[O.T.] Crisi economica

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Kronos
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Re: [O.T.] Crisi economica

#6706 Messaggio da Kronos »

Capitanvideo ha scritto: Purtroppo, malgrado le entrate siano in aumento, sono in aumento anche le tasse.
Questo non fa altro che confermare che "pagare meno pagare tutti" è uno spot per sempliciotti.
peccato che non abbiano intaccato l'evasione fiscale in modo sostanziale o fatto interventi del tipo regolarizzare prostituzione ed intrattenimento per adulti, far pagare alla chiesa imu per immobili commerciali o portare a casa l'accordo con gli svizzeri sui capitali esportati nella terra dei cucu'.

mi par abbastanza sempliciotto pensare che si sia nella fase "pagare meno pagare tutti": in questo momento pagano sempre i soliti, tanto per cambiare.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
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Re: [O.T.] Crisi economica

#6707 Messaggio da Kronos »

Drogato_ di_porno ha scritto:Bè però dai, 2 mld in meno di euro di debito ...sono 5 anni che non succedeva...è un evento epocale :lol:
grazie al cazzo han tagliato ad minchiam e non han messo mano agli sprechi del menga a cominciare da quel bidone dell' F35.
per la cronaca e' salito di prezzo da 80 fino a 137 e rotti milioni di dollari cadauno piu' il resto per farlo volare.

soldi buttati delle mie e vostre tasse per inciso.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10 ... so/383702/

F-35, Parlamento ingannato (vero). Di Paola si dimette (falso)

È capitato a tutti. Vai dal meccanico, chiedi quanto costi mettere a posto quel rumorino che viene dal motore. Ti risponde: saranno 100, 120. Quando gli lasci la macchina si accorge che forse manca qualcosa: saranno 150. Al momento di riprenderla ti chiede 200. Uno s’incazza ma, di solito, paga e se ne va.

Immaginate però che quel meccanico sia un generale a due o tre botte e chi chiede il prezzo non sia il solito automobilista sprovveduto e un po’ ingenuo ma il Parlamento italiano. Se il generale a febbraio dice “costa 80 milioni” (di dollari), ma a settembre si corregge e dice che in verità i milioni sono 127, voi Parlamento che fareste? Lo chiamereste, assieme al suo capo, cioè il ministro della Difesa, per farvi spiegare come mai il costo di un aereo in sette mesi possa aumentare da 80 a 127 milioni.

Al vostro posto non starei però col fiato sospeso: nulla di tutto questo succederà perché da anni i nostri parlamentari ingoiano senza reagire bugie dietro bugie dai militari e dai vari politici che stanno al vertice della Difesa. Il colore delle maggioranze è indifferente. Anzi, a proposito del Jsf, a dire le bugie più grosse e a fare le promesse più mirabolanti sono stati proprio i governi di centrosinistra.

La non-rivelazione (nel senso che tutti sapevano che quegli 80 milioni di dollari erano una bugia con le gambe cortissime) è della rivista online analisidifesa.it, dove Silvio Lora-Lamia, uno dei pochi giornalisti specializzati ad aver scritto alcuni articoli molto critici sul programma monstre della nostra Aeronautica, intervista il generale Claudio Debertolis chiedendogli di spiegare come mai al Parlamento fosse stato fornito un prezzo (80 milioni) per il Jsf quando tutti i documenti ufficiali statunitensi davano già stime enormemente più alte.

Debertolis, segretario generale della Difesa, è lo stesso che in audizione alla Camera nel febbraio scorso assieme al generale Domenico Esposito, direttore generale degli armamenti aeronautici, aveva fornito la cifra di 80 milioni che, ammette adesso con analisidifesa.it, in realtà è di 127,3 milioni (che diventano 137,1 per la versione a decollo verticale). Si tratta, per chiarezza, del costo dell’aereo puro, senza tutto il necessario per farlo volare: logistica, ricambi. Cioè il prezzo vero per l’aereo operativo è di qualche decina di milioni in più.

Dunque Debertolis ammette di aver dato un’informazione sbagliata al Parlamento, l’ultima dopo anni di reticenze e menzogne, come la balla dei 10 mila nuovi posti di lavoro ripetuta fino alla noia.

Ma dall’intervista di Debertolis emerge anche che quegli 800 milioni di euro che il Governo ha speso per costruire a Cameri la cosiddetta Faco (in pratica lo stabilimento dove verranno assemblati gli F-35 italiani) resteranno a carico degli italiani e non saranno affatto rimborsati dall’industria. Se lo facesse non potrebbe più lavorare ai prezzi imposti dagli statunitensi e perderebbe le commesse, già molto ridotte rispetto alle aspettative dichiarate dal ministero. Dunque, i posti di lavoro già risicati sarebbero ancora meno e i costi a carico del bilancio della Difesa salgono ulteriormente.

Se fossimo un Paese serio a questo punto il ministro della Difesa Di Paola, al quale in ultima analisi devono essere fatte risalire le affermazioni del generale, dovrebbe licenziare Debertolis e presentarsi al Parlamento con le dimissioni in mano. Non lo farà.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#6708 Messaggio da Kronos »

dedicato a quelli che il libero mercato, i privati sono meglio e si risparmia.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10 ... il/383807/


Marcegaglia e i furbetti del guard rail
di Guido Scorza | 16 ottobre 2012


Un’autentica cricca dei furbetti del guard rail che, per oltre quattro anni – dal 2003 al 2007 – si è spartita il mercato della produzione e vendita delle barriere stradali, pilotando la ripartizione, tra gli appartenenti alla cricca, di gare pubbliche e vendite dirette e, soprattutto, fissando artificiosamente i prezzi in modo che si stabilizzassero su valori più alti rispetto a quelli di mercato.

Miliardi di miliardi di euro guadagnati in danno dei concorrenti e della pubblica amministrazione italiana per effetto degli illeciti condizionamenti e restrizioni del gioco della concorrenza.

E’ questo il quadro accusatorio sulla cui base l’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato ha appena condannato i compagni di merenda del guard rail a sanzioni complessive per oltre quaranta milioni di euro.

La vicenda, di per sé grave, diviene allarmante e sconcertante se si considera che tra i membri della cricca del guard rail compaiono anche – ed hanno, anzi, un ruolo determinante – le società dell’ex Presidente degli industriali italiani Emma Marcegaglia.

Oltre undici milioni di euro la sanzione comminata al solo gruppo dell’ex Presidente di Confindustria, sintomo evidente del ruolo centrale giocato nella partita.

E, d’altra parte, le società del Gruppo Marcegaglia – stando a quanto emerge dagli atti del procedimento dell’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato – sono le sole ad aver visto straordinariamente lievitare le quote di mercato durante gli anni nei quali la cricca ha operato.

Di giorno, in giro per l’Italia e seduta ai tavoli istituzionali per difendere la libertà di concorrenza ed il mercato e di notte – o magari a giorni alterni – impegnata, direttamente ed attraverso i propri manager, in riunioni carbonare [n.d.r. oltre cento quelle delle quali la Guardia di Finanza ha raccolto le prove] finalizzate ad alterare e restringere la concorrenza nel nostro Paese in danno dei concorrenti estranei alla cricca, della pubblica amministrazione e, ovviamente, dei cittadini.

La maschera della legalità e dello strenuo difensore della concorrenza a mascherare quello della “furbetta del guard rail”, pronta a fare cartello con altri spregiudicati imprenditori, pur di arricchirsi illecitamente in danno del sistema Paese.

Una storia che ha davvero dell’incredibile e che testimonia, una volta di più, la straordinaria ed inarrestabile propagazione di una diffusa corruzione etica e dei costumi tra i vertici di ogni settore del Paese.

“Posso affermare che la lotta alla legalità è ormai una mission di Confindustria e continuerà anche dopo la fine del mio mandato perché la legalità non è solo un dovere morale, ma anche e soprattutto una necessità vitale delle aziende e del mercato. Le organizzazioni criminali deformano la libera concorrenza, si riprendono con violenza ciò che hanno prestato alle aziende e non creano così uno sviluppo economico reale e sostenibile. Bisogna che si renda ancora più marcata la differenza tra chi opera in nome della legalità e chi invece no.”.

Diceva così, Emma Marcegaglia, all’epoca presidente di Confindustria, nel febbraio scorso, nel presentare a Caltanisetta un progetto anti-usura accanto al Ministro dell’Interno Anna Cancellieri.

Ed ora? Le decine di milioni di euro di sanzione pecuniaria inflittagli dall’Autorità Garante ed il procedimento penale nel cui ambito si sta provando a fare ancora più luce su quanto accaduto, non bastano.

Servirebbe, almeno, la vergogna e le scuse, pubbliche per aver preso in giro il Paese, il mercato e tutti gli imprenditori onesti che ha indegnamente rappresentato.

L’ex Presidente degli industriali italiani, membro di una loggia occulta per falsare il gioco della concorrenza ed il mercato. E’ questa parte della storia che si legge – a chiare lettere – negli atti del procedimento dell’Autorità Garante.

Il tenore letterale di alcune testimonianze rese alla Guardia di Finanza nel corso delle indagini è sconcertante ed andrebbe, probabilmente, scolpito sulla facciata dei palazzi nei quali le società membri della cricca hanno la loro sede. Eccone uno stralcio.

“Il meccanismo collusivo era noto a tutti (secondo quanto riferito dal segretario del Comast [n.d.r. il consorzio costituito ad hoc per la gestione del patto scellerato], “ogni consorziata porta in dote alcune richieste d’offerta, queste vengono dibattute dalle stesse”…“dopo la discussione, la società ha il nulla-osta del Comast per ‘chiudere l’ordine’”.

Al termine delle discussioni, i concorrenti decidevano a chi assegnare una determinata porzione di domanda attraverso una vera e propria sua ripartizione (come illustrato dal segretario Comast, “si assegna la fornitura ad una consorziata”; similmente si esprime il rappresentante di Ipdi: “si spartivano le aggiudicazioni tra le aziende; si stabiliva cioè che la fornitura di una barriera per una certa gara la dovesse fare un’azienda piuttosto che un’altra”, del pari del rappresentante di Mrcgb [n.d.r società del gruppo Marcegaglia]: “suddivisione delle offerte di barriere [..] si inizia la discussione. Dopo di ciò, il tavolo decide a chi assegnare la fornitura. Questo succede sistematicamente”).

Per garantire il rispetto di quanto concordato, il cartello strutturato tra le parti prevedeva l’azionamento della leva di prezzo onde consentire che la domanda si indirizzasse effettivamente verso il soggetto designato in ambito Comast (secondo la chiara testimonianza resa dal rappresentante di Ipdi [n.d.r. una delle società appartenenti alla cricca], “a quel punto, se il posatore chiedeva il preventivo anche ad aziende diverse da quella assegnataria, esse dovevano fare un preventivo più alto in maniera tale che l’aggiudicazione andasse a quella che era stata concordata nelle riunioni del Comast”).

Infine, a conclusione del meccanismo collusivo, i dati così come aggiornati dalle decisioni di volta in volta collettivamente prese venivano inseriti in un apposito database, in maniera tale che ciascun partecipante all’intesa potesse avere contezza e memoria di quanto concordato con i concorrenti, disponendo così in pratica di una guida cui successivamente attenersi per evitare di alterare gli equilibri di cartello stabiliti (“inserisce in un prospetto i dati del cliente ed infine a chi è stata assegnata la fornitura. Alla fine di ogni riunione, ad ognuno dei rappresentati viene consegnato il prospetto riepilogativo della giornata con tutte le assegnazioni fatte dal Comast”, in accordo a quanto dichiarato dal rappresentante di Mrcgb).”

Ogni parola in più sarebbe inutile.

Alcuni tra i gruppi industriali più grandi ed influenti nel sistema Paese, membri di una loggia occulta per la spartizione illecita del mercato e la tutela dei propri egoistici interessi.

Un’altra ragione – della quale si sarebbe volentieri fatto a meno – per chiedere, con forza, un profondo e radicale rinnovamento della classe dirigente italiana.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#6709 Messaggio da dostum »

Drogato_ di_porno ha scritto:Bè però dai, 2 mld in meno di euro di debito ...sono 5 anni che non succedeva...è un evento epocale :lol:
Avanti verso il Sol Dell'Avvenire!!!
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Re: [O.T.] Crisi economica

#6710 Messaggio da Parakarro »

Parakarro ha scritto:
fredelux ha scritto:SOROS SOS: “L’EUROPA HA TRE MESI DI VITA E L’EURO E’ STATO UNA BOLLA” - LO SPECULATORE CHE AFFOSSO’ DA SOLO LIRA E STERLINA DIVENTATO FILANTROPO METTE IL CATETERE ALL’EURO MORENTE: “LE RESPONSABILITÀ DI BERLINO SONO ENORMI: UN´UNIONE MONETARIA SENZA UN´UNIONE POLITICA È INUTILE. LA FONTE DI TUTTI I PROBLEMI È CHE GLI STATI HANNO CEDUTO ALLA BCE I LORO DIRITTI DI CREARE MONETA”…

http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... -39770.htm
ok, quindi se a settembre l'Europa non è morta Soros passa da filantropo a cazzaro.. e senza passare dal via
ci ho messo qualche minuto per trovare questo post ma ne valeva la pena:

SOROS CAZZARO!

e con lui quelli che:
-SAPEVANO che l'Italia usciva dall'euro in autunno
-SAPEVANO che la Germania era già pronta a tornare al marco
-SAPEVANO che la Grecia sarebbe uscita dall'euro e sarebbe fallita
-SAPEVANO che la Spagna sarebbe fallita
-SAPEVANO che il Portogallo sarebbe fallito

ma anche quelli che:
-SAPEVANO che la crisi sarebbe finita nel 2011
-SAPEVANO che la crisi sarebbe finita nel 2012
-SANNO che la crisi finirà nel 2013 (e questo mi impaurisce)
-SANN0 che la crisi finirà nel 2014 (e questo mi terrorizza visto che non ne beccano manco una)

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Re: [O.T.] Crisi economica

#6711 Messaggio da xx86 »

Tanto la crisi non finirà mai, peggiorerà sempre di più, poi ci sarà una sorta di tabula rasa e ricomincierà da capo il ciclo.

La storia insegna e purtroppo l'uomo è troppo stupido per imparare.
A mountain man's a lonely man
And he leaves a life behind
It ought to have been different, but ofttimes you will find,
That the story doesn't always go that way you had in mind......

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Re: [O.T.] Crisi economica

#6712 Messaggio da dostum »

ESSI VIVONO NOI DORMIAMO
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Re: [O.T.] Crisi economica

#6713 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Tutto sospeso fino alle elezioni tedesche del settembre 2013. Visto dostum? La crisi aspetterà eccome le elezioni.

Fino ad allora niente unione bancaria e prestito alla Spagna.

La purkona und skurreggiona non vuole passare per quella che apre i cordoni della borsa dei crukki.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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Re: [O.T.] Crisi economica

#6714 Messaggio da dostum »

Drogato_ di_porno ha scritto:Tutto sospeso fino alle elezioni tedesche del settembre 2013. Visto dostum? La crisi aspetterà eccome le elezioni.

Fino ad allora niente unione bancaria e prestito alla Spagna.

La purkona und skurreggiona non vuole passare per quella che apre i cordoni della borsa dei crukki.
Cicciabomba Cancelliere
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Re: [O.T.] Crisi economica

#6715 Messaggio da Kronos »

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10 ... no/388873/

Sorpresa, le banche prestano soldi allo Stato: più 10 miliardi in un anno
Il Centro Studi Unimpresa che ha analizzato i dati su 12 mesi di credit crunch: "Negli ultimi dodici mesi il ritmo dei finanziamenti degli istituti di credito ha visto un drastico calo degli impieghi nei confronti delle famiglie e delle imprese", per un totale di 34,7 miliardi in meno. Al contrario il sostegno degli istituti all'amministrazione centrale non è venuto meno: +6,06% su base annua
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 21 ottobre 2012


“Sempre meno soldi all’economia reale e più sostegno allo Stato”. A fare i conti in tasca ai rubinetti delle banche è stato il Centro studi Unimpresa che ha analizzato i dati sull’ultimo anno di stretta del credito. “Negli ultimi dodici mesi il ritmo dei finanziamenti delle banche ha visto un drastico calo degli impieghi nei confronti delle famiglie e delle imprese: tra settembre 2011 e agosto scorso, lo stock di crediti ad aziende e cittadini è calato, rispettivamente, del 3,6% (-32,7 miliardi) e dello 0,4% (-2 miliardi). Percentuale che passa al 2,02% (-18 miliardi) e all’1,15% (-5,8 miliardi) se si guarda all’andamento del solo 2012″, rileva l’analisi che svela il doppio binario dei flussi di denaro visto l’andamento in controtendenza “dei finanziamenti alla pubblica amministrazione centrale (+6,06% su base annua e +5,2% nel 2012), che sono aumentai di 10,5 miliardi negli ultimi dodici mesi, 9 dei quali concessi tra gennaio e agosto scorso”.

“In totale gli impieghi delle banche sono scesi da 2.186 miliardi di settembre 2011 a 2.141 miliardi di agosto 2012, che vuol dire 44 miliardi in meno di finanziamenti, pari a una riduzione del 2,05%. Viaggia a doppia velocità il ritmo dei prestiti agli enti locali, cioè principalmente comuni, province, regioni (-1,89% su base annua e +0,51% nel 2012): vale a dire che su base annua c’è un calo di 1,5 miliardi poi in parte recuperati con un incremento degli impieghi pari a 417 milioni nel corso del 2012”, spiega Unimpresa.

“Secondo le rilevazioni, effettuate sui dati della Banca d’Italia, poi, anche le “imprese familiari” risultano penalizzate allo sportello: i prestiti concessi dagli istituti sono calati del 2,89% su base annua e del 2,44% nell’arco del 2012. Evidente credit crunch anche per i prestiti fra banche e istituzioni finanziarie: -4,03% su base annua (-16,2 miliardi) e -5,05% nel 2012 (-20,6 miliardi)”, sottolinea Unimpresa.

“Il comportamento delle banche – spiega il presidente dell’associazione, Paolo Longobardi – è pericoloso e dannoso: hanno comprato a mani basse denaro a tassi stracciati, l’1%, dalla Banca centrale europea e, invece di impiegarlo sul mercato per la crescita economica, lo hanno investito nei Btp con interessi anche oltre il 5%, assicurandosi un guadagno secco e a portata di mano di circa quattro punti percentuali. Così non si aiuta la ripresa, ma si fa letteralmente affondare il Paese”.

Non solo. “Il rischio è quello di distruggere un tessuto fitto di filiere su cui si poggia anche la media e grande impresa – dice ancora Longobardi – Senza contare che si stanno mettendo a repentaglio centinaia di migliaia di posti di lavoro che, una volta persi, deprimeranno ancora di più i consumi interni. Di un dato si è certi: chi sopravvivrà alla mattanza praticata dagli istituti di credito – sottolinea Longobardi – uscirà dal 2012 ancor più stremato”.

Secondo il presidente di Unimpresa, inoltre, “non poche responsabilità vanno individuate nelle autorità di vigilanza e pure nell’attuale governo guidato dal professor Mario Monti che con il mondo bancario è stato assai generoso e dal quale avrebbe dovuto e potuto ottenere ampie garanzie per il rilancio dell’economia attraverso i flussi finanziari alle imprese”.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#6716 Messaggio da Tasman »

Forse per i gonzi che stimano Monti,è una sorpresa che le banche ci stanno letteralmente inculando. Le loro belle regole del cazzo,tipo Basilea 1,2,3,4 ..parametri che
mettono in ginocchio aziende e non concedono niente,contandoti tutti i peli del culo,altro che privacy.Di contro continuano a fare bellamente i loro intrallazzi,per amor di Dio..
legali (se la cantano e se la suonano),e sopratutto "ETICI" legittimati da una classe dirigente neanche votata dal popolo.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#6717 Messaggio da cinico »

Tasman ha scritto:Forse per i gonzi che stimano Monti,è una sorpresa che le banche ci stanno letteralmente inculando. Le loro belle regole del cazzo,tipo Basilea 1,2,3,4 ..parametri che
mettono in ginocchio aziende e non concedono niente,contandoti tutti i peli del culo,altro che privacy.Di contro continuano a fare bellamente i loro intrallazzi,per amor di Dio..
legali (se la cantano e se la suonano),e sopratutto "ETICI" legittimati da una classe dirigente neanche votata dal popolo.
E si continua a votare chi garantisce "governabilità" ed è prono ai voleri delle banche. Guardate in Grecia, dove prima delle elezioni Syriza veniva dipinta come una minaccia, solo perchè chiedeva di dilazionare il piano di rientro. Quando hanno vinto i partiti conservatori, la dilazione è stata concessa.
"Non ti azzardare. Non con Campanellino!"
Charles Bukowski, Pulp

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Re: [O.T.] Crisi economica

#6718 Messaggio da Alex Teflon »

L'operazione e' riuscita signori... Il paziente e' morto. Peccato.

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Re: [O.T.] Crisi economica

#6719 Messaggio da dboon »

2 miliardi al Monte dei Paschi

:-?
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi

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Re: [O.T.] Crisi economica

#6720 Messaggio da Kronos »

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10 ... ro/388822/


Grecia, non solo troika. La politica e l’euro tremano anche per la lista degli evasori
Un documento prezioso e pericoloso. Si chiama "lista Lagarde" ed è un elenco di nomi eccellenti che hanno fatto sparire dalle banche elleniche centinaia di migliaia di euro. E' stato proprio l'ex ministro del governo francese prima di passare alla guida dell'Fmi, diciotto mesi fa, a consegnarla al governo greco oltre a quelli italiano, spagnolo e tedesco, per via diplomatica. Sul documento, poi, è calata una fitta nebbia. E nessun protocollo gli ha dato un'identità che ora possa renderlo confrontabile con la copia che sta circolando per le redazioni dei giornali, incluso ilfattoquotidiano.it
di Francesco De Palo | 22 ottobre 2012


C’è un giudice ad Atene che indaga sullo strano caso di un documento da cui dipende il destino della Grecia e dell’Europa tutta. Mentre pensionati e lavoratori fanno i conti con salari ridotti del 20%, e gli impiegati pubblici si preparano al licenziamento per andare incontro ai desiderata della troika dei creditori internazionali, infatti, c’è un gruppo di politici greci che affolla una lista. Scomoda, perché elenca chi, quanto e per quali strade ha portato via dalle banche greche fior di migliaia di euro: leader di partiti, ministri, deputati. Gli stessi, cioè, che stanno cercando di dare nuova credibilità al Paese che, travolto dagli scandali e dalla crisi, ha trascinato l’euro sull’orlo del baratro. E che ora chiede altri sacrifici al suo popolo, ma anche altro tempo e altro denaro ai creditori.

Un documento prezioso e allo stesso tempo molto pericoloso, quindi. Non a caso, da quando è arrivato in Grecia per le vie ufficiali, ha intrapreso un viaggio piuttosto misterioso: nessun protocollo gli ha dato un’identità che ora possa renderlo confrontabile con la copia che sta circolando per le redazioni dei giornali, incluso Ilfattoquotidiano.it. E mentre i magistrati chiedono lumi a chi avrebbe dovuto dare una veste ufficiale a quel documento e non l’ha fatto, chi non può non conoscere l’originale e, allo stesso tempo, ha un ruolo cruciale per le sorti della Grecia e, a catena, dell’euro, tace.

La Lista, infatti, si chiama Lagarde, dal nome dell’attuale direttrice di uno dei tre membri della troika, il Fondo Monetario Internazionale. E’ stato proprio l’ex ministro del governo francese prima di passare alla guida dell’Fmi, diciotto mesi fa, a consegnarla al governo greco oltre a quelli italiano, spagnolo e tedesco, per via diplomatica. Sul documento, poi, è calata una fitta nebbia che oggi si sta diradando facendo tremare i palazzi del potere sotto l’Acropoli. Proprio in un momento delicatissimo per il Paese. E non solo per il fatto che in cassa ci sono soldi solo fino al 13 novembre e non è scontato che i creditori si muovano a pietà per la Grecia. Sul fronte interno, infatti, la politica sta per annunciare un doppio passo.

Da un lato è vicino il rimpasto di governo, con Venizelos e Kouvellis (leader di socialisti e sinistra democratica) che potrebbero diventare vicepremier; dall’altro una rivoluzione dei partiti in terra ellenica, con una vera e propria Tangentopoli a fare da grimaldello per l’archiviazione dell’attuale partitocrazia (si legga alla voce del nuovo movimento socialdemocratico guidato da Loverdos per rottamare il Pasok di Venizelos e il nuovo partito conservatore che dovrebbe raccogliere l’eredità del premier Samaras). Al centro la piazza stremata dai tagli e dall’esasperazione.

Ed ecco che sullo sfondo di elaborazioni politiche e di mosse future, piomba un presente piuttosto scomodo. Perché la Lista Lagarde elenca un gruppo di 1.991 nomi di rappresentanti molto in vista della politica greca che, negli anni della crisi che ha messo il Paese in ginocchio, hanno portato i loro capitali fuori dal Paese. Ma per quanto incredibile possa sembrare, gli ex ministri delle finanze Papaconstantinou e Venizelos (attuale capo del Pasok), a suo tempo entrambi destinatari della lista, non hanno fornito documenti ufficiali per la sua registrazione.

Quindi, non essendo protocollata, chiunque ne potrebbe contestare il contenuto. Situazione che, sul fronte dell’informazione, ne rende impossibile la pubblicazione. Tuttavia l’elenco controverso era stato consegnato proprio su un cd al ministero delle Finanze greco, con un documento ufficiale e numerato dal ministero delle Finanze francese. Questo, almeno, risulta dalle prove che fino ad ora hanno raccolto i pubblici ministeri che indagano sul caso.

La lista, quindi, solo in Grecia non esiste, ma dal cd è stata trasferita in una pennetta usb. Il tutto è stato chiarito domenica da una lettera del ministro delle finanze Yannis Stournaras agli stessi inquirenti: non vi è l’inclusione della lista Lagarde in alcun protocollo del Paese, ha detto. Nella sua lettera Stournaras indica ai due titolari dell’inchiesta che, dopo aver esaminato il protocollo riservato del ministro, non ci sono prove per l’inclusione di questo cd.

La lettera del ministro delle Finanze è giunta in risposta alla richiesta dei pubblici ministeri inviata nuovamente per ottenere delucidazioni sulle sorti della Lista Lagarde assieme al numero di file e documenti esplicativi. Tuttavia, dopo la posizione ufficiale del ministro Stournaras, gli interrogativi si decuplicano. Come mai ad esempio la lista ha raggiunto l’ex ministro delle Finanze George Papaconstantinou, che non ha mai registrato i documenti arrivati al ministero? Nemmeno una registrazione, si chiedono i pm, è stata fatta dal suo successore alle finanze, Evangelos Venizelos, attuale presidente del Pasok?

Eppure la lista esiste e include tutti i nomi, gli importi e le banche utilizzate. Dei 1.991 nomi presenti tre sono per così dire venuti meno: il primo, l’ex ministro, Leonidas Tzanis, è stato trovato in casa impiccato una settimana fa. Il secondo, l’ex ministro della Difesa e braccio destro di Andreas Papandreou, Akis Tsochatzopulos, è stato arrestato lo scorso maggio per tangenti sulle forniture militari. Tra l’altro un suo compagno di affari, Vlassis Karambouloglu, è stato trovato morto a Jakarta in una stanza d’albergo. Il terzo, l’ex ministro Yannis Sbokos, è stato arrestato dallo SDOE, il compartimento greco per gli affari finanziari. Dei sopravvissuti, quelli che ancora rivestono incarichi di rilievo interpellati in merito non commentano se non minacciando querele.

L’unica certezza al momento è che ad Atene c’è un giudice con le sorti dell’Europa tra le mani.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995

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