avevo già 2 ed ero apposto così, fulminandolo con lo sguardo. Non credo che ulteriori soluzioni sul genere possano evitare il problema.
Ma guarda che in un mondo ideale potrebbe essere come dici, oppure anche “chi la intende fare in piedi” rispetto a “chi si siede”. Nella sostanza oggi, 2021 in Occidente, per una persona trans la vita non è facile e probabilmente la cosa che proprio non vogliono fare è dire che hanno un pisello tra le gambe. Qualsiasi cosa migliori anche di poco la qualità di vita sarebbe bello farla

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3373 Messaggio da australiano »

non capisco perchè tiriate fuori la questione trans.
la trans si recherà come qualsiasi persona nello spazio dietro la porta dove trovarà la giusta privacy per fare quello che deve fare, al sicuro da sguardi indiscreti.

una volta usciti dalla porta le persone transgender andranno, si spera, a lavarsi le mani nello spazio comune, se vorranno si sistemeranno il trucco, e se avranno bisogno/necessità e le leggi di quel paese lo consentiranno, cambieranno il pannolino al proprio bambino. tutto nello spazio comune.

ripeto, non c'è problema. a prescindere dal genere della persona che entri in bagno.

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3374 Messaggio da GeishaBalls »

balkan wolf ha scritto:
08/12/2021, 7:23
Geisha i reazionari sono furibondi perché il loro piccolo mondo antico sta andando in pezzi sotto la inesorabile macchina del progresso… e loro non ci possono fare un cazzo!
L’armata progressista sta però commettendo un errore “lascia sempre una via di fuga al nemico altrimenti, con le spalle al muro, combatterà con forza moltiplicata” Sun Tzu

Ci vorrebbero spazi isolati per le signore marise.
This!
Chiaro, l’etichetta giusta ora è “signoramarisisimo” che racchiude nella mia testa il concetto di reazionari, o bigotti che si travestono da persone pragmatiche che passano il tempo a dire non si deve perdere tempo su temi di rispetto delle minoranze.

Signore Marise nel panico (furibonde, dici?) a vedere il loro mondo complicarsi, i confini che si sfumano, la Società che non gli dà più le etichette morali fisse e immutabili di quello “che si fa” e non si sentono in grado di capire le situazioni fluide.

Ora visualizzo la Signora Marisa nel panico e cercherò di risponderle per tranquillizzarla per il futuro, ok

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#3375 Messaggio da GeishaBalls »

australiano ha scritto:
08/12/2021, 7:37
non capisco perchè tiriate fuori la questione trans.
la trans si recherà come qualsiasi persona nello spazio dietro la porta dove trovarà la giusta privacy per fare quello che deve fare, al sicuro da sguardi indiscreti.

una volta usciti dalla porta le persone transgender andranno, si spera, a lavarsi le mani nello spazio comune, se vorranno si sistemeranno il trucco, e se avranno bisogno/necessità e le leggi di quel paese lo consentiranno, cambieranno il pannolino al proprio bambino. tutto nello spazio comune.

ripeto, non c'è problema. a prescindere dal genere della persona che entri in bagno.
Credo, interpreto io, che il “problema” fosse nato dalla creazione di bagni senza categoria uomo / donna. Ecco perché parlavo dei Trans, che oggi possono andare nel bagno degli uomini oppure sentire commenti e insulti nel bagno delle donne

Nei bagni non etichettati sarebbe come dici tu, cioè la soluzione dell’università di Pisa

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