[O.T.] Crisi economica

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Parakarro
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1726 Messaggio da Parakarro »

zio ha scritto:
perchè la cultura e gli artisti delle seconde arti sono considerati improduttivi?.
certo

sopratutto da quando si è invertito il rapporto tra società ed economia

il rapporto dovrebbe essere: economia parte della società

invece è diventato l'inverso...

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zio
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1727 Messaggio da zio »

Parakarro ha scritto:
zio ha scritto:
perchè la cultura e gli artisti delle seconde arti sono considerati improduttivi?.
certo

sopratutto da quando si è invertito il rapporto tra società ed economia

il rapporto dovrebbe essere: economia parte della società

invece è diventato l'inverso...
scusa spiegami meglio.
non capisco perchè la cultura determina una improduttività e alla fine sia considerata solo un costo.
infatti se organizzo una grande mostra ho sicuramente dei costi enormi non compensati nè dalla vendita dei biglietti nè da quella dei gadget, ma il ritorno è diffuso (commercianti, alberghi, etc) ed è sensibilmente agile una società dove gli eventi culturali sono diffusi.
basta guardare le città d'arte su cosa vivono....
non riesco a capire. o meglio non riesco a convincermi.

ho capito il tuo commento. cioè oggi l'economia è tutto.
ma io non voglio combattere l'economia. non voglio fare il moralista.
voglio capire perchè nel conto non entrano i valori di ritorno e si contano solo i costi diretti.

ciao.
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Parakarro
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1728 Messaggio da Parakarro »

ma anfatti credo che l'analisi citata prima sia sbagliata e pressapochista



ps
però... dal punto di vista produttivo l'arte non crea ricchezza

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zio
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1729 Messaggio da zio »

Parakarro ha scritto:ma anfatti credo che l'analisi citata prima sia sbagliata e pressapochista



ps
però... dal punto di vista produttivo l'arte non crea ricchezza
e il valore che un'opera acquisisce nel tempo?
o se io organizzo una giornata di arte in piazza, ho dei costi notevoli d'accordo, e non ho nessuna produzione.
ma ho creato un evento, la gente accorre, compera nei negozi, si ferma nei bar e forse ho scoperto un talento artistico.

se organizzo una mostra su Segantini avrò dei costi notevoli ma creo un indotto notevole nella città che ospita la mostra.
se realizzo un'architettura unica, l'opera sarà visitata da turisti di tutto il mondo e il suo valore sarà unico.

boh.... è ovvio che se per misurare l'economia uso come termine di paragone la filiera industriale, l'arte è uno sport per nullafacenti.
credo che molto dipenda dalle categorie che si usano per misurare una economia.
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bocha
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1730 Messaggio da bocha »

senza aver letto il resto...reputo l'arte una delle migliori forme di investimento......

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Parakarro
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1731 Messaggio da Parakarro »

zio ha scritto: .
ma ho creato un evento, la gente accorre, compera nei negozi, si ferma nei bar e forse ho scoperto un talento artistico.

.
ecco hai centrato!

gli oggetti che compera nei negozi generano ricchezza.. una mostra d'arte è terziario... e vive sol oin presenza di primario e secondario


sto parlando in linea di massima non condivido il concetto di economia come TUTTO.. mi sembra ovvio

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Capitanvideo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1732 Messaggio da Capitanvideo »

Mostre d'arte ne ho organizzate anch'io nella via dove si trova il mio negozio e concordo ovviamente sulla positiva ricaduta nel terziario (l'ho organizzata apposta).

Tuttavia e' arte a costo zero che puo' solo generare profitto.

Secondo il mio modo di vedere quello da eliminare e' il foraggiamento a perdere.

Venti anni fa, quando avevo intenzione di fare il DAMS probabilmente la pensavo diversamente, ma ora veder gettati milioni in opere cinematografiche che nessuno vedrà mai e che finiscono direttamente negli archivi a marcire (Film d'interesse culturale nazionale) mi rompe il cazzo.

Altro discorso, come dicevate, sovvenzionare anche in perdita un museo in una zona strategica.
Cmq il privato non e' satana, sarebbe l'ora di allentare i lacci statali da tutto quel che riguarda l'arte, visto che sembra un monopolio.
Bellissimi poi gli artisti che si offendono se si parla di interrompere le sovvenzioni a opere, lirica, balletti tutti clamorosamente in perdita e che evidentemente non interessano piu' al grande pubblico.
Ma non si sentono falliti a chiedere l'elemosina?
La democrazia ha lavorato di cesello in questi 50 anni, il buon senso e' andato a farsi fottere.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

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Parakarro
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1733 Messaggio da Parakarro »

no, non ci siamo capiti...

non si discute che l'arte sia un buon investimento e che il terziario dia ampi margini di profitto...

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cimmeno
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1734 Messaggio da cimmeno »

Parakarro ha scritto:no, non ci siamo capiti...

non si discute che l'arte sia un buon investimento e che il terziario dia ampi margini di profitto...

manca un filino di contestualizzazione....


adam smith muore nel 1790, l'arte che conosce è quella mossa dal mecenatismo, dalle commesse.l'arte come merce non la poteva neanche immaginare perchè la sua scozia era lontana dalle rivoluzioni borghesi e massoniche che volevano spazzare via troni ed altari.
l'arte che conosce lui è lusso, è sperpero, è il ritratto o l'affresco commissionato al pittore famoso da re regine papi e banchieri.
inoltre tutto il conceto di intrattenimento e tempo libero non fanno parte dle suo modo di pensare: ricordiamoci che nel 700 il 90 % della popolazione europea è analfabeta e contadina.
adam smith non fece in tempo a vedere l'industrializzazione di massa ( il motore a vapore è di pochi anni prima ) quindi il suo modo di vedere l'economia ela società risente dle fatto che nella sua società fossero presenti solo artigiani, contadini , mercanti . il terziario in sè era marginale e misconociusto.
ragionare oggi sdu quanto diceva adam smith è un'operazione che va fatta con cautela...
donne italiane!
se sentite il bisogno di azioni concrete...

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Helmut
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1735 Messaggio da Helmut »

zio ha scritto: d'altra parte uno che usa oltre 150 pagine per raccontare qualcosa, o aveva del tempo da perdere o vuol prendere tempo.
Non si tratta di letteratura, caro zio, ma di analisi economica.

NB in genere sotto le 150 pagine trovi i libri di Veltroni, Fassino, Bertinotti, Occhetto, Diliberto...scritti in caratteri grandi con doppio interlinea e pagina bianca a inizio e fine capitolo...tutti espedienti per guadagnare spazio...diversamente i loro libri sarebbero di 10-15 pagine al massimo...poche idee e ben confuse...!!! :DDD
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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JoaoTinto
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1736 Messaggio da JoaoTinto »

"C'è un tipo di lavoro che aggiunge valore a quello della materia quale è applicato e ce n'è un altro che non ha tale effetto.
Il primo, in quanto produce un valore, può dirsi produttivo, il secondo improduttivo.
Così, il manifatturiere aggiunge al valore dei materiali il valore del suo mantenimento, le imposte da riscuotere, la rendita del fondo, il valore del profitto del suo padrone(...)
Il sovrano, la sua corte, con tutti gli ufficiali civili e militari, l'esercito, la marina, sono lavoratori improduttivi (...) Nella stessa classe si annoverano (...) gli ecclesiastici, i legali, i giudici, i medici, i letterati, i commedianti, i musicisti, i buffoni, i cantanti, le ballerine"

A. SMITH, INDAGINE SULLA NATURA E LE CAUSE DELLA RICCHEZZA DELLE NAZIONI, Libro II, Capo III

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«C'è sempre un intero spettro di grigi fra il nero ed il bianco.»
(Albert Bruce Sabin)
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]

I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
[Aleksandr Aleksandrovič Zinov’ev]

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Re: [O.T.] Crisi economica

#1737 Messaggio da Drogato_ di_porno »

E' straordinariamente illuminante il vecchio ma sempre giovane Adam Smith già nel 1769:

"C'è un tipo di lavoro che aggiunge valore a quello della materia quale è applicato e ce n'è un altro che non ha tale effetto.
Il primo, in quanto produce un valore, può dirsi produttivo, il secondo improduttivo.
Così, il manifatturiere aggiunge al valore dei materiali il valore del suo mantenimento, le imposte da riscuotere, la rendita del fondo, il valore del profitto del suo padrone(...)
Il sovrano, la sua corte, con tutti gli ufficiali civili e militari, l'esercito, la marina, sono lavoratori improduttivi (...) Nella stessa classe si annoverano (...) gli ecclesiastici, i legali, i giudici, i medici, i letterati, i commedianti, i musicisti, i buffoni, i cantanti, le ballerine"
A. SMITH, INDAGINE SULLA NATURA E LE CAUSE DELLA RICCHEZZA DELLE NAZIONI, Libro II, Capo III
questa è una delle stronzate che sono state confutate. il valore di un prodotto lo stabilisce il mercato (domanda e offerta) non quello che ci aggiunge il manifatturiere. esistono prodotti ultralavorati che non essendo richiesti sul mercato non valgono nulla e prodotti grezzi (un appezzamento di terra incolto non ancora reso edificabile) che avendo valore in prospettiva possono diventare oggetto di un'asta forsennata.

un'opera d'arte può valere milioni di euro più di un apparecchio elettronico che non è richiesto dai consumatori. Britney Spears generava un giro di affari enorme e dava lavoro a decine di persone dello staff, così Dan Brown (sui libri si fanno i film), George Clooney, Leo Messi ecc.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1738 Messaggio da Capitanvideo »

Vivere con meno 16 mila euro, da parrucchieri e macellai

I più poveri sono i pescatori, i più ricchi sono i notai


Vivere con meno 16 mila euro, da parrucchieri e macellai

ROMA - I più poveri sono i pescatori che vivono con un reddito di 2.100 euro l'anno e i più ricchi sono i notai che dichiarano un reddito medio di 327.000 euro.

In mezzo alle due categorie estreme c'é però una sfilza di autonomi che vive sotto i 15-16.000 euro l'anno: dai parrucchieri (11.400) ai macellai (16.000), dagli orefici :) (14.300) ai gestori di impianti sportivi (4.800 euro). Sono alcuni dei dati che emergono dalle statistiche dei redditi degli studi di settore elaborate sulle dichiarazioni dello scorso anno e dunque sull'anno di imposta 2008.

Mediamente un autonomo, contribuente 'persona fisica', ha un'attività con un giro d'affari di 101.800 euro l'anno e un reddito di 27.500. Tra le categorie vicine alla soglia di povertà - secondo i dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia - figurano gli antiquari (10.100 euro), i fiorai (11.900), i tassisti (14.500 euro). Anche gli albergatori se la passano non proprio bene, almeno stando ai loro Unico: dichiarano un reddito di 13.200 euro l'anno, quasi la metà di coloro che gestiscono camping (23.200).

REDDITI 2008 GIU' (-6,6%) A CAUSA CRISI - Nel 2008 il numero dei contribuenti soggetti agli studi di settore è diminuito rispetto all'anno precedente (-6%), a causa dell'introduzione del nuovo regime dei 'contribuenti minimi'. Lo dichiara in una nota il Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia che oggi ha diffuso le statistiche degli studi di settore elaborate sulle dichiarazioni dello scorso anno e dunque sull'anno di imposta 2008. Complessivamente gli studi di settore interessano oltre 3.500.000 contribuenti. Per il periodo d'imposta 2008 è stata approvata la revisione congiunturale speciale "al fine di tener conto degli effetti della crisi economica e dei mercati. In particolare, sono stati introdotti specifici correttivi", ricorda il ministero dell'Economia. Le statistiche mostrano che, dopo due anni di crescita sostenuta, nel 2008 l'incremento dei ricavi/compensi totali dichiarati registra "un sensibile rallentamento". Il reddito totale dichiarato presenta una diminuzione pari al 6,6%, dovuta alla crisi economica e, in misura minore, al calo del numero dei contribuenti soggetti agli studi di settore. Tale diminuzione si registra in tutti i settori ed in maniera più pronunciata in quello manifatturiero (-14%). Dal punto di vista geografico, i dati evidenziano una diminuzione piuttosto omogenea in tutte le aree territoriali.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1739 Messaggio da Helmut »

Drogato_ di_porno ha scritto: il valore di un prodotto lo stabilisce il mercato (domanda e offerta) non quello che ci aggiunge il manifatturiere. esistono prodotti ultralavorati che non essendo richiesti sul mercato non valgono nulla e prodotti grezzi (un appezzamento di terra incolto non ancora reso edificabile) che avendo valore in prospettiva possono diventare oggetto di un'asta forsennata
Casi che non fanno la norma, caro Drogato.

Vale la metafora della bottiglia d'acqua venduta nel Sahara comparata a quella sul ghiacciaio del Bernina.
Stesso prodotto, condizioni di mercato diverse.

Ma questo non cambia la natura della creazione di valore: in entrambi i casi c'è stato lavoro umano per estrarla, purificarla, imbottigliarla.

L'unico parametro comune a tutti i prodotti manifatturieri. :o
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1740 Messaggio da Capitanvideo »

Helmut ha scritto:
Casi che non fanno la norma, caro Drogato.

Vale la metafora della bottiglia d'acqua venduta nel Sahara comparata a quella sul ghiacciaio del Bernina.
Stesso prodotto, condizioni di mercato diverse.

Ma questo non cambia la natura della creazione di valore: in entrambi i casi c'è stato lavoro umano per estrarla, purificarla, imbottigliarla.

L'unico parametro comune a tutti i prodotti manifatturieri. :o
Non sono d'accordo. Se un prodotto non ha mercato non ha valore.
Anzi, lavorarci sopra e' spreco di denaro.
Non e' che se creo un anello orrendo invendibile a Spezia ha un valore se a un cinese di Shigatse potenzialmente potrebbe piacere.
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