Quello che dici può valere in parte per l'opinine pubblica occidentale. Irakeni e afghani non mi sembrano in condizione di dissociarsi civilmente o determinare una svolta negli attuali governi collaborazionisti.Bonaventura ha scritto: Se (e sottolineo se) vuoi sostenere che gli islamici povere vittime mettono in atto azioni razionalmente prevedibili perchè gli occidentali cattivi per motivi di interesse vanno a uccidere gente innocente è inutile continuare la discussione perchè capisco da che parte sei schierato, e io non mi voglio schierare sul fronte opposto al tuo.
Io non sono un paladino dell'occidente né un difensore degli interventi militari americani in medio oriente, ma credo nel diritto di auto difesa e nel dovere di criticare e combattere ideologie dogmatiche e aggressive.
Se tu occupi un paese per interesse, per motivi ideologici che non condivido posso criticare la tua politica, posso dissociarmi, posso combatterla civilmente manifestando o votando e farti cambiare direzione (mi sembra che in America questo sia accaduto, sbaglio?). Se uccidi degli innocenti non ho difficoltà a chiamarti con il tuo nome che è "assassino" (anche se sarebbe ipocrita non ammettere che nelle zone di conflitto gli innocenti, purtroppo, ci sono sempre andati di mezzo).
Se ti fai saltare il culo in una metropolitana (in nome di quello che ti pare) sei e resti soltanto un figlio di puttana e un fottuto pazzo assassino, e non sei giustificato da nulla né hai un motivo "razionalmente prevedibile" per farlo.
Dico che da noi questo è possibile "in parte", per non dire "in teoria", proprio in riferimento all'esempio USA che citi. Infatti al di là delle promesse della campagna elettorale il Nobel per la pace
