Il Fede ha scritto:
A parte il fatto che preferisco pensare che questa sia una bufala che gira ( o che comunque anche se reale, non verrà mai applicata ), ma tu fai riferimenti a cose che hanno un minimo di costo. Dietro la produzione di tabacco e benzina c'è qualcuno che lavora, per il cane no. Se io trovo un randagio per strada ( magari abbandonato da qualcuno ) e decido di adottarlo saranno cazzi miei, non gravo sulle tasche di nessuno. Anzi, gravo già da solo sulle mie tasche, visto che mantenere un animale costa dei soldi: crocchette tutti i giorni, veterinario quando ne ha bisogno e eventualmente pure assicurazione ( nel caso morda qualcuno o faccia danni ). A questo punto tanto vale tassare anche gli altri animali domestici così entriamo nel regno delle barzellette: gatti, canarini, pesci rossi, bengalini, conigli nani, furetti, pappagallini ecc. Se poi hanno voglia di essere ridicoli a tutto tondo tanto vale mettere tasse diversificate per la taglia dei cani: a bassa aliquota per i cani di razza piccola ( chiwawa, pincher ecc. ), media per i cani medi ( bassotti, volpini, carlini ecc. ) e grande per gli altri ( alani, pastori tedeschi e maremmani, dobermann, rottweiler ). Chi ha un cavallo versa direttamente metà dello stipendio con un bollettino alle Poste tutti i mesi. E così via.
Non ho detto che la cosa sia giusta. Tuttavia in teoria, la tassazione degli animali domestici ha un senso dal punto di vista economico.
Non importa se la cosa che compri ha un costo oppure no dal punto di vista della tassazione.
Supponi che la benzina abbia costo 0 e sia disponibile a tutti quelli che la vogliono senza pagare un prezzo, o meglio pagando un prezzo uguale a 0.
Supponi che lo stato adesso dice: se compri benzina a prezzo 0 adesso ti tasso ed il prezzo della benzina da 0 diventa 1.
Il punto e': quanto di quelli che consumavano benzina prima a prezzo zero consumeranno benzina a prezzo 1.
I dati dicono che la benzina e' un bene inelastico. Quindi anche se il prezzo passa da 0 a 1 (un aumento enorme del prezzo se ci pensi) la stessa quantita' di benzina (circa) verra' scambiata e lo stato guadagna un sacco di tasse.
Supponi invece di tassare un bene che e' elastico. Se il prezzo passa da 0 a 1 per colpa della tassa molti non consumeranno piu' quel bene e quindi non li puoi tassare. Quindi scelta sbagliata da parte dello stato che vuole ovviamente ottenere il massimo dalle entrate fiscali.
Lo stesso discorso si puo' fare per gli animali domestici. Ora molti credono, anche giustamente, che gli animali domestici non siano beni di consumo ma abbiamo lo stesso status delle persone fisiche, quindi l'idea di tassare una persona fisica, un affetto, non ha molto senso. Ma dal punto di vista economico e dal punto di vista dello stato, tassare beni o cose, o anche persone, e' la stessa cosa. A quel punto se devi tassare cose, beni, persone, animali etc. etc. tasserai quelli inelastici.
In teoria, un animale domestico e' inelastico. Molti non si sbarazzaranno dei loro animali solo perche' adesso vengono tassati, diciamo 10 euro, per ogni animale domestico.
Possiamo anche, come dici tu, tassare in modo differenziato a seconda della stazza. Tuttavia questo creerebbe un ulteriore distorsione nel mercato degli animali domestici. Quindi sarebbe preferibile tassare in modo omogeneo.
Questa e' la teoria. Come metterla in pratica non lo so. Che sia giusta o no e' una cosa soggettiva quindi non entro nel dibattito. Ma dal punto di vista teorico il suo senso ce l'ha.