questa è una bella rispostaSteiner74 ha scritto:Cresciuto con Corto Maltese non posso che inorridire!vertigoblu ha scritto:dimenticate che balkan è un'esteta.non lo dico ironizzando.credo che nella sua visione globale i finlandesi siano certamente più glamour dei beduini,e su questo come dargli torto.CianBellano ha scritto:In questi frangenti balkan mi va ancora di traverso, proprio quando ero riuscito a digerirlo in versione racist.
Apologo degli angeli sterminatori finlandesi e disgustato dai vili kamikaze beduini...si lo so, i finlandesi sono fiki perchè lo fanno per una causa nichilista e usano i ferri e non il tritolo.
Anzi rettifico: credo sia rimasto ancora fisso in modalità ''racist'', quindi mi è ritornato simpatico
ci metto una faccina del cazzo va![]()
non voglio attirarmi cazziatoni da una parte o dall'altra...
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Steiner74 ha scritto:Basterebbe avere il buon gusto di non blaterare sopra improbabili ''missioni di pace'', modelli democratici da esportare, libertà e stronzate del genere (anche perchè poi c'è sempre qualche demente che ci crede), limitandosi ad illustrare al paese la situazione per quella che è: andiamo in guerra per tutelare i nostri interessi e probabilmente non tutti torneranno vivi.balkan wolf ha scritto:ma siamo in democrazia stain è tutto un gioco di contrappesi
si va ma si va in missione di pace e non si fa troppo i cattivi perchè altrimenti in patria il sciur mario si incazza e poi non mi vota più
a dimostrazione il fatto che alcuni paesi si sono ritirati
il terzomondista non ha tutti sti impicci vive di merda e muore di merda senza che nessuno dica nulla
ormai è un fatto assodato nelle guerre moderne noi abbiamo la tecnologia ma loro hanno la barbaria
dovremmo diventare dei tecno-barbari anche noi e spazzarli via ma per fare questo servirebbe una rivoluzione culturale in senso anti-pacifista
GUERRA SOLA IGIENE DEL MONDO
(fantasia utopistica, ovviamente).
Al paese non puoi spiegare niente: demagogia ed emotività regnano incontrastate.
La politica estera viene percepita come un fatto lontano nel quale si gioca con le utopie ed il buonismo tanto non costa niente.
La razionalità e gli interessi vengono riservati alle questioni interne dove il tornaconto è più immediato.
Comunque in Afghanistan la folgore ha fatto le sue brave battaglie facendo fuori un sacco di nemici, non poteva fare altrimenti, solo che non l'hanno detto o l'hanno ridimensionato.
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Premetto, per evitare i soliti equivoci, che non è mia intenzione fare l'apologia della figura del kamikaze (giapponese o talebano).duck65 ha scritto:...steiner, io una differenza la vedo, e sostanziale...Steiner74 ha scritto:Io, invece, tutta questa grande differenza non la vedo. Almeno per quanto riguarda il discorso di fondo.
Nel primo caso (quello del Giappone, alla fine della guerra) ci troviamo di fronte ad un atto, estrema ed inevitabile conseguenza delle dinamiche di un codice militare/guerresco che, tuttavia, era totalmente compenetrato da secoli nella società giapponese dell'epoca (frutto quindi di quello che, volgarmente, chiamiamo: ''lavaggio del cervello'').
Nel secondo caso cambia il contesto socioeconomico e la tipologia dell'indottrinamento. Non più militare ma religioso. Il risultato comunque non cambia.
...il kamikaze giapponese saliva sull'aereo e si lanciava, dopo aver sparato l'ultimo proiettile sulla nave americana la quale lo bersagliava di centinaia di colpi di contraerea...infatti la percentuale di successo delle missioni kamikaze giapponesi non fu altissima...
...il beduino di turno si imbottisce di tritolo, entra in un albergo e schiaccia il bottone...per non farsi beccare addirittura manda il ragazzino o la donna incinta...
...il primo e' un onorevole fanatico...il secondo e' una vile merda umana...
ad maiora
Il mio era un tentativo di suggerire una equiparazione di fondo, tra due modelli diversi di indottrinamento (e di fanatismo) che, tuttavia, portano al medesimo risultato.
E' chiaro che la figura del kamikaze giapponese è ormai ammantata da un alone romantico/leggendario, rispetto a quella del kamikaze musulmano, proprio perchè riflette un modello di ''eroico martirio'' e sacrificio a noi molto più congeniale (e comprensibile).
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
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...ovv. nessuno ti faceva ''tifoso'' dei kamikaze...Steiner74 ha scritto:Premetto, per evitare i soliti equivoci, che non è mia intenzione fare l'apologia della figura del kamikaze (giapponese o talebano).duck65 ha scritto:...steiner, io una differenza la vedo, e sostanziale...Steiner74 ha scritto:Io, invece, tutta questa grande differenza non la vedo. Almeno per quanto riguarda il discorso di fondo.
Nel primo caso (quello del Giappone, alla fine della guerra) ci troviamo di fronte ad un atto, estrema ed inevitabile conseguenza delle dinamiche di un codice militare/guerresco che, tuttavia, era totalmente compenetrato da secoli nella società giapponese dell'epoca (frutto quindi di quello che, volgarmente, chiamiamo: ''lavaggio del cervello'').
Nel secondo caso cambia il contesto socioeconomico e la tipologia dell'indottrinamento. Non più militare ma religioso. Il risultato comunque non cambia.
...il kamikaze giapponese saliva sull'aereo e si lanciava, dopo aver sparato l'ultimo proiettile sulla nave americana la quale lo bersagliava di centinaia di colpi di contraerea...infatti la percentuale di successo delle missioni kamikaze giapponesi non fu altissima...
...il beduino di turno si imbottisce di tritolo, entra in un albergo e schiaccia il bottone...per non farsi beccare addirittura manda il ragazzino o la donna incinta...
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Il mio era un tentativo di suggerire una equiparazione di fondo, tra due modelli diversi di indottrinamento (e di fanatismo) che, tuttavia, portano al medesimo risultato.
E' chiaro che la figura del kamikaze giapponese è ormai ammantata da un alone romantico/leggendario, rispetto a quella del kamikaze musulmano, proprio perchè riflette un modello di ''eroico martirio'' e sacrificio a noi molto più congeniale (e comprensibile).
...ma e' proprio l'equiparazione delle 2 figure in base ad una ''equivalenza di fanatismo'' che non mi trova d'accordo...
...il kamikaze giapponese si immolava all'interno delle sue acque territoriali (o poco piu' lontano) per difendere la sua patria, utilizzando se stesso come arma contro un nemico altrettanto (se non di piu') armato che lo poteva annientare senza consentirgli di portare a termine la sua missione...
...il beduino dirotta un jet e si schianta contro un palazzo a migliaia di kilometri da casa sua, ammazzando un nemico disarmato senza dover difendere niente da nessuno ma in ''nome di allah''...
ad maiora
TORY FOREVER!!!
A VOLTE PARI ESSERE IL TAORMINA DI DI PIETRO (CanellaBruneri su Sigile) cit.
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non sono kamikaze, non c'è nessun onore in quello fanno.
sono assassini a tradimento. e se muoiono anche loro è perchè non gli frega niente della loro vita, così come di quella degli altri (loro simili tutti, anche dei compatrioti, morti anch'essi in 10).
ai kamikze importava della vita, dell'amore, della patria e della famiglia e per salvare queste, finite le munizioni si gettavano a volto scoperto verso le navi. non bestemmiamo elargendo il termine kamikaze a questi omicidi-suicidi.
Il primo passo è quello di chiamare le cose con il loro nome, altrimenti si distorce la realtà attraverso la neolingua.
sono assassini a tradimento. e se muoiono anche loro è perchè non gli frega niente della loro vita, così come di quella degli altri (loro simili tutti, anche dei compatrioti, morti anch'essi in 10).
ai kamikze importava della vita, dell'amore, della patria e della famiglia e per salvare queste, finite le munizioni si gettavano a volto scoperto verso le navi. non bestemmiamo elargendo il termine kamikaze a questi omicidi-suicidi.
Il primo passo è quello di chiamare le cose con il loro nome, altrimenti si distorce la realtà attraverso la neolingua.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
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Mi riferivo, nello specifico, al kamikaze che in Iraq o in Afghanistan si ''immola'' per colpire il militare, invasore straniero.duck65 ha scritto:...il beduino dirotta un jet e si schianta contro un palazzo a migliaia di kilometri da casa sua, ammazzando un nemico disarmato senza dover difendere niente da nessuno ma in ''nome di allah''...Steiner74 ha scritto:Premetto, per evitare i soliti equivoci, che non è mia intenzione fare l'apologia della figura del kamikaze (giapponese o talebano).duck65 ha scritto:...steiner, io una differenza la vedo, e sostanziale...Steiner74 ha scritto:Io, invece, tutta questa grande differenza non la vedo. Almeno per quanto riguarda il discorso di fondo.
Nel primo caso (quello del Giappone, alla fine della guerra) ci troviamo di fronte ad un atto, estrema ed inevitabile conseguenza delle dinamiche di un codice militare/guerresco che, tuttavia, era totalmente compenetrato da secoli nella società giapponese dell'epoca (frutto quindi di quello che, volgarmente, chiamiamo: ''lavaggio del cervello'').
Nel secondo caso cambia il contesto socioeconomico e la tipologia dell'indottrinamento. Non più militare ma religioso. Il risultato comunque non cambia.
...il kamikaze giapponese saliva sull'aereo e si lanciava, dopo aver sparato l'ultimo proiettile sulla nave americana la quale lo bersagliava di centinaia di colpi di contraerea...infatti la percentuale di successo delle missioni kamikaze giapponesi non fu altissima...
...il beduino di turno si imbottisce di tritolo, entra in un albergo e schiaccia il bottone...per non farsi beccare addirittura manda il ragazzino o la donna incinta...
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Il mio era un tentativo di suggerire una equiparazione di fondo, tra due modelli diversi di indottrinamento (e di fanatismo) che, tuttavia, portano al medesimo risultato.
E' chiaro che la figura del kamikaze giapponese è ormai ammantata da un alone romantico/leggendario, rispetto a quella del kamikaze musulmano, proprio perchè riflette un modello di ''eroico martirio'' e sacrificio a noi molto più congeniale (e comprensibile).
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Il terrorista che, dirottato l'aereo, si schianta su un obiettivo a migliaia di chilometri da casa, è tutt'altra storia (tanto che lo stesso termine ''kamikaze'' mi sembra utilizzato impropriamente).
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verty e ciamby avete fatto tutto da soli e la cosa mi fa ovv. piacere ... bravi bravi
ci metto il sigillo BW e mi risparmio di articolare ... tutto ció che avete scritto è già praticamente perfetto
per stain
ocio che il prat credo fosse un maró del san marco o forse addirittura della fù decima mas
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“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Pan...ogni cosa va contestualizzata...se mi parli del periodo fascista ti posso dire che comunque gli italiani erano meno ''cattivi'' dei tedeschi che facevano saponette degli ebrei o degli americani che sganciarono le atomiche in Giappone...i tempi sono cambiati e quelle crudeltà oggi sono inconcepibili per tutti...in ogni caso anche oggi in guerra avvengono delle cose che mal si conciliano con la natura umana...e anche stavolta gli italiani sono un po' meno peggio degli altri...pan ha scritto:lone wolf ha scritto: ...il nostro soldato negli occhi del bambino afghano o palestinese vede gli occhi del suo bambino, quello che lo aspetta a casa...magari pensa a mettere le mani in tasca per cavarne qualche caramella e non che dietro quel bambino ci possa essere un kamikaze imbottito di tritolo...soldato italiano che, per certi versi, mi ricorda quello della ''guerra di piero''..che si ferma a pensare...e pensare in guerra, soprattutto in questa guerra ''sporca'', è qualcosa che non non ti puoi permettere...
Per questo, solo per questo, parlavo di ''inadeguatezza'' dei nostri militari alla nuova situazione che si è creata in Afghanistan...
Ancora con questa favola degli italiani brava gente ???
Solo a volerci limitare al periodo fascista....
.
"Dentro un grande uomo c'è sempre un bambino che vuole giocare"
"Non darmi del Voi prima di tutto. Quando parli con un interlocutore rivolgiti a lui e non generalizzare" (Il Fede)
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Quoto Duck.duck65 ha scritto:...steiner, io una differenza la vedo, e sostanziale...Steiner74 ha scritto:Io, invece, tutta questa grande differenza non la vedo. Almeno per quanto riguarda il discorso di fondo.
Nel primo caso (quello del Giappone, alla fine della guerra) ci troviamo di fronte ad un atto, estrema ed inevitabile conseguenza delle dinamiche di un codice militare/guerresco che, tuttavia, era totalmente compenetrato da secoli nella società giapponese dell'epoca (frutto quindi di quello che, volgarmente, chiamiamo: ''lavaggio del cervello'').
Nel secondo caso cambia il contesto socioeconomico e la tipologia dell'indottrinamento. Non più militare ma religioso. Il risultato comunque non cambia.
...il kamikaze giapponese saliva sull'aereo e si lanciava, dopo aver sparato l'ultimo proiettile sulla nave americana la quale lo bersagliava di centinaia di colpi di contraerea...infatti la percentuale di successo delle missioni kamikaze giapponesi non fu altissima...
...il beduino di turno si imbottisce di tritolo, entra in un albergo e schiaccia il bottone...per non farsi beccare addirittura manda il ragazzino o la donna incinta...
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Per ora posso permettermi solo questo. Mantengo il silenzio radio.
"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
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lo sapete vero che sembra che abbiano il doppio comando?GaiusBaltar ha scritto:Quoto Duck.duck65 ha scritto:...steiner, io una differenza la vedo, e sostanziale...Steiner74 ha scritto:Io, invece, tutta questa grande differenza non la vedo. Almeno per quanto riguarda il discorso di fondo.
Nel primo caso (quello del Giappone, alla fine della guerra) ci troviamo di fronte ad un atto, estrema ed inevitabile conseguenza delle dinamiche di un codice militare/guerresco che, tuttavia, era totalmente compenetrato da secoli nella società giapponese dell'epoca (frutto quindi di quello che, volgarmente, chiamiamo: ''lavaggio del cervello'').
Nel secondo caso cambia il contesto socioeconomico e la tipologia dell'indottrinamento. Non più militare ma religioso. Il risultato comunque non cambia.
...il kamikaze giapponese saliva sull'aereo e si lanciava, dopo aver sparato l'ultimo proiettile sulla nave americana la quale lo bersagliava di centinaia di colpi di contraerea...infatti la percentuale di successo delle missioni kamikaze giapponesi non fu altissima...
...il beduino di turno si imbottisce di tritolo, entra in un albergo e schiaccia il bottone...per non farsi beccare addirittura manda il ragazzino o la donna incinta...
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Per ora posso permettermi solo questo. Mantengo il silenzio radio.
uno per il martire.
uno per la guardia che lo fa saltare se esita.
sembra che non si possano più permettere di far figure come quella del povero martire bambino che non si è fatto saltare al posto di blocco israeliano. oppure della donna incinta che anche lei non si è fatta saltare ad un altro posto di blocco.
se per caso il martire si mette a pensare un attimo....bum! lo fanno saltare da distanza.
bella gente. bella resistenza.
come hamas che si mette davanti i bambini. e poi piange sui loro corpi.
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Mi sa che il concetto di guerra che hai è un tantino distorto.duck65 ha scritto:...steiner, io una differenza la vedo, e sostanziale...Steiner74 ha scritto:Io, invece, tutta questa grande differenza non la vedo. Almeno per quanto riguarda il discorso di fondo.
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La rappresaglia sui civili fa parte della guerra psicologica. Entri in un albergo e ti fai saltare in aria, perchè non hai i supercacciausafuckyeah e per far capire agli avversari che più continuano ad attaccarti e tu più ne fai fuori dei loro.
In più mandando donne e bambini fai capire che per far cessare le rappresaglie devi farli fuori tutti UNO AD UNO.
Io la definisco una strategia furba, nel senso che tiene conto dei limiti economici, intellettivi, strategici, militari e ne trae il miglior risultato possibile.
Io non definisco merda umana nè i kamikaze ne i top gun avversari, tu invece definisci merde umane i kamikaze. Mi interesserebbe capire come giudichi i top gun avversari, giusto per vedere che tipo di coerenza di giudizio applichi.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
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...puo' darsi che io abbia una concezione della guerra distorta...ma dubito che tu abbia frequentato Scuole di Strategia Militare o ch tu abbia insegnato a West Point...Antonchik ha scritto:Mi sa che il concetto di guerra che hai è un tantino distorto.duck65 ha scritto:...steiner, io una differenza la vedo, e sostanziale...Steiner74 ha scritto:Io, invece, tutta questa grande differenza non la vedo. Almeno per quanto riguarda il discorso di fondo.
Nel primo caso (quello del Giappone, alla fine della guerra) ci troviamo di fronte ad un atto, estrema ed inevitabile conseguenza delle dinamiche di un codice militare/guerresco che, tuttavia, era totalmente compenetrato da secoli nella società giapponese dell'epoca (frutto quindi di quello che, volgarmente, chiamiamo: ''lavaggio del cervello'').
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...il kamikaze giapponese saliva sull'aereo e si lanciava, dopo aver sparato l'ultimo proiettile sulla nave americana la quale lo bersagliava di centinaia di colpi di contraerea...infatti la percentuale di successo delle missioni kamikaze giapponesi non fu altissima...
...il beduino di turno si imbottisce di tritolo, entra in un albergo e schiaccia il bottone...per non farsi beccare addirittura manda il ragazzino o la donna incinta...
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La rappresaglia sui civili fa parte della guerra psicologica. Entri in un albergo e ti fai saltare in aria, perchè non hai i supercacciausafuckyeah e per far capire agli avversari che più continuano ad attaccarti e tu più ne fai fuori dei loro.
In più mandando donne e bambini fai capire che per far cessare le rappresaglie devi farli fuori tutti UNO AD UNO.
Io la definisco una strategia furba.
Io non definisco merda umana nè i kamikaze ne i top gun avversari, tu invece definisci merde umane i kamikaze. Mi interesserebbe capire come giudichi i top gun avversari, giusto per vedere che tipo di coerenza di giudizio applichi.
...provo a risponderti...
...innanzitutto dubito che lo scegliere donne e bambini come kamikaze sia una ''strategia'' per far capire che li devi annientare uno ad uno...
...molto piu' semplicemente la vilta' degli organizzatori di questi attentati si spinge al punto da individuare persone piu' facilmente ''malleabili'', o perche' immature (i bambini) o perche' ''succubi'' del potere del loro maschio (le donne)...
...la trovi furba...io la trovo semplicemente ripugnante...
...la differenza tra i kamikaze che si fanno saltare nei mercati o negli alberghi o nei ristoranti e i top gun che con il laser sganciano la bomba...
...se guardi agli effetti finali, a volte, purtroppo nessuna...e infatti tutte le volte che succede la comunita' internazionale si ribella (per quel che conta, ma sono le uniche ''armi'' che si possono usare in questi casi)...se guardi ai presupposti che ''azionano il grilletto'' beh...ripeto...da un lato abbiamo persone che, indiscriminatamente si fanno saltare in aria/fanno saltare in aria per uccidere indiscriminatamente decine di persone in nome del nulla...dall'altro abbiamo persone che cercano di eseguire un compito, terribile, che e' quello di uccidere dei nemici ben identificati...i propri nemici...i cosiddetti danni collaterali, per quanto terribili, non sono l'obiettivo ne' la finalita'...
ad maiora
ps se la rappressaglia e' una strategia furba perche' mira a mettere sotto pressione psicologica l'avversario...allora le Fosse Ardeatine ne sono il capolavoro...o no...?!?
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scusa Antó se mi intrometto,ma quindi tu ritieni che se domani mattina tutta la forza d'occupazione (tó..così siete contenti) prendesse armi e bagagli e se ne tornasse chi nel Connecticut,chi nell'Ontario,chi in Basilicata etc. di colpo questi eroici combattenti per la liberazione dal male occidentale smetterebbero istantaneamente di mettere bombette o di farsi saltare in aria in giro per il mondo? No,dimmi così,che allora firmerei subito per lasciare tutti gli afghani in mano ai barboni tagliateste talebani e chi se ne fotte. Ma ho i miei dubbi che accadrebbe ció...
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duck65 ha scritto:...puo' darsi che io abbia una concezione della guerra distorta...ma dubito che tu abbia frequentato Scuole di Strategia Militare o ch tu abbia insegnato a West Point...Antonchik ha scritto:Mi sa che il concetto di guerra che hai è un tantino distorto.duck65 ha scritto:...steiner, io una differenza la vedo, e sostanziale...Steiner74 ha scritto:Io, invece, tutta questa grande differenza non la vedo. Almeno per quanto riguarda il discorso di fondo.
Nel primo caso (quello del Giappone, alla fine della guerra) ci troviamo di fronte ad un atto, estrema ed inevitabile conseguenza delle dinamiche di un codice militare/guerresco che, tuttavia, era totalmente compenetrato da secoli nella società giapponese dell'epoca (frutto quindi di quello che, volgarmente, chiamiamo: ''lavaggio del cervello'').
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...il kamikaze giapponese saliva sull'aereo e si lanciava, dopo aver sparato l'ultimo proiettile sulla nave americana la quale lo bersagliava di centinaia di colpi di contraerea...infatti la percentuale di successo delle missioni kamikaze giapponesi non fu altissima...
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Io non definisco merda umana nè i kamikaze ne i top gun avversari, tu invece definisci merde umane i kamikaze. Mi interesserebbe capire come giudichi i top gun avversari, giusto per vedere che tipo di coerenza di giudizio applichi.
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...innanzitutto dubito che lo scegliere donne e bambini come kamikaze sia una ''strategia'' per far capire che li devi annientare uno ad uno...
...molto piu' semplicemente la vilta' degli organizzatori di questi attentati si spinge al punto da individuare persone piu' facilmente ''malleabili'', o perche' immature (i bambini) o perche' ''succubi'' del potere del loro maschio (le donne)...
...la trovi furba...io la trovo semplicemente ripugnante...
...la differenza tra i kamikaze che si fanno saltare nei mercati o negli alberghi o nei ristoranti e i top gun che con il laser sganciano la bomba...
...se guardi agli effetti finali, a volte, purtroppo nessuna...e infatti tutte le volte che succede la comunita' internazionale si ribella (per quel che conta, ma sono le uniche ''armi'' che si possono usare in questi casi)...se guardi ai presupposti che ''azionano il grilletto'' beh...ripeto...da un lato abbiamo persone che, indiscriminatamente si fanno saltare in aria/fanno saltare in aria per uccidere indiscriminatamente decine di persone in nome del nulla...dall'altro abbiamo persone che cercano di eseguire un compito, terribile, che e' quello di uccidere dei nemici ben identificati...i propri nemici...i cosiddetti danni collaterali, per quanto terribili, non sono l'obiettivo ne' la finalita'...
ad maiora
ps se la rappressaglia e' una strategia furba perche' mira a mettere sotto pressione psicologica l'avversario...allora le Fosse Ardeatine ne sono il capolavoro...o no...?!?
La differenza tra la mia analisi e la tua sta tutta nel giudizio morale, io lo lascio fuori, mentre tu lo usi per avvalorare la tua tesi.
Personalmente non istruirei mai mio figlio ad indossare tritolo, ma questo c'entra ben poco con l'analisi che si puó fare di queste mosse militari.
Discriminatamente o meno sono bombe che vengono fatte esplodere. Il kamikaze fa fuori direttamente i civili (imho per strategia del terrore, punto sul quale hai idea differente), l'invasore straniero li fa fuori bombardando e affamando, ma è un altro discorso comunque perchè poi qui entriamo nel ''chi ha iniziato prima''. Non voglio dire che i kamikaze lo fanno necessariamente in risposta agli attacchi contro i propri civili. Trattasi di risposta all'attacco in generale al proprio territorio.
p.s. le fosse Ardeatine in quanto pressione psicologica sull'avversario sono state funzionali? Si? allora sono state una tattica furba. Vomitevole, ripugnante, terribile, spaventosa, tragica e drammatica e possiamo aggiungerci anche altre decine di aggettivi ok, ma funzionale.
Io la guerra la vedo così.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
