Squirto ha scritto:vabbè, tu hai parlato di fede e 'certezze'. che poi siano cattolici, islamici o anche laici, poco importa. è questione di dogma.
Squirto, avrai notato che io sono molto dubbiosa su tutto. Certe volte penso che avere una certezza, per quanto si possa sembrare poco umili, è molto importante nella vita. Solo così si riesce ad ottenere dei cambiamenti che si vuole.
Ti ricordi le femministe? Certamente il loro modo di manifestare, come il loro disprezzo per gli uomini, era esagerato e attualmente non condivisibile, peró credo che se la loro reazione fosse più "dolce" i risultati della loro protesta non sarebbero così evidenti, non credi?
Questo non per paragonare il femminismo alla legge 40, è solo una riflessione.
Drogato_ di_porno ha scritto:Mi piacerebbe vedere i radicali all' opera, alle prese con la mafia, la Corte dei Conti, i poteri forti, il monopolio di Tronchetti-Provera ecc., non durerebbero 30 secondi. Più semplice pontificare dall' alto del 2%.
Siamo già all'opera, Drogato.
Da almeno 40 anni!!!
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
il femminismo ha avuto anche grandi meriti, secondo me.
certe derive estreme non le condivido, e mi pare - e forse è quel che intendevi dire tu - che facciano più male che altro.
per me ovviamente il femminismo è da vedersi in chiave storica, penso alle 'suffragette' e alle battaglie per la libertà dai ruoli di mamma-casalinga-sputafigli degli anni 60-70.
Penso che il femminismo debba morire una volta raggiunto un livello accettabile di successo, anche perchè ci dobbiamo battere per la "parità ", e non "per una" delle due parti.
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
nova, io non uso la parola 'estremo' facilmente. quando dico 'estremo' intendo 'estremo'
mi riferisco a quelle che dicevano che "ogni uomo è uno stupratore', che le donne sono fatte per vivere senza uomini (anzi, la specie umana sarebbe migliore senza), per cui propugnavano una sorta di 'lesbismo femminista', etc...
a parte queste cose estreme, tutto il resto, comprese proteste radicali, forti, anche prepotenti, mi stanno benissimo. dopotutto avevano (e hanno ancora, in parte) ragione.
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Squirto ha scritto:nova, io non uso la parola 'estremo' facilmente. quando dico 'estremo' intendo 'estremo'
mi riferisco a quelle che dicevano che "ogni uomo è uno stupratore', che le donne sono fatte per vivere senza uomini (anzi, la specie umana sarebbe migliore senza), per cui propugnavano una sorta di 'lesbismo femminista', etc...
a parte queste cose estreme, tutto il resto, comprese proteste radicali, forti, anche prepotenti, mi stanno benissimo. dopotutto avevano (e hanno ancora, in parte) ragione.
Non pensi che solo una persona squilibrata "quelle che dicevano che "ogni uomo è uno stupratore', che le donne sono fatte per vivere senza uomini (anzi, la specie umana sarebbe migliore senza)," in realtà è l'unica che ha abbastanza carisma da portare in piazza certi problemi e trascinarsi dietro le masse (sopratutto in determinate realtà )? Quindi che in realtà sia l'unica in grado a ottenere qualcosa?
Lo dico perchè secondo me la politica è spesso un dare un decimo di quello che le masse vogliono. Se le femministe andassero in piazza con i slogan "vogliamo la parità " otterrebbero molto meno di quanto hanno ottenuto chiedendo "la castrazzione di tutti i maschi" . Pensi che è probabile questa ipotesi?
per esempio, le 'pantere nere' (black power, etc.) in america spaventavano i bianchi americani e li facevano richiudere in se stessi piuttosto che promuovere apertura mentale.
mentre invece i movimenti - anche duri, ma meno 'razzisti al contrario' (per quelle femministe estreme si puó parlare di 'maschilismo al contrario') - hanno ottenuto tante cose negli anni '60, persino il favore e l'appoggio dei democratici e dello stesso presidente Johnson.
anche qui chi ha ottenuto più successi sono state le femministe alla Bonino (serie ma decise) piuttosto che le lesbo-feminists.
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Perchè l’embrione-persona è la negazione dell’uomo Nuovo intervento di Emanuele Severino nel dibattito lanciato dal Corriere sulla fecondazione assistita in vista del referendum del 12 e 13 giugno. Secondo il filosofo, che ribatte alle tesi di monsignor Sgreccia, la posizione della Chiesa porta a una conclusione che contraddice la realtà
L’articolo di monsignor Sgreccia pubblicato martedì 10 maggio sul Corriere mi induce a riproporre un tratto del mio discorso sull’embrione"lasciando anche questa volta da parte il mio pensiero filosofico e la mia critica del concetto di «capacità », e indicando solo quali conseguenze scaturiscono dalla dottrina della Chiesa sull’embrione. Invito cioè la Chiesa a pensare con attenzione al contenuto del mio articolo apparso sul Corriere del 24 febbraio 2005. Nel marzo scorso monsignor Sgreccia mi aveva criticato dicendo tra l’altro che, per me, affermare (come la Chiesa afferma) che l’embrione è sin dall’inizio un essere umano «è come affermare che l’uomo è "capace di entrare nel Regno dei Cieli"». Santo cielo! Se io avessi scritto queste strampalerie monsignor Sgreccia avrebbe il diritto di considerarmi uno sciocco. Ma non avendole scritte è sorprendente che un esponente così autorevole e competente della Chiesa abbia così frainteso il mio discorso. Che dunque ripropongo con alcune considerazioni relative al nuovo articolo di Sgreccia.
Secondo la filosofia a cui (anche) la Chiesa si ispira, un uomo puó nascere solo se, prima di esso, esiste qualcosa che ha la capacità (o «potenza ») di diventare uomo. Si badi: qualcosa di unitario. Tale principio vale anche per altre forme di «generazione». E così: una statua puó essere prodotta solo se, prima di esserlo, esiste, poniamo, un blocco di marmo capace di diventare una statua (per opera dello scultore). Se il blocco fosse in frantumi, nessuno di essi, e nemmeno il loro insieme, avrebbe la capacità di diventare quella statua. Per produrre quella statua bisogna che le parti del blocco non siano frantumi, ma unite; ossia, bisogna che il blocco sia qualcosa di unitario. Altro esempio: un uomo puó entrare nel Regno dei Cieli (puó esistere cioè quel processo che è la «generazione» di un beato) solo se, prima che egli vi entri, esiste qualcosa di unitario che ha la capacità di entrarvi e che è appunto quell’uomo durante la sua vita terrena. (Non sono la testa, le gambe, o parti della psiche, in quanto tra loro separate, ad avere quella capacità : non sono cioè i pezzi dell’uomo ad averla).
Se non esistessero la capacità del blocco di marmo di diventare statua e la capacità dell’uomo di andare in Cielo, l’esistenza di statue di marmo e di beati sarebbe impossibile. Epertanto, ritornando al nostro caso, se, prima della nascita dell’essere umano, non esistesse qualcosa di unitario, avente la capacità di diventare un uomo (se cioè non esistesse un uomo «in potenza »), la nascita di uomini sarebbe impossibile.
Orbene, per la Chiesa, l’embrione è, sin dal momento della fecondazione, uomo, persona; e il principio spirituale (l’«anima razionale») per il quale l’uomo non è animale è creato da Dio. Per la Chiesa, cioè, Dio crea tale principio sin dal momento della fecondazione, cioè dell’unione del gamete maschile e femminile.
E siamo al punto. La domanda che rivolgo alla Chiesa (e ad altri) è: se un uomo puó nascere solo se prima di esso esiste un qualcosa di unitario che ha la capacità di diventare un essere umano, e se sin dalmomento della fecondazione l’embrione è essere umano «in atto», che cosa è e dove è mai il qualcosa di unitario che ha la capacità di diventare uomo e senza di cui nessun uomo potrebbe nascere? Dov’è l’uomo «in potenza»? La Chiesa non puó rispondere a questa domanda.
Infatti, prima dell’unione dei gameti (con la quale, per la Chiesa, esisterebbe già sin dall’inizio un uomo «in atto»), i gameti sono separati e nessuno dei due, in quanto separato, puó avere la capacità di diventare uomo. (Come nessuno dei frammenti del blocco di marmo ha la capacità di diventare una statua; nè sono i pezzi di un uomo ad avere la capacità di andare in Cielo). E come l’insieme dei frammenti del blocco di marmo non ha la capacità di diventare statua, nemmeno l’insieme dei due gameti separati ha la capacità di diventare uomo. E, per la Chiesa, prima della loro unione non puó nemmeno intervenire Dio a infondere in essi l’«anima razionale».
Che cosa segue da tutto questo? Un assurdo: sostenendo che fin dal momento della fecondazione esiste un uomo «in atto», la Chiesa viene a negare (contro le proprie intenzioni) l’esistenza della capacità , da parte di qualcosa di unitario, di diventare un uomo; e da questa negazione segue ció che anche per la Chiesa è un assurdo, ossia che non potrebbe nascere alcun uomo. Ma gli uomini nascono. Dunque ció che provoca questo assurdo è impossibile, ossia è impossibile che sin dall’inizio l’embrione sia un uomo.
Monsignor Sgreccia mi ricordava che «i due gameti hanno la capacità di generare un individuo- ratto allo stato embrionale, che poi si sviluppa e diviene adulto proprio perchè esiste una capacità , una potenzialità che si attua nel momento dell’unione». Ma, replico, questa capacità di diventare adulto è quella che si costituisce quando l’embrione ha già incominciato ad esistere: non è quella di cui stiamo parlando, che è la capacità di qualcosa di diventare embrione umano (o animale) " la capacità , cioè, che cessa di esistere quando l’embrione incomincia ad esistere.
Per uscire dall’assurdo ora indicato è dunque necessario negare che sin dall’inizio l’embrione sia un essere umano in atto; e dunque è necessario che Dio infonda l’anima razionale dopo che l’embrione ha incominciato a esistere, ossia è necessario affermare che ció che ha la capacità di diventare uomo sia costituito, perlomeno, dallo stato iniziale dell’embrione, per quanto breve esso sia.
Per la scienza non sappiamo quando l’embrione incominci a essere persona. Ma, sulla base dell’argomentazione ora indicata, la Chiesa, per evitare l’assurdo, deve dire che all’inizio della sua esistenza l’embrione non è persona. àˆ poco, ma è decisivo. (àˆ poco, perchè rimane aperto il problema, per la Chiesa, di accertare l’estensione di quell’inizio, cioè se Dio crei l’anima razionale subito dopo l’unione dei gameti, oppure dopo qualche tempo). Non è meglio che la Chiesa, anche qui, ritorni a san Tommaso, per il quale «il feto è animale prima di essere uomo»? (Il mio riferimento a Tommaso è stato poi ripreso da altri). Uscirebbe dal vicolo cieco in cui si è cacciata. O almeno da questo " altri ancora essendocene, ancora più ciechi; e non solo per la Chiesa.
Nell’articolo pubblicato sul Corriere monsignor Sgreccia parla invece da scienziato. Ma, rispetto a quanto sopra abbiamo mostrato, sfonda una porta aperta. Richiama infatti che per la biologia (e anche per biologi non credenti) l’embrione ha, «fin dal momento della fecondazione » un’«identità » biologica, genetica e organica. Un cane, dice, è cane sin dal momento della fecondazione e rimane cane fin quando è vecchio e prossimo alla morte. E aggiunge: «Pensiamo che la stessa biologia valga anche per qualsiasi animale superiore, compreso l’uomo ».
Ora, non v’è dubbio che i biologi siano per lo più d’accordo su questo avvicinamento di cani e uomini. Ma monsignor Sgreccia qualche dubbio dovrebbe averlo. La dottrina della Chiesa non è adeguatamente rappresentata da scritti come questo di Sgreccia. I biologi, infatti, non hanno difficoltà ad affermare che un organismo materiale si evolva e divenga mente, coscienza, ragione, cioè essere umano " come, perlopiù, essi non hanno difficoltà ad affermare l’evoluzione delle specie, quella evoluzione, cioè, per la quale l’uomo proviene dalla scimmia.
Ma la Chiesa puó starsene tranquilla come lo è monsignor Sgreccia? La Chiesa esclude perentoriamente che la vita umana e il suo inizio possano essere adeguatamente intesi dalla scienza e dalla biologia. Per la Chiesa la spiegazione adeguata si puó raggiungere " abbiamo detto sopra " solo introducendo l’azione di Dio, che crea lui, direttamente, ció che vi è di propriamente umano nell’uomo. In questo articolo monsignor Sgreccia ha invece l’aria di sostenere che per risolvere il problema dell’inizio della vita umana basti la scienza. La Chiesa non è adeguatamente rappresentata da un discorso come questo di monsignor Sgreccia che lascia così vistosamente da parte quel sapere filosofico al quale invece la Chiesa " con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI " dà una così rilevante importanza.
Ho detto che, rispetto all’argomentazione sopra sviluppata, monsignor Sgreccia sfonda una porta aperta, perchè tale argomentazione parte proprio dalla supposizione che l’embrione sia, sin dall’inizio, vita umana (e lo sia nel senso voluto dalla Chiesa, non dalla sola biologia); e così partendo " ossia pur concedendo tutto ció che sta a cuore alla Chiesa e a monsignor Sgreccia"tale argomentazione mostra a quale assurdo quella supposizione conduca.
Come dice monsignor Sgreccia, la coscienza morale proibisce che si spari verso un cespuglio se appena si dubita che dietro di esso, invece di una lepre, ci sia un bambino. Ma quell’argomentazione mostra che la dottrina della Chiesa sull’embrione conduce alla conclusione (certo non voluta dalla Chiesa) che dietro il cespuglio non puó essersi venuto a trovare nessun bambino " appunto perchè, come si diceva, quella dottrina porta a negare la capacità di diventare un essere umano (ossia un bambino dietro il cespuglio).
E dico tutto questo condividendo le preoccupazioni per la manipolazione e mercificazione dell’uomo.
Emanuele Severino
filosofo, è Accademico dei Lincei
16 maggio 2005
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
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Gli 11 donatori afflitti da diabete, lesioni al midollo spinale e Aids Create le prime cellule embrionali su misura
Ricercatori dell'università di Seul e di Pittsburgh realizzano cellule prelevate da embrioni clonati su cellule staminali prese a malati
ROMA - Un nuovo passo avanti nell'ingegneria genetica. Sono state ottenute le prime linee di cellule staminali embrionali «su misura», prelevate da embrioni clonati a partire da cellule adulte prelevate da 11 pazienti colpiti da diabete giovanile, lesioni del midollo spinale e immunodeficienza. La ricerca, condotta fra l'università sudcoreana di Seul e quella statunitense di Pittsburgh, è pubblicata online su Science-express.
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Da scienziati dell'università di Newcastle: clone morto dopo 5 giorni Clonato un embrione umano in Inghilterra
Nell'ambito di una ricerca finalizzata a trovare una cura per malattie degenerative come il morbo di Parkinson e l'Alzheimer
LONDRA - Clonato un embrione umano da scienziati dell'università di Newcastle in una ricerca finalizzata a trovare una cura per malattie degenerative come il morbo di Parkinson e l'Alzheimer. L'annuncio è arrivato meno di 24 ore dopo quello dia un gruppo di scienziati sudcoreani che hanno prodotto le prime linee di cellule staminali tratte da embrioni clonati.
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Referendum: lettera dei Radicali ai DS
in occasione del loro Consiglio Nazionale
Roma, 19 maggio 2005
Caro Piero Fassino, care compagne e cari compagni del
Consiglio Nazionale dei Ds,
il vostro oggi non è il Congresso, non è quindi una di quelle manifestazioni cui il contributo di altri soggetti politici è variamente e formalmente previsto. Ma noi teniamo molto, oggi, politicamente, ad inviarvi formalmente un caloroso e fiducioso augurio di buon lavoro e alcune per noi urgenti considerazioni.
Siamo all’immediata vigilia di uno straordinario evento storico: mai nella storia della nostra Repubblica sono stati in tale misura in discussione e in contrapposizione valori, obiettivi e forme fondanti la Costituzione repubblicana, il compiersi o la cancellazione di quel regime politico italiano che viene abitudinariamente definito come "democrazia" [continua...]
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"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
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"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
[...] questa è una normativa che penalizza le classi più povere perchè chi ha bisogno di alcune cure potrà comunque riuscire ad averle all'estero. Potrà andarsene in Francia, in Svizzera, in Slovenia. Sempre, sottolineo, chi puó. E chi non se lo puó permettere? Inoltre è una legge liberticida che nega la possibilità a coppie sterili o che hanno gravi malattie genetiche di avere un figlio. Ed è incostituzionale perchè determina delle palesi incompatibilità anche giuridiche.
Incompatibilità giuridiche?
Certamente, scusi ma se si vieta l'eterologa allora si dovrebbe vietare anche l'adozione. O no? O un figlio nato da una eventuale fecondazione eterologa bisogna ritenerlo "meno figlio" di un adottato?
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