Nazismo dilagante (OT)

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Salieri D'Amato
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1276 Messaggio da Salieri D'Amato »

balkan wolf ha scritto:
30/09/2021, 12:13
Vecchi e bambini, per le strade di berlino, che affrontavano i carri dell’armata rossa coi panzerfaust credo siano un fatto storico e non propaganda.

A differenza del ventennio fascista che fu folklore e manganello, i nazy in 10 anni cambiarono davvero la testa ai tedeschi. È per questo che lo consideriamo un orrore assoluto: il birraio hans odiava davvero gli ebrei e credeva davvero di essere un superuomo.
In parte è vero che molti tedeschi credettero in lui, molto più di quanto fecero gli italiani con Mussolini. Ma i vecchi che affrontarono l'armata rossa lo fecero per difendere lui o la Germania, per il proprio orgoglio nazionale o per il proprio leader?
Una volta crollato il mito del superuomo, una volta che l'orrore della guerra li ha toccati da vicino, una volta che pure i loro generali e molti letterati e rappresentanti dell'elite aristocratica avevano affermato che era stato tutto un inganno, che erano dalla parte sbagliata della storia, siamo sicuri che ancora credessero ciecamente nel loro capo?
Oh, poi ci sta che abbia completamente ragione tu, io ho dei dubbi, ma ammetto anche di non conoscere benissimo le vicende interne tedesche alla fine conflitto, so degli attentati a Hitler da parte degli ufficiali tedeschi, ma non ho riscontri certi dell'umore del popolo.
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Drogato_ di_porno
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1277 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Balkan sul piano estetico non puoi comparare carattere nazionale tedesco e italiano, è come paragonare il castello di Wewelsburg alla città di Littoria, il castrum romano ai villaggi delle foreste, la razionalità classica alle rune, i campi Elisi al Ragnarok. Sono dimensioni estetiche incomparabili, non c'è una meglio dell'altra.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1278 Messaggio da balkan wolf »

Ottima l’architettura fascista oscar da piacentini a mezzanotte ( parlo per milano ) però non era funzionale allo scopo di ipnotizzare ed esaltare le masse come quella di speer: la pruralitá e compessa da elaborare e genera dubbi.
Esteticamente superiore ma ideologicamente inferiore.
Sull’estetica di speer sono combattuto, l’architettura delle rovine ovvero pensata perché i suoi resti siano belli tra 1000 anni è suggestiva ma anche una mezza cagata.
Cone coreografo e progettatore di strutture per eventi invece il buon albert era un manico.
E non dimentichiamoci la terza, importantissima, figura: leni riffensthal! Un mio amico esteta ( nel senso reale del termine ) sostiene che leni, avendo inventato la ripresa mobile, sia la più importante regista del 900.

Per salieri

Un popolo, un impero, un condottiero. Era la sintesi dell’ideologia nazista il popolo combatteva fanaticamente per la patria, per la razza e per il leader. Inoltre quasi tutti i non fanatici e, di conseguenza, non funzionali al regime erano stati eliminati.

Quanto ai pentimenti, agli eseguivamo gli ordini, alle fuge in Sudamerica e allo psicopatico himmler che di colpo rinsavisce e cerca di salvarsi che dire? Nonostante la maschera erano uomini e non superuomini. Umani troppo umani direbbe il baffone plagiato dai nazy.

X drugat

Il fascismo aveva una pluralità di eccellenze artistiche e quindi diciamo moltiplicava il bello. Il nazismo era monodirezionale e anzi con la solita teoria del nemico arte degenerata. Si comunque sono diversi.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1279 Messaggio da balkan wolf »

Achtung achtung la nazy nonna!

È stata arrestata l’ex segretaria di un campo di concentramento nazista, di 96 anni, «in fuga» nel giorno del processo a Itzehoe, in Germania, che la vede imputata. Secondo la ricostruzione della Sueddeutsche Zeitung, l’anziana avrebbe chiamato un taxi per farsi portare a una stazione della metropolitana di Nordestedt. Prima della fuga, viveva in una casa per anziani vicino ad Amburgo. È l’unica donna ad essere processata in Germania per il proprio coinvolgimento con i nazisti da decenni. La donna, Irmgard Furchner, all’epoca dei fatti aveva tra i 18 e i 19 anni. Secondo l’accusa doveva essere processata da un tribunale speciale per «complicità in omicidio in più di 10 mila casi». È accusata di aver partecipato all’omicidio di detenuti nel campo di concentramento di Stutthof, in Polonia, dove ha lavorato come dattilografa e segretaria del comandante del campo, Paul Werner Hoppe, tra il giugno 1943 e l’aprile 1945. Questa mattina, 30 settembre, il presidente del tribunale di Itzehoe ha lanciato l’allarme, spiegando che «l’imputata è in fuga», e che è stato emesso un mandato di arresto. «Ha lasciato la sua casa per anziani e ha preso un taxi», ha detto una portavoce del tribunale di Itzehoe, Frederike Milhoffer.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1280 Messaggio da gaston »

è il concetto di vergangenheit bewaltigung https://it.wikipedia.org/wiki/Vergangen ... %A4ltigung in pratica la vecchietta deve essere processata come simbolo del passato da emendare, ovviamente vista l'età non andrà in prigione, ma è importante a livello simbolico che il male non sfugga alla punizione

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1281 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Balkan come prestanza fisica Er Cranione era nettamente superiore ad Adolfo

se devo pensare al culto della potenza fisica e delle gerarchie biologiche penso subito a Sua Eccellenza il Cavalier Benito

Adolfo lo vedo toracicamente insufficiente
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1282 Messaggio da dostum »

Scenzato


«MEDICI» IMPUNITI DEI LAGER

Il virologo Haagen torturava le cavie umane in Alsazia Nel mirino della Resistenza, sfuggì ai partigiani Scarcerato già nel 1955, tornò agli studi e morì libero





L'immensa letteratura sul tema dei campi di concentramento e sterminio rende estremamente difficile individuare filoni di ricerca nuovi o quanto meno poco conosciuti. In questo spazio che con il moltiplicarsi delle pubblicazioni si fa sempre più ridotto, si inserisce brillantemente l'ultima fatica dello storico Frediano Sessi, uno tra i massimi studiosi e conoscitori della macchina costruita dal nazismo per gestire su scala industriale la detenzione, lo sfruttamento e l'annientamento di «razze inferiori» e oppositori politici (Mano nera. Esperimenti medici e resistenza nei lager nazisti, Marsilio, 255 pagine, 17 euro).
Le vicende rievocate da questo appassionante saggio in cui le parti più rigorosamente scientifiche si intersecano con passaggi in stile narrativo, scorre su due binari che per un breve tratto finiranno per incrociarsi e si svolge in Alsazia. Annessa alla Germania dopo la sconfitta della Francia e sottoposta a un violento processo di tedeschizzazione forzata nel quadro dell'ennesimo cambio di frontiera toccato a quella regione mistilingue, secolare oggetto di contese insieme alla Lorena, l'Alsazia vide già dal 13 luglio 1940 l'applicazione delle leggi razziali tedesche e, di lì a poco, la nascita di un campo di rieducazione e lavoro coatto a Schirmeck e, nel 1942, di un vero e proprio Konzentrationslager a Natzweiler-Struthof. In queste strutture si troverà ad operare un eccellente virologo, a detta di molti il miglior ricercatore tedesco del settore, Eugen Niels Haagen. Nazista della prima ora per fede ma anche per la netta percezione di quanto la politica avrebbe potuto dare uno straordinario impulso alla sua carriera, Haagen, giunto nel 1941 ai vertici dell'Istituto di igiene e batteriologia di Strasburgo, supera senza troppe remore la soglia tra il bene e il male e, in spregio alle più elementari regole etiche, convinto di «lavorare per il bene dell'umanità», fa dei due lager alsaziani un'estensione del proprio laboratorio, il luogo dove sviluppare le sue ricerche sul tifo, la febbre gialla e altre patologie potendo contare su cavie umane; come il famigerato Mengele ad Auschwitz o, per restare in Alsazia, come il suo collega Hirt, attivo a Struthof, che nell'estate del 1943 aveva ricevuto in «dono» da Eichmann 86 ebrei, uomini e donne, gasati ad agosto per poi studiarne i corpi.
Nel periodo in cui i ragazzi della Mano nera saranno detenuti a Schirmeck il loro destino si incrocia con quello di Haagen. I giovani patrioti non rinunciano infatti alla loro determinazione di resistere sempre e comunque facendo sentire il grido di libertà della loro terra contro i nazisti, e venuti a conoscenza degli esperimenti condotti nel lager dal virologo, organizzano nei minimi dettagli un attentato da cui Haagen si salverà solo perché il giorno stabilito coinciderà con quello del suo definitivo trasferimento al campo di Struthof.
Non sarà quella la sola fortuna capitata al virologo che era convinto di essere un benefattore dell'umanità ma che quando appariva ai prigionieri evocava un solo agghiacciante commento: «l'assassino è di nuovo qui». Aggrappandosi a incredibili cavilli che gli consentirono di ridare credito alla sua figura di scienziato in buona fede, dopo vari processi e pochi anni di detenzione, Haagen tornò libero nel 1955 e dall'anno seguente riprese il lavoro presso il Centro federale di ricerca sulle malattie virali degli animali, a Tübingen. Morirà nel 1972, a 74 anni, impegnato a scrivere il secondo volume del suo manuale di virologia.
I compagni di Weinum, dopo il periodo trascorso nel lager, furono costretti a servire il Reich come lavoratori coatti o come soldati della Wehrmacht ma non tradirono mai i loro ideali continuando da soli, per quanto possibile, a contrastare il nazismo facendo resistenza passiva o sabotando. La storia però non è stata generosa con questi ragazzi che avevano dato vita a una delle prime organizzazioni clandestine per la lotta contro il nazismo e che al contrario, assorbiti dal cono d'ombra che ha oscurato in quegli anni un'Alsazia dove il confine tra annessione e collaborazione era estremamente labile, hanno finito per essere a lungo dimenticati.
Come osserva l'autore, queste vicende pongono di fronte a due modelli di moralità, quello di Haagen, un uomo che «considerandosi uno scienziato al servizio dell'u- manità intera, coglie nella guerra l'opportunità di servire insieme la Germania nazista e la scienza, senza badare al fatto che sacrificherà esseri umani sull'altare della sua carriera» e senza nemmeno considerare che «invece di essere il fine delle sue ricerche virologiche l'uomo ne diventa un mezzo d'eccellenza, come lo erano già gli animali da esperimento». L'altro modello è quello di un gruppo di adolescenti in calzoni corti «non ancora maggiorenni, che decide di lottare, a costo della vita, per restituire la libertà alla propria terra e, soprattutto, per non perdere la propria umanità e dignità».
Pensare che ancora oggi ci sia chi divide l'umanità in superiori e inferiori celando spesso l'oscena essenza del proprio pensiero dietro a eufemismi e acrobazie semantiche rende l'alternativa tra questi due modelli di straordinaria attualità. Ricordare come ineludibile imperativo categorico quegli eventi e il marchio di infamia che il nazismo ha lasciato sull'anima della nostra civiltà è l'unico modo per riconoscere e combattere i tanti dottor Haagen che si aggirano sotto insospettabili sembianze nella plastificata modernità del terzo millennio.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1283 Messaggio da balkan wolf »

Si drugy

Benito era più macho indubbiamente ma adolf usava molto meglio il corpo: benny teneva le mani sui fianchi come una lavandaia!

Poi non dimenticare che il nazismo era l’ipocrisia al potere. Un omino come capo supremo ci sta.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1284 Messaggio da Drogato_ di_porno »

balkan wolf ha scritto:
01/10/2021, 7:28
Benito era più macho
Dal punto di vista scopatorio Benito era il classico Siffredi, Adolfo sembra più un deviato alla John Thompson (GGG). Però lo stesso Mussolini ammise che gran parte delle sue leggendarie scopate erano inventate dalla propaganda, e anche le storiacce su Adolfo coprofilo-dedito al pissing-desideroso di farsi prendere a calci erano messe in giro dai suoi avversari politici. Vero che Mussolini amava farsi riprendere a torso nudo, Hitler era molto riservato, e non era disposto neppure a farsi visitare quasi che non accettasse di "sottostare" all'autorità di un medico.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1285 Messaggio da balkan wolf »

Pare anche che benny fosse un puttanate seriale sessodipendente.
Ady invece aveva la fidanzatina adolescenziale perché era un romantico. ❤️
Goebbels sessodipendente fino al midollo, heydrick sadico e himmler probabilmente frocio represso… e i deviati sessuali del popolo tutti in saponette!
L’insospettabile goering invece, da giovane, era un gran seduttore. Famoso l’episodio in cui scappo dalla svezia con la sua amante aristocratica. In aereo ovviamente ( era un pilota eccezionale ).
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1286 Messaggio da dostum »

balkan wolf ha scritto:
01/10/2021, 12:26
Pare anche che benny fosse un puttanate seriale sessodipendente.
Ady invece aveva la fidanzatina adolescenziale perché era un romantico. ❤️
Goebbels sessodipendente fino al midollo, heydrick sadico e himmler probabilmente frocio represso… e i deviati sessuali del popolo tutti in saponette!
L’insospettabile goering invece, da giovane, era un gran seduttore. Famoso l’episodio in cui scappo dalla svezia con la sua amante aristocratica. In aereo ovviamente ( era un pilota eccezionale ).
Ballkaan la tua fissa per lo storpio è inspiegabile quando cè un figaccione come Rheinhardt che applicava metodi sadiani alla Werhrmacht


https://it.wikipedia.org/wiki/Scandalo_Fritsch-Blomberg

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Un’altra descrizione la fornisce Sartre, personalmente improbabile depositario di questo tipo di sensazioni, che potrebbe però averne sentito parlare da Genet. In La Morte nell’Anima, il terzo romanzo della tetralogia I Cammini della Libertà, Sartre descrive uno dei suoi personaggi che assiste all’ingresso dell’esercito tedesco a Parigi nel 1940: “Daniel non aveva paura, si abbandonava pieno di fiducia a quelle migliaia di occhi, pensava: “i nostri conquistatori!” ed era al culmine della felicità. Li guardava negli occhi, si beava dei loro capelli biondi, dei loro visi abbronzati con quegli occhi simili a laghetti di ghiaccio, dei loro corpi sottili, delle loro cosce incredibilmente lunghe e muscolose. Mormorò: “come sono belli!” Qualcosa era caduto dal cielo: era la Legge, la società dei giudici era crollata in frantumi, la sentenza era stata annullata; quei piccoli soldati spettrali color kaki, i difensori dei diritti dell’uomo, erano stati sgominati… Si sentì pervaso da una sensazione intollerabile e deliziosa; non riusciva quasi più a vederci; ripeteva affannosamente: “come se fosse burro, stanno entrando a Parigi come se fosse burro”. Gli sarebbe piaciuto essere una donna, per poter gettare loro dei fiori.”
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1287 Messaggio da balkan wolf »

Dos vecchio mio adesso sono in fissa con speer.
Uno dei pochi non disturbati tra i gerarchi, ok un po’ sulle nuvole che se ne fregava di tutto pensando solo alla sua arte. Finché ady caccia il grano può infornare la gente finché voleva.
Figura chiave del regime e sopravvissuto ad esso.
Sempre troppo sottovalutato.
Quanto a goebby e haydy mi piacciono molto entrambi ma in dungeons & dragons ho sempre preferito il mago al guerriero. 😉
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1288 Messaggio da Drogato_ di_porno »

sarebbe stato bello un confronto fra le italiane e le tedesche in educazione fisica

come completini quelli delle tedesche un po' più audaci
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1289 Messaggio da dostum »

balkan wolf ha scritto:
01/10/2021, 18:30
Dos vecchio mio adesso sono in fissa con speer.
Uno dei pochi non disturbati tra i gerarchi, ok un po’ sulle nuvole che se ne fregava di tutto pensando solo alla sua arte. Finché ady caccia il grano può infornare la gente finché voleva.
Figura chiave del regime e sopravvissuto ad esso.
Sempre troppo sottovalutato.
Quanto a goebby e haydy mi piacciono molto entrambi ma in dungeons & dragons ho sempre preferito il mago al guerriero. 😉
Naaa Rheihardt sapeva adoperare il cervello nonacaso dopo sua morte i crucchi non battevano più un chiodo

http://www.icsm.it/articoli/ri/tuka.html
in senso opposto
http://sakeritalia.it/sfera-di-civilta- ... eso-mosca/

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Come architetto IMHO era assai meglio
https://archiwatch.it/2006/12/28/armand ... di-stalin/

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1290 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Di Speer spesso si ricordano le "Cattedrali di luce", realizzate coi proiettori della Flak (potenza di 1 miliardo di candele): https://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_luce
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per quanto riguarda le sue "idee" architettoniche mostravano un gusto spiccato per la megalomania e il "gigantismo", forse per assecondare i gusti di Hitler, o forse era un'ossessione tipica dei tedeschi che optarono per il gigantismo anche nel settore degli armamenti (dal 1914 con la "Grande Berta" dei Krupp, il cannone che sparava su Parigi, fino ai giganteschi V3 Hochdruckpumpe - HDP e ai carri Landkreuzer P-1500 Monster): https://it.wikipedia.org/wiki/Welthauptstadt_Germania

Il "Grande Padiglione" aveva dimensioni colossali, così come il "Palazzo del Fuhrer"
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Per dare un'idea delle dimensioni, confrontate la cupola con le dimensioni dell'attuale "porta di Brandeburgo" (visibile in primo piano). E la Porta di Brandeburgo non è esattamente minuscola
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Nei confronti di queste "visioni" dei tedeschi (non solo di Hitler, anche il Kaiser Guglielmo aveva visioni infantilmente folli) nutro un misto di ammirazione per l'ideale "romantico" e "übermenschlich" da cui sono ossessionati, e di paura per la mancanza di contatto con la realtà che da sempre li contraddistingue (l'essenza del "Romanticismo" è la tensione verso l'infinito). Come disse Thomas Mann, "Due guerre mondiali hanno insegnato ai tedeschi che la Germania è troppo piccola per dominare il mondo ma troppo grande per rinunciare alla sua singolarità".

Esteticamente mi piacciono le coreografie notturne con le torce di luce, quasi un tentativo di fondere modernità e ancestralità, razionalità e occultismo, perchè l'ideale di tedesco perfetto che emerge dall'estetica nazista (ma anche prima) è quella di un "Nibelungo armato di missili".
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Fino alla disperata ricerca da parte delle SS di una vera e propria Camelot
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Balkan hai notato che la round table di Wewelsburg era come quella di Camelot
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